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6 settembre 2007 - Provincia di Milano

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CONSIGLIO PROVINCIALE DI MILANO<br />

Processo verbale dell'adunanza del 6 <strong>settembre</strong> <strong>2007</strong><br />

Addì, sei <strong>settembre</strong> duemilasette, in <strong>Milano</strong>, nell'Aula consiliare <strong>di</strong> via Vivaio n. 1, si<br />

è riunito il Consiglio provinciale per la trattazione degli argomenti iscritti agli or<strong>di</strong>ni<br />

del giorno or<strong>di</strong>nario e supplementari dall’uno al 20, <strong>di</strong>stribuiti in data 11, 18, 25<br />

gennaio, 15, 22 febbraio, 1, 7, 15, 22 marzo, 12 aprile, 3, 10, 17, 22 maggio, 5, 14,<br />

21, 28 giugno, 12 luglio <strong>2007</strong>.<br />

A norma dell'art. 34 dello Statuto, la Presidenza dell'adunanza viene assunta dal<br />

Presidente del Consiglio provinciale, Vincenzo Ortolina.<br />

Partecipa alla seduta il Vice Segretario generale, dr.ssa Liana Bavaro.<br />

Alle ore 15.45 il Presidente del Consiglio invita il Vice Segretario a procedere<br />

all'appello nominale dei presenti.<br />

Rispondono all'appello i seguenti trentacinque Consiglieri:<br />

Ortolina Vincenzo Foglia Giuseppe<br />

Albetti Roberto Fortunati Ombretta<br />

Angiuoni Pierluigi Fratus Gianbattista<br />

Ariazzi Costanzo Gatti Massimo<br />

Arrigoni Vittorio Gavazzi Attilio<br />

Barbaro Mario Greco Luigi<br />

Bernareggi Alberto Guerra Luca<br />

Bruschi Marco detta Max Lombar<strong>di</strong> Ruggiero<br />

Calaminici Arturo Maestri Pietro<br />

Caputo Roberto Mauri Matteo<br />

Cavicchioli Arianna Meroni Fabio<br />

Censi Arianna Modugno Roberto<br />

Clerici Michele Nobili Ernesto<br />

Comincini Eugenio Patta Antonello<br />

Dapei Bruno Pezzoni Alessandro<br />

De Gaspari Mario Pioli Pier Mauro<br />

Del Nero Paolo Pozzati Vittorio<br />

Esposito Francesco<br />

Assenti giustificati i Consiglieri Musciacchio e Scarano.<br />

Sono altresì presenti gli Assessori provinciali Benelli, Brembilla, Ezio Casati., Dioli,<br />

Gasparini, Mezzi e Ponti.<br />

Constatato che l’adunanza è valida per legalmente deliberare, il Presidente del<br />

Consiglio, <strong>di</strong>chiarata aperta la seduta, così si esprime: “La prossima settimana, il<br />

Sindaco <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> Moratti commemorerà ufficialmente, in aula, la morte <strong>di</strong> Giovanni<br />

Pesce. Voglio anch’io ricordare questo grande personaggio, che è nato a Visone<br />

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d’Acqui ed era ancora bambino quando la sua famiglia dovette migrare in Francia. A<br />

13 anni era già al lavoro in una miniera della Grand Combe, la zona mineraria delle<br />

Cevennes, in cui vivevano i suoi. Aderì nel 1935 al Partito Comunista, e <strong>di</strong>venne anche<br />

Segretario della sezione giovanile. Fu uno dei <strong>di</strong>scorsi a Parigi <strong>di</strong> Dolores Ibarruri, la<br />

pasionaria, a convincerlo della necessità <strong>di</strong> arruolarsi nelle Brigate Internazionali, che<br />

nella Guerra Civile Spagnola sostenevano il regime democratico contro i fascisti <strong>di</strong><br />

Franco. Nel 1936 fu tra i più giovani combattenti italiani inquadrati nella Brigata<br />

Garibal<strong>di</strong>. Ferito 3 volte sul fronte <strong>di</strong> Saragozza, nella battaglia <strong>di</strong> Brunete e al<br />

passaggio dell’Ebro, portava ancora nel corpo le schegge della ferita più grave.<br />

Rientrato in Italia nel 1940, Pesce viene arrestato e deviato al confino a Ventotene.<br />

Liberato nell’agosto del 1943, nel <strong>settembre</strong> del 1943 è tra gli organizzatori dei GAP a<br />

Torino. Dal maggio 1944 assume invece a <strong>Milano</strong>, sino alla liberazione, il comando<br />

della terza GAP Rubini.<br />

Proclamato eroe nazionale dal comando delle Brigate Garibal<strong>di</strong> nel dopoguerra, viene<br />

decorato <strong>di</strong> medaglia d’oro al valor partigiano. Nella motivazione della medaglia d’oro<br />

al valor militare, concessa a Visone – questo è il nome <strong>di</strong> battaglia <strong>di</strong> Giovanni Pesce –<br />

si legge fra l’altro: ferito ad una gamba in un’audace e rischiosa impresa contro la ra<strong>di</strong>o<br />

trasmittente <strong>di</strong> Torino, fortemente guardata da reparti tedeschi e fascisti, riusciva<br />

miracolosamente a sfuggire alla cattura, portando in salvo un compagno gravemente<br />

ferito. In pieno giorno, nel cuore della città <strong>di</strong> Torino, affrontava da solo gli ufficiali<br />

tedeschi, ne uccideva 2 soccorsi in aiuto dei primi e, sopraffatto e caduto a terra,<br />

fronteggiava coraggiosamente un gruppo <strong>di</strong> nazifascisti che apriva un intenso fuoco<br />

contro <strong>di</strong> lui, riuscendo a porsi in salvo incolume.<br />

Dal 1951 al 1964 ha rappresentato il Partito Comunista Italiano nel Consiglio<br />

Comunale <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>, quin<strong>di</strong> è stato anche nelle istituzioni che noi conosciamo.<br />

Giovanni Pesce, dalla costituzione dell’ANPI, era membro del suo Consiglio<br />

Nazionale. Tra la numerosa memorialistica sulla Resistenza basti ricordare “Un<br />

Garibal<strong>di</strong>no in Spagna “, del 1955, e “Senza Tregua”, la guerra dei GAP del 1967.<br />

Vi prego <strong>di</strong> raccogliervi in un minuto <strong>di</strong> silenzio in onore <strong>di</strong> Giovanni Pesce ed in<br />

memoria.”<br />

Il Consiglio osserva un minuto <strong>di</strong> silenzio.<br />

Presidente del Consiglio Ortolina: “Vi ringrazio. Iniziamo la nostra seduta con gli<br />

interventi ex art. 83, che, anche in ragione del fatto che abbiamo finito le vacanze, e<br />

durante le vacanze sono successi anche alcuni avvenimenti ed eventi interessanti, vede<br />

una nutrita iscrizione <strong>di</strong> Consiglieri a parlare. Dò subito la parola al Consigliere<br />

Gavazzi, si prepari Guerra.”<br />

Consigliere Gavazzi: “Grazie Presidente. Sì, sono finite le vacanze, è passato tanto<br />

tempo, i problemi però sono rimasti tali e quali. Prometto che non salgo sui banchi,<br />

però la problematica è sempre quella. Come vi ricordate …… Prima una piccola<br />

premessa Presidente, che l’ho vista sorridere, il problema dei parcheggi esiste ancora a<br />

tutto spiano, adesso che hanno fatto anche i lavori, ad<strong>di</strong>rittura anche chi lavora non può<br />

trovare il posto in giro, mi riferisco alla nostra polizia provinciale, ad<strong>di</strong>rittura gli si<br />

vieta <strong>di</strong> entrare nei parcheggi. C’è qualcosa che non quadra, Presidente! Pren<strong>di</strong>amo<br />

questo benedetto parcheggio che c’è sempre stato qui in fianco alla <strong>Provincia</strong>, non è<br />

possibile che si arriva in queste con<strong>di</strong>zioni e lo si ripeta da sempre. Questo è il primo<br />

fatto.<br />

Il secondo fatto, che si riferiva alla mia protesta plateale dell’altra volta <strong>di</strong> salire sui<br />

banchi per l’atto <strong>di</strong> illegittimità nella nomina dei componenti del consiglio <strong>di</strong><br />

2


amministrazione <strong>di</strong> ASAM, come voi ben ricordate quando io chiedevo dove era il<br />

Presidente mi si <strong>di</strong>ceva che lui era su e non sarebbe sceso, sono salito io fino a quando<br />

lui è sceso. Allora mi ha promesso che dopo aver consultato dei legali mi avrebbe dato<br />

una risposta in merito al mio quesito. Orbene, nonostante la risposta del Difensore<br />

Civico, nonostante i continui solleciti del Presidente del Consiglio, sono preso in giro<br />

per l’ennesima volta. Però volevo <strong>di</strong>re ai colleghi, siccome sono sempre stato fautore<br />

che la politica e i problemi si debbano risolvere all’interno dell’aula, adesso capitemi<br />

che con l’azione che vado a fare non centrerà più niente l’aula, perché mi devo<br />

rivolgere sempre all’interno delle istituzioni, ma ad altre istituzioni, perché quello che<br />

sta succedendo con ASAM è una vergogna e a mio modo <strong>di</strong> vedere anche un danno<br />

gravissimo che si arreca alla futura <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> Monza e Brianza. Siccome non mi<br />

sento tutelato, come prevede la legge dalla costituzione della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> Monza e<br />

Brianza, dalla <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> che era quella che gestiva gli interessi dal 2004<br />

all’atto della costituzione, ma ormai siamo nella fase <strong>di</strong> sud<strong>di</strong>visione dei beni e del<br />

patrimonio, quin<strong>di</strong> subentra anche il Commissario Governativo, Dottor Piscopo, non mi<br />

sento tutelato da nessuno, né dall’uno né dall’altro, quin<strong>di</strong> procederò con degli esposti<br />

alla Prefettura e alla Magistratura. Però ripeto, non è una mia volontà, è una costrizione<br />

che mi avete fatto, è più <strong>di</strong> un anno che denuncio questa situazione, è più <strong>di</strong> un anno<br />

che sono sbeffeggiato, oserei <strong>di</strong>re deriso su una situazione, e lo riporto ai sensi del<br />

regolamento sulle nomine, art. 6, comma 1, lettera e), che vieta la nomina dei<br />

<strong>di</strong>pendenti della <strong>Provincia</strong> nei consigli <strong>di</strong> amministrazione. Orbene, queste persone<br />

sono all’interno del consiglio <strong>di</strong> amministrazione, hanno deliberato, questa società ha<br />

fatto dei debiti, paghiamo degli interessi e questi interessi si ripercuotono e<br />

ripercuoteranno anche sulla <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> Monza e Brianza, con l’ultimo atto in cui si dà<br />

mandato ad ASAM <strong>di</strong> vendere il 30% del suo capitale. Io vorrei sapere come mai si<br />

sono spesi 250 milioni <strong>di</strong> euro per acquisire la maggioranza delle azioni Serravalle se<br />

adesso delle stesse azioni che sono state conferite in ASAM noi ne ven<strong>di</strong>amo il 30%. Io<br />

penso che si causi, oltre ad un danno erariale, un danno gravissimo alla <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong><br />

Monza e Brianza, perché questo modo <strong>di</strong> fare non avrà mai voce in capitolo su quella<br />

che sarà la gestione del patrimonio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>, dove Monza e Brianza ha<br />

una percentuale del 20%, ma del 20% dove non potrà <strong>di</strong>re nulla.<br />

Per tutte le ragioni che io sto esponendo per l’ennesima volta, e lo ripeto Presidente,<br />

non voglio più fare gesti plateali. Basta! Però capite che quello che sto facendo adesso<br />

ve lo siete cercato voi. Non mi sto riferendo logicamente a lei, l’ha capito benissimo,<br />

ma all’esecutivo. Non è possibile continuare in una situazione illegittima, oserei <strong>di</strong>re<br />

illegale e fregarsene altissimamente o fare orecchie da mercante.”<br />

Nel frattempo sono entrati in aula gli Assessori Mattioli e Matteucci e il Consigliere<br />

Gaiardelli. (presenti 36)<br />

Presidente del Consiglio Ortolina: “Riferirò nuovamente a Penati il suo intervento.<br />

Guerra.”<br />

Consigliere Guerra: “Grazie Presidente. Io non pensavo <strong>di</strong> trovare tanta stampa oggi,<br />

però colgo l’occasione per informare, proprio per il rapporto che mi lega con i colleghi<br />

e le colleghe del Consiglio <strong>Provincia</strong>le, ed informare anche la Giunta e la Presidente<br />

che l’Assessore Francesca Corso non rappresenta più il Partito dei Comunisti Italiani in<br />

Giunta e in questo Consiglio. La scelta è stata maturata dal Consiglio Nazionale <strong>di</strong><br />

Garanzia del nostro partito. Io ho avuto il mandato dalla Federazione <strong>Provincia</strong>le del<br />

partito <strong>di</strong> fare questa <strong>di</strong>chiarazione. La scelta nasce da un <strong>di</strong>ssenso politico che si è<br />

manifestato in questi ultimi mesi. Noi <strong>di</strong>ssentiamo culturalmente e politicamente<br />

3


dall’impostazione della delibera sulla sicurezza che la Giunta <strong>Provincia</strong>le ha scelto <strong>di</strong><br />

mettere in campo qualche mese fa. Lo abbiamo detto alla stampa, sono usciti nei mesi<br />

scorsi articoli sull’argomento, noi pensiamo che su questa vicenda faccia ancora fede il<br />

documento votato in questo Consiglio <strong>Provincia</strong>le, e mi riferisco a quello del 1.3.<strong>2007</strong>,<br />

dal titolo “Rom e Sinti, analisi e proposte e relazione dell’Assessore Francesca Corso”,<br />

in cui si impegnava la <strong>Provincia</strong> ad impegnarsi concretamente su 8 punti nel campo<br />

dell’integrazione sociale, dell’inclusione sociale, dell’aiuto umanitario, della scelta <strong>di</strong><br />

allestire villaggi della solidarietà chiaramente che coniugassero aspetti <strong>di</strong> legalità con<br />

aspetti <strong>di</strong> solidarietà. Insomma, prevedeva un ampio intervento sull’argomento e quin<strong>di</strong><br />

è quello l’unico atto che il Consiglio <strong>Provincia</strong>le ha votato il primo marzo del <strong>2007</strong>. E’<br />

chiaro che da questa <strong>di</strong>chiarazione si apre in quest’aula e anche all’interno della<br />

maggioranza politica che sostiene la Giunta Penati, un problema politico. Noi non<br />

siamo rappresentati in Giunta, e bene ha fatto Penati ad esprimere la fiducia<br />

all’Assessore Corso, però avremmo preferito che la esprimesse anche al gruppo dei<br />

Comunisti Italiani, al Partito dei Comunisti Italiani, cioè a quel partito che ha sempre<br />

garantito il numero legale in quest’aula, al partito che ha sempre garantito il numero<br />

nelle varie commissioni, a quelle decine <strong>di</strong> militanti che si sono sporcati le mani <strong>di</strong><br />

colla ad attaccare i manifesti nel 2004 per far vincere il centrosinistra e per far vincere<br />

Penati in <strong>Provincia</strong>. Ecco, questo a noi avrebbe fatto molto piacere e penso, mi auguro<br />

che questa fiducia non tarderà ad arrivare da parte del Presidente.<br />

Io volevo fare altri cenni sulle <strong>di</strong>chiarazioni che l’Assessore Corso poi ha fatto, ma mi<br />

prometto <strong>di</strong> reintervenire, perché penso che non sia corretto in sua assenza tirare fuori,<br />

rievocare affermazioni e comunicati stampa in cui io vengo personalmente attaccato e<br />

in cui viene pesantemente attaccato il Partito dei Comunisti Italiani definito partito da<br />

Corea del Nord. Io penso che rappresentare nelle istituzioni pubbliche la volontà degli<br />

iscritti ad un partito non significa essere dei <strong>di</strong>ttatori o degli stalinisti, significa<br />

rappresentare la volontà <strong>di</strong> un partito e un in<strong>di</strong>rizzo politico che gli iscritti, che i<br />

militanti <strong>di</strong> un partito danno. Io ho fatto semplicemente questo, nel nostro <strong>di</strong>battito<br />

interno la posizione politica sul tema dell’immigrazione era quella che abbiamo sempre<br />

sostenuto e votato con il documento famoso del Consiglio del 1.3.<strong>2007</strong>, e a questo mi<br />

sono fedelmente attenuto. Le cadute <strong>di</strong> stile, la affermazioni da Corea del Nord mi<br />

interessano fino ad un certo punto, però penso che non sia corretto offendere un partito<br />

perché su una questione politica ha preso una posizione che non rispecchia affatto la<br />

posizione dell’Assessore Corso in Giunta.<br />

Io penso e trovo che sia più <strong>di</strong>gnitoso fare meno insulti e prendere atto che il Partito dei<br />

Comunisti Italiani non ha più rappresentanza politica in questa Giunta. Noi faremo <strong>di</strong><br />

tutto per far notare questa vicenda, perché pensiamo che anche al nostro partito debba<br />

essere data la stessa <strong>di</strong>gnità politica delle altre forze che mantengono e sostengono<br />

questa maggioranza. Speriamo che lo stesso spirito <strong>di</strong> fiducia che il Presidente Penati<br />

ha espresso nei confronti dell’Assessore Corso venga al più presto anche espressa ad un<br />

partito del centrosinistra che ha permesso allo stesso Filippo Penati <strong>di</strong> vincere e <strong>di</strong><br />

conquistare questa sede, quin<strong>di</strong> l’istituzione <strong>di</strong> una delle Province più grosse d’Italia.<br />

Grazie Presidente.”<br />

Presidente del Consiglio Ortolina: “Io ho consentito <strong>di</strong> sforare un attimo per<br />

comprensibili ragioni. Caputo prego.”<br />

Consigliere Caputo: “La ringrazio Presidente. Mi preme intervenire su un fatto<br />

avvenuto all’interno <strong>di</strong> un ufficio <strong>di</strong> questa <strong>Provincia</strong>, un fatto che ritengo molto grave.<br />

C’è stato un atto <strong>di</strong> intimidazione nei confronti <strong>di</strong> un lavoratore della <strong>Provincia</strong>, <strong>di</strong> una<br />

donna, che è la vice presidente delle donne marocchine in Italia che è stata per<br />

4


l’ennesima volta minacciata. Questa volta però la minaccia è arrivata all’interno <strong>di</strong><br />

questa istituzione, in un ufficio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>, quin<strong>di</strong> questo rappresenta un<br />

fatto veramente molto grave. Questa donna ha già combattuto contro la violenza che<br />

c’è in alcuni settori del mondo arabo nei confronti della donne, si è battuta in prima<br />

persona, ha cercato <strong>di</strong> far risaltare la vicenda bresciana della giovane pachistana<br />

ammazzata dalla famiglia solo perché non voleva più rispettare quelle che erano le<br />

regole tribali - tribali - che le erano imposte, questa donna ha avuto il coraggio quin<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> esternare, come donna, delle posizioni importanti <strong>di</strong> riven<strong>di</strong>cazione sociale e civile<br />

che dovrebbero essere comunanza da parte <strong>di</strong> tutti i Paesi che si chiamano tali, quin<strong>di</strong><br />

Paesi civili, quin<strong>di</strong> corre dei rischi molto pesanti. Io non so come questo possa essere<br />

accaduto, come può accadere che un <strong>di</strong>pendente <strong>di</strong> questa <strong>Provincia</strong>, un lavoratore <strong>di</strong><br />

questa <strong>Provincia</strong>, all’interno <strong>di</strong> questa istituzione, possa ricevere minacce e<br />

intimidazioni <strong>di</strong> questo genere.<br />

C’è un’inchiesta della magistratura aperta, per carità, ma io credo che come Consiglio<br />

<strong>Provincia</strong>le intanto dobbiamo stigmatizzare profondamente questo atto e chiedere<br />

anche che si faccia qualcosa perché questa donna venga garantita, che venga garantita<br />

la sua sicurezza, la sua incolumità fisica, che non debba più subire questa violenza. Ho<br />

sentito poche parole <strong>di</strong> solidarietà nei confronti <strong>di</strong> questa donna, forse interessa poco. A<br />

me interessa molto invece, e credo che su questa vicenda anche l’istituzione <strong>Provincia</strong><br />

deve fare il massimo della chiarezza, perché è avvenuto all’interno <strong>di</strong> un palazzo della<br />

<strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>. Ripeto quello che ho detto prima, spero che a questa donna<br />

vengano date tutte le garanzie <strong>di</strong> sicurezza e <strong>di</strong> possibilità <strong>di</strong> lavorare con serenità. Io<br />

credo che la Giunta su questo si debba impegnare in prima persona, i <strong>di</strong>rigenti <strong>di</strong> questa<br />

Amministrazione si devono impegnare in prima persona, io credo che questo Consiglio<br />

debba anche vigilare perché è grave che in questi palazzi possano avvenire fatti <strong>di</strong><br />

questo genere. E’ molto grave! Noi facciamo tanti interventi, tanti <strong>di</strong>scorsi contro<br />

azioni terroristiche, contro il terrorismo e cose <strong>di</strong> questo genere, poi nel nostro palazzo<br />

avvengono queste gravi vicende. Credo che dobbiamo vigilare attentamente perché<br />

questa volta ci hanno toccato da vicino, hanno toccato questa istituzione e io credo che<br />

noi dobbiamo essere ben consci <strong>di</strong> quello che è successo.”<br />

Nel frattempo sono entrati in aula i Consiglieri Accame, Re e Tranquillino. (presenti<br />

39)<br />

Presidente del Consiglio Ortolina: “Non conoscevo i particolari della vicenda, perché<br />

in vacanza non sono riuscito a saperli. Ovviamente concordo con le affermazioni del<br />

Consigliere Caputo, esprimo a nome <strong>di</strong> tutto il Consiglio la più piena solidarietà alla<br />

Signora interessata. Riferirò naturalmente alla Giunta del suo intervento, sottolineando<br />

la piena con<strong>di</strong>visione delle cose dette. Con Accame <strong>di</strong>chiaro chiuse le iscrizioni all’art.<br />

83. Dapei prego.”<br />

Consigliere Dapei: “Grazie Presidente. Innanzitutto a nome del gruppo <strong>di</strong> Forza Italia<br />

rinnovo i sensi <strong>di</strong> amicizia e solidarietà all’Assessore Ezio Casati che è stato così<br />

tragicamente colpito questa estate da un lutto familiare. Questa estate ci ha lasciato<br />

anche l’ex premier francese Raymond Barre, che io voglio ricordare perché grande<br />

amico della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>. Quando ero Presidente della commissione trasporti ci<br />

siamo spesso recati a Parigi e a Lione a incontrarlo perché lui era il Presidente del<br />

Comitato Transalpino per la tratta Lione Torino, insieme alla Presidente Colli<br />

l’abbiamo incontrato più volte, è una personalità politica europea che sicuramente ci ha<br />

insegnato molto e che ci mancherà molto. Tra l’altro, da Sindaco <strong>di</strong> Lione e Presidente<br />

della società autostradale <strong>di</strong> riferimento, ricordo che era molto <strong>di</strong>vertito dalle<br />

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polemiche che avevano investito invece la Presidente Colli, che aveva deciso <strong>di</strong><br />

assumere la presidenza della società Serravalle, pur essendo Presidente della <strong>Provincia</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>Milano</strong>. A lui sembrava la cosa più normale del mondo e <strong>di</strong>ceva: se quella è la<br />

priorità, tu devi essere Presidente.<br />

Mi ha colpito l’intervento del collega Guerra perché chiedeva pari <strong>di</strong>gnità politica per i<br />

gruppi della maggioranza, io credo che la prima risposta a questo suo appello l’abbia<br />

data il Presidente Penati non assistendo al suo intervento, perché forse non tutti i<br />

colleghi lo sanno, il collega Guerra aveva preannunciato questo suo intervento anche<br />

nella riunione Capigruppo. Il Presidente Penati apparirà quando dovrà parlare,<br />

soprattutto quando dovrà esporsi alle varie telecamere che sono venute per riprenderlo,<br />

ma ha volutamente abbandonato i lavori del Consiglio quando il collega Guerra doveva<br />

informarci che il gruppo Comunisti Italiani non ha più un riferimento in Giunta. Io<br />

spero che si riconosca almeno la <strong>di</strong>gnità politica del Consiglio <strong>Provincia</strong>le e che si<br />

voglia fare, così come si fa in tutti i Consigli del mondo, un momento <strong>di</strong><br />

approfon<strong>di</strong>mento e <strong>di</strong> riflessione da parte dell’esecutivo dopo una così importante e<br />

significativa presa <strong>di</strong> posizione da parte <strong>di</strong> un gruppo non dell’opposizione ma della<br />

maggioranza. Siccome è tornato adesso, <strong>di</strong>cevo collega Guerra che la <strong>di</strong>gnità politica<br />

che chiedevi è già stata <strong>di</strong>mostrata dal fatto che Penati non ha voluto neanche assistere<br />

al tuo intervento ma lo vedrai apparire fra poco, quando sarà il suo turno <strong>di</strong> parlare.<br />

Il Presidente Penati ha ritenuto <strong>di</strong> chiedere <strong>di</strong> intervenire oggi per un’informativa su<br />

una delibera <strong>di</strong> Giunta <strong>di</strong> qualche mese fa, noi ci chie<strong>di</strong>amo quando sarà il momento in<br />

cui il Presidente Penati sentirà l’esigenza <strong>di</strong> fare analoga informativa sulla delibera <strong>di</strong><br />

Giunta con la quale l’Amministrazione <strong>Provincia</strong>le ha <strong>di</strong> fatto dato il via libera<br />

all’aumento del biglietto del trasporto sugli autobus extra urbani. Vorremmo capire<br />

fino in fondo, anche se noi li abbiamo già capiti, i motivi per cui un’Amministrazione<br />

che dovrebbe essere <strong>di</strong> sinistra fa una cosa così poco <strong>di</strong> sinistra, perché da liberale non<br />

mi scandalizza il fatto che aumentando i costi si debbano anche aumentare le tariffe,<br />

mentre è sempre stato un tabù per la sinistra l’aumento del biglietto, tant’è che anche<br />

negli anni scorsi l’aumento dei costi, quin<strong>di</strong> dei corrispettivi da garantire agli operatori,<br />

è sempre stato assorbito dalla fiscalità generale, la <strong>Provincia</strong> si è sempre fatta carico<br />

degli aumenti sul suo bilancio per non toccare il biglietto dell’autobus. Quest’anno si è<br />

costretti a non fare così, vorremmo che il Presidente Penati avesse la <strong>di</strong>gnità politica, il<br />

coraggio politico <strong>di</strong> venire a spiegare che quelle operazioni finanziarie che dovevano<br />

portare benefici soprattutto alle fasce più deboli hanno invece come risvolto della<br />

medaglia il fatto che si è dovuto infrangere un tabù che non è quello dell’euro per i<br />

trasporti urbani <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>, quel tabù rimane, il Comune <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> non aumenta il suo<br />

biglietto dell’autobus, lo lascia a € 1 e si fa carico sulla sua fiscalità <strong>di</strong> quell’aumento,<br />

mentre la <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> sinistra, con la partecipazione che da 3 anni ci è stata<br />

rappresentata come una modalità principe, quin<strong>di</strong> ci spiegava il Presidente Penati con<br />

chi si è confrontato, con quale modalità partecipativa, sicuramente non con il suo<br />

Consiglio che è partito per le vacanze come ogni anno chiedendosi quale sarebbe stata<br />

la sorpresa estiva, e la sorpresa estiva è stata un aumento del biglietto <strong>di</strong> cui non si era<br />

fatto neanche cenno nelle ultime sedute consiliari.”<br />

Nel frattempo è entrato in aula il Consigliere Russomanno. (presenti 40)<br />

Presidente del Consiglio Ortolina: “In proposito segnalo che ho chiesto al Presidente<br />

della 5° commissione <strong>di</strong> convocare per quanto possibile presto la commissione,<br />

quantomeno per una prima informativa anche <strong>di</strong> carattere tecnico su questa vicenda.<br />

Bruschi prego.”<br />

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Consigliere Bruschi: “Le vacanze mi hanno portato alcuni chili <strong>di</strong> preoccupazioni.<br />

Questi chili <strong>di</strong> preoccupazioni sono dovuti a interventi amministrativi che non soltanto<br />

possono essere giu<strong>di</strong>cati opinabili, si può essere d’accordo o meno, ma rischiano <strong>di</strong><br />

incidere profondamente sul futuro <strong>di</strong> questo ente provinciale. Parlo in particolare <strong>di</strong> due<br />

atti che riguardano il patrimonio immobiliare della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>, parlo del<br />

progetto <strong>di</strong> Via Soderini e parlo del progetto della sede unica. Perché tra le sorprese che<br />

ci ha portato il periodo estivo c’è stato anche il boatos, e poi informerò i Consiglieri <strong>di</strong><br />

cosa sto parlando, riguardo a un possibile trasferimento delle se<strong>di</strong> decentrate della<br />

<strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> in una sede unica.”<br />

Nel frattempo è entrato in aula l’Assessore Grancini.<br />

Presidente del Consiglio Ortolina: “Mi consenta solo <strong>di</strong> <strong>di</strong>rle che in ragione <strong>di</strong> ciò, sul<br />

tema Palazzo della <strong>Provincia</strong> ho chiesto all’Assessore Gasparini <strong>di</strong> riferire in<br />

conferenza Capigruppo, cosa che è avvenuta, ma che ovviamente è solo l’avvio <strong>di</strong> un<br />

confronto che proseguirà. Prego.”<br />

Consigliere Bruschi: “Presidente Ortolina, il confronto si fa con due passaggi, uno su<br />

un passaggio <strong>di</strong> opportunità politica sul quale, confrontandomi anche con alcuni<br />

Consiglieri illo tempore, penso al Presidente Pioli, si può anche essere d’accordo. Il<br />

confronto non si fa nel momento in cui alcune decisioni vengono prese tramite<br />

informative alla Giunta e atti inesistenti per l’or<strong>di</strong>namento amministrativo <strong>di</strong> questo<br />

Stato, che si chiamano <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong>rigenziali. Io mi appello agli amministratori qua<br />

presenti che abbiano fatto i Sindaci, e chiedo loro se abbiano mai sentito parlare <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong>rigenziali, soprattutto quando si parla <strong>di</strong> patrimonio immobiliare. Io ho<br />

poco tempo a <strong>di</strong>sposizione, in questo poco tempo vorrei chiedere all’Assessore Casati<br />

qua presente <strong>di</strong> voler cominciare a programmare un incontro, penso in commissione<br />

controllo perché si tratta <strong>di</strong> verificare l’operato della Giunta rispetto ad un atto <strong>di</strong><br />

in<strong>di</strong>rizzo del Consiglio, sul polo <strong>di</strong> Via Soderini. L’atto <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo del Consiglio<br />

approvava una spesa per il polo <strong>di</strong> Via Soderini che era sensata nel momento in cui il<br />

polo <strong>di</strong> Via Soderini <strong>di</strong>ventava un grande progetto, in collaborazione con la Camera <strong>di</strong><br />

Commercio. Nel momento in cui voci ci <strong>di</strong>cono che la Camera <strong>di</strong> Commercio da quel<br />

progetto ha tutta l’intenzione <strong>di</strong> ritirarsi, nel momento in cui le carte a mia <strong>di</strong>sposizione<br />

<strong>di</strong>cono che quel percorso, fissato da quella delibera consiliare, è un percorso che è<br />

andato a deragliare, nel momento in cui io mi trovo <strong>di</strong> fronte ad un progetto che è<br />

passato da 37 milioni <strong>di</strong> euro a 48 milioni <strong>di</strong> euro, io ho bisogno <strong>di</strong> una verifica in sede<br />

politica, tenendo anche conto che quel progetto è bloccato nella sua fase attuativa dal<br />

maggio <strong>di</strong> quest’anno, non è stato ancora assegnato l’appalto. Siamo in tempo,<br />

l’Assessore Casati è un Assessore estremamente sensibile alle esigenze del Consiglio, e<br />

sono convinto che nel momento in cui ha preso in mano la delega inerente a Soderini<br />

penso che il problema se lo sia posto anche lui, mi sembra assolutamente opportuna<br />

una verifica in sede politica per capire se quei 48 milioni <strong>di</strong> euro su quel progetto<br />

abbiano ancora un senso o si debba andare in una <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong>versa.<br />

La sede unica, anche qui an<strong>di</strong>amo malissimo. Una buona idea <strong>di</strong>venta terreno inquinato<br />

nel momento in cui la buona idea viene trasformata in corso d’opera in una soluzione<br />

sbagliata. Voglio essere molto franco, le se<strong>di</strong> decentrate della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> sono<br />

un non senso, ha perfettamente senso andare a prendere una sede unica, non ha<br />

assolutamente senso farlo attraverso atti amministrativi che non hanno avuto un<br />

in<strong>di</strong>rizzo da parte <strong>di</strong> questo Consiglio <strong>Provincia</strong>le e nel momento in cui l’ipotesi su cui<br />

si sta lavorando è quella <strong>di</strong> un palazzo che è un ferro vecchio. Il palazzo <strong>di</strong> Piazza<br />

Freud 1, <strong>di</strong> cui si è parlato sui giornali dandola come decisione già presa, è un palazzo<br />

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amici Consiglieri che è stato rifiutato dal Comune <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> ed è stato rifiutato da<br />

Regione Lombar<strong>di</strong>a. Si è scavato, si è andato a verificare perché questi due enti, che<br />

pure hanno bisogno <strong>di</strong> patrimonio immobiliare, e mi riferisco soprattutto a Regione<br />

Lombar<strong>di</strong>a che ha deciso <strong>di</strong> fare del polo <strong>di</strong> Garibal<strong>di</strong> il proprio polo istituzionale,<br />

hanno deciso <strong>di</strong> non ad<strong>di</strong>venire a quella ipotesi? Se ne è parlato con il Consiglio? Si è<br />

fatto un bando <strong>di</strong> gara regolare e non un bando esplorativo, che anche questo<br />

rappresenta un’eccezione nell’iter giuri<strong>di</strong>co <strong>di</strong> questa <strong>Provincia</strong>? Queste però sono<br />

domande Presidente Ortolina che hanno bisogno <strong>di</strong> risposte e <strong>di</strong> un percorso da<br />

correggere completamente oggi, non domani quando ci troveremo <strong>di</strong> fronte ad un<br />

ragionamento o Piazza Freud o nulla, perché questo sarebbe un gravissimo errore.”<br />

Nel frattempo è entrato in aula l’Assessore Barzaghi.<br />

Presidente del Consiglio Ortolina: “L’Assessore Casati è presente per quanto riguarda<br />

il polo, quin<strong>di</strong> ha sentito bene, rispetto invece alla questione palazzo riferirò<br />

puntualmente agli Assessori alla partita il suo intervento, in modo che da subito ci sia<br />

una riflessione sull’argomento. Prego Censi.”<br />

Consigliere Censi: “Grazie Signor Presidente. Avevo chiesto <strong>di</strong> intervenire per<br />

ricordare al Consiglio un’altra figura importante del panorama politico italiano che<br />

purtroppo ci ha lasciato durante questa estate, che è Bruno Trentin, rappresentante <strong>di</strong><br />

una politica <strong>di</strong>rei <strong>di</strong> altri tempi, una modalità <strong>di</strong> fare politica, <strong>di</strong> considerare il sindacato<br />

e i lavoratori, il <strong>di</strong>ritto dei lavoratori con un punto <strong>di</strong> vista così straor<strong>di</strong>nariamente<br />

contemporaneo. Ma l’intervento del Consigliere Caputo mi costringe a <strong>di</strong>re una serie <strong>di</strong><br />

altre cose, mi costringe a rendere evidenti delle azioni che io giu<strong>di</strong>co importanti dal<br />

punto <strong>di</strong> vista politico, anche dal punto <strong>di</strong> vista della solidarietà con le donne <strong>di</strong> questo<br />

Paese che riguarda l’aggressione che Dunia Ettaib - questo è il nome della donna cui fa<br />

riferimento credo Caputo - ha subito, che un <strong>di</strong>pendente della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>, lei e<br />

la parlamentare Daniela Santanchè nuovamente in questi giorni sono state minacciate<br />

anche pesantemente. Devo ricordare a Caputo che la <strong>Provincia</strong> è già intervenuta dal<br />

punto <strong>di</strong> vista della collocazione in una situazione più serena per questa <strong>di</strong>pendente,<br />

spostandola da Viale Jenner in un’altra sede della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>. Ma l’intervento<br />

che faccio è per segnalare che non solo abbiamo fatto azioni nei confronti della<br />

solidarietà a questa donna, ma insieme alle Assessore ho scritto una lettera a Dunia,<br />

una lettera ovviamente <strong>di</strong> solidarietà ma che va oltre che <strong>di</strong>ce che il problema più<br />

grande oggi, uno dei problemi più gran<strong>di</strong> della nostra città, del nostro Paese, è il tema<br />

dei <strong>di</strong>ritti, della libertà delle donne in una società multiculturale. Uso questa parola<br />

perché il coté culturale e il coté religioso spesso entrano in contrad<strong>di</strong>zione nella visione<br />

un po’ semplicistica e strumentale che ne viene fatta, trovando come abbiamo già<br />

<strong>di</strong>scusso un’altra volta come una sorta <strong>di</strong> identità dentro la partecipazione religiosa.<br />

Siccome noi siamo convinte, e tenacemente lavoriamo in questo senso, che la libertà<br />

delle donne, la libertà dalla violenza, dai con<strong>di</strong>zionamenti, dall’impossibilità <strong>di</strong> fare<br />

scelte, sia il problema su cui non si può derogare, ci induce a <strong>di</strong>re che l’impegno della<br />

Vice Presidente peraltro dell’Associazione Donne Marocchine in Italia e delle donne<br />

che hanno voluto, desiderato, cercato <strong>di</strong> costituirsi parte civile nel processo per<br />

l’uccisione <strong>di</strong> Hina, la ragazza pachistana bresciana, costituzione <strong>di</strong> parte civile che è<br />

stata rigettata, stabilisce un principio rispetto alla qualità della vita delle donne <strong>di</strong><br />

questo Paese, le donne straniere e le donne italiane, e soprattutto per le donne <strong>di</strong> prima<br />

e <strong>di</strong> seconda generazione che provengono da altri Paesi, con culture <strong>di</strong>fferenti.<br />

Dico questo perché trovo la scelta <strong>di</strong> Dunia molto coraggiosa, trovo la sua esposizione<br />

molto pericolosa, credo che le affermazioni così general generiche non giovino alla<br />

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isoluzione vera <strong>di</strong> questo problema che parte da una <strong>di</strong>scussione seria in tutti i luoghi<br />

dove possiamo assumere decisioni che non riguardano solo specificatamente questo<br />

tema ma riguardano, come tutti gli approcci culturali, un approccio più complessivo.<br />

Perciò le ho proposto, a nome delle Assessore un incontro, ma <strong>di</strong> più, la necessità <strong>di</strong><br />

conoscere più da vicino il lavoro che sta svolgendo la sua Associazione, la <strong>di</strong>sponibilità<br />

a confrontarsi sulle scelte che abbiamo fatto e anche la <strong>di</strong>sponibilità umile, come è<br />

giusto che sia in questo caso, a definire qual è la strategia, perché non è facile assumere<br />

una decisione forte e su questo andare con grande coerenza al risultato. Non avrei<br />

voluto <strong>di</strong>rlo pubblicamente, perché c’è un elemento <strong>di</strong> solidarietà e un elemento <strong>di</strong><br />

partecipazione personale che non necessariamente passa attraverso la sua esternazione<br />

pubblica, ma poiché secondo me correttamente Caputo l’ha portato all’attenzione <strong>di</strong><br />

questo Consiglio, <strong>di</strong>co che questa è un’azione che abbiamo intrapreso e credo che forse<br />

attraverso questa cosa possa passare un nuovo modello, una nuova modalità che tenga<br />

conto, insieme a quello che ha detto anche il Presidente Penati, anche l’Assessore<br />

Casati mi risulta abbia scritto alla vice presidente dell’Associazione Donne<br />

Marocchine. Per noi, per me in particolare che mi occupo <strong>di</strong> politiche <strong>di</strong> genere e ho<br />

costantemente contatto con le associazioni, e sono molte badate in questa città che si<br />

occupano <strong>di</strong> questo, spesso non riconosciute, spesso non finanziate, spesso non<br />

considerate. Mi piacerebbe che si affrontasse questo con il tema dominante della libertà<br />

delle donne, dei <strong>di</strong>ritti delle donne anche dentro le contrad<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> una società<br />

multiculturale. Vi ringrazio.”<br />

Consigliere Fortunati: “Volevo portare all’attenzione <strong>di</strong> questo Consiglio e della Giunta<br />

una raccolta <strong>di</strong> firme molto importante che è in atto da alcuni mesi e che entro il 30<br />

<strong>settembre</strong> vuole raccogliere un milione <strong>di</strong> firme per la <strong>di</strong>sabilità. E’ stata organizzata<br />

dal EDF, che è il Forum Europeo per la Disabilità, per chi non lo dovesse sapere è<br />

un’organizzazione <strong>di</strong> associazioni <strong>di</strong> persone con <strong>di</strong>sabilità e loro familiari che a livello<br />

europeo si sta muovendo su piattaforme legate ai <strong>di</strong>ritti e in particolare al <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong><br />

citta<strong>di</strong>nanza. In questo caso chiedono la raccolta <strong>di</strong> un milione <strong>di</strong> firme contro ogni<br />

<strong>di</strong>scriminazione. E’ una richiesta che va a sostenere circa 50 milioni <strong>di</strong> persone con<br />

<strong>di</strong>sabilità in Europa, più del 10% della popolazione europea, è calcolato che una<br />

persona ogni 4 famiglie ha una <strong>di</strong>sabilità. Il Forum Europeo della Disabilità quin<strong>di</strong> cosa<br />

chiede con la campagna? Chiede alla Comunità Europea tutta <strong>di</strong> dotarsi <strong>di</strong> legislazioni<br />

più incisive riguardo la <strong>di</strong>sabilità, in pieno accordo con la Convenzione per i <strong>di</strong>ritti<br />

delle persone con <strong>di</strong>sabilità che è stata firmata all’ONU il 31 marzo scorso da più<br />

Paesi, compreso anche l’Italia. Una convenzione e anche una raccolta <strong>di</strong> firme che<br />

chiede pari trattamento nell’istruzione, nell’ambito lavorativo e per la<br />

deistituzionalizzazione delle persone con <strong>di</strong>sabilità che possono quin<strong>di</strong> vivere appieno<br />

una vita il più possibile simile a quella <strong>di</strong> tutte le altre persone.<br />

Se è vero che in Italia, così come anche in Europa, abbiamo fatto gran<strong>di</strong> passi negli<br />

ultimi anni, grazie anche alle leggi che ci sono state proprio contro la <strong>di</strong>scriminazione<br />

per le persone con <strong>di</strong>sabilità, è vero anche che ci sono ancora molte <strong>di</strong>scriminazioni in<br />

atto, le ve<strong>di</strong>amo continuamente. Ne accenno solo alcune, come fa anche questa raccolta<br />

<strong>di</strong> firme: il livello <strong>di</strong> istruzione per le persone con <strong>di</strong>sabilità, la possibilità <strong>di</strong> arrivare ai<br />

livelli superiori e all’università è molto basso; la maggioranza dei bambini con<br />

<strong>di</strong>sabilità in Europa ha gravi problemi e non pari opportunità anche nell’accesso<br />

all’istruzione; ci sono fonti <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to estremamente basse, spesso legate ancora a forme<br />

<strong>di</strong> assistenzialismo e i red<strong>di</strong>ti da lavoro sono comunque spesso più bassi <strong>di</strong> quelli delle<br />

persone non <strong>di</strong>sabili. Naturalmente c’è poi il <strong>di</strong>scorso che ho fatto spesso e che quin<strong>di</strong><br />

in questo Consiglio è molto presente, rispetto ai pregiu<strong>di</strong>zi e allo stigma che ancora<br />

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oggi, ci sono rispetto alla <strong>di</strong>sabilità, anche in senso culturale oltre che relativamente<br />

alle barriere culturali.<br />

Questo appello è stato firmato da moltissimi Ministri, Parlamentari e Senatori, da<br />

uomini <strong>di</strong> cultura, da <strong>di</strong>versi enti locali, da Amministrazioni <strong>Provincia</strong>li, Comunali e da<br />

Università, e che in Lombar<strong>di</strong>a hanno aderito molte associazioni a questa raccolta <strong>di</strong><br />

firme, si sono mobilitate per raggiungere un ambizioso obiettivo che adesso è anche<br />

molto vicino. Per quanto mi riguarda, ho firmato naturalmente questa raccolta <strong>di</strong> firme<br />

e sul sito che riguarda i <strong>di</strong>sabili (non più soli) c’è la possibilità <strong>di</strong> firmare, io chiederei<br />

a tutti i Consiglieri e Assessori <strong>di</strong> aderire, è una cosa che si fa semplicemente anche via<br />

internet, a questa raccolta <strong>di</strong> firme. Chiederei però anche <strong>di</strong> più, quin<strong>di</strong> mi premurerei<br />

<strong>di</strong> fare un or<strong>di</strong>ne del giorno urgente ovviamente perché sappiamo che siamo carichi <strong>di</strong><br />

cose ma il 30 <strong>settembre</strong> è molto vicino, e chiederei a tutti i Consiglieri <strong>di</strong> maggioranza<br />

e <strong>di</strong> opposizione, verificato l’or<strong>di</strong>ne del giorno, se con me vogliono apporre la loro<br />

firma e quin<strong>di</strong> chiedere al Consiglio <strong>Provincia</strong>le <strong>di</strong> aderire, quin<strong>di</strong> un’adesione ufficiale<br />

oltre che personale, e d’altra parte anche all’Amministrazione <strong>di</strong> fare i passi possibili<br />

per rendere più pubblica questa raccolta <strong>di</strong> firme, quin<strong>di</strong> magari anche mettendolo sul<br />

portale della <strong>Provincia</strong>, ecc. Quin<strong>di</strong> vi ringrazio per l’attenzione che vorrete de<strong>di</strong>care<br />

sia con la firma, che è una cosa molto veloce, sia nell’or<strong>di</strong>ne del giorno che adesso<br />

vorrei far girare, e vi ringrazio anticipatamente per l’attenzione.”<br />

Consigliere Clerici: “Grazie Presidente. Io ho lasciato l’ultima seduta del mese <strong>di</strong><br />

luglio prima del termine dei lavori, più o meno lamentandomi della <strong>di</strong>scussione che era<br />

in atto, si parlava <strong>di</strong> ASAM allora, che avevo definito un po’ come la <strong>di</strong>scussione del<br />

sesso degli angeli. Avevo aggiunto che mentre noi <strong>di</strong>scutevamo, correvano<br />

giornalmente interessi passivi per l’affare ASAM <strong>di</strong> circa € 30.000 al giorno, mal<br />

contati. € 30.000 al giorno sono interessi passivi che in vecchie lire sono 59 milioni e<br />

qualche cosa. Al giorno!<br />

Dico questo perché mi ha colpito molto l’intervento del collega Guerra, intervento a<br />

mio modo <strong>di</strong> vedere molto <strong>di</strong>gnitoso e che per una volta, non <strong>di</strong>scutendo del sesso del<br />

sesso degli angeli, ha elevato un pochino il tono politico <strong>di</strong> quest’aula. Troppo spesso<br />

noi parliamo e con le nostre parole a vuoto avalliamo la teoria che l’ente <strong>Provincia</strong><br />

potrebbe anche tranquillamente non esistere e che siamo strapagati per non fare nulla, o<br />

circa. L’intervento del collega Guerra, del Capogruppo <strong>di</strong> Comunisti Italiani va <strong>di</strong> pari<br />

passo con l’intervento che ho sentito pronunciare in quest’aula, e che motivò le mie<br />

parole, del collega Foglia quando annunciò <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssociarsi, lui e altri due colleghi,<br />

dall’avventura del nuovo partito unico, Partito Democratico. Io credo che la politica sia<br />

questa: coerenza innanzitutto. Io dovessi un giorno non trovarmi in linea con l’idea del<br />

mio partito, non starei certamente qui a perdere il mio tempo cercando <strong>di</strong> giustificare la<br />

mia presenza e quello che mi viene corrisposto dall’ente <strong>Provincia</strong>, ma sicuramente<br />

chiuderei la porta, senza sbatterla, <strong>di</strong>cendo: signori miei, non la pensiamo più allo<br />

stesso modo, io me ne vado.<br />

E’ in quest’ottica che io oggi applaudo veramente al collega Guerra e alle decisioni che<br />

hanno preso, non tanto perché io speri in un ribaltone della Giunta, per carità <strong>di</strong> Dio,<br />

non lo <strong>di</strong>co per questo. Lo <strong>di</strong>co perché quelle parole erano parole nobili, come sono<br />

state parole nobili quelle del collega Foglia e del collega Gatti quando sono intervenuti<br />

al loro tempo sul Partito Democratico. Lo <strong>di</strong>co perché è giusto che la maggioranza<br />

stessa sia critica verso se stessa e sia pronta anche, non tanto a fare ribaltoni ma a<br />

pungolare il Presidente a dare delle risposte per esempio al collega Gavazzi, al quale<br />

non le dà da un anno e mezzo, piuttosto che a <strong>di</strong>re Signori miei, qui ci sono € 30.000 al<br />

giorno <strong>di</strong> interessi passivi. Vogliamo <strong>di</strong>re che abbiamo commesso un bello sbaglio e<br />

vogliamo cercare <strong>di</strong> porre rime<strong>di</strong>o? Anche senza ribaltoni, senza dare potere al<br />

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centrodestra, ma quantomeno volete porre rime<strong>di</strong>o a un errore <strong>di</strong> € 30.000 giornaliero<br />

<strong>di</strong> interessi passivi? Che qualcuno sia critico, come è stato critico il collega Guerra,<br />

come è stato critico il collega Foglia, come è stato critico il collega Gatti. Questo<br />

bisogna fare.<br />

Una domanda, e chiudo qui: vogliamo anche – me lo suggeriva il collega alla mia<br />

destra – <strong>di</strong>rci chi rappresenta adesso l’Assessore Corso? Chi rappresenta? A quale<br />

titolo è in quella Giunta? E per quale motivo i Comunisti Italiani non sono<br />

rappresentati, o meglio non sono più rappresentati in quella Giunta? Che il Presidente<br />

Penati venga a darci questa risposta, sarebbe un’ottima occasione per elevare la politica<br />

a qualcosa <strong>di</strong> degno che valga la pena della nostra partecipazione e del nostro lavoro.”<br />

Nel frattempo è entrato in aula l’Assessore Oliverio.<br />

Consigliere Albetti: “Grazie Presidente. Volevo porre all’attenzione del Consiglio<br />

alcuni fatti che sono avvenuti nel mio Comune durante questa estate, volevo quin<strong>di</strong> far<br />

partecipe il Consiglio.<br />

Il primo è legato alla liberazione <strong>di</strong> Padre Bossi, che è stata accolta da tutti con molta<br />

gioia da parte <strong>di</strong> tutte le persone e in particolare quelle che hanno partecipato durante il<br />

rapimento con varie manifestazioni, si sono stretti attorno alla sua famiglia<br />

contribuendo a dare un segnale positivo rispetto a questi accanimenti. Voglio solo<br />

ricordare la fiaccolata fatta ad Abbiategrasso con la partecipazione <strong>di</strong> più <strong>di</strong> 5.000<br />

persone, è stata una manifestazione <strong>di</strong> amicizia e <strong>di</strong> solidarietà molto importante. Da<br />

questo punto <strong>di</strong> vista mi corre l’obbligo <strong>di</strong> avvisare tutti che domenica 9 <strong>settembre</strong>, alle<br />

ore 11, in piazza ad Abbiategrasso faremo una significativa festa <strong>di</strong> ringraziamento con<br />

la partecipazione <strong>di</strong> tutte le autorità, delle bande citta<strong>di</strong>ne, ecc.<br />

L’altro fatto increscioso invece che è capitato è stato l’attacco al centro culturale<br />

islamico che ha sede ad Abbiategrasso. Noi come Amministrazione abbiamo subito<br />

condannato il fatto con molta energia e con molta decisione, perché pensiamo che con<br />

la violenza non si risolvono i problemi della convivenza civile e che quin<strong>di</strong> è necessaria<br />

una maggiore vigilanza e attenzione da parte delle istituzioni, e da questo punto <strong>di</strong> vista<br />

siamo intervenuti in modo efficace, nel senso che abbiamo aumentato la vigilanza in<br />

modo che questi fatti non debbano più accadere perché non abbiamo bisogno né <strong>di</strong><br />

aumentare la tensione tra le varie realtà che vivono nel nostro territorio e nemmeno<br />

essere strumenti <strong>di</strong> possibili atti eversivi. Vi ringrazio per questa attenzione, <strong>di</strong>co che <strong>di</strong><br />

questi fatti spero che non ne avvengano più, come quello del rapimento e come quello<br />

degli attacchi alle moschee islamiche. Grazie.”<br />

Consigliere Meroni: “Grazie Presidente. Onestamente sono d’accordo con le<br />

affermazioni, con le parole dette dal Consigliere Clerici, <strong>di</strong> cui con<strong>di</strong>vido tante cose<br />

che non si possono neanche <strong>di</strong>re in aula. Però oggi ha elevato ancora una volta quello<br />

che dovrebbe essere il ruolo dei Consiglieri provinciali, quello ogni tanto <strong>di</strong> fare<br />

politica. Dopo le <strong>di</strong>chiarazioni del collega Guerra io mi aspettavo, non tanto da parte<br />

del Presidente Ortolina ma comunque del Presidente Penati, che in questi giorni appare<br />

sugli organi <strong>di</strong> stampa come il leghista <strong>di</strong> sinistra. Gli do un suggerimento, noi siamo<br />

quel gruppo politico che ha suggerito a lui <strong>di</strong> iscriversi al gruppo della Lega Nord per<br />

l'In<strong>di</strong>pendenza della Padania per le sue idee magari sul tema della sicurezza o sul<br />

<strong>di</strong>scorso dei rom o dei noma<strong>di</strong>, noi però gli vogliamo rammentare che un vero leghista,<br />

la prima volta che uno si iscrive al gruppo della Lega deve mettere a <strong>di</strong>sposizione se<br />

stesso con grande umiltà. L’umiltà che è mancata al Presidente Penati. Nel momento<br />

che un singolo Consigliere provinciale, che comunque ha contribuito alla sua elezione,<br />

perlomeno doveva garantire la sua presenza in aula. Fra l’altro, non possiamo neanche<br />

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negarcelo fra <strong>di</strong> noi, la sua presenza fisica l’abbiamo anche notata. Quin<strong>di</strong>, prima <strong>di</strong><br />

certificare la sua appartenenza come leghista <strong>di</strong> sinistra, noi valuteremo la sua capacità<br />

<strong>di</strong> essere umile nei confronti della gente che l’ha eletto e nei confronti <strong>di</strong> quella politica<br />

che l’ha voluto come emblema <strong>di</strong> questa risicata maggioranza che amministra la<br />

<strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>. Risicata perché? E’ da lungo tempo che la Lega denuncia in<br />

quest’aula, non possiamo farlo per mezzo della stampa, forse non abbiamo delle ……<br />

particolari, però lo denunciamo noi come Consiglieri provinciali, come Capigruppo,<br />

come singoli appartenenti a una forza politica che comunque ha sempre detto la verità.<br />

E la verità è che questa maggioranza è sfilacciata, la verità è che Penati purtroppo ha<br />

preso delle posizioni che non sono con<strong>di</strong>vise dai suoi Consiglieri provinciali. Quando<br />

la Lega ha chiesto solo ed esclusivamente <strong>di</strong> poter fare un passaggio politico con una<br />

votazione sull’eventuale proseguimento <strong>di</strong> questa Amministrazione ci avete deriso, non<br />

avete dato una risposta politica, non avete affrontato l’argomento. E oggi affrontiamo<br />

invece noi una realtà, si sapeva che l’Assessore Corso, con tutte le scelte che ha fatto,<br />

era ben vista dal Presidente Penati ma non era ben vista da chi l’ha messa lì, non<br />

essendo lei passata con il voto popolare. Quin<strong>di</strong> la riven<strong>di</strong>cazione, le giustificazioni<br />

politiche dell’amico Guerra sono giustissime. Ma qui non ci deve essere la politica fatta<br />

dal Presidente Ortolina o da chiunque altro abbia parlato dopo l’intervento del<br />

Consigliere Guerra. Ci doveva essere il Presidente Penati chiamato in causa, doveva<br />

essere lui qui a <strong>di</strong>re: alt, fermi tutti, tutte le altre cose sono quisquilie, la pratica<br />

amministrativa va avanti lo stesso, voglio rispondere <strong>di</strong> un’accusa pesante fatta da uno<br />

che mi ha sostenuto, da uno che mi ha garantito non solo il numero legale, ma ha alzato<br />

la mano sui miei provve<strong>di</strong>menti. Questo è mancato, poi facciamo noi critica sulla<br />

politica che siamo in grado <strong>di</strong> fare o <strong>di</strong> non fare, poi per<strong>di</strong>amo le ore serali quando no<br />

c’è un vasto pubblico, per raccontarci del più e del meno, quando viene a mancare<br />

l’umiltà da parte <strong>di</strong> chi è stato delegato dalla popolazione della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> a<br />

essere rappresentato.<br />

Ecco perché noi ci auguriamo non che ci sia un ribaltone, come giustamente <strong>di</strong>ceva<br />

l’amico Clerici, che ci sia una presa <strong>di</strong> posizione autorevole da parte del Presidente<br />

della <strong>Provincia</strong> che <strong>di</strong>ca cosa sta succedendo. Non abbiamo necessità <strong>di</strong> fare tutti i<br />

Consigli <strong>Provincia</strong>li che lei ha messo in scaletta Presidente, non c’entra la pratica<br />

amministrativa, qui bisogna capire se una maggioranza esiste o la maggioranza oggi è a<br />

rischio e stiamo solamente scherzando per arrivare magari poi alla cosiddetta<br />

costituzione del Partito Democratico, poi vedremo, noi non vogliamo sapere niente.<br />

Noi vogliamo capire chi sostiene Penati e chi non lo sostiene. Noi abbiamo chiesto non<br />

tanto tempo fa, 3 mesi fa, un voto su un programma <strong>di</strong> fine legislatura, con le<br />

caratteristiche che vuole riconoscere Penati, pochi punti programmatici e chi non ci<br />

stava lo <strong>di</strong>ceva. Senz’altro le contrad<strong>di</strong>zioni sarebbero emerse già allora, non oggi.<br />

Glielo <strong>di</strong>ca Presidente Ortolina, in Brianza l’umiltà esiste ancora, non so se lui vuole<br />

fare il leghista <strong>di</strong> sinistra per la <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>, può fare il leghista anche per tutta<br />

<strong>Milano</strong> e per tutta la <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>, ma venga in Brianza a capire come si fa a<br />

amministrare. Non si rifugi dentro alla solita solfa che <strong>di</strong>ce ho fatto l’amministratore,<br />

voglio amministrare, sia un po’ più umile.”<br />

Consigliere Del Nero: “Grazie Presidente. Intervengo anch’io collegandomi a quanto<br />

ha ora finito <strong>di</strong> <strong>di</strong>re il Consigliere Meroni e quanto ha detto il collega Clerici. Di fatto,<br />

non possiamo andare avanti leggendo semplicemente sulla stampa, così amata dal<br />

nostro Presidente, le sue <strong>di</strong>chiarazioni sulla sua linea politica personale, io ritengo,<br />

presente e futura e ogni giorno essere costretti ad aggiornarci sulla rassegna stampa per<br />

capire questa maggioranza dove va, senza che mai si abbia il coraggio <strong>di</strong> venire in<br />

quest’aula a confrontarsi. L’eletto per quanto stabilito dalla nostra Carta Costituzionale<br />

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non ha vincolo <strong>di</strong> mandato, ma se come <strong>di</strong>ce il Presidente Penati bisogna rispettare la<br />

volontà degli elettori, lui l’ha detto per poter finire tranquillamente questo mandato, io<br />

ritengo che in quest’aula questo rispetto è già mancato molte volte. Mi pare che il<br />

rispetto per la volontà degli elettori in quest’aula sia mancato spesso e volentieri, anche<br />

eventualmente formando un nuovo partito fusione <strong>di</strong> altri due, se vogliamo vedere.<br />

Cosa vuol <strong>di</strong>re rispetto degli elettori, rispetto a quando ci si presenta ad un’elezione<br />

sotto una formula politica, un programma e anche una modalità <strong>di</strong> rappresentanza, e poi<br />

durante gli anni sistematicamente si cambia la propria appartenenza, la propria<br />

modalità <strong>di</strong> espressione politica? Io credo che sia mancato più volte in quest’aula il<br />

rispetto della volontà degli eletti, ma è mancata anche nelle decisioni del Presidente<br />

Penati, perché molte delle decisioni prese, le più grosse decisioni prese da questa<br />

Giunta non facevano parte assolutamente del programma presentato agli elettori e<br />

neanche si è avuto il coraggio <strong>di</strong> presentarle in quest’aula. E’ stato citata l’ultima<br />

questa estate, la vicenda dell’aumento delle tariffe, e il Presidente ci <strong>di</strong>ce che verrà<br />

convocata una commissione, siamo sempre a posteriori su qualsiasi decisione che viene<br />

presa. Ma ancora stasera è stata posta dal Consigliere Guerra una questione politica,<br />

nata sul problema della delibera sulla sicurezza. Io però chiedo, il Presidente Penati ha<br />

parlato anche <strong>di</strong> federalismo fiscale, ha citato 3 parole che <strong>di</strong>chiarato chiave, ha parlato<br />

<strong>di</strong> federalismo fiscale, <strong>di</strong> infrastrutture e <strong>di</strong> libertà, che sono le parole car<strong>di</strong>ne, non solo<br />

queste, della Casa delle Libertà. Lui nell’intervista al Corriere ha detto che le tre parole<br />

car<strong>di</strong>ne sue sono queste: federalismo fiscale, infrastrutture e libertà. Aggiungerei molto<br />

probabilmente sussi<strong>di</strong>arietà, se l’è <strong>di</strong>menticata in quell’intervista ma in altre l’ha<br />

<strong>di</strong>chiarata. Allora, nel momento in cui i Comunisti Italiani riven<strong>di</strong>cano un posto in<br />

Giunta, io mi chiedo a quali con<strong>di</strong>zioni però riven<strong>di</strong>cano questo posto in Giunta,<br />

rispetto a quale programma e rispetto a quale programma e a quale linea politica del<br />

Presidente Penati oggi Rifondazione Comunista, che evidentemente ha una posizione<br />

nettamente <strong>di</strong>versa da quella dei Comunisti Italiani, conserva invece il pieno appoggio<br />

ai propri Assessori e al Presidente Penati. Mi pare che le due posizioni siano così<br />

<strong>di</strong>varicate da evidenziare una <strong>di</strong>fferenza fra due realtà politiche che invece in altre<br />

battaglie si sono trovate molto vicine. Allora, il problema è capire se ha senso che i<br />

Comunisti Italiani abbiano una rappresentanza in questa Giunta, qual è il programma <strong>di</strong><br />

fine legislatura <strong>di</strong> questa Giunta, e qual è la posizione io chiedo anche <strong>di</strong> Rifondazione<br />

Comunista rispetto al problema della sicurezza, al problema del federalismo fiscale, al<br />

problema delle infrastrutture, al problema della sussi<strong>di</strong>arietà e del liberalismo, temi e<br />

parole car<strong>di</strong>ne che il Presidente Penati ha <strong>di</strong>chiarato essere i suoi punti <strong>di</strong> riferimento<br />

per la sua futura politica, <strong>di</strong>cendo appunto che non si cambiano maggioranze per il<br />

rispetto degli elettori. Io ritengo che il rispetto degli elettori qua sia già mancato<br />

abbondantemente, e che comunque prefigurano un cambiamento futuro delle posizioni<br />

del Presidente Penati, grazie.”<br />

Consigliere Accame: “Grazie Presidente. Io ho ascoltato il <strong>di</strong>battito <strong>di</strong> oggi e ho notato<br />

che c’è tutta una serie <strong>di</strong> perplessità dai miei colleghi Consiglieri sulle problematiche<br />

politiche esistenti in seno a questa maggioranza che con<strong>di</strong>zionano l’operato<br />

amministrativo della Giunta e <strong>di</strong> questa Amministrazione. Orbene, ho visto adesso che<br />

era presente l’Assessore Brembilla e il collega Gatti che sono uomini della partita,<br />

definiamoli così. Io ho un ulteriore elemento <strong>di</strong> gran<strong>di</strong>ssima preoccupazione per ciò che<br />

accade in <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>. L’altro giorno c’è stata l’assemblea <strong>di</strong> Amiacque, che è<br />

la società strategica, importante per la gestione <strong>di</strong> tutto il servizio idrico integrato della<br />

<strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> e devo <strong>di</strong>re che dai resoconti che ho avuto non si sa né come è<br />

iniziata né come è finita. Ci si doveva presentare, secondo quanto aveva prescritto<br />

l’Assessore Brembilla, entro il 10 <strong>settembre</strong> per i conferimenti dei rami <strong>di</strong> azienda <strong>di</strong><br />

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gestione in questa …… che dovesse <strong>di</strong>ventare reale società operativa per la gestione <strong>di</strong><br />

tutto il servizio idrico, che è un servizio ricor<strong>di</strong>amoci importante e strategico per questa<br />

<strong>Provincia</strong>, ebbene per ragioni secondo me esclusivamente politiche che sono<br />

probabilmente interpretabili con la scissione che i D.S. hanno avuto a sinistra, con la<br />

mancanza <strong>di</strong> equilibrio all’interno del nuovo Partito Democratico, con gli equilibri con<br />

le altre forze ormai atomizzate <strong>di</strong> questa sinistra <strong>di</strong> cui non si capisce nemmeno più i<br />

confini, cioè il centrosinistra in Italia è la coalizione politica più atomizzata del pianeta,<br />

<strong>di</strong> questo ci si deve rendere conto, cioè non si sa nemmeno più quante forze politiche ci<br />

sono all’interno del centrosinistra. Orbene, questa impasse sta facendo dei danni<br />

incre<strong>di</strong>bili su tutto, e danno ulteriore, danno gravissimo che non si capisce su questo<br />

determinato argomento, che è l’argomento <strong>di</strong> cui mi occupo in commissione e da<br />

sempre all’interno <strong>di</strong> questo ente, non si capisce cosa succede. Fare una cronistoria <strong>di</strong><br />

cosa è successo o <strong>di</strong> quali potrebbero essere le ipotesi è veramente quasi ri<strong>di</strong>colo, non<br />

entro nemmeno nel merito del fatto che il Presidente, ex <strong>di</strong>essino Colombo si è<br />

presentato <strong>di</strong>missionario a un’assemblea in cui aveva detto che era <strong>di</strong>missionario 3<br />

mesi fa o che poi invece ha detto che non ha mai presentato le <strong>di</strong>missioni. Non si<br />

capisce niente! Cioè, <strong>di</strong>re cosa potrebbe succedere del futuro del servizio idrico<br />

integrato in <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> oggi è come gettare una fiche su un tavolo da roulette<br />

che non ha magari 36 numeri ma ne ha 200. Questo è un ulteriore esempio del modo <strong>di</strong><br />

amministrare <strong>di</strong> questo ente. Il Presidente Penati lascia se<strong>di</strong>a vuota, come <strong>di</strong>ce il<br />

collega Meroni, per non venire a rispondere, i colleghi avranno posto oggi forse<br />

qualche decina <strong>di</strong> interrogativi sul tavolo <strong>di</strong> questa Amministrazione, io nella mia<br />

specificità ne pongo probabilmente uno ulteriore. Cosa succederà, come ci si<br />

comporterà, quali saranno le future azioni che questo ente che deve coor<strong>di</strong>nare<br />

ovviamente i Sindaci, deve coor<strong>di</strong>nare l’ATO, intende assumere per la gestione del<br />

servizio idrico integrato, questo lo lasceremo ai successivi acca<strong>di</strong>menti che speriamo<br />

non siano alle calende greche ma speriamo che si risolvano nei prossimi giorni. Questo<br />

contemplando il fatto che le forze del centrosinistra sono ormai tante, così conflittuali<br />

fra <strong>di</strong> loro e così <strong>di</strong>saggregate che non riescono a trovare il bandolo della matassa<br />

nemmeno per soluzioni <strong>di</strong> carattere non <strong>di</strong>co politico ma anche <strong>di</strong> carattere industriale,<br />

perché qui c’è una realtà importante, una realtà industriale attiva in <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong><br />

che rischia <strong>di</strong> perdere il treno rispetto a tutte le Province d’Italia, anche le più remote,<br />

per l’immobilismo e l’incapacità della maggioranza non solo <strong>di</strong> prendere delle<br />

decisioni ma anche <strong>di</strong> tenere un filo logico <strong>di</strong> ragionamento che va solo nell’interesse<br />

dei citta<strong>di</strong>ni al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> qualsiasi logica e <strong>di</strong>scriminante politica. Grazie.”<br />

Nel frattempo è entrato in aula l’Assessore Carlino.<br />

Consigliere Tranquillino: “Grazie Presidente. Innanzitutto io volevo ringraziarla per il<br />

ricordo che ha fatto del compagno comandante Giovanni Pesce. Io credo che a <strong>Milano</strong><br />

oggi manchi qualcosa, ho avuto la fortuna <strong>di</strong> incontrarlo forse tar<strong>di</strong>, perché era l’inizio<br />

degli anni 90, però ho dei bellissimi ricor<strong>di</strong> e devo <strong>di</strong>re che Pesce è veramente una<br />

lezione, perché tutte le volte che si è fatto cenno in quest’aula a concetti come quello<br />

della non violenza, del terrorismo, oppure della lotta armata, Giovanni Pesce ci ha<br />

raccontato nelle interviste che ha rilasciato che quando fu costretto a impugnare le<br />

armi, lo fece lui e la Nori portata a Monza per essere interrogata dai nazifascisti, lo<br />

fecero per amore. Questo a riconferma ancora una volta <strong>di</strong> come delle volte ci si<br />

abbandoni semplicisticamente a delle <strong>di</strong>scussioni un po’ oziose e anche un po’<br />

ampollose su questioni che noi per davvero non abbiamo saputo e non possiamo<br />

toccare con mano. Mentre lui, per esempio, gente come lui, gente che Hobsbawm<br />

definirebbe gente non comune, come è intitolato il suo libro, gente del popolo, prende<br />

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coscienza e mentre alcuni erano in balera, gente della sua età, a 20, 22, 25 anni, Pesce<br />

insieme alla Nori invece rischiava la vita. Quin<strong>di</strong> ringrazio la Presidenza per aver dato<br />

il dovuto ricordo ad un uomo che è un gigante e al quale il Sindaco <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>,<br />

probabilmente ispirata un po’ dal padre che conosceva il comandante detto anche<br />

Visone, al quale anche il Sindaco <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> ha tributato il dovuto omaggio quando ci<br />

sono stati i funerali, ai quali io <strong>di</strong>chiaro <strong>di</strong> essere molti <strong>di</strong>spiaciuto <strong>di</strong> non esserci potuto<br />

essere, sono un po’ sollevato dal fatto che ho potuto andare dopo la sua morte, poche<br />

ore prima alla camera mortuaria per portargli dei fiori.<br />

Invece per quello che riguarda il <strong>di</strong>scorso <strong>di</strong> questa <strong>Provincia</strong>, e qui mi rivolgo anche<br />

all’Assessore Gasparini, con<strong>di</strong>vido degli interventi che ho sentito dai banchi<br />

dell’opposizione, ho bisogno <strong>di</strong> maggiore collegialità, voglio sapere meglio le cose, le<br />

voglio sapere prima, voglio sapere dei palazzi, non dei palazzi, troppe cose qui ……<br />

Non ci siamo. Io sono convinto che porremo rime<strong>di</strong>o, spero, perché devo <strong>di</strong>re che<br />

siccome io apprezzo tantissimo la coerenza, e qui così come il Presidente Penati<br />

talvolta viene definito un leghista <strong>di</strong> sinistra dai giornali, sto facendo una registrazione,<br />

io che non sono mai stato sospettabile né tacciato <strong>di</strong> essere un leghista <strong>di</strong> sinistra,<br />

nessuno mai a <strong>Milano</strong>, casomai mi hanno scritto altre robe ma leghista boia no, per<br />

<strong>di</strong>rne una senza offesa alcuna, ebbene per coerenza io penso che siccome mi hanno<br />

eletto con un programma e i voti <strong>di</strong> quel collegio quando abbiamo fatto la campagna<br />

elettorale il Presidente li ha visti concretizzati nei mercati come nelle assemblee che<br />

abbiamo fatto in zona, sono sicuro che non vi sia bisogno <strong>di</strong> un programma <strong>di</strong> pochi<br />

punti da qui a fine legislatura. Perché se per caso a qualcuno venisse in mente un’idea<br />

<strong>di</strong> questo genere, sappia che Rifondazione Comunista sicuramente non ha apprezzato le<br />

uscite <strong>di</strong> Veltroni in questi giorni, dove lui dettava 10 punti, <strong>di</strong>cendo che il programma<br />

della coalizione che ha vinto in questo Paese non era la Bibbia. Pacta sunt servanda,<br />

come <strong>di</strong>rebbe il collega Bruschi, e noi dobbiamo ossequiarli e li dobbiamo rispettare<br />

Signor Presidente.<br />

Pertanto io penso che adesso in questo Paese c’è un processo politico in atto, il Veltroni<br />

del Lingotto non è il Veltroni delle feste dell’Unità <strong>di</strong> questi giorni, le derive del<br />

centro, del centrosinistra, scusate il gioco <strong>di</strong> parole, ma io mi ritrovo nella sinistra del<br />

centrosinistra, beh le derive del centro e del centrosinistra sul terreno della sicurezza,<br />

sul terreno della fiscalità generale e su una serie <strong>di</strong> altre questioni le conosciamo bene,<br />

le ve<strong>di</strong>amo, sono sotto gli occhi <strong>di</strong> tutti, quin<strong>di</strong> qui dentro non ci <strong>di</strong>ciamo niente <strong>di</strong><br />

nuovo. Il tentativo <strong>di</strong> scar<strong>di</strong>nare una maggioranza che è stata eletta con i voti dei<br />

milanesi e <strong>di</strong> quelli della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> e è un po’ maldestro da parte dei colleghi<br />

del centrodestra che vorrebbero una cosa <strong>di</strong> questo genere.”<br />

Presiede il Vice Presidente Vicario del Consiglio Cavicchioli.<br />

Vice Presidente Vicario del Consiglio Cavicchioli: “Per cortesia Tranquillino, se può<br />

concludere.”<br />

Consigliere Tranquillino: “Ho alzato la voce, se non vengo interrotto da Del Nero<br />

taglierò il filo <strong>di</strong> lana entro brevi secon<strong>di</strong>. Signor Presidente, la pregherei <strong>di</strong> richiamare<br />

De Nero, non è compito mio.<br />

Io penso che per il bene della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> e per arrivare alla nuova scadenza<br />

elettorale, ma sono convinto che il Presidente Penati evocato giunga, sono convinto che<br />

per il bene <strong>di</strong> una coalizione democratica che è stata eletta con quel programma, noi<br />

sapremo imprimere ……, sono speranzoso su questo, un senso <strong>di</strong> marcia sano per<br />

arrivare alla scadenza delle elezioni meno in fibrillazione. Grazie Signor Presidente.”<br />

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Vice Presidente Vicario del Consiglio Cavicchioli: “Bene, abbiamo concluso l’art. 83,<br />

passiamo al punto successivo.“<br />

Nel frattempo è entrato in aula il Presidente della <strong>Provincia</strong> Penati. (presenti 41)<br />

Il Vice Presidente Vicario del Consiglio pone quin<strong>di</strong> in trattazione lo<br />

ARGOMENTO N. 37 DELL’ORDINE DEL GIORNO – Comunicazione della<br />

deliberazione della Giunta provinciale del 18 giugno <strong>2007</strong>, atti n.<br />

142895/<strong>2007</strong>/7.5/<strong>2007</strong>/9247, avente ad oggetto: Costituzione Fondo per la Sicurezza.<br />

Vice Presidente Vicario del Consiglio Cavicchioli: “La parola al Presidente Penati.”<br />

Presidente della <strong>Provincia</strong> Penati: “Grazie Signor Presidente, grazie dell’opportunità <strong>di</strong><br />

poter illustrare ed inquadrare un po’ le ragioni <strong>di</strong> un atto amministrativo come quello<br />

dello stanziamento <strong>di</strong> un milione <strong>di</strong> euro per la costituzione del fondo metropolitano<br />

per la sicurezza. Intanto ben tornato a tutti noi, mi auguro che per tutti sia stato un<br />

periodo bello <strong>di</strong> vacanze, mi auguro un po’ meno ricaricante per l’opposizione così<br />

almeno sarà un po’ più debilitata e non così forte, ma mi auguro davvero che sia stato<br />

un periodo positivo, e un ben tornato a tutti. E’ noto a tutti che il regolamento, le norme<br />

non prevedono che questa delibera sia una delibera da approvare in Consiglio<br />

<strong>Provincia</strong>le, è una delibera nella piena competenza della Giunta, c’è un obbligo <strong>di</strong><br />

informativa da parte del Presidente, da parte della Giunta al Consiglio <strong>Provincia</strong>le<br />

stesso, però credo che visto il tema e visto il fatto che questa seduta <strong>di</strong> Consiglio<br />

<strong>Provincia</strong>le si colloca temporalmente dentro un periodo in cui il tema della sicurezza e<br />

il <strong>di</strong>battito sul contrasto all’illegalità si è fatto particolarmente acuto ed è <strong>di</strong>ventato uno<br />

dei temi <strong>di</strong> maggiore <strong>di</strong>scussione e <strong>di</strong> impegno anche delle forze politiche, nonché del<br />

Governo anche a livello nazionale, credo che sarebbe fuorviante e riduttivo se<br />

illustrassi da un punto <strong>di</strong> vista meramente amministrativo l’atto, se non lo<br />

inquadrassimo dentro anche quella che è la fase attuale del <strong>di</strong>battito nel nostro Paese.<br />

Proprio per questo voglio partire da una prima serie <strong>di</strong> considerazioni, in maniera molto<br />

semplice, molto chiara. Io credo che sia innegabile che noi viviamo e siamo in presenza<br />

del fatto che i nostri territori siano profondamente cambiati in questi anni. E’ cambiato<br />

il paesaggio urbano, ma sono cambiate anche le comunità che ognuno <strong>di</strong> noi è chiamato<br />

a governare, così come sono cambiati gli stili <strong>di</strong> vita, sono profondamente cambiate le<br />

con<strong>di</strong>zioni in cui ognuno <strong>di</strong> noi e i citta<strong>di</strong>ni che siamo chiamati a governare vivono,<br />

lavorano nell’ambito del territorio in cui appunto vivono e lavorano. Siamo in presenza<br />

quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> profon<strong>di</strong> cambiamenti anche dal punto <strong>di</strong> vista della criminalità e delle<br />

modalità con cui le stesse attività illegali e criminali si svolgono, specie nelle gran<strong>di</strong><br />

aree metropolitane del nostro Paese. Dirò che siamo sempre <strong>di</strong> più in presenza <strong>di</strong> gran<strong>di</strong><br />

flussi migratori, ma oggi a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi anni dall’avvio dei gran<strong>di</strong> flussi migratori<br />

verso il nostro Paese, credo che dobbiamo constatare tutti che siamo una comunità in<br />

cui è significativa e forte la presenza <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni provenienti da altri Paesi del mondo,<br />

dell’Europa e del mondo, e credo che lo si veda in maniera molto più visibile se questo<br />

fenomeno lo si guarda nelle aule scolastiche. Ormai nei primi cicli della scuola<br />

nell’area metropolitana milanese circa un bambino su 4, un bambino su 5, è figlio <strong>di</strong><br />

genitori che sono arrivati qui da altri Paesi, da altri continenti. Quin<strong>di</strong> una presenza che<br />

sta <strong>di</strong>ventando significativa e che pone a tutti noi la domanda ……, è una <strong>di</strong> quelle<br />

gran<strong>di</strong> trasformazioni che <strong>di</strong>cevo prima del paesaggio urbano, del modo <strong>di</strong> vivere, che<br />

induce stili <strong>di</strong> vita, <strong>di</strong> rapporti e <strong>di</strong> relazioni che sono notevolmente mo<strong>di</strong>ficati nel<br />

tempo.<br />

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Impone a noi una riflessione che non è più la riflessione soltanto dell’accoglienza o<br />

della capacità delle istituzioni <strong>di</strong> accogliere o <strong>di</strong> dare una speranza. Io credo che noi<br />

siamo <strong>di</strong> fronte ad un punto in cui tutto l’occidente non si può sottrarre al fatto che c’è<br />

un’umanità dolente che fugge dalla miseria, dalla fame e dalle guerre, e che cerca nei<br />

Paesi occidentali, nelle società occidentali più avanzate una forma <strong>di</strong> riscatto per sé, <strong>di</strong><br />

sviluppo, <strong>di</strong> miglioramento, <strong>di</strong> progresso per sé e per i propri figli. Non è più un dato<br />

contenibile soltanto dentro gli aspetti e dentro una politica umanitaria o caritatevole,<br />

ma sta <strong>di</strong>ventando un dato strutturale che ha permeato e che ha cambiato la società, e<br />

che impone non solo nella politica e nelle istituzioni elementi <strong>di</strong> cambiamento, ma che<br />

impone che ci sia un salto <strong>di</strong> qualità nella comunità, nella percezione che la comunità<br />

ha <strong>di</strong> questo arrivo, della permanenza e della crescente presenza <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> origine<br />

straniera.<br />

Quin<strong>di</strong> dobbiamo <strong>di</strong>re subito che l’occidente non può sottrarsi, e non può sottrarsi<br />

l’area metropolitana milanese al compito <strong>di</strong> essere nelle con<strong>di</strong>zioni, nelle migliori<br />

con<strong>di</strong>zioni possibili perché questi flussi e questa ricerca <strong>di</strong> speranza e <strong>di</strong> riscatto possa<br />

qui trovare almeno una chance, un’opportunità importante per questa massa <strong>di</strong> persone<br />

che si muovono, si spostano in cerca <strong>di</strong> un futuro migliore per sé e per i propri cari. Ma<br />

deve essere altrettanto chiaro che chi ruba non tanto un bene materiale, ma chi ruba un<br />

bene inalienabile, chi ruba la serenità dei citta<strong>di</strong>ni, sia questo italiano o straniero, sia<br />

questo un appartenente da sempre, un autoctono della comunità milanese o sia un<br />

nuovo venuto nella comunità milanese a rubare la serenità <strong>di</strong> tutti noi, deve sapere che<br />

qui deve trovare un’opera dello Stato decisa, ferma, intransigente rispetto al tema del<br />

contrasto e deve trovare una fermezza e una severità anche che chi sbaglia riceverà una<br />

giusta pena e riceverà, come <strong>di</strong>ce la Costituzione, anche la possibilità <strong>di</strong> una<br />

rieducazione. Ma dove la possibilità <strong>di</strong> una rieducazione e <strong>di</strong> un reinserimento non<br />

passa attraverso l’eliminazione della pena, l’eliminazione del giusto prezzo e del<br />

contrasto ……, la parte della rieducazione e del reinserimento non prevede che ci sia<br />

uno sconto prima ancora, oppure una benevolenza o una forma <strong>di</strong> giustificazionismo<br />

rispetto a quello che avviene, passa attraverso il fatto che dopo aver riconosciuto che<br />

hai sbagliato e dopo che lo Stato ha operato un’opera <strong>di</strong> contrasto e ha comminato la<br />

giusta sanzione, lascia aperta la porta perché pagato il tuo debito tu possa rientrare nel<br />

migliore dei mo<strong>di</strong>, a pieno titolo, nella comunità. Questo è quello che <strong>di</strong>ce la nostra<br />

costituzione. (Interventi fuori microfono). Arrivo, se avete premura io vado alle<br />

conclusioni. Grazie.<br />

Io credo che appunto chi viene qui per fare male agli altri o, peggio ancora, per<br />

sfruttare donne o bambine, deve essere assicurato alla giustizia. Questo deve essere un<br />

impegno che deve accomunare le istituzioni e chiunque abbia responsabilità <strong>di</strong><br />

Governo. Io credo che il tema, <strong>di</strong>co forse una cosa ovvia, il tema della sicurezza nel<br />

contrasto della criminalità <strong>di</strong>ffusa deve uscire, deve smettere <strong>di</strong> essere elemento <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>scussione nell’ambito politico per tornare ad essere, per <strong>di</strong>ventare finalmente uno<br />

degli interventi istituzionali <strong>di</strong> routine. Deve tornare ad essere, e lo ripeto faccio un<br />

esempio se volete che può assumere il ruolo quasi della provocazione, ma un citta<strong>di</strong>no<br />

non ha la preoccupazione che se cambierà <strong>di</strong> colore la propria Amministrazione<br />

Comunale si riceverà ancora la carta d’identità da quell’Amministrazione Comunale,<br />

perché sa che quello è un intervento dovuto, istituzionale, così come è l’impegno delle<br />

istituzioni e degli apparati dello Stato al contrasto della criminalità e al rispetto della<br />

legalità, deve essere salvaguardato dal fatto che è un impegno istituzionale, così come<br />

si fanno le carte d’identità, si opera, si sviluppa e si mantiene vivo un impegno per il<br />

contrasto e per la repressione degli atti criminali e della microcriminalità. Dico che<br />

perciò il <strong>di</strong>ritto alla sicurezza è un <strong>di</strong>ritto sacro ed inviolabile. Lo è alla pari <strong>di</strong> altri<br />

<strong>di</strong>ritti che stanno in capo ad ogni citta<strong>di</strong>no, lo è pari al <strong>di</strong>ritto alla salute, lo è pari al<br />

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<strong>di</strong>ritto che ogni citta<strong>di</strong>no ha <strong>di</strong> avere un sistema sanitario pubblico, che il pubblico<br />

garantisca l’accesso ad un sistema sanitario che garantisca la prevenzione e la cura<br />

delle proprie malattie, lo è pari al <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> avere un’istruzione adeguata, è pari ad altri<br />

<strong>di</strong>ritti che stanno in capo ai citta<strong>di</strong>ni.<br />

Allora io credo che chi pensa <strong>di</strong> fare del bene chiedendo che le attività illegali, che le<br />

attività criminali restino impunite in virtù <strong>di</strong> un’analisi sociologica o <strong>di</strong> un<br />

giustificazionismo che non ha più nessuna ragione d’essere in quanto esistono precise<br />

responsabilità in<strong>di</strong>viduali su chi compie un crimine, non faccia del bene ma spesso<br />

rischia <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare soltanto ipocrita da questo punto <strong>di</strong> vista, e mi spiego. Nel<br />

momento in cui ognuno <strong>di</strong> noi sente il bisogno che l’azione <strong>di</strong> integrazione non sia<br />

soltanto demandata a degli atti amministrativi, ma <strong>di</strong>venti prima ancora che un fatto<br />

politico istituzionale o amministrativo un fatto culturale <strong>di</strong>ffuso nella comunità, deve<br />

fare i conti non domani o altrove, ma oggi e qui con l’ostilità crescente che la comunità<br />

rivolge verso citta<strong>di</strong>ni che compiono questi atti o che hanno questi comportamenti. Il<br />

rispetto della legalità per rimuovere quello spirito <strong>di</strong>ffuso <strong>di</strong> illegalità, <strong>di</strong> ostilità e per<br />

aprire invece lo spazio dentro un clima <strong>di</strong> maggiore serenità alle possibilità <strong>di</strong><br />

accoglienza <strong>di</strong> una comunità che fa dell’accoglienza la propria cifra e non demanda<br />

soltanto alle istituzioni o a una delibera o alla politica, ma che lo assume come un<br />

valore. Una società che si sente minacciata, in<strong>di</strong>fesa, non può che continuare a coltivare<br />

ed aumentare il senso <strong>di</strong> ostilità, e se non riceve dei segnali <strong>di</strong> controtendenza<br />

principalmente, se non esclusivamente in questo momento, da parte delle istituzioni,<br />

rischia <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare in modo sempre più generalizzato e incapace <strong>di</strong> essere selettivo<br />

rispetto a chi compie degli atti criminali che va perseguito, rispetto invece <strong>di</strong> essere<br />

capace <strong>di</strong> accogliere coloro che qui cercano giustamente e legittimamente, attraverso il<br />

proprio impegno, il proprio lavoro, la propria moralità, il proprio modo <strong>di</strong> essere<br />

all’interno della nuova comunità che hanno scelto per la loro vita <strong>di</strong> essere capaci <strong>di</strong><br />

offrire loro delle chance, delle vere opportunità <strong>di</strong> vita.<br />

Questo è il tema fondamentale, che forse ci <strong>di</strong>vide, non ci lascia tutti uniti da questo<br />

punto <strong>di</strong> vista. Io considero la legalità non un fine, ma considero la legalità un mezzo<br />

per rimuovere quel senso <strong>di</strong>ffuso e crescente <strong>di</strong> ostilità che non consente ad una<br />

comunità <strong>di</strong> <strong>di</strong>spiegare appieno quelle che sono invece le propensioni <strong>di</strong> una comunità<br />

generosa come quella milanese rispetto a chi qui cerca una via <strong>di</strong> riscatto,<br />

un’opportunità in più per sé e per i propri figli. Badate, la storia in qualche modo si<br />

ripete, perché chi pensa che l’integrazione a <strong>Milano</strong> e nel nord negli anni 50 60, alle<br />

prime gran<strong>di</strong> ondate migratorie dal sud e dalle altre parti del Paese che sono arrivate<br />

qui, sia stato un percorso semplice, naturale, <strong>di</strong>mentica i cartelli “a Torino non si affitta<br />

a meri<strong>di</strong>onali”, o ai terroni a <strong>Milano</strong>, <strong>di</strong>mentica quanto si è dovuto costruire perché<br />

quell’integrazione avvenisse. E badate, io sono convinto che è avvenuta su un tema, è<br />

stato il lavoro il grande cemento, è stato l’accettare qui le regole del sistema produttivo,<br />

ed è stato il lavoro e l’impegno nella fabbrica, negli uffici, nei posti <strong>di</strong> lavoro, ad essere<br />

l’elemento, il grande cemento <strong>di</strong> integrazione. Così come allora, oggi passa attraverso<br />

quell’impegno l’integrazione, la possibilità <strong>di</strong> riconoscere che si valorizza qui coloro<br />

che portano la loro energia, il loro impegno, la loro cultura, il loro modo <strong>di</strong> essere ma<br />

lo mettono al servizio attraverso il loro impegno nel lavoro e nel rispetto delle regole,<br />

al servizio <strong>di</strong> un’intera comunità, e attraverso l’impegno del lavoro <strong>di</strong> chi viene qui a<br />

cercare una chance <strong>di</strong> vita che passa il concetto che quell’opportunità che noi offriamo<br />

loro <strong>di</strong>venta un valore aggiunto per la nostra comunità. Ed è separando in maniera<br />

chiara coloro che vogliono fare questo percorso perché riconoscono che questo è<br />

l’unico percorso positivo per loro e per noi da coloro che invece scelgono scorciatoie e<br />

sfruttano gli spazi della nostra legislazione o della nostra tolleranza invece per non<br />

imboccare la strada <strong>di</strong>ritta, che è quella dell’impegno, che è quella della fatica e del<br />

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sudore, è quella <strong>di</strong> un valore che io porto attraverso il mio contributo allo sviluppo, alla<br />

crescita dell’intera collettività prendendo invece vie traverse e scorciatoie.<br />

La sicurezza è un <strong>di</strong>ritto inalienabile, <strong>di</strong> tutti e sacro, però devo <strong>di</strong>re che richiede<br />

risposte democratiche, non credo alle scorciatoie <strong>di</strong> poteri speciali, non credo<br />

all’impiego dell’esercito e <strong>di</strong> altre cose. Richiede una fermezza dello Stato democratico<br />

che protegge la sua comunità e proteggendo quella comunità, protegge l’intera<br />

comunità, compresi quei bambini che vanno a scuola e sono figli <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> famiglie<br />

<strong>di</strong> origine straniera, compresi gli anziani dei quartieri periferici, compresa la nostra<br />

gente, e nella nostra gente ci sta dentro anche quella quota crescente <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni che<br />

viene qui e che attraverso il suo impegno accresce le proprie prospettive <strong>di</strong> vita e<br />

accresce anche le prospettive dell’intera comunità. Io credo che la sicurezza come<br />

<strong>di</strong>ritto richiede una risposta ferma, ma <strong>di</strong> uno Stato democratico che rinnova però e si<br />

aggiorna rispetto al tema anche del quadro legislativo complessivo. Questo è quanto io<br />

<strong>di</strong>co che debba essere e anche <strong>di</strong> positivo quanto io trovo nell’impegno del Governo a<br />

andare ad emanare prossimamente una serie <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti che finalmente<br />

responsabilizzino e <strong>di</strong>ano poteri agli amministratori locali, che sono quelli che sono in<br />

prima linea rispetto al tema della sicurezza e della microcriminalità nel loro territorio.<br />

Ci sono reati che per il contrasto hanno bisogno <strong>di</strong> una <strong>di</strong>mensione sopranazionale,<br />

come la grande criminalità organizzata o i crimini <strong>di</strong> carattere finanziario, e hanno<br />

bisogno <strong>di</strong> un coor<strong>di</strong>namento almeno europeo se non mon<strong>di</strong>ale, e ci sono invece<br />

crimini come quelli <strong>di</strong>ffusi sul territorio che hanno bisogno <strong>di</strong> un impegno delle<br />

istituzioni <strong>di</strong> prossimità. Allora, se da questo movimento degli amministratori, se da<br />

questa volontà <strong>di</strong> essere impegnati sul fronte della sicurezza e nel rispetto della legalità<br />

degli amministratori nascerà, come sembra, un nuovo quadro normativo e <strong>di</strong><br />

responsabilità che darà alle istituzioni più vicine ai citta<strong>di</strong>ni maggiori poteri <strong>di</strong><br />

intervento e maggiori responsabilità, io credo che noi tutti avremmo fatto un passo in<br />

avanti rispetto al patto che si potrà costruire con le comunità amministrate anche dal<br />

punto <strong>di</strong> vista della sicurezza.<br />

Io credo che non possiamo nasconderci qui a <strong>Milano</strong>, dove i dati confermano questo<br />

dato, che c’è una correlazione tra l’aumento <strong>di</strong> certi crimini, quella criminalità rivolta<br />

alla persona, dei crimini contro la persona, sono i furti, le aggressioni, le rapine, gli<br />

scippi, che ci sia una correlazione <strong>di</strong> una crescita <strong>di</strong> questo numero <strong>di</strong> reati che è legata<br />

qui al numero degli immigrati clandestini. Ormai è chiaro dai dati del Viminale, ma dai<br />

dati anche della Prefettura, dove il 70% degli arrestati l’anno scorso erano citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong><br />

origine straniera. Nell’area metropolitana milanese oggi il fenomeno che più genera un<br />

sentimento <strong>di</strong>ffuso <strong>di</strong> insicurezza è quel tipo <strong>di</strong> criminalità, non sono gli omici<strong>di</strong> che<br />

sono in calo, non sono altri reati che sono in calo. Oggi il punto su cui dobbiamo<br />

confrontarci è questo, e non serve <strong>di</strong>re bisogna prima risolvere il grande tema della<br />

malavita organizzata, della ‘ndrangheta e della mafia, bisogna fare l’uno e l’altro, e<br />

questo è compito degli apparati <strong>di</strong> contrasto dello Stato, ma per un amministratore il<br />

compito è risolvere i problemi che ha sul proprio territorio, e oggi sul territorio<br />

dell’area metropolitana milanese il tema è come noi contrastiamo efficacemente il<br />

problema della criminalità <strong>di</strong>ffusa, sapendo che è strettamente correlata<br />

all’immigrazione clandestina nel nostro Paese e nella nostra area.<br />

Io sono attento e guardo con grande attenzione e con grande rispetto anche alle<br />

posizioni della sinistra, del mondo cattolico, degli intellettuali che in questi giorni<br />

stanno esponendo una serie <strong>di</strong> perplessità rispetto a questo tema, all’approccio a questo<br />

tema. Sono rispettoso e guardo con attenzione e con interesse, ascolto con grande<br />

interesse e mi rendo conto che c’è un’attenzione che va data a chi sente scossa la<br />

propria coscienza. Ma proprio a loro pongo un quesito: quale atteggiamento deve avere<br />

uno Stato come il nostro, un’istituzione come la <strong>Provincia</strong> o i Comuni dell’area<br />

19


metropolitana milanese rispetto al tema dell’infanzia e <strong>di</strong> come certe etnie o certi<br />

personaggi trattano e rubano il <strong>di</strong>ritto all’infanzia ai bambini, addestrandoli perché<br />

facciano dei reati in un’età in cui non sono perseguibili per legge e utilizzando<br />

quell’infanzia, quei bambini come unica fonte <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to per la propria famiglia? Qual è<br />

l’atteggiamento che dobbiamo avere rispetto a questo? E’ l’atteggiamento ancora una<br />

volta <strong>di</strong> un giustificazionismo <strong>di</strong> carattere sociologico, o è un atteggiamento più attento,<br />

che deve più scuotere le nostre coscienze? Mi spiego e vado rapidamente al termine. Se<br />

ci fosse nel mio condominio o nel vostro condominio una famiglia che non manda i<br />

bambini a scuola, credo che noi tutti ci mobiliteremmo per capire quali sono le ragioni<br />

per cui quella famiglia non manda a scuola, e se sono ragioni <strong>di</strong> carattere organizzativo<br />

probabilmente si troverebbe la soluzione per garantire che quei bambini vadano a<br />

scuola tutte le mattine, trovino qualcuno che li accompagni. Se invece il problema non<br />

è <strong>di</strong> organizzazione della famiglia, ma c’è un ostacolo, c’è un rifiuto da parte <strong>di</strong> quella<br />

famiglia <strong>di</strong> mandare i bambini a scuola perché devono fare altro, non tarderebbero ad<br />

arrivare i carabinieri perché ognuno <strong>di</strong> noi si attiverebbe per chiamare la forza<br />

dell’or<strong>di</strong>ne per costringere quei genitori a mandare i bambini a scuola. Allora io mi<br />

chiedo come mai fra i rom questo fatto che i bambini non vengano mandati a scuola è,<br />

tra virgolette, dentro la loro comunità così largamente e socialmente accettato? Io non<br />

voglio fare <strong>di</strong> tutta un’erba un fascio, non sono razzista e non considero tutti i rom che<br />

fanno questo, ma un fenomeno così largamente <strong>di</strong>ffuso e accettato dentro le loro<br />

tra<strong>di</strong>zioni e dentro la loro cultura, scuote anche a me la coscienza <strong>di</strong> che fare <strong>di</strong> quei<br />

bambini. Non mi lascia in<strong>di</strong>fferente, e non può lasciare nessuno <strong>di</strong> noi in<strong>di</strong>fferente, e<br />

non può essere la scusa ipocrita <strong>di</strong> un’analisi sociologica d’accatto. Non può essere<br />

questo, perché altrimenti non facciamo del bene, ma <strong>di</strong>venta quasi come voltare la<br />

faccia dall’altra parte, non volersi occupare <strong>di</strong> quel problema oggi, qui e adesso. Non è<br />

possibile che noi accettiamo che questo avvenga in maniera che ci vede inerti e fermi <strong>di</strong><br />

fronte a questo fenomeno. Per questo io sono d’accordo con la proposta del Vice<br />

Presidente Rutelli che si vada a introdurre delle nuove norme in grado <strong>di</strong> togliere la<br />

patria potestà a coloro che rubano il futuro ai bambini, coloro che usano i bambini<br />

come fonte <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to e li destinano ad attività illegali o criminali. Io sono perché ci sia<br />

una rigi<strong>di</strong>tà, un rigore e si superi anche un certo giustificazionismo che sta dentro i<br />

tribunali dei minori, dove una pessima famiglia è sempre pure una famiglia. Io credo<br />

che sarebbe meglio, piuttosto che una pessima famiglia che manda un bambino a fare<br />

l’accattone, una famiglia magari affidataria che si prende cura <strong>di</strong> quel bambino e gli<br />

garantisce un futuro, un’istruzione, un’infanzia serena. Io credo che noi non possiamo<br />

essere continuamente dentro una logica che non guarda ai problemi e che si sottrae alla<br />

responsabilità del mandato popolare assegnato ad ognuno <strong>di</strong> noi a fronteggiare quel<br />

problema.<br />

Il segno della delibera vuole essere un segno <strong>di</strong> <strong>di</strong>re ci siamo, vogliamo collaborare.<br />

Vogliamo collaborare, augurandoci che anche le altre istituzioni aderiscano al fondo<br />

per la solidarietà. Vogliamo incentivare l’opera che è già stata fatta dalla polizia<br />

provinciale, dall’Assessore <strong>di</strong> Grancini rispetto al coor<strong>di</strong>namento con gli altri Comuni,<br />

negli incontri che in queste settimane e in questi mesi l’assessorato ha avuto con i vari<br />

Comuni troviamo una grande rispondenza. Faremo dei progetti territoriali importanti<br />

che consentiranno anche ai Comuni <strong>di</strong> mettere delle loro risorse, in aggiunta alle risorse<br />

che la <strong>Provincia</strong> ha già messo, perché ci sia più Stato sul territorio, perché ci sia più<br />

presenza dello Stato a controllo del territorio e garanzia, e a ripristinare un clima <strong>di</strong><br />

maggiore serenità per tutti.<br />

Il Governo ha fatto la sua parte finora, 130 agenti tra carabinieri e poliziotti sono già<br />

arrivati a <strong>Milano</strong>, 100 sono <strong>di</strong>stribuiti nei Comuni della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>, parlando<br />

con i Sindaci qualche beneficio tangibile e visibile sul territorio sia già riscontrabile. Il<br />

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lavoro che faremo attraverso la costituzione del fondo sarà quello appunto <strong>di</strong> avere una<br />

maggiore presenza <strong>di</strong> forze dell’or<strong>di</strong>ne sul territorio, dall’altra parte credo che questo<br />

<strong>di</strong>battito e questa pressione degli amministratori locali se sfocerà in un nuovo<br />

provve<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> legge, così come si sente <strong>di</strong>re, si legge ma c’è già un passaggio in<br />

conferenza Stato Regioni nei prossimi giorni, credo il 12 o il 13 <strong>settembre</strong>, quin<strong>di</strong><br />

prossima l’emanazione <strong>di</strong> un provve<strong>di</strong>mento. Io credo che questo sia un modo per far<br />

sentire che le articolazioni dello Stato si fanno carico del problema, non sottovalutando<br />

dal reato più grande del contrasto alla criminalità organizzata, ma non sottovalutando e<br />

non <strong>di</strong>simpegnandosi, ma anzi accentuando e sviluppando l’impegno del contrasto<br />

anche <strong>di</strong> quei reati, <strong>di</strong> quelle attività illegali, <strong>di</strong> quelle attività criminali che proprio<br />

perché <strong>di</strong> prossimità creano un maggiore allarme, perché la vittima ha un processo <strong>di</strong><br />

identificazione. La vecchietta scippata in un quartiere crea allarme in tutte le signore <strong>di</strong><br />

quel quartiere perché potevano essere loro stesse a quell’ora, in quella situazione, la<br />

vittima <strong>di</strong> quel reato, quin<strong>di</strong> crea un grande allarme sociale. Sono quei reati <strong>di</strong><br />

prossimità che fanno sì che la vittima si identifichi, cioè che quei citta<strong>di</strong>ni che stanno<br />

nelle stesse con<strong>di</strong>zioni si possano identificare con il fatto che questa volta è toccato a<br />

lei ma la prossima volta potrei essere io la vittima, o potrei già essere stata io la vittima<br />

perché sono passata nella stessa via, sono andata anch’io a prendere la pensione,<br />

anch’io faccio quel percorso, anch’io ho quelle abitu<strong>di</strong>ni. Quin<strong>di</strong> crea un allarme<br />

<strong>di</strong>ffuso e il problema è un tema che riguarda le periferie, che riguarda coloro che più<br />

sono a contatto con le attività illegali e criminali sul territorio.<br />

L’impegno della <strong>Provincia</strong> vuole essere questo, non vuole essere quello <strong>di</strong> una<br />

sostituzione o una richiesta <strong>di</strong> poteri speciali, ma dentro un coor<strong>di</strong>namento, un nuovo<br />

or<strong>di</strong>namento delle responsabilità, dentro le articolazioni dello Stato noi vogliamo fare<br />

fino in fondo la nostra parte, proprio perché la risposta all’insicurezza sia una risposta<br />

democratica e che veda impegnate le istituzioni dello Stato, grazie.”<br />

Presidente il Presidente del Consiglio Ortolina.<br />

Presidente del Consiglio Ortolina: “Prima <strong>di</strong> aprire la <strong>di</strong>scussione io ricordo che<br />

nell’or<strong>di</strong>ne dei lavori noi abbiamo collegato a questo argomento quell’or<strong>di</strong>ne del giorno<br />

che ha primo firmatario Bruschi, che ovviamente non è riferito più in generale alla<br />

questione <strong>di</strong> sicurezza, mentre Penati ha fatto un ragionamento molto più complessivo<br />

e generale sul tema, ma che in qualche misura si innesta e si innesca su questo<br />

argomento. Poiché è inimmaginabile che stasera noi si possa fare due <strong>di</strong>scussioni<br />

separate, prima l’una e poi l’altra, il suggerimento è quello <strong>di</strong> mettere un po’ tutto<br />

insieme, nel senso che si parla della sicurezza in termini generali e chi vuole fa anche<br />

accenni però all’or<strong>di</strong>ne del giorno che ho detto prima. Ripeto, <strong>di</strong>versamente credo che<br />

se pensassimo <strong>di</strong> fare due <strong>di</strong>scussioni separate sarebbe credo un problema. Meroni<br />

prego.”<br />

Consigliere Meroni: “Grazie Presidente, sull’or<strong>di</strong>ne dei lavori. Io penso che nella<br />

riunione Capigruppo, ammesso che la stessa non sia superflua quando arriva il<br />

Presidente Penati, si è evidenziato il problema che eventualmente una volontà del<br />

Presidente Penati <strong>di</strong> allargare la <strong>di</strong>scussione potesse mo<strong>di</strong>ficare anche l’or<strong>di</strong>ne del<br />

giorno del Consiglio <strong>Provincia</strong>le. Quin<strong>di</strong> quello che noi vogliamo capire è che noi<br />

interveniamo oggi su quella comunicazione non che riguarda la delibera del prelievo<br />

dal fondo <strong>di</strong> riserva, perché poteva essere esaurita, come abbiamo detto in commissione<br />

Capigruppo in 30 secon<strong>di</strong>. Qui si sta facendo un’ampia <strong>di</strong>scussione sull’inten<strong>di</strong>mento<br />

della Presidenza della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> sul tema sicurezza. Quin<strong>di</strong> io penso che tutti<br />

i gruppi, tutti i singoli Consiglieri abbiano la possibilità e la necessità <strong>di</strong> intervenire.<br />

21


Premetto questo non perché non mi fido del Presidente Penati, ma dato che la<br />

<strong>di</strong>scussione non può essere considerata conclusa se non si arriva perlomeno ad una<br />

votazione <strong>di</strong> qualsiasi specie, su un or<strong>di</strong>ne del giorno, su una proposta, sulle<br />

comunicazioni del Presidente. Noi inten<strong>di</strong>amo abbandonare quest’aula nel momento<br />

che i gruppi consiliari abbiano potuto esprimere il proprio voto su quello che hanno<br />

sentito questa sera. Formuliamolo come vogliamo, troviamo un accordo, fermiamoci 5<br />

minuti, stiliamo un or<strong>di</strong>ne del giorno, ma non che si venga a <strong>di</strong>re che dopo le parole del<br />

Presidente Penati tutto è quieto, an<strong>di</strong>amo via, non succede niente, il prelievo dal fondo<br />

<strong>di</strong> riserva è una delibera <strong>di</strong> Giunta e quin<strong>di</strong> è solo una comunicazione, perché questa<br />

sarebbe un’offesa alla politica con la “P” maiuscola. Presidente, le chiedo una risposta,<br />

grazie.”<br />

Presidente del Consiglio Ortolina: “Prego Dapei.”<br />

Consigliere Dapei: “Grazie Presidente. Io concordo a tal punto con il collega Meroni<br />

che do per scontato che alla fine <strong>di</strong> questo <strong>di</strong>battito si metterà in votazione, come da<br />

regolamento, l’or<strong>di</strong>ne o gli or<strong>di</strong>ni del giorno collegati che verranno posti in votazione.<br />

Io lo faccio come preghiera anche ai colleghi, soprattutto Presidente Ortolina per il<br />

rispetto <strong>di</strong> quella <strong>di</strong>gnità politica dell’aula che sempre si invoca, dopo mezz’ora <strong>di</strong><br />

intervento del Presidente Penati che sicuramente vuole anche confrontarsi con il<br />

Consiglio, io prego tutti <strong>di</strong> evitare adesso <strong>di</strong> abbandonarci a lungaggini burocratiche e<br />

addentare subito il merito. L’or<strong>di</strong>ne del giorno che noi chie<strong>di</strong>amo che venga messo in<br />

<strong>di</strong>scussione è quello che riguarda la comunicazioni del Presidente. Poi era stata scelta<br />

dalla Presidenza oggi come data anche la <strong>di</strong>scussione <strong>di</strong> quello sui rom, per noi le due<br />

cose per insiemistica hanno qualche relazione ma sono assolutamente in<strong>di</strong>pendenti. Ci<br />

sembra opportuno in questo momento dal punto <strong>di</strong> vista politico esprimerci sul<br />

<strong>di</strong>scorso, nella riunione Capigruppo <strong>di</strong>cevamo a 360 gra<strong>di</strong>, a questo punto <strong>di</strong>co a 2000<br />

gra<strong>di</strong> che ha fatto il Presidente sulla sicurezza, e su questo io sto intervenendo, perché<br />

tra l’altro voi sapete che c’è un’antica consuetu<strong>di</strong>ne parlamentare per cui nel verbale –<br />

da noi non si fa – non solo si <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> chi ha parlato e cosa ha detto, ma anche degli<br />

applausi che ci sono alla fine. Quin<strong>di</strong> per il verbale nostro, l’ho appreso dai libri <strong>di</strong><br />

Andreotti, che c’è sempre “applausi da sinistra, applausi da destra, applausi dal centro”,<br />

per il nostro verbale finito l’intervento del Presidente Penati ci sarebbe scritto: applausi<br />

da destra e dal centro, qualche cosa da sinistra, ma soprattutto applausi da destra.<br />

Questo lo <strong>di</strong>co non solo per il verbale, ma perché io credo che comunque……”<br />

Presidente del Consiglio Ortolina: “Scusi, sta iniziando la <strong>di</strong>scussione adesso?”<br />

Consigliere Dapei: “Io proseguo nel mio intervento nel merito.”<br />

Presidente del Consiglio Ortolina: “Possiamo concordare in 10 minuti, visto che<br />

abbiamo una sfilza notevole <strong>di</strong> interventi? E’ aperta la <strong>di</strong>scussione. E’ stato presentato<br />

un or<strong>di</strong>ne del giorno specifico che è stato <strong>di</strong>stribuito. Okay?”<br />

Consigliere Dapei: “Meroni rimanga iscritto anche nel merito, oltre che……”<br />

Presidente del Consiglio Ortolina: “Come? D’accordo, chiaro. 10 minuti, prego Dapei.”<br />

Consigliere Dapei: “Credo <strong>di</strong> <strong>di</strong>re una cosa abbastanza scontata che già tutti sanno, ma<br />

mi corre l’obbligo come Capogruppo <strong>di</strong> Forza Italia <strong>di</strong> <strong>di</strong>re che noi con<strong>di</strong>vi<strong>di</strong>amo<br />

totalmente la nuova linea politica in tema <strong>di</strong> sicurezza, così come sulle infrastrutture,<br />

22


inaugurata dal Presidente Penati. E poco importa, noi non stiamo a fare <strong>di</strong>etrologie più<br />

<strong>di</strong> tanto sul perché <strong>di</strong>ca certe cose, cioè perché la delibera Presidente Ortolina <strong>di</strong> cui<br />

oggi ci dà a termini <strong>di</strong> legge comunicazione il Presidente Penati è del 18 giugno. Non<br />

stiamo più <strong>di</strong> tanto a insistere sul fatto che non era passata neanche una settimana<br />

dall’esito dei ballottaggi in cui la sinistra perdeva roccaforti come Rho, come<br />

Melegnano, come San Donato, come Pieve Emanuele. Abbiategrasso non è una<br />

roccaforte, perché qualcuno è tornato, soprattutto a Abbiategrasso si era già vinto al<br />

primo turno, non era un ballottaggio, davo merito al nuovo Sindaco <strong>di</strong> Abbiategrasso <strong>di</strong><br />

avere sbaragliato talmente ampiamente la concorrenza da non avere bisogno <strong>di</strong> essere<br />

ricordato, con oltre il 70% dei voti. Allora, perché il 18 giugno si fa questa delibera,<br />

<strong>di</strong>cevamo, neanche una settimana dopo l’esito delle votazioni che hanno spiegato al<br />

Presidente Penati che una linea politica basata sul rapporto con le idee politiche,<br />

<strong>di</strong>gnitosissime, legittime, della sinistra ra<strong>di</strong>cale non paga. Il Presidente Penati quel<br />

giorno si è reso conto che rischiava <strong>di</strong> fare la fine <strong>di</strong> tanti ottimi, bravissimi Sindaci,<br />

amati dalla loro citta<strong>di</strong>nanza che non seguivano una linea anche dal punto <strong>di</strong> vista<br />

elettorale che avesse come leit motiv quello che veniva detto sui rom, che veniva detto<br />

sulla sicurezza, che veniva detto sulle infrastrutture.<br />

Non ci interessa più <strong>di</strong> tanto quel motivo lì, il fatto che il Presidente Penati scelga<br />

questa linea per batterci alle elezioni, per portarci via i nostri voti, per parlare al nostro<br />

elettorato. Passi! A noi, anche per senso <strong>di</strong> responsabilità, interessa il merito <strong>di</strong> quello<br />

che <strong>di</strong>ce, il cambiamento che lui fa a questo punto storico, che coincide anche con un<br />

cambiamento storico del fatto che partiti così storicamente <strong>di</strong>versi ad<strong>di</strong>rittura si<br />

sciolgono. Il fatto quin<strong>di</strong> che si passi da quando si approvava il 22 marzo 2005 in<br />

quest’aula, su proposta <strong>di</strong> Rifondazione Comunista un or<strong>di</strong>ne del giorno, ve lo ricordate<br />

tutti, era praticamente la prima votazione che facemmo da neo Consiglieri, proprio in<br />

tema <strong>di</strong> sicurezza. Rifondazione <strong>di</strong>ceva va bene la delibera che ci state portando sulle<br />

convenzioni per la polizia provinciale, ma bisogna chiarire, lo si mise nero su bianco<br />

quelle motivazioni che ricordo addusse il collega Greco su tutta una serie <strong>di</strong> cose che<br />

erano successe, si parla <strong>di</strong> repressione dei soli reati contro la natura, l’ambiente e il<br />

territorio. E noi quel giorno <strong>di</strong>cevamo: e le persone? La sicurezza della natura va bene,<br />

la sicurezza dell’ambiente va bene, la sicurezza del territorio va bene, ma i nostri agenti<br />

della sicurezza delle persone non si devono occupare? E c’era una linea politica, adesso<br />

non voglio neanche <strong>di</strong>re ideologica, per cui si era fermi su quella posizione, per cui non<br />

avevamo votato insieme. Avevamo votato insieme la delibera, Rifondazione si era<br />

astenuta, ma non avevamo votato insieme questo or<strong>di</strong>ne del giorno. Noi <strong>di</strong>cevamo si<br />

deve pensare anche alla sicurezza dei citta<strong>di</strong>ni, non dobbiamo essere su questo fronte<br />

un ente inutile, nel passato c’erano state delle azioni oltre che delle parole, per esempio<br />

<strong>di</strong>more sicure che proprio in quei giorni, su richiesta <strong>di</strong> Rifondazione Comunista veniva<br />

cancellato, così come tutto il programma <strong>di</strong> rafforzamento tendenziale dell’organico e<br />

quant’altro e si sceglieva una linea che ha portato la <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> ad approvare<br />

nel 2005, nel 2006, ma attenzione anche nel <strong>2007</strong> bilanci <strong>di</strong> previsione che non<br />

prevedevano appostamenti come quelli <strong>di</strong> cui oggi ci è venuto – e poi è scappato subito<br />

via – a parlare il Presidente Penati.<br />

La prova provata è l’argomento in <strong>di</strong>scussione, noi stiamo parlando <strong>di</strong> una variazione <strong>di</strong><br />

bilancio, a giugno del <strong>2007</strong>, che sposta dei sol<strong>di</strong> ad<strong>di</strong>rittura dal fondo <strong>di</strong> riserva. Più<br />

prova provata del cambio <strong>di</strong> strategia <strong>di</strong> una delibera che <strong>di</strong>ce avevamo messo dei sol<strong>di</strong><br />

genericamente su un fondo per vedere durante l’anno <strong>di</strong> cosa potremmo avere bisogno,<br />

e a giugno <strong>2007</strong> si stabilisce invece che bisogna appostare un milione sul fondo non più<br />

<strong>di</strong> riserva ma per la sicurezza, è una <strong>di</strong>fferenza storica, è un breve passo per chi deve<br />

stilare la delibera, ma è un grande passo per la <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> che a questo punto<br />

può <strong>di</strong> nuovo avere le carte in regola, fatto fuori la zavorra politica per chi la pensa in<br />

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un certo modo, cioè risolvere i problemi e non solo pensare o parlare <strong>di</strong> massimi<br />

sistemi, risolvere i problemi della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> oltre che del globo terracqueo.<br />

Fatto questo grande passo, a questo punto si passi alle azioni, si passi a <strong>di</strong>re che cosa<br />

bisogna fare come pubblici amministratori, non solo che cosa andrebbe fatto come<br />

opinionisti.<br />

Quin<strong>di</strong> a noi piace il Presidente Penati <strong>di</strong> oggi, l’opinionista che <strong>di</strong>ce che su certi<br />

argomenti bisognerebbe fare <strong>di</strong> più. Aspettiamo <strong>di</strong> scoprire, <strong>di</strong> toccare finalmente con<br />

mano anche il Presidente Penati pubblico amministratore che mette in campo progetti,<br />

proposte, qualcosina in più <strong>di</strong> questo fondo per la sicurezza che è quanto mai<br />

opportuno, ma che merita qualcosina in più <strong>di</strong> un milione su 1.144. Ecco perché noi<br />

nella prossima sede della variazione <strong>di</strong> bilancio Presidente proporremo che questo<br />

fondo per la sicurezza tanto auspicato dal Presidente Penati e a questo punto anche da<br />

noi ottenga almeno il 8 per mille, il famoso 8 per mille che si destina a cose importanti,<br />

per esempio alla chiesa cattolica, o il 5 per mille che a volte si destina anche a cose un<br />

po’ meno importanti. Ecco, questo 8 per mille <strong>di</strong>venti la misura per la quale si possa<br />

rendersi conto che oltre a <strong>di</strong>re delle cose si fanno anche cose utili.<br />

Quin<strong>di</strong> il nostro applauso per una volta, perché altre volte abbiamo applau<strong>di</strong>to, non era<br />

<strong>di</strong> sarcasmo, non era un gioco delle parti per marcare una <strong>di</strong>stanza, ma questa volta – e<br />

lo <strong>di</strong>ciamo sempre per il verbale – è un applauso convinto e noi abbiamo quin<strong>di</strong><br />

presentato un or<strong>di</strong>ne del giorno che, perché non possa essere scambiato per un tranello<br />

politico, <strong>di</strong>ce semplicemente che il Consiglio <strong>Provincia</strong>le approva la relazione del<br />

Presidente e con<strong>di</strong>vide gli in<strong>di</strong>rizzi della delibera <strong>di</strong> cui ci ha appena parlato.”<br />

Presidente del Consiglio Ortolina: “Bernareggi, ricordo 10 minuti. Scusi, tocca<br />

Meroni.”<br />

Consigliere Meroni: “Grazie Presidente. Io non ruberò 10 minuti, anche perché senza<br />

l’ausilio visivo del Presidente Penati mi vengono a mancare delle motivazioni<br />

oggettive. Però vorrei solamente ricordare a quest’aula, che spero che non sia sorda, e<br />

per dare modo ai colleghi che sostengono il Presidente Penati <strong>di</strong> fare degli interventi<br />

che noi comunque potremmo anche con<strong>di</strong>videre stavolta. Ecco perché sono curioso <strong>di</strong><br />

sapere e <strong>di</strong> conoscere l’inten<strong>di</strong>mento dei vari gruppi consiliari, anche perché l’ultima<br />

novità la leggo integralmente Presidente Ortolina, perché io non ho capito bene dalle<br />

espressioni del Presidente Penati qual è la sua finalità, cosa vuole fare, quale sostegno<br />

ha da parte degli amici Consiglieri provinciali anche sull’accusa fatta dai giornali oggi<br />

che lo definiscono il leghista <strong>di</strong> sinistra. Però penso, e qui mi duole un po’ vedere che<br />

non solamente il Presidente Penati ma anche l’amico Nobili fa delle affermazioni che<br />

devo per forza con<strong>di</strong>videre. Se essere leghista vuol <strong>di</strong>re sostenere la sicurezza e la<br />

legalità, l’Italia dei Valori è più leghista <strong>di</strong> Penati. L’Assessore provinciale Giuliana<br />

Carlino che ringrazio, il Consigliere provinciale Ernesto Nobili che ringrazio, il<br />

Segretario provinciale Stefano Zamponi che non conosco, con<strong>di</strong>vidono finalmente tutte<br />

quelle volontà politiche che erano del gruppo della Lega Nord per l'In<strong>di</strong>pendenza della<br />

Padania.<br />

Vede Presidente Ortolina, io sono molto restio a prendere per oro colato quello che<br />

sento in quest’aula, però sono anche molto attento a leggere poi i verbali, e io sono<br />

convinto, e lo <strong>di</strong>co questa sera, che se dovessi per caso rileggere l’intervento del<br />

Presidente Penati <strong>di</strong> questa sera e confrontarlo con alcune affermazioni fatte da quei<br />

brutti presuntuosi dei leghisti che magari hanno il nome <strong>di</strong> Borghezio, <strong>di</strong> Boni, <strong>di</strong><br />

Zanello o magari <strong>di</strong> Umberto Bossi, troverei delle assonanze perlomeno vocali del<br />

modo <strong>di</strong> esprimersi del Presidente Penati. Allora io <strong>di</strong>co, possibile che tutte le volte che<br />

noi abbiamo elevato un problema sociale a livello <strong>di</strong> conoscenza dei citta<strong>di</strong>ni, siamo<br />

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sempre stati tacciati <strong>di</strong> quei razzisti bifolchi <strong>di</strong> leghisti. Oggi un Presidente Penati che<br />

penso, presuppongo, abbia il sostegno politico amministrativo <strong>di</strong> tutti questi<br />

Consiglieri, si sia permesso <strong>di</strong> fare alcuni passaggi che mi ricordano molto i miei<br />

<strong>di</strong>rigenti politici, in cui io mi riconosco. Allora il caso è molto semplice, o anche voi<br />

questa sera con un or<strong>di</strong>ne del giorno che io ripeto e auspico, o con un <strong>di</strong>battito dove si<br />

possa capire noi Consiglieri provinciali che tutto quello che abbiamo detto nel nostro<br />

percorso politico fatto dal 1985 a oggi ha delle valenze che finalmente è riuscito a far<br />

capire anche a voi quali sono le necessità bisognose che sentono i citta<strong>di</strong>ni. Noi non<br />

abbiamo mai detto le parole che ha detto il Presidente Penati, noi non abbiamo mai<br />

fatto ……”<br />

Presidente del Consiglio Ortolina: “Scusate, c’è troppo brusio per favore, dobbiamo<br />

resistere un po’, anche perché gli interventi sono molti.”<br />

Consigliere Meroni: “Presidente, sa che io dopo mi rileggo, quin<strong>di</strong> se sbaglio non posso<br />

neanche correggermi, comunque non fa niente. Io mi chiedo però a oggi la prima<br />

seduta del Consiglio <strong>Provincia</strong>le <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> valeva la pena che il Presidente Penati<br />

sbagliasse clamorosamente i tempi della politica, in un momento dove il suo Assessore<br />

<strong>di</strong> riferimento…… Scusi Presidente, io leggo le deleghe dell’Assessore Francesca<br />

Corso, dove c’è scritto, oltre alla protezione civile, tutela dei consumatori, due frasette:<br />

<strong>di</strong>ritti dei citta<strong>di</strong>ni, noma<strong>di</strong>smo e <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> asilo. Bene, in un momento così particolare<br />

la non presenza dell’Assessore, la sfiducia posta in atto dal suo Consigliere provinciale<br />

<strong>di</strong> riferimento. Ma è stato giusto politicamente da parte del Presidente Penati <strong>di</strong> creare<br />

questa situazione?”<br />

Presidente del Consiglio Ortolina: “Scusi, volevo solo <strong>di</strong>re che l’Assessore Corso si è<br />

giustificata formalmente per impegni istituzionali.”<br />

Consigliere Meroni: “Clinton si è giustificato istituzionalmente davanti a una Nazione,<br />

poi l’hanno scoperto. Veda lei! Presidente, io <strong>di</strong>co il Presidente Penati ha voluto<br />

aizzare questo Consiglio <strong>Provincia</strong>le la prima seduta <strong>di</strong> Consiglio <strong>Provincia</strong>le della<br />

<strong>Provincia</strong> più importante <strong>di</strong> questo Stato, e noi siamo qui a parlare con qualcuno che<br />

non c’è. Noi siamo qui ancora a <strong>di</strong>scutere su quelle cose che noi con<strong>di</strong>vi<strong>di</strong>amo ma non<br />

possiamo mettere per iscritto. Noi chie<strong>di</strong>amo una valutazione serena su una proposta<br />

organica fatta da questa maggioranza. Noi siamo <strong>di</strong>sposti a con<strong>di</strong>videre non solo le<br />

parole del Presidente Penati, noi siamo <strong>di</strong>sposti a votare un or<strong>di</strong>ne del giorno che<br />

rispecchi le parole che ha detto Penati in quest’aula, e vogliamo essere gli ultimi a fare<br />

la <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> voto, per un semplice motivo Presidente Ortolina, perché noi<br />

vogliamo prima sentire tutti i gruppi <strong>di</strong> maggioranza, tutti quei gruppi che sostengono e<br />

hanno sostenuto il Presidente Penati. Noi vogliamo essere quelli che certificano al<br />

Presidente Penati che la sua iniziativa non è dovuta solamente al momentaneo calo <strong>di</strong><br />

consensi del centrosinistra, sinistra estrema, ma è dovuta alla vera esigenza <strong>di</strong> andare<br />

incontro alle aspettative dei citta<strong>di</strong>ni della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>. Solo a questo punto noi<br />

saremo qui a votare e a <strong>di</strong>re le nostre considerazioni sulle sue parole, ma davanti a un<br />

Presidente che viene solo esclusivamente quando ci sono le telecamere e i giornalisti,<br />

poi abbandona noi che insieme a lui siamo stati eletti, noi che assieme a lui dobbiamo<br />

andare a rendere conto a quelli che ci hanno eletti se ne va, come per <strong>di</strong>re il mio<br />

compito l’ho fatto, tanto non capiscono niente, si finirà in niente <strong>di</strong> fatto e io sono<br />

ancora bello come il sole.<br />

No caro Presidente, il Re oggi è nudo! Oggi il Presidente Penati dovrà avere un voto a<br />

sostegno dei suoi Consiglieri <strong>di</strong> maggioranza sulle parole che ha detto e se <strong>di</strong>sgrazia<br />

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vuole che magari qualcuno gli faccia una critica e la farà nel momento del voto, noi<br />

non solo applau<strong>di</strong>remo il Presidente Penati ma applau<strong>di</strong>remo anche chi lo vuole mettere<br />

in <strong>di</strong>fficoltà per le nefandezze che il Presidente Penati <strong>di</strong>ce, perché lui è convinto <strong>di</strong><br />

non andare a casa per un semplice motivo, perché la Presidenza della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>Milano</strong> è troppo importante per gli equilibri politici del Paese, perché la Presidenza<br />

della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> non può essere boicottata per niente, non può essere messa in<br />

<strong>di</strong>scussione anche perché la <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> Monza non è ancora attuata, non ci sono<br />

ancora i collegi, non si potrebbe andare a votare. Beh, allora a mali estremi, estremi<br />

rime<strong>di</strong>, che vada a casa lui e anche il suo Presidente del Consiglio <strong>di</strong> riferimento,<br />

perché anche se non dovesse andare a votare la <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> Monza e Brianza non ci<br />

interessa, per un anno magari potremmo ancora essere sottomessi a quella che è una<br />

<strong>di</strong>ttatura del Presidente Penati, ma con noi anche voi tutti. Pensate a questo, grazie.”<br />

Presidente del Consiglio Ortolina: “Clerici prego. Scusi, ha ragione, infatti mi sono<br />

<strong>di</strong>menticato. Ho detto non mi <strong>di</strong>menticherò, mi sono subito <strong>di</strong>menticato. E’ l’età<br />

scusate, Bernareggi”<br />

Consigliere Bernareggi: “Fortunatamente non ha cancellato Clerici, quin<strong>di</strong> lui rimane.<br />

Grazie Signor Presidente, mi spiace non ci sia il Presidente Penati perché davvero avrei<br />

volentieri rivolto a lui personalmente un’attestazione <strong>di</strong> gratitu<strong>di</strong>ne e <strong>di</strong> stima per le<br />

parole che ha voluto rivolgerci. Ritengo che il suo intervento sia stato un intervento<br />

responsabile, estremamente lucido, oggettivo, coraggioso, proprio <strong>di</strong> chi a capo <strong>di</strong><br />

un’istituzione importante come la <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>, si fa davvero carico dei veri<br />

problemi che i citta<strong>di</strong>ni sentono. Credo che questo sia il filo conduttore dell’intervento<br />

del Presidente Penati che sottoscrivo completamente, come credo tutto il centrodestra.<br />

Purtroppo il Presidente Penati non deve cercare il nostro consenso alle sue parole, ma<br />

forse deve cercare il consenso alle sue parole nella sua maggioranza, perché dubito se i<br />

colleghi della maggioranza avranno il coraggio <strong>di</strong> intervenire, <strong>di</strong>re il proprio punto <strong>di</strong><br />

vista su questa delibera, se avranno il coraggio <strong>di</strong> farlo, siamo qui ad aspettare,<br />

sapremo effettivamente, capiremo effettivamente come sarà, cioè che questo consenso<br />

rispetto alle parole del Presidente Penati non c’è. Questo tipo <strong>di</strong> posizione, <strong>di</strong> dualismo<br />

tra quello che <strong>di</strong>ce il Presidente e quello che pensa la sua maggioranza l’abbiamo già<br />

visto in altre occasioni. Ricor<strong>di</strong>amo per l’ennesima volta la posizione del Presidente<br />

Penati sugli interventi della viabilità, sulla tangenziale est esterna, sulla Pedemontana,<br />

le sue parole sono precise, la sua maggioranza glissa, fa finta <strong>di</strong> non sentire perché<br />

nutre evidentemente delle posizioni <strong>di</strong>fferenti, non magari la sinistra più moderata e<br />

riformista presente in questo Consiglio, ma quella più ra<strong>di</strong>cale, quella più estrema.<br />

Io credo che le parole del Presidente siano tanto più apprezzabili quanto più ricor<strong>di</strong>amo<br />

che questo tema della sicurezza è stato ampiamente sottovalutato, sminuito dalla<br />

sinistra in tutti questi anni. Anche le azioni <strong>di</strong> questo governo fino alle ultime<br />

espressioni con<strong>di</strong>visibili del Ministro degli Interni, fino a prima <strong>di</strong> questi interventi, nei<br />

mesi e negli anni scorsi, la posizione anche <strong>di</strong> questo Governo è stata notevolmente<br />

<strong>di</strong>versa rispetto a quanto si <strong>di</strong>ce ora. Vogliamo ricordarci del tema dell’immigrazione<br />

clandestina? La posizione del Ministro Amato è stata fino all’anno scorso <strong>di</strong> grande<br />

apertura, si parlava <strong>di</strong> regolarizzare molte più immigrati clandestini <strong>di</strong> quelli che erano<br />

già previsti dalle precedenti leggi Fini Bossi, si parlava <strong>di</strong> ricongiungimento familiare<br />

per favorire ulteriormente l’immigrazione, si parlava <strong>di</strong> dare la citta<strong>di</strong>nanza dopo 5<br />

anni, si parlava <strong>di</strong> permessi <strong>di</strong> soggiorno ottenibili in maniera estremamente facile,<br />

anche senza delle motivazioni che erano precedentemente invece richieste e previste.<br />

Su questo tema si sta cambiando drasticamente, si sta oggi <strong>di</strong>cendo invece che bisogna<br />

26


essere molto attenti al rispetto della legalità, quin<strong>di</strong> anche al controllo puntuale della<br />

immigrazione clandestina.<br />

Vogliamo parlare dei rom? Anche in questo Consiglio abbiamo già <strong>di</strong>battuto, ne<br />

<strong>di</strong>batteremo sicuramente ancora, la posizione dell’Assessore Corso era con<strong>di</strong>visibile<br />

anche da noi, anche da me dell’UDC, perché si riconosceva da un lato la necessità e<br />

l’esigenza <strong>di</strong> integrazione, <strong>di</strong> quella che si chiama inclusine sociale, ma nello stesso<br />

tempo si riconosceva il bisogno, la necessità, l’ha detto anche il Presidente Penati che i<br />

rom abbiano nell’ambito <strong>di</strong> questo desiderio <strong>di</strong> integrazione un grande rispetto per i<br />

nostri citta<strong>di</strong>ni, per la nostra convivenza civile. Sì alla tutela delle minoranze culturali,<br />

storiche e etniche, no alla <strong>di</strong>sobbe<strong>di</strong>enza <strong>di</strong> quelle che sono le nostre regole <strong>di</strong> civile<br />

convivenza, <strong>di</strong> quelli che sono i <strong>di</strong>ritti dei citta<strong>di</strong>ni italiani, no all’impunità, no a rom<br />

che rubano, che fanno accattonaggio, che tirano l’ombrello negli occhi delle persone<br />

uccidendole sulle metropolitane, e poi non vengono puniti. Questo non va bene. Io<br />

credo che oggi il Presidente questo l’abbia implicitamente detto.<br />

Vogliamo parlare della criminalità? Questo Governo ha concesso l’indulto e oggi<br />

purtroppo ……”<br />

Presidente del Consiglio Ortolina: “Il Parlamento, mi consenta Bernareggi, il<br />

Parlamento non questo Governo.”<br />

Consigliere Bernareggi: “Il Parlamento, grazie anche a questa maggioranza ovviamente<br />

in Parlamento, ha consentito l’indulto e le conseguenze della <strong>di</strong>ffusa criminalità sono<br />

anche legate a questo fatto. Il Presidente Penati ha puntato soprattutto sul tema credo<br />

degli immigrati clandestini per giustificare questo aumento della criminalità, tant’è che<br />

ha citato il caso <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>, dove si <strong>di</strong>ceva c’è una <strong>di</strong>retta correlazione fra i crimini<br />

contro la persona e il numero degli immigrati clandestini. Io <strong>di</strong>rei che oltre a questo<br />

tema però c’è il tema comunque della criminalità anche legata ai citta<strong>di</strong>ni italiani.<br />

Occorre avere molta attenzione prima <strong>di</strong> usare strumenti quali l’indulto, occorre avere<br />

una grande attenzione al fatto che ci sia uno scollamento evidente tra quello che è<br />

l’operato delle forze dell’or<strong>di</strong>ne e il comportamento <strong>di</strong> una magistratura che non sa<br />

assicurare la certezza della pena. Queste sono cose gravi, questo Governo ha il dovere<br />

<strong>di</strong> prenderle in considerazione. Vogliamo parlare del tema della droga? La droga non è<br />

scollegata dalla criminalità, eppure questo Ministro Livia Turco ha raddoppiato,<br />

avrebbe voluto, fortunatamente è stata fermata, raddoppiare la quantità <strong>di</strong> droga<br />

utilizzabile per uso personale senza alcun tipo <strong>di</strong> problema. Vogliamo ricordare gli<br />

scandali finanziari e l’incapacità <strong>di</strong> questo Governo <strong>di</strong> mettere in atto degli strumenti<br />

per chiudere una volta per tutte quelli che sono i gran<strong>di</strong> scandali finanziari che mettono<br />

a repentaglio anche i risparmi <strong>di</strong> ogni citta<strong>di</strong>no italiano. Ebbene, tutti questi<br />

comportamenti sono comportamenti che la sinistra ha messo in campo, sono<br />

atteggiamenti che la sinistra ha comunque avallato in questi anni. Ora c’è un evidente<br />

cambiamento <strong>di</strong> tendenza e questo da parte nostra è assolutamente con<strong>di</strong>visibile e<br />

spossabile.<br />

Certo, è la sinistra riformista non quella ra<strong>di</strong>cale che ha aperto gli occhi. Per questo ci<br />

piacerebbe sapere da Rifondazione Comunista, dai Comunisti Italiani, dai Ver<strong>di</strong>, qual è<br />

il loro punto <strong>di</strong> vista sulle parole del Presidente Penati. Credo che sarebbe opportuno<br />

che oggi avessero il coraggio <strong>di</strong> manifestare il loro punto <strong>di</strong> vista, anche a costo <strong>di</strong> <strong>di</strong>re<br />

al loro Presidente che la pensano come è, <strong>di</strong>versamente.<br />

Il Ministro Amato ha parlato ad<strong>di</strong>rittura <strong>di</strong> un timore <strong>di</strong> svolte reazionarie fasciste a<br />

seguito <strong>di</strong> questi fatti <strong>di</strong> criminalità non controllati, perché i citta<strong>di</strong>ni sono davvero<br />

stanchi. Noi lo apprezziamo, apprezziamo queste parole, le riconosciamo vere e<br />

speriamo che il Governo abbia la capacità e la forza <strong>di</strong> andare avanti in questa<br />

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<strong>di</strong>rezione. Apprezziamo la posizione del Presidente Penati che stanzia risorse per la<br />

sicurezza, non solo per le case per i rom, interventi legati all’inclusione sociale ma<br />

anche per prevenire gli interventi <strong>di</strong> criminalità che gli stessi rom molto spesso mettono<br />

in atto. Noi sosteniamo che sia davvero tempo <strong>di</strong> cambiare rotta, <strong>di</strong> dare davvero ai<br />

nostri citta<strong>di</strong>ni delle in<strong>di</strong>cazioni precise su come le istituzioni si stanno muovendo per<br />

garantire la sicurezza, a partire da quello che ha fatto il Presidente Penati, un’analisi<br />

oggettiva, lucida e completa dei problemi che ci stanno davanti. Non dobbiamo<br />

limitarci a <strong>di</strong>re solidarietà, dobbiamo fare il <strong>di</strong>scorso completo a 360 gra<strong>di</strong> e <strong>di</strong>re<br />

solidarietà ma anche rispetto della legge, rispetto dei <strong>di</strong>ritti dei nostri citta<strong>di</strong>ni, rispetto<br />

della civile convivenza, rispetto delle donne che vengono quoti<strong>di</strong>anamente aggre<strong>di</strong>te e<br />

violentate, rispetto dei bambini, ancora nonostante le leggi la pedofilia è una situazione<br />

devastante, rispetto dei giovani che ancora oggi muoiono sulle strade il sabato sera e<br />

ancora non siamo in grado <strong>di</strong> evitare questo. E’ tempo <strong>di</strong> cambiare rotta, è tempo <strong>di</strong><br />

davvero <strong>di</strong> dare un segnale preciso ai nostri citta<strong>di</strong>ni che accanto alla solidarietà,<br />

accanto alla volontà <strong>di</strong> dare una mano a chi ha bisogno, c’è davvero la necessità <strong>di</strong><br />

garantire il rispetto della legge e delle regole elementari delle civile convivenza.”<br />

Presidente del Consiglio Ortolina: “Grazie per essere stato nel tempo, Clerici.”<br />

Consigliere Clerici: “Presidente, io preferisco parlare a un’aula vuota che non con<br />

questo chiacchiericcio, anche perché la mia voce lo sapete è quella che è, purtroppo.<br />

Quin<strong>di</strong> se anche il collega Tranquillino volesse prestare attenzione, oppure smettere <strong>di</strong><br />

parlare, anche perché mi rivolgo a lui. La sua osservazione che mi accomunava ad altri<br />

della minoranza in un tentativo, quando elogiavo la coerenza del collega Guerra in un<br />

tentativo <strong>di</strong> scar<strong>di</strong>nare la maggioranza o la Giunta, non ha capito quello che era il mio<br />

intervento. Io ho subito aggiunto che non volevo scar<strong>di</strong>nare nessuna maggioranza, non<br />

con<strong>di</strong>vido le opinioni del collega Guerra, però plaudo alla sua coerenza, e non voglio<br />

scar<strong>di</strong>nare nessuna maggioranza. Voglio anzi che il collega Guerra, ma tutti gli altri<br />

colleghi della maggioranza, siano più critici, tant’è che ho detto vorrei che su altri temi<br />

come per esempio quei 30.000 euro giornalieri che noi abbiamo <strong>di</strong> interessi passivi<br />

fossero magari un po’ più criticati dalla maggioranza.<br />

Vengo all’intervento del Presidente Penati, che ho apprezzato in maniera<br />

incon<strong>di</strong>zionata Presidente, perché io non so se lei abbia cambiato idea dal suo<br />

programma, o comunque le sue idee sicuramente non erano quelle dell’estrema sinistra<br />

del suo schieramento, ma qualora lei avesse cambiato idea, cambiare idea è segno <strong>di</strong><br />

intelligenza e non è certamente un segno <strong>di</strong> debolezza, anzi è un segno <strong>di</strong> forza. Lei<br />

evidentemente ha preso atto <strong>di</strong> alcune cose che la sinistra estrema non vuole<br />

assolutamente capire. Allora, la Germania del 1933 ha avanzato dei segnali<br />

inequivocabili che la gente non ha colto, ma altri segnali, non so i rom, gli zingari in<br />

Italia lanciano segnali. Chi non riesce a coglierli? L’islam, lei Presidente Penati ha<br />

detto che tolgono, rubano il <strong>di</strong>ritto all’infanzia, io aggiungo che rubano il <strong>di</strong>ritto anche<br />

all’amore e non soltanto perché mettono le donne per strada, ma anche perché<br />

<strong>di</strong>ciamolo chiaramente, noi non possiamo impe<strong>di</strong>re agli islamici <strong>di</strong> avere il rapporto<br />

con l’altro sesso – io parlo da maschio – come l’abbiamo noi, non possiamo obbligarli<br />

a questo, però la nostra cultura quando sappiamo che la donna non può uscire <strong>di</strong> casa,<br />

non può fare niente, deve essere sempre con il burqa addosso e magari, non vorrei<br />

scatenare l’ira della collega Censi, viene anche stuprata per infibulazione piuttosto che<br />

altre cose, viva Dio questi segnali non coglierli vuol <strong>di</strong>re essere ciechi. Ma voglio <strong>di</strong>re<br />

non solo questi, ma anche la concentrazione <strong>di</strong> mafiosi al confino in Brianza era un<br />

segnale che andava colto, il segnale delle Brigate Rosse era inequivocabile.<br />

28


Lei Presidente Penati ha fatto benissimo. Lei ha fatto benissimo, perché lei ha capito<br />

che un politico deve guardare oltre, non può guardare al presente, il contingente è<br />

nemico dell’evoluzione. Lei questo l’ha capito e io a questo plaudo, senza voler<br />

scar<strong>di</strong>nare la maggioranza. Io quello che faccio, invito Guerra e quanti altri la pensano<br />

<strong>di</strong>versamente da me e da lei a questo punto, a rivedere le posizioni. Lei ha detto che la<br />

politica non deve essere semplicemente una politica umanitaria e caritatevole, io<br />

aggiungo pelosa, perché quando si è in con<strong>di</strong>zionatamente da una parte, si fa una<br />

politica che non è più la carità, non è più l’umanità, è uno stare aprioristicamente da<br />

una parte contro un’altra parte. Lei questo l’ha capito e l’ha portato qui in aula. Ha<br />

anche aggiunto che bisogna uscire da una logica che non guarda ai problemi, e ha<br />

ragione Presidente Penati. Sono problemi e sono sotto gli occhi <strong>di</strong> tutti. Era un<br />

problema quello dei cinesi, però una parte <strong>di</strong> quest’aula si è schierata imme<strong>di</strong>atamente,<br />

senza voler guardare la natura del problema, si è schierata da una parte<br />

aprioristicamente. E’ sbagliato!<br />

La droga, l’ha ricordato l’amico alla mia destra, è un altro problema e va affrontato<br />

senza timore, e questo non vuol <strong>di</strong>re che a un certo punto si sia qui a scar<strong>di</strong>nare la<br />

Giunta del Presidente Penati. No, che il Presidente Penati finisca tranquillamente il suo<br />

mandato, ma lo finisca facendo delle cose fatte bene per la popolazione <strong>di</strong> questo<br />

territorio. Allora il problema vero, dove nascono tutti gli equivoci, dove la sinistra<br />

massimalista non riesce a ragionare è l’eterno equivoco: quale immigrazione possibile.<br />

Perché fin quando noi garantiamo lavoro, fin quando noi garantiamo……, non<br />

induciamo la gente a delinquere, salvo casi particolari, è ben evidente, ci sono delle<br />

etnie, l’ha voluto ricordare anche lei ma l’aveva già detto l’Assessore Corso a suo<br />

tempo quando i rom erano in aula, ci sono delle etnie che hanno una specie <strong>di</strong><br />

vocazione per certe devianze, come sappiamo benissimo che alcune etnie, a <strong>di</strong>versità <strong>di</strong><br />

altre, cito in pratica albanesi, Kosovari e via <strong>di</strong>cendo, hanno tendenza a delinquere in<br />

una certa <strong>di</strong>rezione, <strong>di</strong>versa dagli africani o popolazioni <strong>di</strong> quel genere.<br />

Per venirne ad una, un invito alla sinistra massimalista. Sono problemi che non<br />

aiutano…… No caro guarda, cre<strong>di</strong>mi, non aiutano nessuno! Sì, ma non aiutano<br />

nessuno, non guardare alla realtà non aiuta nessuno, aiuta voi, vi sto facendo un favore.<br />

Dicendo questo vi rendo un favore, perché se a un certo punto voi rivedete le vostre<br />

posizioni che sono posizioni illogiche a mio modo <strong>di</strong> vedere, poi mi sbaglierò anche ma<br />

non credo, io vi faccio un favore perché trovate una coesione <strong>di</strong>versa da quella attuale.<br />

Oggi state litigando come cani e gatti. Su che cosa? Per <strong>di</strong>fendere aprioristicamente<br />

uno che si droga? Piuttosto che un altro che viene in Italia unicamente per rubare? Ma<br />

scherziamo? Ma forse che quando c’era il campo noma<strong>di</strong> vicino ad Agrate e c’era la<br />

più alta concentrazione, l’ho ricordato più <strong>di</strong> una volta in quest’aula, c’era la più alta<br />

concentrazione <strong>di</strong> Ferrari, Mercedes SLK e via <strong>di</strong>cendo del mondo, erano tutti lì. Ma<br />

possibile che la guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> finanza non sapesse nulla, la polizia non sapesse nulla, i<br />

carabinieri non sapessero nulla e la sinistra massimalista li <strong>di</strong>fendesse? Ma è possibile?<br />

Ha ragione Bernareggi, <strong>di</strong>fesa a tutto campo contro la droga, contro chi affama la<br />

gente, i gran<strong>di</strong> capitalisti o i gran<strong>di</strong> avventurieri del capitale, ma certo, tutti quanti.<br />

E bene ha fatto il Presidente Penati a parlare <strong>di</strong> legalità. Lei ha detto, caro Presidente,<br />

che la sicurezza……, anzi lei ha detto testualmente che la serenità, e io aggiungo fra<br />

parentesi la sicurezza perché va <strong>di</strong> pari passo, è un bene inalienabile. Viva Dio, è un<br />

bene inalienabile! Presidente Penati non si può nascondersi, non si può fare gli struzzi.<br />

Se a un certo punto questi signori arrivano ad alienare la nostra serenità e la nostra<br />

sicurezza, noi non facciamo il nostro dovere e il Presidente Penati a mio modo <strong>di</strong><br />

vedere, e non per scar<strong>di</strong>nare la Giunta, il suo dovere in questo momento lo sta facendo<br />

appieno, e io applaudo a queste cose.”<br />

29


Presidente del Consiglio Ortolina: “E per la più volte evocata sinistra cosiddetta<br />

massimalista, consentitemi ovviamente la battuta, l’amico Guerra.”<br />

Consigliere Guerra: “Grazie Presidente, io non mi sento però massimalista. Le<br />

comunicazioni del Presidente in merito alla delibera del giugno sulla sicurezza erano<br />

dovute e anche l’intervento che ha fatto è stato molto chiaro. Io ho preso qualche<br />

appunto, perché l’analisi che il Presidente ha fatto parte da un concetto che<br />

sostanzialmente <strong>di</strong>ce cambia tutto, cambiano i territori, cambiano le strutture sociali,<br />

cambia il mondo del lavoro, cambia anche la criminalità, quin<strong>di</strong> ci troviamo ad<br />

affrontare il tema della sicurezza in un campo in cui cambia tutto, quin<strong>di</strong> siamo <strong>di</strong><br />

fronte ad una complessificazione del fenomeno della criminalità. Però <strong>di</strong> fronte a<br />

questo fenomeno <strong>di</strong> complessificazione del fenomeno della criminalità, ci troviamo ad<br />

una serie <strong>di</strong> conclusioni che sono molto semplicistiche. Don Milani <strong>di</strong>ceva che non c’è<br />

nulla <strong>di</strong> più ingiusto che <strong>di</strong>videre in parti uguali fra <strong>di</strong>suguali, Don Milani non era un<br />

massimalista, uno della sinistra estrema, un sociologo impegnato nelle analisi dotte <strong>di</strong><br />

dottori, <strong>di</strong> sociologi <strong>di</strong> alto spessore. Don Milani era un prete <strong>di</strong> quartiere, e questa<br />

frase che ho riletto questa estate tra l’altro, mi porta a chiederle e chiedervi: nel campo<br />

dell’illegalità, chi è illegale o chi vive <strong>di</strong> illegalità ci vive coscientemente o a volte è<br />

costretto a vivere in una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> illegalità? Cioè, a volte a tante persone è<br />

concesso il lusso <strong>di</strong> poter scegliere? A volte a tante persone è concesso il lusso <strong>di</strong><br />

alzare la faccia con <strong>di</strong>gnità e <strong>di</strong>re no, io non ci sto? Il fenomeno della criminalità a<br />

<strong>Milano</strong>, poi entrerò in qualche dato, è così semplice? E’ così chiaro? La correlazione<br />

del numero <strong>di</strong> reato rispetto a certe nazionalità spiega <strong>di</strong> fatto il dramma dell’illegalità<br />

delle persone in carne ed ossa che vivono sulla loro pelle quel fenomeno? Ecco, allora<br />

se comincio a pormi queste domande, inizio a ragionare anche con dei punti <strong>di</strong> vista un<br />

po’ più complessificati.<br />

<strong>Milano</strong> è una città che, a leggere la stampa e i giornali, è uno dei più gran<strong>di</strong> centri <strong>di</strong><br />

smaltimento <strong>di</strong> sol<strong>di</strong> sporchi. Su un giornale qualche giorno fa è uscito anche<br />

quell’articolo sull’ortomercato che c’è a <strong>Milano</strong>, gestito dalla ‘ndrangheta, era un<br />

centro <strong>di</strong> spaccio <strong>di</strong> cocaina, c’era anche un night dentro gestito da questi fenomeni. A<br />

<strong>Milano</strong> c’è il più alto tasso <strong>di</strong> caporalato nella Lombar<strong>di</strong>a, a <strong>Milano</strong> c’è il più alto tasso<br />

<strong>di</strong> morti bianche sul lavoro, a <strong>Milano</strong> c’è un altissimo tasso <strong>di</strong> lavoro nero. Un<br />

lavoratore su due nel campo dell’e<strong>di</strong>lizia, cioè il 50% è un lavoratore a nero, e la<br />

maggior parte <strong>di</strong> questo 50% <strong>di</strong> lavoratori che lavorano in nero sono per il 42% degli<br />

immigrati, cioè gente che non può permettersi il lusso <strong>di</strong> scegliere se lavorare nella<br />

legalità o nell’illegalità. E’ gente che subisce, è gente – per <strong>di</strong>rla con il prete Frei Betto<br />

– che non conosce neanche la sfera dei <strong>di</strong>ritti animali. Qualche mese fa un giornalista<br />

<strong>di</strong> Repubblica si è finto lavoratore immigrato e ha fatto la vita del muratore per 7<br />

giorni, ha fatto un articolo bellissimo in cui ha raccontato come ha vissuto in quella<br />

<strong>Provincia</strong>, cioè la nostra. E’ una vita da bestie, da animali, € 7 all’ora in nero, <strong>di</strong> cui 3<br />

doveva darle al caporale. Questa gente che viene su e che vive questa con<strong>di</strong>zione, può<br />

permettersi il lusso <strong>di</strong> scegliere? Può permettersi il lusso <strong>di</strong> alzare la faccia e con<br />

<strong>di</strong>gnità <strong>di</strong>re no, io non ci sto?<br />

Allora, se i fenomeni sono questi e se nella nostra <strong>Provincia</strong> e in questa città c’è un<br />

tasso altissimo <strong>di</strong> caporalato, perché la sinistra non spende la sua battaglia nel campo<br />

della sicurezza sui luoghi <strong>di</strong> lavoro, <strong>di</strong>cendo con <strong>di</strong>gnità che il lavoro è un <strong>di</strong>ritto e<br />

prendendo anche un certo passaggio che il Presidente ha fatto, è il lavoro che garantisce<br />

la <strong>di</strong>gnità e la legalità. Partiamo da lì, perché i dati su quel settore e in quel campo in<br />

questa <strong>Provincia</strong> sono drammatici. La cosa che mi fa più specie è che sul tema della<br />

sicurezza sul lavoro nessuno parla <strong>di</strong> sicurezza e sembra che il dramma <strong>di</strong> questa città,<br />

il dramma sociale che <strong>Milano</strong> vive, sono quei 4 poveri cristi <strong>di</strong> lavavetri che troviamo<br />

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ai vari incroci. Il dramma <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> è tutto lì, per cui bisogna intervenire pesantemente<br />

su quella piaga, facendo il duro con gli ultimi cristi e magari il debole con i potenti, con<br />

i forti. Cioè, colpiamo pure l’ultimo anello <strong>di</strong> una catena lunghissima, poi vedremo che<br />

questa città sarà molto più sicura. Io penso da modesto Consigliere che ha fatto il<br />

Consigliere comunale, che ha vissuto in un Comune <strong>di</strong> periferia, che ha delle origini<br />

proletarie e quin<strong>di</strong> ha vissuto nei quartieri popolari, che il tema della sicurezza deve<br />

essere affrontato anche con una sorta <strong>di</strong> intelligenza e <strong>di</strong> capacità <strong>di</strong> analisi. E’ vero che<br />

tutto cambia, che le strutture cambiano, ma le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> sfruttato e <strong>di</strong> sfruttatore<br />

quelle rimangono sempre. Quelle rimangono sempre! Il camice non è più blu, non ci<br />

sono più le tute blu, ci sono i camici bianchi, ma la con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> sfruttato e <strong>di</strong><br />

sfruttatore quella permane, c’è. Allora un argomento serio da porre nel <strong>di</strong>battito<br />

politico sul tema della sicurezza, è proprio quello <strong>di</strong> rompere questo nesso <strong>di</strong><br />

sfruttamento, è quello <strong>di</strong> capire che nel terzo millennio c’è la schiavitù moderna del<br />

mafioso, del padrone che si presenta non più in piazza con la coppola in testa sopra il<br />

ciucio, ma con il cellulare e con il Mercedes, che alle 5 del mattino ti carica in Piazzale<br />

Lotto, ti sceglie e tu puoi vivere.<br />

Allora io provo a fare questa piccola proposta, che non ho trovato purtroppo nella<br />

relazione. Perché la sinistra non pone al centro del proprio <strong>di</strong>battito politico, nel tema<br />

della sicurezza, la lotta per rendere sicuri i cantieri e<strong>di</strong>li? Gli ispettori del lavoro<br />

nell’ultimo Governo Berlusconi non avevano neanche la benzina per andare con le auto<br />

a controllare i cantieri e<strong>di</strong>li. E facciamo questa battaglia almeno in ricordo <strong>di</strong><br />

Quendrem, <strong>di</strong> Almani, a: Andrea, Giorgio, Riccardo, Franco, Marc, Joseph, Shabani,<br />

Franco, Rosolino, Elio, tutte persone morte da gennaio ad aprile in questa <strong>Provincia</strong> e<br />

in questa Regione. La Regione Lombar<strong>di</strong>a ha il tasso più alto <strong>di</strong> morti sul lavoro nel<br />

settore e<strong>di</strong>le, e questo è un dramma. E quando parlo <strong>di</strong> sicurezza, io vorrei poter <strong>di</strong>re<br />

qualcosa lì, io vorrei poter far capire all’opinione pubblica che una città è tanto più<br />

sicura anche quando si batte per il ripristino della <strong>di</strong>gnità umana e l’abolizione della<br />

schiavitù del terzo millennio. Le morti sul lavoro sono una vergogna, non fanno onore<br />

ad un Paese civile e la sinistra in questo si deve spendere, ed è in questo che noi<br />

vorremmo spenderci, è <strong>di</strong> questo che vorremmo parlare quando si parla <strong>di</strong> sicurezza,<br />

colpire il racket, colpire gli sfruttatori, ma quelli forti, quelli potenti, non il lava vetro<br />

all’angolo tra Via Cavour e Corso Monforte. Non mi interessa una battaglia così,<br />

perché le piaghe rimangono e la sinistra non si riconosce più, e la gente non ti capisce<br />

più. Ecco perché penso che sul tema della sicurezza nessuno vuole dare mano libera<br />

agli illegali, a chi delinque o giustificare ogni sorta <strong>di</strong> sopraffazione o <strong>di</strong> sopruso della<br />

legge, ma dobbiamo anche porre i temi forti che rendono sicure le città e il tema forte è<br />

quello <strong>di</strong> <strong>di</strong>re che dobbiamo anche colpire i centri <strong>di</strong> potere forti e rendere sicure sul<br />

serio le nostre città. Grazie Presidente.”<br />

Nel frattempo è uscito dall’aula l’Assessore Oliverio.<br />

Presidente del Consiglio Ortolina: “Grazie. Russomanno, ricordo i 10 minuti.”<br />

Consigliere Russomanno: “Grazie Presidente. Io ringrazio il Presidente Penati per le<br />

parole appena espresse, parole che noi con<strong>di</strong>vi<strong>di</strong>amo in toto, parole che ci rendono per<br />

una sola volta con<strong>di</strong>visibile, perché sono parole che noi pratichiamo da tanti anni senza<br />

ascolto. Oggi finalmente ve<strong>di</strong>amo che da un uomo <strong>di</strong> sinistra viene fuori quello che la<br />

gente comune pensa, perché non ci vuole molto Presidente, lei ha ragione, basta<br />

camminare per strada, basta viaggiare negli autobus per sentire le sensazioni che i<br />

citta<strong>di</strong>ni esprimono, le sensazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio, le sensazioni <strong>di</strong> poca fiducia nelle<br />

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istituzioni, in tutte le istituzioni, chiaramente in particolar modo in quelle che<br />

dovrebbero in un certo senso garantire la sicurezza dei citta<strong>di</strong>ni.<br />

Io credo che il Consigliere Guerra sia uscito per un attimo fuori tema, non so se<br />

volutamente, perché reputo Guerra una persona intelligente, non ho capito qual è la sua<br />

risposta alle parole del Presidente, non ho capito le considerazioni, sicuramente il<br />

problema posto dal Consigliere è un problema con<strong>di</strong>visibile, si porta con un or<strong>di</strong>ne del<br />

giorno, lo <strong>di</strong>scutiamo. Poi, se non ricordo male la stessa <strong>Provincia</strong> in una commissione<br />

sulla polizia locale si parlò <strong>di</strong> far sì che la polizia provinciale si facesse carico anche<br />

dei controlli nei vari cantieri. Quin<strong>di</strong> la morte bianca sicuramente è un problema serio,<br />

va affrontata, il problema del lavoro in nero è un problema serio, lei <strong>di</strong>ce che viene dal<br />

proletariato, viene dalla gente, io voglio ricordare un aneddoto che mi appartiene, da<br />

ragazzo andavo a scuola, io abitavo <strong>di</strong> fronte al porto a Napoli, e durante le vacanze<br />

estive e natalizie andavo a fare lo scaricatore <strong>di</strong> porto. C’erano i caporali la mattina alle<br />

ore 6, ti sceglievano un po’ per la grandezza fisica e un po’ per la conoscenza a £ 7.000<br />

al giorno, parlo degli anni 70/80 quando già non si guadagnava £ 1.000 all’ora, ma<br />

forse qualcosa in più, quin<strong>di</strong> ne so qualcosa. Io ti invito a mettere giù un or<strong>di</strong>ne del<br />

giorno sul problema, lo <strong>di</strong>scutiamo. Ma il problema <strong>di</strong> oggi che il Presidente ha posto<br />

qui in aula è un problema molto più serio, molto più profondo, è un problema che la<br />

gente sente, la gente comune, la gente della strada, i citta<strong>di</strong>ni e noi che veniamo dalla<br />

periferia dove succedono fatti gravi, l’ultimo fatto è successo a Desio, per non<br />

ricordare l’episo<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Treviso dove una coppia <strong>di</strong> coniugi è stata assassinata. E da chi?<br />

Da due extracomunitari, uno uscito con l’indulto, 5 mesi fa era stato messo in carcere<br />

per stupro, grazie alla legge del Parlamento questo Signore è stato messo fuori e ha<br />

avuto l’opportunità <strong>di</strong> massacrare due citta<strong>di</strong>ni.<br />

Quando il Presidente Penati <strong>di</strong>ce 130 agenti sono in <strong>Provincia</strong>, nella città, sì Presidente<br />

è vero, ma veda <strong>di</strong> ricordare che questi 130 agenti sono arrivati sul territorio perché<br />

qualcuno si è mosso, ci fu una grossa manifestazione voluta dal Sindaco <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>,<br />

invitando lo Stato, il Parlamento a porre rime<strong>di</strong>o a quello che succedeva nella città e<br />

nelle periferie. E’ grazie a quella grande manifestazione <strong>di</strong> sensibilizzazione che si è<br />

avuta la possibilità <strong>di</strong> avere oggi sul territorio della <strong>Provincia</strong> 130 militari in più. Lei<br />

parla <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto alla sicurezza come un <strong>di</strong>ritto sacrosanto. Noi con<strong>di</strong>vi<strong>di</strong>amo, oggi lei ha<br />

espresso le parole che solo chi non vuole sentire, chi non vuole vedere non può<br />

con<strong>di</strong>videre, perché sono parole sacrosante, sono parole correte, giuste, però bisogna<br />

ricordare che non si può vivere <strong>di</strong> contrad<strong>di</strong>zioni, non si può emanare un indulto con<br />

26.000 scarcerati, <strong>di</strong> cui 5.000 sono già rientrati per reati e poi proporre un milione <strong>di</strong><br />

stanziamento per la sicurezza. Noi con<strong>di</strong>vi<strong>di</strong>amo il milione <strong>di</strong> stanziamento, anzi ben<br />

venga non un milione, anche 2 se servono. Non possiamo non con<strong>di</strong>videre scelte come<br />

questa, però dobbiamo ricordare il rispetto a quei patti sottoscritti, a quegli accor<strong>di</strong><br />

sottoscritti e quando sento parlare il Presidente <strong>di</strong> certezza della pena, lo ha fatto in<br />

modo un po’ ambiguo ma le parole erano quelle, noi siamo per la certezza della pena, è<br />

una vita che <strong>di</strong>ciamo la certezza della pena, è una vita che an<strong>di</strong>amo a gridare nelle<br />

piazze la certezza della pena. Si può avere senza indulti, senza fare proclami preelettorali,<br />

si può fare solo con la coscienza <strong>di</strong> servire veramente come buoni<br />

amministratori la propria città.<br />

Alleanza Nazionale voterà questo documento, se alla fine si voterà è chiaro che il<br />

nostro voto è a sostegno <strong>di</strong> questa proposta, una proposta che è concreta. E’ vero che la<br />

società è cambiata, è mutata. E’ mutata per il grande afflusso <strong>di</strong> extracomunitari e in<br />

questi giorni del grande afflusso dei rom. Non è giusto caro Presidente investire come è<br />

stato fatto su Opera, che non è stato un investimento ma è stato uno sperpero <strong>di</strong> denaro<br />

pubblico, perché non è servito a niente spendere € 300/400.000 per un campo, dopo 20<br />

giorni o un mese il campo smontato, spostato, buttati via sol<strong>di</strong>. A che serve? Ve<strong>di</strong>amo<br />

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<strong>di</strong> utilizzare questo milione <strong>di</strong> euro che la Giunta ha messo in preventivo nel migliore<br />

dei mo<strong>di</strong>, con un senso logico, con degli obiettivi che non siano strumentali ma che<br />

siano obiettivi concreti, perché la gente da noi amministratori si aspetta concretezza.<br />

Lei ha ragione quando <strong>di</strong>ce che quando c’è l’illegalità prevale l’insicurezza. E’ vero,<br />

ma la legalità dobbiamo garantirla noi con i nostri mezzi, lo Stato con i suoi mezzi,<br />

ogni ente deve farlo con le proprie forze. Quin<strong>di</strong> ben venga, ripeto, una cosa del genere.<br />

E’ arrivato veramente il momento <strong>di</strong> dare una svolta al tema della sicurezza, lo ripeto<br />

per l’ennesima volta, non con le chiacchiere. Mi auguro che questo sia l’inizio <strong>di</strong> una<br />

nuova politica da parte sua, una politica che va verso le esigenze che i citta<strong>di</strong>ni<br />

sentono, perché da nord a sud non si parla altro che <strong>di</strong> sicurezza. Quando si parla <strong>di</strong><br />

rom, io sono stato nel periodo estivo a Napoli, c’è una tangenziale che esce<br />

dall’autostrada che arriva da Roma e che porta al famoso quartiere Scampia <strong>di</strong><br />

Secon<strong>di</strong>gliano, a un certo punto la tangenziale si interrompe perché c’è un campo<br />

noma<strong>di</strong>. Ho chiesto: com’è che si interrompe, poi riparte? Mi hanno risposto perché i<br />

noma<strong>di</strong> non si vogliono spostare. Quella tangenziale non si apre perché prevale la<br />

solidarietà nei confronti dei rom e non i <strong>di</strong>ritti dei citta<strong>di</strong>ni. Mi auguro che a <strong>Milano</strong> ciò<br />

non avvenga, mi auguro che qui ci sia veramente più buonsenso e dalle sue parole,<br />

devo <strong>di</strong>re parole che con<strong>di</strong>vido, accetto, ammiro, ho appreso qualcosa <strong>di</strong> positivo.<br />

Noi voteremo, ripeto, questa delibera. Siamo convinti <strong>di</strong> farlo e la seguiremo se lei<br />

intende seguire le sue linee su questa strada.”<br />

Consigliere Bruschi: “La relazione del Presidente Penati parlava <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto alla legalità e<br />

alla sicurezza. Potrei analizzare queste parole in due mo<strong>di</strong>, o parlare <strong>di</strong> una<br />

strumentalità, il Presidente Penati rincorre temi <strong>di</strong> destra, ma farei un’offesa al<br />

Presidente Penati perché l’originale, come ricordava qualche riunione fa il Capogruppo<br />

<strong>di</strong> Rifondazione Comunista Nello Patta, è sempre migliore della copia. Io ho ascoltato<br />

con attenzione la sua relazione Presidente, e ho apprezzato non tanto la parola d’or<strong>di</strong>ne,<br />

in questo caso potrei apprezzarla come comunicatore, ma l’analisi che lei ha fatto e che<br />

ha toccato il punto concreto che ahimè è sfuggito all’amico Luca Guerra. Il punto<br />

concreto è un’esigenza, che non è l’esigenza del ventre <strong>di</strong> questa città o <strong>di</strong> questa<br />

<strong>Provincia</strong>, altri territori hanno altri problemi <strong>di</strong> legalità peggiori ad<strong>di</strong>rittura, perché se<br />

qui c’è la registrazione <strong>di</strong> un <strong>di</strong>sagio, altrove siamo alla normalità del <strong>di</strong>sagio, siamo<br />

all’introiettamento del <strong>di</strong>sagio, siamo al racket mafioso e al racket camorristico che è<br />

<strong>di</strong>ventato la normalità. Io nel momento in cui c’è una ribellione a un atto illegale,<br />

ribellione che a volte può essere anche a parole sproporzionata al fatto in sé, io<br />

in<strong>di</strong>viduo un’esigenza. Un’esigenza cui la politica ha il dovere in qualche modo <strong>di</strong><br />

rispondere. In questo le do il benvenuto, in quell’analisi della realtà e in quell’analisi<br />

dei problemi <strong>di</strong> questo territorio, perché nel momento in cui lei mette in correlazione la<br />

nuova illegalità con un’immigrazione clandestina incontrollata e con un problema<br />

sociologico <strong>di</strong> integrazione, ma nel momento in cui Lei pone al primo punto all'Or<strong>di</strong>ne<br />

del Giorno non la sociologia, ma il rispetto delle regole senza il quale, mi spiace, non<br />

c'è Don Milani e non c'è analisi sociologica che tenga, perché per fare della sociologia<br />

spicciola nei confronti del <strong>di</strong>verso per cercare l'accettazione del <strong>di</strong>verso, noi lasciamo<br />

in balia del <strong>di</strong>verso, in balia del delinquente il Signor Brambilla - e mi consentirà la<br />

battuta - che le leggi le ha sempre rispettate, che magari si è trovato nelle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong><br />

dovere scegliere la povertà o l'illegalità e che magari ha scelto la povertà, come capita a<br />

tanti citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> questa provincia.<br />

In questo Le do il benvenuto e spero che la sua maturazione, chiamiamola così, o<br />

l'esplicazione <strong>di</strong> una maturazione, perché io, Presidente Penati, un po' <strong>di</strong> memoria l’ho<br />

e mi ricordo gli interventi dell'allora Sindaco Penati a Sesto San Giovanni, che erano<br />

interventi <strong>di</strong> legalità sul territorio. Lasciamo poi perdere come nel prosieguo<br />

33


dell'attività amministrativa della Giunta <strong>di</strong> Sinistra a Sesto San Giovanni <strong>di</strong> questi<br />

interventi <strong>di</strong> legalità sia stata fatta carne <strong>di</strong> porco, ma c'è chi ha a modello magari<br />

Sarkozy, c'è chi ha a modello Fidel Castro, sono due modelli <strong>di</strong>versi e si riconoscono<br />

poi dalle opere conseguenti.<br />

Io allora prendo atto <strong>di</strong> questa esplicazione <strong>di</strong> maturazione, spero che non sia la sola,<br />

aspetto <strong>di</strong> sentire l'intervento <strong>di</strong> Arianna Censi perché se l'intervento <strong>di</strong> Arianna Censi,<br />

come spero, fosse <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione dell'intervento del Presidente Penati, beh, a questo<br />

punto ci troviamo <strong>di</strong> fronte ad un fatto politico nuovo, che è un fatto culturale nuovo,<br />

che è molto più importante <strong>di</strong> questo o <strong>di</strong> quell'intervento.<br />

Più del fondo del milione in sicurezza mi preme sottolineare questo aspetto della<br />

relazione del Presidente Penati dopo<strong>di</strong>ché, dopo aver dato il benvenuto in una famiglia<br />

che spero <strong>di</strong>venti nel corso del tempo la più vasta possibile, cioè della famiglia <strong>di</strong><br />

coloro i quali pongono il rispetto della legge sempre e comunque al primo posto, ci<br />

siano poi gli atti amministrativi conseguenti.<br />

Il milione <strong>di</strong> fon<strong>di</strong> per la sicurezza aspetto <strong>di</strong> vedere come verrà speso così come<br />

aspetto <strong>di</strong> vedere il prossimo bilancio, aspetto <strong>di</strong> avere risposte dal Presidente Penati<br />

sull'8‰ da destinare alla sicurezza che era la proposta lanciata dal Capogruppo Dapei e<br />

lanciata dal gruppo <strong>di</strong> Forza Italia, un 8‰ raggiungibilissimo e se il Presidente Penati<br />

ha la necessità <strong>di</strong> sapere come in qualche modo, ma il Ragioniere Capo è bravissimo,<br />

può anche chiedere con umiltà e con umiltà il Consigliere Bruschi Le potrà rispondere<br />

su dove andare a tagliare quell'8‰, ma vogliamo anche capire, al <strong>di</strong> là dei danari, cosa<br />

farà nel concreto l'Amministrazione <strong>Provincia</strong>le, mi sarebbe piaciuto sentire l'Assessore<br />

Grancini, mi sarebbe piaciuto sentire l'Assessore Corso.<br />

Ho sentito il Presidente fare un'analisi molto accurata, vorrei vedere anche qualche tipo<br />

<strong>di</strong> azione concreta e scendo, come spesso mi capita nel concreto, la Polizia <strong>Provincia</strong>le.<br />

La Polizia <strong>Provincia</strong>le è, ed ha compiti <strong>di</strong> Polizia Giu<strong>di</strong>ziaria, li esplica nolente<br />

l'estrema Sinistra, per quanto può, sui nostri territori, il mio augurio è che alla Polizia<br />

<strong>Provincia</strong>le venga a questo punto dato un mandato più stringente.<br />

Mi aspetto un altro atto concreto, mi aspetto che si superi la logica dei campi noma<strong>di</strong> e<br />

mi aspetto che si superi la logica anche dell'accoglienza con<strong>di</strong>zionata, perché noi<br />

abbiamo un dovere <strong>di</strong> aiuto e <strong>di</strong> ospitalità a chi si vuole inserire, ma non a fronte <strong>di</strong><br />

sottoscrizioni, <strong>di</strong> accor<strong>di</strong> che noi non chie<strong>di</strong>amo a nessun citta<strong>di</strong>no italiano, per il solo<br />

fatto <strong>di</strong> essere ospiti in questo Paese si ha il <strong>di</strong>ritto e il dovere <strong>di</strong> rispondere al <strong>di</strong>ritto e<br />

al dovere vigente in questo paese.<br />

An<strong>di</strong>amo a superare la logica dei campi che è una logica, ahimè, solo italiana, altrove<br />

in Europa il problema dei campi noma<strong>di</strong> non c'è perché i campi noma<strong>di</strong>, molto<br />

banalmente, non ci sono perché non esiste questa falsa commistione tra noma<strong>di</strong>smo ed<br />

etnie ma esiste una concezione, che sarà poco à la page, sarà poco politicamente<br />

corretta ma la concezione che vede in una persona il citta<strong>di</strong>no, a prescindere dalla sua<br />

etnia e dalla sua religione e se una persona è citta<strong>di</strong>no italiano o citta<strong>di</strong>no francese o<br />

citta<strong>di</strong>no europeo è per ciò stesso detentore <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti ed obbligato a rispondere ad alcuni<br />

doveri.<br />

Nel momento in cui noi invece facciamo come car<strong>di</strong>ne la <strong>di</strong>fferenziazione, non solo<br />

ca<strong>di</strong>amo nel sociologismo, ma ca<strong>di</strong>amo in un peccato ancora più grave, creiamo delle<br />

categorie <strong>di</strong>versificate <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni e c'è rischio che qualche citta<strong>di</strong>no (segue intervento<br />

fuori microfono) io definisco sociologismo anche la sociologia, non sono molto amico<br />

delle analisi sociologiche perché <strong>di</strong> solito le analisi sociologiche fanno quello che non<br />

ha fatto il Presidente Penati, cioè parlare del pollo <strong>di</strong> Trilussa, che è una delle categorie<br />

del sociologismo e per quanto riguarda, è anche una delle categorie del sociologismo,<br />

perché la sociologia, ahimè, taglia i problemi con l'accetta e ci spiega, come ci ha<br />

spiegato il compagno Guerra, che i problemi sono ben altri.”<br />

34


Presiede il Vice Presidente Vicario del Consiglio Cavicchioli.<br />

Vice Presidente Vicario del Consiglio Cavicchioli: “Tranquillino.”<br />

Consigliere Tranquillino: “Presidente Penati, io ho ascoltato con attenzione l'intervento<br />

che Lei ha proposto a quest'aula e non mi sfugge che in questo Paese Lei, come altri,<br />

stanno parlando <strong>di</strong> temi come quello della legalità e come quello che si lega alle<br />

questioni della fiscalità generale. Lei ha parlato molto anche <strong>di</strong> federalismo fiscale in<br />

questo periodo, è innegabile che questo sia un tempo in cui la Lega stia conducendo<br />

una campagna politica dove la legalità ed il federalismo fiscale si saldano.<br />

Secondo Veltroni, ad esempio, la sicurezza sarebbe uno dei <strong>di</strong>ritti inalienabili <strong>di</strong> cui<br />

sono portatori soprattutto coloro che sono tra gli ultimi, queste le parole testuali <strong>di</strong><br />

Veltroni. Sono un suo attento osservatore, in questo periodo specialmente, poiché<br />

questa mutazione (segue intervento fuori microfono) no, osservatore, ha fatto<br />

confusione tra me e Lei, era Lei al Lingotto, e mi ricordo anche <strong>di</strong> averla vista.<br />

Dunque in questo tempo, dove si parla <strong>di</strong> legalità e <strong>di</strong> fiscalità generale, si viene a<br />

proporre del sociologismo una visione astratta, inconcludente, <strong>di</strong>staccata dai bisogni<br />

del territorio mentre, e su questo potete giurarci, noi abbiamo fatto dei gruppi <strong>di</strong> lavoro<br />

con dei sociologi nella nostra federazione perché, pur non appartenendomi una visione<br />

sociologica, in quanto io mi rifaccio al materialismo <strong>di</strong>alettico e storico, cerco <strong>di</strong><br />

sforzarmi anche <strong>di</strong> prendere atto <strong>di</strong> quelle che sono le tendenze intellettuali, filosofiche<br />

<strong>di</strong> interpretazione della realtà che vanno per la maggiore.<br />

Secondo me quin<strong>di</strong> il problema non è <strong>di</strong> indulgere in facili sociologismi, Presidente<br />

Penati, io penso che Lei nell'intervento che ha proposto a questa aula oggi abbia<br />

operato una semplificazione che mi sento <strong>di</strong> non con<strong>di</strong>videre nella misura più assoluta<br />

quando Lei ha affermato che certa Sinistra tenderebbe a far passare in secondo piano<br />

anche il problema della criminalità laddove, essendo troppo indulgente, avulsa dalla<br />

realtà e propensa ad analisi sociologiche, si astrarrebbe e pertanto non raccoglierebbe<br />

quella domanda che proviene dai territori, che è una domanda inelu<strong>di</strong>bile e che è una<br />

domanda alla quale assolutamente vada data una risposta.<br />

Vede, Signor Presidente, io vorrei che non Le sfuggisse, come Presidente della<br />

<strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>, che ci sono dei problemi dei quali mi piacerebbe tanto che Lei<br />

parlasse nelle comunicazioni e nei comunicati che rilascia alla stampa.<br />

Lo vuole un evento sentinella? Glielo do subito. Anziché quell'intervista <strong>di</strong> qualcuno<br />

che è infasti<strong>di</strong>to dal lavavetri, faccio notare ai Consiglieri che qui nei giar<strong>di</strong>ni accanto,<br />

in via Palestro, lì ci sono stati degli stupri, come in viale Umbria, più <strong>di</strong>fficile che le<br />

aggressioni avvengano <strong>di</strong>ciamo vicino ai semafori, <strong>di</strong>ciamo che statisticamente è molto<br />

più improbabile, non fosse altro perché generalmente ai semafori i lavavetri ci vanno<br />

quando ci sono code chilometriche e dunque si esporrebbero facilmente laddove<br />

operassero delle aggressioni, sarebbero quantomeno irrazionali se si lasciassero andare<br />

a dei gesti <strong>di</strong> questo tipo, ma evidentemente in quella sorta <strong>di</strong> pruderie securitaria da<br />

cui è affetto questo Paese, anche nelle sue massime rappresentanze, come quella del<br />

Sindaco <strong>di</strong> Firenze, per fare un esempio, pessimo esempio quello.<br />

Vede, Signor Presidente, il suo accenno ad una certa sensibilità cattolica che vede con<br />

<strong>di</strong>stanza, che vede con sospetto, che vede anche con un certo malessere delle or<strong>di</strong>nanze<br />

<strong>di</strong> questo tipo, ebbene questo suo accenno può essere da me con<strong>di</strong>viso, ma nel senso<br />

che non in modo cattolico, io invece vedo tutto questo come qualcosa <strong>di</strong> pericoloso.<br />

Mi <strong>di</strong>ceva una lavoratrice che ha perso il posto da Giugno e che non sa se tornerà a<br />

lavorare da Ottobre, mi <strong>di</strong>ceva: non è che fra un po' anche i poveri in questo Paese<br />

<strong>di</strong>venteranno in<strong>di</strong>vidui scomo<strong>di</strong>, in<strong>di</strong>vidui che danno fasti<strong>di</strong>o ed in<strong>di</strong>vidui da<br />

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imuovere, non <strong>di</strong>co con il calcio del fucile, ma magari con una scarpata, spostati da<br />

qui che sei in Buenos Aires e sei nella vetrina della città?<br />

Lei lo trova così improbabile? No, però abito ad un chilometro da lì (segue intervento<br />

fuori microfono) ecco, lo sappiamo bene, è liberale lì. È per la libertà Lui.<br />

Signor Presidente, il tema della legalità dovrebbe andare <strong>di</strong> pari passo con il tema della<br />

legittimità, parlavamo adesso con l'Assessore Casati, vede Signor Presidente io non<br />

vorrei che la legalità venga usata come una mazza da baseball sulla testa <strong>di</strong> quelli che<br />

sono portatori <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti inviolabili e che in questo Paese, oltre ad avere il <strong>di</strong>ritto ad<br />

esistere, e scusate colleghi ma vorrei fare un breve accenno a quell'inchiesta che si è<br />

fatta a Bologna, commissionata proprio dal Giuliani <strong>di</strong> Bologna, alias Cofferati, il<br />

quale non ha trovato <strong>di</strong> meglio che far fare un'indagine sul racket dei lavavetri. Quando<br />

si sono accorti che portavano a casa 15 o 20 Euro al giorno nei giorni buoni, hanno<br />

concluso che un racket non avrebbe mai voluto un'attività così, perché non era<br />

remunerativa (segue intervento fuori microfono).<br />

Allora, Signor Presidente, Lei è ancora Presidente anche del pezzo lì del Gavazzi fino<br />

al 2009, lo tenga buono un attimo, non vorrei che si proponga il tema per ciò che è<br />

inerente le affissioni, fuori da qui, Signor Presidente, io ho avuto modo <strong>di</strong> <strong>di</strong>rle che Lei<br />

fa parte <strong>di</strong> un partito dove Unipol è <strong>di</strong> casa, dove le cooperative sono <strong>di</strong> casa e dunque<br />

probabilmente voi potreste avere anche dei manifesti tre per sei, un po' come quelli che<br />

metteva fuori Ombretta, Bruschi, allora lì coloro che dovessero attacchinare magari<br />

verrebbero in<strong>di</strong>cati, posti all'in<strong>di</strong>ce e la loro agibilità politica verrebbe messa in<br />

<strong>di</strong>scussione in quanto loro sono portatori, sì, <strong>di</strong> un <strong>di</strong>ritto all'agibilità politica ma non<br />

sono portatori del danaro invece <strong>di</strong> cui potrebbero <strong>di</strong>sporre se avessero dei<br />

collegamenti con quel mondo degli affari, dell'economia e della finanza che ha una<br />

vicinanza maggiore ad altre forze politiche.<br />

Sugli accattoni. Beh, sugli accattoni posso <strong>di</strong>re che mi piace il film <strong>di</strong> Pasolini ma per il<br />

resto devo <strong>di</strong>re che mi pare un po' una <strong>di</strong>scussione basata su quel bisogno <strong>di</strong> seguire<br />

un'onda tutta <strong>di</strong> pancia, perché io lo so e ricordo anche un autorevolissimo esponente<br />

della Sinistra, che non era neanche <strong>di</strong>stante dalla sua forza politica, <strong>di</strong>re "guai a chi<br />

carezza il pelo della bestia fulva nel cui ventre cova l'insofferenza e l'intolleranza" e lo<br />

<strong>di</strong>sse gravemente.<br />

Poi, così come dal Lingotto ad oggi, in due mesi, nel breve volgere <strong>di</strong> due mesi c'è stato<br />

un percorso da costa a costa, migliaia <strong>di</strong> chilometri sono stati compiuti, anche oggi<br />

mentre si opera la saldatura <strong>di</strong> una campagna politica da addebitare alla Lega, da<br />

addebitare, ebbene, qualcuno fa suo un tema che non possiamo lasciare al Centrodestra,<br />

ci <strong>di</strong>ce.<br />

Sì, è vero, e nessuno vuole lasciare quel tema lì al Centrodestra, ma allora occupatevi<br />

<strong>di</strong> Tronchetti Provera che ha in mano le comunicazioni dello Stato e che lascia a pie<strong>di</strong> e<br />

senza linea gli anziani perché gli addebita dei servizi che non hanno mai richiesto.<br />

Occupatevi dei servizi sociali, occupatevi della Regione che ha tagliato i trasferimenti<br />

per i Piani <strong>di</strong> Zona. Occupiamoci <strong>di</strong> queste cose, Presidente, e se Lei volesse fare delle<br />

comunicazioni sui tagli della Regione operati sul fondo sociale che dovrebbe gestire il<br />

buon Casati anche e i Comuni per i Piani <strong>di</strong> Zona, o se Lei volesse fare una<br />

comunicazione per esempio e La invito a farla, perché noi vogliamo aiutare questa<br />

Giunta e vogliamo aiutare questa maggioranza, tenetelo sempre presente, e vogliamo<br />

dare un contributo, se Lei volesse fare anche una comunicazione sul fatto che il 18<br />

Luglio hanno fatto una delibera regionale che toglie a noi come <strong>Provincia</strong> la titolarità<br />

per rilasciare gli attestati <strong>di</strong> frequenza e gli attestati <strong>di</strong> vali<strong>di</strong>tà agli operatori sociosanitari,<br />

noi Le saremo grati, Signor Presidente, è una cosa <strong>di</strong> cui non tutti forse sono al<br />

corrente...”<br />

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Vice Presidente Vicario del Consiglio Cavicchioli: “Chiuda per cortesia.”<br />

Consigliere Tranquillino: “Presidente, sono già sul filo <strong>di</strong> lana, mi rivolgo all'altro<br />

Presidente, ci sono dei temi, per esempio come quello della tutela della salute sui<br />

luoghi <strong>di</strong> lavoro e dell'ambiente che riguardano le nostre competenze più strette, parlo<br />

ai sensi della Legge 1/2000, convertita in 112, allora lì noi potremmo, sì, fare una<br />

politica che non chiuda gli occhi sul bisogno <strong>di</strong> sicurezza e sugli impatti sociali che si<br />

determinano, perché non si <strong>di</strong>mentichi, Signor Presidente, che io abito in viale Monza e<br />

viale Monza è molto vicino a via Padova, quin<strong>di</strong> io certi temi li conosco piuttosto bene,<br />

però un conto è che nel Paese noi si segua la l'agenda politica degli altri, noi non<br />

possiamo permettercelo, noi abbiamo sempre riven<strong>di</strong>cato una alterità, una <strong>di</strong>versità ma<br />

la dobbiamo praticare nella politica concreta e che <strong>di</strong>a risposte concrete, spostando i<br />

temi (seguono interventi con voci sovrapposte) e nell'Or<strong>di</strong>ne del Giorno della politica<br />

del Paese e non ricorrendo agli altri perché non è così che noi ci qualificheremo quando<br />

ci sarà la prossima scadenza amministrativa.”<br />

Vice Presidente Vicario del Consiglio Cavicchioli: “Gatti.”<br />

Consigliere Gatti: “Grazie, Presidente. Io ritengo che per ogni buon amministratore, sia<br />

nel presente come è stato nel passato e sarà nel futuro, uno dei compiti principali è<br />

quello <strong>di</strong> assicurare per quello che ne è capace la migliore sicurezza del proprio<br />

territorio e per la propria comunità e questo è tanto vero se cerchiamo <strong>di</strong> fare un<br />

ragionamento un po' oggettivo senza eccessive enfasi e fuori dalle luci della ribalta,<br />

perché quando si spegneranno le televisioni ed i giornali il problema rimane e il<br />

problema della sicurezza, ripeto, si è presentato anche in epoche vicine e lontane.<br />

Quello che voglio <strong>di</strong>re però è che sbagliano a mio giu<strong>di</strong>zio i colleghi dell'opposizione<br />

quando sottolineano il fatto che nella <strong>di</strong>scussione che è stata fatta anche oggi si vada<br />

fuori tema quando all'accezione della parola sicurezza si dà un orizzonte un pochettino<br />

più ampio, perché la delibera <strong>di</strong> cui il Consiglio prende solo e giustamente atto è stata<br />

approvata all'unanimità dalla Giunta recita obbligatoriamente all'inizio che non siamo<br />

fuori tema, collega Russomanno, perché la motivazione della delibera scrive che<br />

richiamando le linee programmatiche bisogna affrontare il tema della sicurezza dei<br />

citta<strong>di</strong>ni con la consapevolezza <strong>di</strong> dover intervenire con una molteplicità <strong>di</strong> strumenti e<br />

su un complesso <strong>di</strong> questioni dalla prevenzione alla lotta alla criminalità, alla sicurezza<br />

stradale, alla sicurezza sui luoghi <strong>di</strong> lavoro, a quella degli e<strong>di</strong>fici scolastici e del<br />

territorio e si <strong>di</strong>chiara altresì <strong>di</strong> voler operare perché la <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> concerto con le<br />

altre istituzioni pubbliche <strong>di</strong>venti un punto <strong>di</strong> riferimento cre<strong>di</strong>bile per i citta<strong>di</strong>ni<br />

milanesi in termini <strong>di</strong> presenza, presi<strong>di</strong>o, dei problemi <strong>di</strong> garanzia <strong>di</strong> sicurezza<br />

favorendo anche l'attuazione <strong>di</strong> politiche sociale che evitino con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> marginalità e<br />

povertà che sono allo stesso tempo le più esposte a <strong>di</strong>venire vittime dei reati e quelle<br />

più esposte alla devianza.<br />

Questa quin<strong>di</strong> è la delibera, sono d'accordo con il collega Bruschi, perché poi ne<br />

abbiamo <strong>di</strong>scusso con Grancini annualmente quando si sono posti gli interventi singoli,<br />

su cui non voglio consumare tempo, <strong>di</strong> vedere concretamente fuori dalle luci della<br />

ribalta che cosa succede <strong>di</strong> questo impegno declamato e <strong>di</strong> questo impegno che io in<br />

questo momento mi sento <strong>di</strong> riba<strong>di</strong>re e <strong>di</strong> con<strong>di</strong>videre pienamente.<br />

Nello stesso tempo non con<strong>di</strong>vido l'Or<strong>di</strong>ne del Giorno collegato, poi non so se ne<br />

verranno presentati altri, non con<strong>di</strong>vido una <strong>di</strong>scussione politica ed un commento<br />

un'in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> temi, come è del tutto evidente in questa fase della vita politica e<br />

delle istituzioni locali e nazionali, basta aprire la stampa, in cui il problema evocato<br />

anche nella nostra <strong>di</strong>scussione <strong>di</strong> oggi <strong>di</strong>venti l'unico problema, questa deriva politica<br />

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non mi piace, non la con<strong>di</strong>vido, non risolve i problemi della sicurezza che pure si<br />

declamano in continuazione.<br />

Di quale sicurezza parliamo? Di solito in un ragionamento corretto bisogna affrontare i<br />

problemi delle gran<strong>di</strong> periferie, le gran<strong>di</strong> città, gran<strong>di</strong> periferie nell'accezione negativa.<br />

Ora io sono nato a Quarto Oggiaro, penso che nelle periferie ci siano tante cose<br />

positive che sono tutte oscurate, ci sono stato lì trent'anni prima <strong>di</strong> andare in periferia,<br />

oltre gli immigrati, che sono uno <strong>di</strong> quei problemi nuovi che abbiamo l'obbligo <strong>di</strong><br />

affrontare, su cui si è detto tanto, salto per brevità, nelle nostre gran<strong>di</strong> periferie ci sono<br />

centinaia <strong>di</strong> migliaia <strong>di</strong> operai, <strong>di</strong> casalinghe, <strong>di</strong> pensionati, italianissimi e che anche<br />

nella zona che ho citato, per evitare che nei salotti si parli <strong>di</strong> problemi che non si<br />

conoscono, quando riven<strong>di</strong>cano <strong>di</strong> stare tranquilli, quin<strong>di</strong> sicuri, sanno che nel loro<br />

quartiere oggi ci sono problemi che magari si vedono meno, che però si chiamano<br />

usura, racket, occupazione abusiva degli alloggi, droga, criminalità economica, cantieri,<br />

privati o pubblici, saltiamo il <strong>di</strong>scorso, in cui però la legalità non è la prima<br />

preoccupazione.<br />

Allora non è parlare d'altro, non ingannare il popolo, bisogna affrontare l'insieme dei<br />

problemi.<br />

Terzo, anche negli strumenti bisogna essere seri, mi fa specie che la <strong>di</strong>scussione sia<br />

un'altra volta sull'ennesima invenzione <strong>di</strong> nuove regole e <strong>di</strong> nuove leggi, mi fa specie,<br />

perché contro la prostituzione, contro l'abusivismo, contro i cosiddetti reati minori<br />

come su quelli maggiori che ho evocato prima le leggi ci sono, se <strong>di</strong>scutiamo nel merito<br />

possiamo fare un ren<strong>di</strong>conto, chi fa, chi non fa e perché.<br />

Mi fa specie che dalla città che esprime la Presidenza dell'ANCI si illuda sul fatto che<br />

le or<strong>di</strong>nanze, che sono strumenti amministrativi, possano avere contenuti e le<br />

rassicurazioni <strong>di</strong> carattere penale, cerchiamo <strong>di</strong> fare delle cose che hanno senso.<br />

Su una cosa i colleghi della Destra hanno ragione, che l'indulto qualche problema lo sta<br />

creando, ma lo sta creando anche perché non si è chiari e netti fino in fondo,<br />

personaggi del passato <strong>di</strong> una certa levatura hanno sempre preso provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong><br />

indulto abbinati all'amnistia che consente <strong>di</strong> alleggerire il lavoro <strong>di</strong> investigazione e <strong>di</strong><br />

giu<strong>di</strong>zio dell'apparato repressivo dello Stato, che se giustamente dove stanno 44.000<br />

detenuti bisogna farcene stare 25.000 si sia coraggiosi e conseguenti fino in fondo, nel<br />

senso che per essere efficaci non bisogna vedere il sondaggio e poi decidere, bisogna<br />

andare fino in fondo su una strada giusta, se la si ritiene, e poi applicarla altrimenti<br />

metà e metà si combina poco.<br />

Da questo punto <strong>di</strong> vista però io vorrei <strong>di</strong>re che bisognerebbe essere, magari umili è<br />

una cosa... bisogna essere modesti, bisogna cercare <strong>di</strong> non ritenersi sempre i primi,<br />

eccetera, in questa fiera <strong>di</strong> banalità, <strong>di</strong> interviste e <strong>di</strong> parole, mi ha colpito quello che io<br />

ritengo un gran<strong>di</strong>ssimo esempio <strong>di</strong> amministratore <strong>di</strong> grande città, fornirò per brevità<br />

qualche considerazione che ha fatto un grande Sindaco, quale Diego Novelli, perché il<br />

problema della criminalità non è oggi, che <strong>di</strong>mostra, con dati alla mano, che una città<br />

piegata dalla crisi produttiva più forte del dopoguerra, attaccata dalla criminalità<br />

organizzata, con la gente che aveva paura <strong>di</strong> uscire, con l'attacco del terrorismo delle<br />

Brigate Rosse ha <strong>di</strong>mostrato con provve<strong>di</strong>menti amministrativi, paragone improprio,<br />

però solo per <strong>di</strong>re che le <strong>di</strong>fficoltà non è che sono tutte adesso, è la scoperta dell'acqua<br />

calda, però ha <strong>di</strong>mostrato sulla base <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti amministrativi qual è stata la<br />

reazione civile.<br />

Prendo trenta secon<strong>di</strong> per fare un biasimo a me stesso, però anche agli organi <strong>di</strong> questo<br />

Consiglio, mi fa specie ed è un clima ... che questa <strong>di</strong>scussione sulla legalità,<br />

ricordando gran<strong>di</strong> persone, senza retorica, si è fatto una <strong>di</strong>scussione sulla legalità oggi e<br />

spero sia solo una <strong>di</strong>menticanza, ma mi colpisce il fatto che non abbiamo speso oggi,<br />

prima seduta, una parola <strong>di</strong> ricordo del Generale Dalla Chiesa e della moglie Setti<br />

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Carraro, così importante con la sua famiglia in questa città, e mi fa specie del clima<br />

culturale in cui <strong>di</strong>scutiamo, che il 19 Luglio, quando abbiamo chiuso i lavori del<br />

Consiglio prima delle ferie estive, non abbiamo ricordato l'anniversario dell'assassinio<br />

del giu<strong>di</strong>ce Borsellino e dell'epoca dei Borsellino, dei Falcone, dei La Torre, dei<br />

Piersanti Mattarella, non è retorica, stiamo attenti che anche lo spirito del tempo, la<br />

cultura e le idee che cerchiamo <strong>di</strong> tenere insieme non sono secondarie per azzeccare le<br />

soluzioni, altrimenti sca<strong>di</strong>amo nella propaganda.”<br />

Presiede il Vice Presidente del Consiglio Albetti.<br />

Vice Presidente del Consiglio Albetti: “Grazie. Consigliere Re.”<br />

Consigliere Re: “Grazie, Presidente. Al <strong>di</strong> là dei contenuti <strong>di</strong> questo atto che ci viene<br />

comunicato, che è nato un bel po' <strong>di</strong> tempo fa, credo che ancora l'attenzione che<br />

abbiamo nel <strong>di</strong>battito <strong>di</strong> questi giorni sui temi della sicurezza non sottragga nessuno ad<br />

occuparsene. Ciascuno <strong>di</strong> noi che ha responsabilità amministrative, come è stato<br />

ricordato ai <strong>di</strong>versi livelli, oggi è chiamato a pronunciare una parola ma soprattutto a<br />

cercare <strong>di</strong> mettere in campo una proposta nel piccolo delle sue competenze che<br />

risponda a questo dato importante.<br />

I dati <strong>di</strong>ffusi non li ripeto sono dati importanti, la realtà dell'area metropolitana<br />

milanese, che è una realtà complessa, avanzata, risente per molti versi <strong>di</strong> questa<br />

<strong>di</strong>fficoltà dal punto <strong>di</strong> vista della sicurezza, non solo per quello che succede ma anche<br />

per come questo sentimento <strong>di</strong> sicurezza o insicurezza viene percepito dalla comunità,<br />

quin<strong>di</strong> il <strong>di</strong>battito che richiama il tema dell'indulto e gli effetti che questo<br />

provve<strong>di</strong>mento ha portato nei nostri territori, il tema dell'immigrazione<br />

extracomunitaria ed alcuni dati ci <strong>di</strong>cono in che connessione il tema della sicurezza può<br />

essere con questi fenomeni, io credo che anche l'Amministrazione <strong>Provincia</strong>le ed anche<br />

Presidente Penati abbiano fatto bene ad avanzare delle proposte, ad operare insieme ad<br />

altre istituzioni per iniziative su questo terreno.<br />

Se mi è concesso riflettere un attimo sull'indulto, io ricordo al clima che allora c'era<br />

poco prima che il Parlamento imboccasse questa strada. Già da anni c'era un <strong>di</strong>battito<br />

forte che si innestava su dei dati concreti, che il sovraffollamento delle carceri che non<br />

consentiva e non consente ancora oggi con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita degne per una persona, pur<br />

anche per una persona che ha compiuto degli errori più o meno gran<strong>di</strong>, un tema che<br />

vedevo una presenza forte nel <strong>di</strong>battito anche del mondo cattolico.<br />

Il Sommo Pontefice si era più volte espresso, anche il Pontefice precedente, perché si<br />

accogliesse una proposta sull'indulto e le sensibilità trasversali che tra le forze politiche<br />

c'erano prima ancora che ci fosse questo Governo <strong>di</strong> Centrosinistra che oggi governa in<br />

Italia.<br />

Credo quin<strong>di</strong> che questo tema dell'indulto, oggi si critica la scelta fatta, è un tema con<br />

cui qualsiasi governo avrebbe dovuto fare i conti, quin<strong>di</strong> anche se avesse vinto il<br />

Centrodestra avrebbe dovuto fare i conti con questi problemi.<br />

Il <strong>di</strong>battito <strong>di</strong> oggi porta quin<strong>di</strong> a considerare questo dato e far avanzare delle proposte<br />

avanzate dai <strong>di</strong>versi Ministri e da Amato circa l'opportunità <strong>di</strong> evitare le scarcerazioni<br />

facili. Oggi i mass me<strong>di</strong>a <strong>di</strong>ffondevano dei dati su quali erano i delitti molto efferati <strong>di</strong><br />

cui si è parlato negli scorsi anni che avrebbero visto i responsabili liberi a seguito<br />

dell'indulto.<br />

Ecco, io penso che vada però ripensato anche lo stesso indulto come strumento in una<br />

società avanzata, moderna e complessa qual è oggi l'Italia. Ricor<strong>di</strong>amo che questi<br />

provve<strong>di</strong>menti storicamente nascevano nei regni in quanto il sovrano aveva magari un<br />

erede, tutta la popolazione era contenta quin<strong>di</strong> c'era l'indulto per tutti, nascevano in<br />

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occasione delle celebrazioni degli anniversari della Repubblica, io credo che seppure<br />

questi simbolismi storici possano essere evocativi e possano avere una loro ragione,<br />

sicuramente sono poco utilizzabili per una società avanzata e complessa qual è la<br />

nostra.<br />

Io quin<strong>di</strong> credo che vada ripensato proprio al tema dell'indulto e cercando invece delle<br />

legislazioni più specifiche che pongano alla loro base degli stu<strong>di</strong> sociologici che<br />

propongano delle soluzioni <strong>di</strong>fferenziate, dei percorsi in<strong>di</strong>viduali, delle soluzioni molto<br />

selettive per tipologia <strong>di</strong> reato, per caratteristiche <strong>di</strong> responsabilità e quant'altro e credo<br />

che vada anche aperta una riflessione su quelle che sono <strong>di</strong>stinzione tra<strong>di</strong>zionale tra i<br />

reati che orientano sia l'attività <strong>di</strong> contrasto e sia l'attività poi <strong>di</strong> carattere sanzionatorio,<br />

tema per esempio delle truffe agli anziani che sono un reato che sicuramente è contro il<br />

patrimonio e non contro la persona, secondo me per la gravità, per la sfera psicologica<br />

che vanno ad intaccare proprio nella persona offesa dovrebbero secondo me far<br />

riflettere in funzione <strong>di</strong> mettere in campo dei meccanismi <strong>di</strong> prevenzione e <strong>di</strong> contrasto<br />

<strong>di</strong>versi, più incisivi <strong>di</strong> quelli che sono messi in campo oggi con questa <strong>di</strong>stinzione<br />

tra<strong>di</strong>zionale secondo me forse superata tra reati contro la persona e reati contro il<br />

patrimonio.<br />

Io credo che anche nel <strong>di</strong>battito <strong>di</strong> oggi, quando sono emersi dei ragionamenti che forse<br />

mettevano un po' il piede nel piatto, qualcuno magari ha avuto modo <strong>di</strong> pensare cose<br />

<strong>di</strong>verse dai concetti che le hanno sottese, mi riferisco per esempio quando si <strong>di</strong>ce che<br />

molti rom non mandano a scuola i figli, credo che tutti abbiamo chiaro che quando si<br />

pongono all'attenzione ragionamenti <strong>di</strong> questo tipo certamente non si dà un giu<strong>di</strong>zio né<br />

razzista né un giu<strong>di</strong>zio che porta a <strong>di</strong>re che si vuole imporre una cultura ad altri, ma si<br />

mette semplicemente in chiaro quello che è un fondamento che credo tutti noi in questo<br />

Consiglio con<strong>di</strong>vi<strong>di</strong>amo, che se dobbiamo decidere tra cultura e <strong>di</strong>ritti umani noi<br />

privilegiamo sempre i <strong>di</strong>ritti umani e quin<strong>di</strong> il <strong>di</strong>ritto all'istruzione per l'infanzia è un<br />

<strong>di</strong>ritto umano ad ogni effetto, come è il <strong>di</strong>ritto all'integrità della persona nel caso si<br />

<strong>di</strong>scuta dell'infibulazione o quant'altro.<br />

Io credo che la <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>, se volessimo dare un sintetico giu<strong>di</strong>zio nel suo<br />

approccio a questo tema della sicurezza abbia detto molte cose, seppure nella<br />

considerazione che non è una nostra competenza principale quello della sicurezza, è<br />

una competenza residuale che ci interessa dal punto <strong>di</strong> visto istituzionale in maniera<br />

non rilevante.<br />

Per esempio credo sia sbagliato quando il Centrosinistra sottolinea all'attenzione il<br />

tema della sicurezza e <strong>di</strong>re che scimmiotta la Destra. Secondo me il Centrosinistra fa,<br />

attraverso tutti i suoi esponenti nelle istituzioni, il lavoro che ciascuno dovrebbe fare,<br />

cioè quello del buon amministratore che affronta i problemi che ci sono, che ha il senso<br />

della legalità e che cerca <strong>di</strong> rispondervi anche con un proprio credo politico in una<br />

posizione <strong>di</strong> coerenza.<br />

Per essere preciso voglio ricordare il patto <strong>di</strong> legalità che ha caratterizzato la vicenda<br />

dei rom, il campo <strong>di</strong> via Triboniano, io credo che in quel caso, come in altri casi, la<br />

<strong>Provincia</strong> abbia messo in campo in maniera innovativa una propria sensibilità su un<br />

certo argomento, mettendo in campo una proposta che voleva coniugare accoglienza e<br />

legalità e credo che questo sia un tema trattato anche in maniera con sottolineature<br />

specifiche anche in altre situazioni.<br />

Ricordo quando vi è stata la polemica a seguito degli episo<strong>di</strong> della nostra Cina Town<br />

milanese, quando si <strong>di</strong>batté circa possibilità <strong>di</strong> dare l'area <strong>di</strong> Arese a <strong>di</strong>sposizione per<br />

queste attività impren<strong>di</strong>toriali, la <strong>Provincia</strong>, il Presidente <strong>di</strong>sse: va bene, però <strong>di</strong>amo<br />

qualcosa e chie<strong>di</strong>amo un cambio un patto <strong>di</strong> legalità. Il patto <strong>di</strong> legalità ebbe come sua<br />

estrinsecazione la richiesta <strong>di</strong> <strong>di</strong>re cerchiamo <strong>di</strong> mettere dei paletti per contrastare<br />

sempre <strong>di</strong> più il lavoro senza tutela ed il lavoro minorile, quin<strong>di</strong> credo che questo sia un<br />

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esempio del concetto che cercavo <strong>di</strong> esprimere prima e noi abbiamo, credo, con atti<br />

magari non con un effetto gran<strong>di</strong>ssimo, però sottolineato questa nostra sensibilità anche<br />

con l'in<strong>di</strong>viduazione del garante per coloro che sono in carcere, credo sia un segno <strong>di</strong><br />

attenzione.<br />

Io credo che una politica sociale debba partire sul tema della sicurezza anche dalla<br />

tutela dei più deboli, che sono i più esposti, nei quartieri <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> del centro abbiamo<br />

persone che sono in abitazioni supersicure, con i portieri, con le telecamere, chi è più<br />

esposto è chi frequenta gli autobus <strong>di</strong> notte, come qualcuno ha ricordato nei <strong>di</strong>battiti<br />

precedenti, e che magari fa la donna delle pulizie, credo che la tutela della sicurezza sia<br />

un tema che riguarda molto queste fasce sociali deboli e quin<strong>di</strong> debba essere nostra<br />

attenzione, un concetto ampio <strong>di</strong> sicurezza che parta dalla Polizia Amministrativa e dal<br />

rispetto delle regole per tutti.<br />

Il tempo è tiranno non posso <strong>di</strong>re altre cose, voglio concludere <strong>di</strong>cendo questo, credo<br />

che la stampa sottolinea molte cose spesso in maniera impropria, a volte si cerca <strong>di</strong><br />

alzare i toni della <strong>di</strong>scussione per voler sottolineare la propria presenza su una certa<br />

vicenda, credo quin<strong>di</strong> che anche questa sia una chiave <strong>di</strong> lettura <strong>di</strong> questi giorni. Non è<br />

giusto secondo me <strong>di</strong>re che la Sinistra e il Centrosinistra quando parla <strong>di</strong> sicurezza<br />

scimmiotta la Destra, è vero invece <strong>di</strong>re che non bisogna fare la fortuna politica<br />

andando a cavalcare i <strong>di</strong>sagi e poi magari non fare nulla quando si governa e invece è<br />

vero <strong>di</strong>re che questi problemi hanno la necessità <strong>di</strong> essere governati con il senso <strong>di</strong><br />

responsabilità <strong>di</strong> tutte le forze politiche. Grazie, Presidente, e mi scuso.”<br />

Vice Presidente del Consiglio Albetti: “Grazie, prego <strong>di</strong> stare nei tempi per l'intervento,<br />

siccome la strada è ancora lunga. Consigliere Accame.”<br />

Consigliere Accame: “Grazie, Presidente. Io confesso che questo <strong>di</strong>battito mi ha<br />

veramente appassionato poco, quin<strong>di</strong> cercherò non solo <strong>di</strong> rispettare i tempi ma <strong>di</strong><br />

parlare anche il meno possibile perché credo che la relazione del Presidente Penati sia<br />

una relazione fine a se stessa, che cavalca probabilmente o cerca <strong>di</strong> cavalcare alcuni<br />

sentimenti della gente che si sentono comunemente andando per strada, dal macellaio,<br />

al supermercato, ma che poi non sia assolutamente riproponibile nei fatti e negli<br />

inten<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> questa Amministrazione. Il <strong>di</strong>battito <strong>di</strong> questa sera lo ha chiarito in<br />

maniera molto evidente che Penati al suo interno ha una grossa fetta della maggioranza<br />

che lo sostiene che la pensa in maniera <strong>di</strong>ametralmente opposta da come si è espresso<br />

Lui.<br />

Io sono anche convinto che Penati stesso, se non ci fosse stato lo stravolgimento<br />

elettorale <strong>di</strong> qualche mese fa, se non incombessero su <strong>di</strong> Lui le problematiche relative<br />

ai congressi del Partito Democratico, le problematiche relative ad un possibile<br />

comunque ancora remoto rinnovo alla sua Presidenza della <strong>Provincia</strong> non sarebbe<br />

entrato in contrapposizione, in così netta <strong>di</strong>cotomia tra la posizione sua e la posizione<br />

che è stata espressa in maniera anche molto civile e molto garbata da alcuni Consiglieri<br />

della maggioranza.<br />

Poi quello che succede giornalmente nelle nostre strade è evidente, io apro qua il<br />

giornale, via Bal<strong>di</strong>nucci rapina al tabaccaio, via Palestro donna aggre<strong>di</strong>ta e derubata da<br />

nordafricani.<br />

Io sono Presidente <strong>di</strong> una zona che ha la <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> avere un gran<strong>di</strong>ssimo ospedale<br />

quale il San Carlo, un ospedale che è punto <strong>di</strong> riferimento per un bacino <strong>di</strong> utenza <strong>di</strong><br />

quasi 600.000 persone, or bene, all'interno del San Carlo è evidente, c'era scritto anche<br />

sui giornali, ma ve lo riferisco io che sono Presidente <strong>di</strong> quella zona, che agiscono delle<br />

bande <strong>di</strong> rom che derubano i malati, non solo il personale che lavora all'interno<br />

dell'ospedale, quin<strong>di</strong> me<strong>di</strong>ci, infermieri e personale <strong>di</strong> assistenza socio-sanitaria, ma<br />

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anche coloro che sono ricoverati nell'ospedale, sono casi che accadono quasi<br />

giornalmente, si sa benissimo che gran parte <strong>di</strong> questi furti sono perpetrati da un<br />

gruppo <strong>di</strong> rom che sono stanziali in una determinata zona, sempre purtroppo in quella<br />

che io presiedo, ma poco si può fare.<br />

Io incontrerò il Direttore Generale per cercare <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nare le attività istituzionali con<br />

quelle dell'azienda ospedaliera, ma senza la reale copertura delle Forze dell'Or<strong>di</strong>ne che<br />

sono in grado <strong>di</strong> agire e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> arrestare i delinquenti che derubano anche chi soffre<br />

o che magari è lì per gravissime patologie, nulla l'amministratore pubblico può fare.<br />

Invece si nota una netta <strong>di</strong>cotomia tra quello che Penati <strong>di</strong>chiara oggi e per esempio ciò<br />

che l'Assessore Casati ieri <strong>di</strong>chiara, le modalità dell'intervento <strong>di</strong> via San Dionigi non<br />

sono valide e noi siamo per l'integrazione, quando il Comuni <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> ha (segue<br />

intervento fuori microfono) Il Giornale, (segue intervento fuori microfono) comunque<br />

quando il Comune <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> provvede a sfollare 160 rom irregolari sottolineo, perché<br />

quando una persona è regolare, quando una persona ha il permesso <strong>di</strong> soggiorno è<br />

giusto che possa stare sul nostro territorio.<br />

Or bene, qual è il problema <strong>di</strong> fondo, Presidente Penati? Il problema <strong>di</strong> fondo è che se<br />

non si pongono delle regole certe sull'immigrazione e sul fenomeno dell'immigrazione<br />

extracomunitaria, così come hanno fatto altri Paesi europei, il problema non si risolve<br />

perché io sono convinto che sia anche giusto che vengano concesse delle quote <strong>di</strong><br />

immigrazione in base alle necessità del Paese, ma sono anche convinto che questo<br />

sistema <strong>di</strong> <strong>di</strong>sgregazione sociale che porta l'immigrazione irregolare non sia<br />

controllabile da un Ente Locale, ma debba essere integrato con una politica nazionale,<br />

quin<strong>di</strong> le parole del Presidente Penati probabilmente saranno un messaggio politico,<br />

spero che siano un messaggio al Governo che speriamo un giorno raccolga questo tipo<br />

<strong>di</strong> richiamo dai territori del nord, dai territori più produttivi, dai territori più<br />

industrializzati dell'Italia, certo è che fino adesso, al <strong>di</strong> là delle parole ultime del<br />

Ministro degli Interni Giuliano Amato, si è assistito da parte della compagine<br />

governativa ad una politica esattamente contraria a quello che Penati auspicava nel suo<br />

ampio intervento.<br />

Non bisogna fare né della demagogica né del razzismo né del facile qualunquismo<br />

nell'affrontare le problematiche della sicurezza, certo è che le nostre aree<br />

metropolitane, e qui quin<strong>di</strong> parliamo <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> città e parliamo dell'hinterland <strong>di</strong><br />

<strong>Milano</strong>, stanno sempre più sfuggendo al controllo della legalità e delle istituzioni per<br />

essere soppiantati da fenomeni <strong>di</strong> assoluta macroillegalità che si ripercuote in tutti i<br />

settori sociali, lo spaccio della droga, la microdelinquenza, la macrodelinquenza, il<br />

racket, la prostituzione, c'è <strong>di</strong> tutto e lo sappiamo benissimo, uno come me che come<br />

altri colleghi Consiglieri è amministratore sul territorio sa benissimo che questi<br />

fenomeni purtroppo nell'ultimo decennio hanno subìto una preoccupante accelerazione,<br />

una preoccupante degenerazione.<br />

Allora, cosa vogliamo tutti? Noi vogliamo che siamo sicuri, che siamo integrati, che i<br />

citta<strong>di</strong>ni italiani ed extracomunitari vivano in un clima sereno e che la società vada<br />

bene e tutti possano lavorare.<br />

In queste con<strong>di</strong>zioni, io non voglio essere pessimista, non voglio fare delle cattive<br />

profezie, ma io vedo che la situazione non possa altro che peggiorare, non può altro che<br />

peggiorare perché non c'è nessun fenomeno serio <strong>di</strong> controllo <strong>di</strong> tutti questi fenomeni<br />

migratori, questo è il vero problema. Quando si risolveranno i problemi alla ra<strong>di</strong>ce, ha<br />

ragione anche il collega Guerra, <strong>di</strong>ce: uno viene qua, è affamato, non sa cosa fare, cerca<br />

<strong>di</strong> rubacchiare, <strong>di</strong> arraffare qualcosa per sopravvivere.<br />

Or bene, in Italia c'è una situazione tale per cui questa massa <strong>di</strong> persone bisognose, più<br />

o meno volenterose nei confronti del voler delinquere, alcuni vogliono delinquere,<br />

vengono qua appositamente per delinquere altri invece vengono qua con l'aspettativa <strong>di</strong><br />

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lavoro e magari invece si ritrovano sfruttati sulla strada o sul marciapiede o a fare i<br />

muratori nei cantieri a rischio e vittime del caporalato.<br />

Tutte queste situazioni <strong>di</strong> illegalità vanno risolte con delle efficaci leggi nazionali, con<br />

degli efficaci controlli alle frontiere, con degli efficaci controlli sui nostri mari. Perfino<br />

Stati come la Francia, come la Spagna, come il Portogallo, sono molto più avanti <strong>di</strong> noi<br />

nel controllo <strong>di</strong> questo tipo <strong>di</strong> politiche, infatti tutti i fenomeni migratori ormai tutti<br />

sanno che passando per l'Italia c'è la via sicura <strong>di</strong> tutto il nord Africa, <strong>di</strong> tutto il centro<br />

Africa. Tutti i Paesi asiatici sanno che arrivando sulle coste italiane è la via più sicura<br />

per introdursi in maniera illegale nell'Unione Europea.<br />

Ora, Presidente Penati, noi saremo sempre d'accordo con Lei quando fa dei<br />

pronunciamenti, capiamo anche le ragioni <strong>di</strong> una parte della maggioranza che si trova<br />

<strong>di</strong>scordante con Lei, ma vogliamo allora applicare qualche soluzione efficace che vada<br />

bene a tutti o che comunque vada bene alla maggior parte <strong>di</strong> quest'aula che,<br />

ricor<strong>di</strong>amoci, è espressione del 90% dei citta<strong>di</strong>ni? Bene, pren<strong>di</strong>amo dei provve<strong>di</strong>menti<br />

comuni e ragioniamo assieme come si può fare.<br />

Collega Presidente, il collega Tranquillino è stato interrotto al do<strong>di</strong>cesimo minuto, io<br />

concludo, cerchiamo <strong>di</strong> prendere quin<strong>di</strong>, al <strong>di</strong> là dei pronunciamenti del nostro<br />

Presidente, degli atti, delle deliberazioni che vadano concretamente ad incidere su<br />

questi problemi perché la gente non ne può più, la gente è tartassata, la gente ha paura,<br />

gli anziani hanno paura ad uscire <strong>di</strong> casa in determinati quartieri <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> e della<br />

<strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> perché sanno che se escono <strong>di</strong> casa non hanno la certezza <strong>di</strong><br />

potervici rientrare.<br />

Noi allora su questo dobbiamo cercare <strong>di</strong> essere tutti uniti e <strong>di</strong> <strong>di</strong>mostrare civiltà<br />

democratica perché anche civiltà democratica, rispetto delle regole e rispetto delle<br />

regole anche migratorie, a cercare <strong>di</strong> frenare un fenomeno che sta assumendo<br />

proporzioni sempre più vaste e che non ha controllo e che farà peggiorare nei prossimi<br />

anni, qualora le politiche nazionali e degli Enti Locali unite non facciano una seria<br />

coesione, farà peggiorare la qualità della vita dei nostri citta<strong>di</strong>ni in maniera<br />

considerevole. Grazie.”<br />

Presiede il Vice Presidente Vicario del Consiglio Cavicchioli.<br />

Vice Presidente Vicario del Consiglio Cavicchioli : “Censi.”<br />

Consigliere Censi: “Grazie, Signor Presidente. Cercherò in questo intervento innanzi<br />

tutto <strong>di</strong> <strong>di</strong>re che la <strong>di</strong>scussione che abbiamo fatto questa sera, partendo dall'intervento<br />

del Presidente ci permette <strong>di</strong> capire meglio e <strong>di</strong> chiarire anche un po' <strong>di</strong> banalizzazioni<br />

e <strong>di</strong> semplificazioni che hanno governato la comunicazione giornalistica <strong>di</strong> questi<br />

ultimi tempi e ci permette anche, almeno a me permette <strong>di</strong> aver chiaro alcune delle<br />

questioni che stiamo <strong>di</strong>scutendo.<br />

La prima, qualcuno ha detto noi plau<strong>di</strong>amo, anche fisicamente, a questa nuova linea del<br />

Presidente, o nuova linea <strong>di</strong> questa Amministrazione. Io, siccome mentre <strong>di</strong>scuto delle<br />

cose la complessità dei documenti che ratificano, testimoniano una linea politica,<br />

un'azione politica, un'idea che questa Amministrazione ha, ho in mente l'Or<strong>di</strong>ne del<br />

Giorno che abbiamo votato nel mese <strong>di</strong> Marzo, ho in mente il percorso allegato alla<br />

proposta <strong>di</strong> utilizzo del milione <strong>di</strong> Euro prelevato dal fondo <strong>di</strong> riserva la cui<br />

comunicazione oggi è all'Or<strong>di</strong>ne del Giorno del nostro Consiglio <strong>Provincia</strong>le e ho in<br />

mente, riprendendo l'esempio che faceva Accame, il comunicato stampa, cioè<br />

l'elemento concreto più recente che questa Amministrazione provinciale ha fatto <strong>di</strong><br />

Ezio Casati in merito allo sgombero del campo rom S. Dionigi <strong>di</strong> ieri e dell'altro ieri.<br />

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Perché <strong>di</strong>co questo? Perché allora si capisce che c'è una logica e c'è una<br />

consequenzialità nelle azioni che vengono fatte, c'è un tema che riguarda l'integrazione,<br />

il sostegno in campi che sono quelli tra<strong>di</strong>zionali, in<strong>di</strong>viduati dai processi <strong>di</strong><br />

integrazione su scala europea, quin<strong>di</strong> l'istruzione, la formazione, l'occupazione, la<br />

sanità, la casa, su questi noi siamo impegnati e queste sono le linee su cui saranno<br />

investiti primariamente il milione <strong>di</strong> Euro che abbiamo qui destinato e c'è un richiamo<br />

però forte ai temi che riguardano la qualità della vita del nostro Paese.<br />

Quando <strong>di</strong>co qualità della vita intendo <strong>di</strong>re tutti, perché io ho ascoltato con grande<br />

interesse l'intervento <strong>di</strong> Gatti, su cui sono assolutamente d'accordo, l'intervento del<br />

Consigliere della Margherita, anche l'intervento <strong>di</strong> Guerra e <strong>di</strong> Tranquillino, che<br />

francamente ho trovato poco pertinenti con il tema che stiamo trattando perché è del<br />

tutto evidente che sulle questioni che sono state poste altre sono le azioni, ma che sono<br />

assolutamente coerenti e riscontrabili, evidenziabili negli atti, nelle procedure e negli<br />

interventi che sono <strong>di</strong> competenza <strong>di</strong> questa Amministrazione, ma ancora <strong>di</strong> più per<br />

esempio quanto riguarda la sicurezza sul lavoro, sugli atti del Ministro Damiano, sugli<br />

interventi che vengono fatti.<br />

Ora, l'intervento del Presidente Penati ha avuto il pregio dal mio punto <strong>di</strong> vista <strong>di</strong> aver<br />

chiarito alcune delle questioni che sono state volutamente, da una parte banalizzate, e<br />

dall'altra accre<strong>di</strong>tate come un accodamento ad una politica <strong>di</strong> Destra. Le ragioni che ho<br />

sommariamente portato, perché è del tutto evidente che ognuno <strong>di</strong> voi conosce questi<br />

atti amministrativi, <strong>di</strong>mostrano che c'è una coerenza tra un processo <strong>di</strong> integrazione, <strong>di</strong><br />

rispetto, <strong>di</strong> volontà <strong>di</strong> enfatizzare la parte che è compito istituzionale e sociale <strong>di</strong> questa<br />

Amministrazione e la volontà <strong>di</strong> costituire con le altre Amministrazioni Pubbliche, con<br />

gli altri soggetti, e sono perfettamente evidenziati nella delibera e che sono da una parte<br />

il terzo settore, quin<strong>di</strong> tutta l'attività associazionistica che non può essere usata<br />

strumentalmente, cioè si prende e si butta a seconda del bisogno o si avvisa cinque<br />

minuti prima che si sgomberi un campo <strong>di</strong>cendo cosa facciamo delle persone che<br />

stanno in questo campo? Persone tra l'altro i cui bambini andavano a scuola e che erano<br />

perfettamente integrati, ma io non voglio entrare nel merito <strong>di</strong> questa questione, in cui<br />

si coinvolge la citta<strong>di</strong>nanza, in un processo anche quello che riprenderò alla fine e che<br />

mi pare una delle cose più interessanti che oggi il Presidente ha detto, le istituzioni e<br />

quin<strong>di</strong> si toglie qualsiasi scusa alle istituzioni che non intendano intervenire, ma si <strong>di</strong>ce<br />

che questo non è un processo che riguarda un'Amministrazione <strong>di</strong> Centrosinistra o <strong>di</strong><br />

Centrodestra ma noi proponiamo una metodologia che trasversalmente an<strong>di</strong>amo ad<br />

esercitare insieme, assumendoci le responsabilità che sono compatibili ai compiti<br />

istituzionali che noi abbiamo per un comune, anche in ragione dei danari che ha a<br />

<strong>di</strong>sposizione sono alcuni, per una <strong>Provincia</strong> sono altri, per lo Stato e per il Governo<br />

sono altri, per la Regione ancora altri e ciascuno potrà in questo modo evidenziare<br />

pubblicamente e chiaramente le carenze o le non volontà.<br />

Poi c'è il tema dei rappresentanti delle comunità. In questo caso io parlo delle comunità<br />

<strong>di</strong> cui stiamo <strong>di</strong>scutendo, delle Comunità Rom e Sinti, e questo non è irrilevante perché<br />

quando si fa una generalizzazione si toglie dal campo la parte che è inserita, che<br />

rispetta il patto <strong>di</strong> legalità, che è la più parte, e si fa una generalizzazione per cui sono<br />

tutti uguali.<br />

Quin<strong>di</strong> il tema della legalità non è un tema legato solo alla repressione, ma è assumere<br />

come un valore un bisogno che oggi è fortissimo tra i citta<strong>di</strong>ni e le citta<strong>di</strong>ne della<br />

nostra provincia, ma in generale possiamo <strong>di</strong>re in tutti i luoghi in cui si avvertono<br />

queste contrad<strong>di</strong>zioni, il bisogno <strong>di</strong> legalità è intimamente collegato alla paura che i<br />

citta<strong>di</strong>ni e le citta<strong>di</strong>ne hanno.<br />

Ne abbiamo già parlato, vi ricordate, quando c'è stata la questione <strong>di</strong> Opera e io ho fatto<br />

un intervento su questo, ma ho anche detto che nel rapporto virtuoso tra i citta<strong>di</strong>ni e le<br />

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citta<strong>di</strong>ne che provengono da altri Paesi, ora lo stiamo facendo per le Comunità Rom e<br />

Sinti, ma potremmo farlo per altre comunità, quando trovano un legame virtuoso con la<br />

città, con il Paese, con la comunità che li ospitano, cioè c'è l'idea che si possa<br />

mo<strong>di</strong>ficare un comportamento, accadono fenomeni straor<strong>di</strong>nari. Io ne ho citato uno e lo<br />

riprendo oggi e mi permetto <strong>di</strong> dare un consiglio, un'integrazione all'intervento del<br />

Presidente Penati. Nel campo <strong>di</strong> Opera sono successe molte cose orribili, ma è successa<br />

una cosa secondo me particolare, straor<strong>di</strong>naria, una donna ha denunciato il suo<br />

compagno, suo marito che l'aveva picchiata. Questo è un fatto straor<strong>di</strong>nario perché in<br />

quella cultura è <strong>di</strong>fficile per una donna fare un'operazione <strong>di</strong> questa natura e la fa se<br />

pensa che ci sia un sostegno dentro la comunità e fuori dalla comunità che possa<br />

aiutarla, possa aiutare Lei, i suoi figli, le donne come Lei, quin<strong>di</strong> in un colpo solo noi<br />

possiamo fare un'operazione che è <strong>di</strong> miglioramento della con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> vita e <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>minuzione della paura, e torno su questo.<br />

Quin<strong>di</strong>, Presidente, io intanto La ringrazio per aver fatto questo intervento perché<br />

almeno ha permesso a coloro che hanno voluto, non tutti evidentemente, perché mi pare<br />

che la platea anche dei giornalisti sia sempre interessata alla <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> tre<br />

minuti, alla battuta che contrapponga questo a quell'altro, quello che <strong>di</strong>ce Max Bruschi<br />

a quello che <strong>di</strong>co io, quello che <strong>di</strong>co io, quello che <strong>di</strong>co io a quello che <strong>di</strong>ce Patta,<br />

siccome a me questa cosa non piace e penso che siamo qui a fare un compito serio, io<br />

credo che sono stata eletta, come tutti voi, per rispondere concretamente ai bisogni dei<br />

citta<strong>di</strong>ni che mi hanno eletto, avverto questa responsabilità in maniera fondamentale e<br />

non riesco a sintetizzare in una parola un argomento così complesso.<br />

Se noi riusciamo oggi ad uscire <strong>di</strong> qui, oggi, domani, con una posizione che <strong>di</strong>ca gli<br />

amministratori della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> si assumono la responsabilità <strong>di</strong> compiere fino<br />

in fondo il loro dovere, che è <strong>di</strong>re i citta<strong>di</strong>ni oggi hanno paura e la paura, come <strong>di</strong>ceva<br />

il Presidente Penati, è prodromica alla <strong>di</strong>fesa, cioè io ho paura e costruisco un muro<br />

invalicabile e la paura analizzata in questa maniera non è quella cavalcata da chi <strong>di</strong>ce la<br />

gente ha paura e quin<strong>di</strong> fuori dalle palle, per usare una parola in gergo, bene, ma è:<br />

assumo la tua paura come un problema serio, credo che il rispetto della legalità e la<br />

<strong>di</strong>fesa della tua macchina, della tua casa, della tua portineria, dei tuoi bambini, della tua<br />

vita sia un mio compito e quin<strong>di</strong> elimino il brodo <strong>di</strong> coltura in cui si costruiscono,<br />

trovano sostegno ed alimentazione fenomeni che invece tendono a separare,<br />

allontanare, a stabilire che quello è un nemico tout court, un nemico, tutti, quelli buoni<br />

e quelli cattivi.<br />

Non è un'operazione facile, ma è un'operazione che ha della sociologia <strong>di</strong>etro, ha<br />

un'analisi e scar<strong>di</strong>na uno degli elementi fondamentali che ha sostenuto fino ad oggi una<br />

politica <strong>di</strong> allontanamento, <strong>di</strong> spostamento.<br />

Le <strong>di</strong>cevo, Presidente, credo che il tema delle donne Lei lo abbia trattato in<strong>di</strong>rettamente<br />

parlando dei bambini. La con<strong>di</strong>zione dei bambini per me è la con<strong>di</strong>zione fondamentale,<br />

ma è innegabile, in ogni parte del mondo è così, che la con<strong>di</strong>zione dei bambini è legata<br />

alla con<strong>di</strong>zione delle donne quin<strong>di</strong> io vi prego <strong>di</strong> considerare in questi interventi una<br />

connotazione particolare per la con<strong>di</strong>zione della libertà delle donne e per la con<strong>di</strong>zione<br />

anche <strong>di</strong> emancipazione, l'ho detto prima, non ho fatto un'affermazione <strong>di</strong> poco conto<br />

<strong>di</strong>cendo che la libertà delle donne è con<strong>di</strong>zione fondamentale nelle società<br />

multietniche, multiculturali, è una con<strong>di</strong>zione che crea contrad<strong>di</strong>zioni forti tra i <strong>di</strong>ritti<br />

in<strong>di</strong>viduali ed i <strong>di</strong>ritti delle comunità, noi qua cerchiamo <strong>di</strong> fare dei <strong>di</strong>ritti in<strong>di</strong>viduali<br />

dei citta<strong>di</strong>ni stranieri e dei citta<strong>di</strong>ni italiani un elemento qualificante del nostro modo <strong>di</strong><br />

stare insieme, è per me un'evoluzione del pensiero.<br />

Io spero che questo possa riportare l'investimento e la forza a quella capacità che Gatti<br />

riprendeva dal Sindaco Diego Novelli nella Torino <strong>di</strong> quegli anni così <strong>di</strong>fficili, che ha<br />

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messo insieme la società civile, il lavoro, le istituzioni in quel virtuoso processo che ...<br />

... <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> teoria e <strong>di</strong> pratica <strong>di</strong> società ed istituzioni.”<br />

Vice Presidente Vicario del Consiglio Cavicchioli: “Maestri.”<br />

Consigliere Maestri: “Grazie, Signora Presidente. Spero <strong>di</strong> avere <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> parola in<br />

quanto laureato in sociologia, per <strong>di</strong> più con una tesi sul carcere, quin<strong>di</strong> spero che<br />

almeno in fatto <strong>di</strong> averlo fatto con l'ex Presidente della Commissione Giustizia Gaetano<br />

Pecorella avrò almeno qualche possibilità da parte della Destra <strong>di</strong> essere ascoltato, e<br />

sono stato promosso ovviamente, poi Lui ha cambiato idea, come il Presidente Penati.<br />

Io credo che il Presidente Penati abbia fatto due errori politici molto importanti, molto<br />

gravi. Il primo è l'affermazione secondo la quale l'Amministrazione della giustizia<br />

dovrebbe essere sottratta alla <strong>di</strong>scussione politica per <strong>di</strong>ventare elemento <strong>di</strong> routine. Io<br />

credo che questo sia sbagliatissimo, ha detto esattamente le parole segnate e<br />

virgolettate, andremo a rileggerle.<br />

Questo è sbagliato perché credo che la questione della giustizia sia il tema <strong>di</strong> <strong>di</strong>battito<br />

politico degli ultimi centocinquant'anni, <strong>di</strong> cosa sia giustizia, <strong>di</strong> come debba essere<br />

amministrata la giustizia e <strong>di</strong> cosa sia legalità e quali debbano essere le regole, quin<strong>di</strong><br />

le regole non sono date una volta per tutte, si evolvono, si cambiano, naturalmente in<br />

un processo che deve essere un processo democratico ma che è fatto <strong>di</strong> conflitto, <strong>di</strong><br />

conflitto sociale, <strong>di</strong> conflitto culturale e su quello si creano nuove regole e nuove<br />

legalità.<br />

Questo è il primo passaggio che io ritengo grave ed è peraltro quello che poi viene<br />

banalizzato con la sicurezza non è né <strong>di</strong> Destra né <strong>di</strong> Sinistra. Io credo che tutto abbia o<br />

una connotazione <strong>di</strong> Destra o <strong>di</strong> Sinistra nell'Amministrazione pubblica e nella politica,<br />

cioè si può dare una risposta <strong>di</strong> destra a certi fenomeni o si può dare una risposta <strong>di</strong><br />

sinistra. Tendenzialmente credo che quella <strong>di</strong> oggi sia una risposta <strong>di</strong> Destra.<br />

Secondo errore grave, ed è la questione della correlazione tra criminalità ed<br />

immigrazione, esattamente le parole sono state: c'è una correlazione tra immigrazione<br />

clandestina e criminalità. Un sociologo non d'accatto farebbe un'analisi se il problema è<br />

l'immigrazione o la clandestinità e si scopre ad esempio che dove sono stati fatti<br />

percorsi <strong>di</strong> uscita dalla clandestinità si è ridotto il tasso <strong>di</strong> correlazione tra criminalità<br />

ed immigrazione, clandestina perché non c'era la clandestinità e si è ridotto anche con<br />

quello dell'immigrazione, cioè è tornato ad un tasso me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> criminalità che c'è<br />

comunque nelle società.<br />

Il problema quin<strong>di</strong> è l'immigrazione o è la clandestinità? Io credo che sia la<br />

clandestinità ed è per quello ad esempio che abbiamo detto che una legge come la<br />

Bossi-Fini, oltre ad essere una legge razzista, era anche una legge che produceva<br />

clandestinità, e infatti è la legge che, applicata, ha portata ad un maggior numero <strong>di</strong><br />

clandestini, ad un minor numero <strong>di</strong> espulsioni e ad una minore capacità <strong>di</strong> governo del<br />

fenomeno delle migrazioni. Questo era senso della roba, allora quella è la correlazione.<br />

Poi purtroppo però ancora una volta si è un po' sfumata questa cosa, si è parlato <strong>di</strong><br />

rapporto tra etnie - una parola che andrebbe abolita - ed infanzia, si è parlato <strong>di</strong><br />

qualcosa che andava al <strong>di</strong> là della garanzia dei <strong>di</strong>ritti dei singoli e della previsione <strong>di</strong><br />

reati dei singoli, per parlare ancora una volta del rapporto tra comunità e criminalità e<br />

questo è un problema, perché rischia sì <strong>di</strong> sfociare in un passaggio per cui ci sono<br />

comunità pericolose.<br />

Da questo punto <strong>di</strong> vista ha ragione il Presidente Penati quando <strong>di</strong>ce che la storia si<br />

ripete. Questa storia l'abbiamo già vissuta, non personalmente ovviamente, con la<br />

nascita del capitalismo moderno nell'800, quando il capitalismo che nasceva aveva<br />

bisogno <strong>di</strong> creare le sue classi pericolose e ha creato il penitenziario, ha creato quella<br />

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lotta al vagabondaggio, alle classi cosiddette pericolose, perché ne aveva bisogno in<br />

quel momento proprio per quell'accumulazione primaria che è stata alla nascita del<br />

capitalismo moderno.<br />

Oggi, senza fare sociologia, ma perché stava dentro anche alle cose che <strong>di</strong>ceva il<br />

Presidente Penati, è vero che sta cambiando il nostro sistema <strong>di</strong> vita, è vero che c'è un<br />

cambiamento epocale a livello internazionale, ma chie<strong>di</strong>amoci il perché, non facciamo<br />

del sociologismo. Per quanto mi riguarda basterebbe fare del marxismo. An<strong>di</strong>amo a<br />

vedere che cosa è stato e che cos'è il capitalismo moderno in questi ultimi anni,<br />

an<strong>di</strong>amo a vedere cos'è la finanziarizzazione, an<strong>di</strong>amo a vedere che cosa ha creato e<br />

come ha creato lo spossessamento <strong>di</strong> miliar<strong>di</strong>, milioni <strong>di</strong> persone, anzi, forse ad<strong>di</strong>rittura<br />

miliar<strong>di</strong> nel sud del mondo, ma non ne siamo causa noi in questi Paesi?<br />

Il problema allora non è fare del sociologismo, il problema è <strong>di</strong> intervenire a vari livelli<br />

per creare le con<strong>di</strong>zioni perché quel fenomeno, che noi non possiamo frenare, un<br />

comunicato della CGIL <strong>di</strong>ceva appunto come può uno scoglio arginare il mare?<br />

Smettiamola <strong>di</strong> buttare gli scogli in mare, affrontiamo il problema <strong>di</strong> starsi in quel<br />

mare, <strong>di</strong> poterci nuotare in quel mare e <strong>di</strong> provare anche a gestirlo, a governarlo quel<br />

fenomeno, noi non lo stiamo facendo.<br />

La Consigliere Censi, grande sociologa anche Lei, <strong>di</strong>ceva giustamente, raccontava la<br />

storia <strong>di</strong> quella donna, perché poi quando si prendono dei provve<strong>di</strong>menti bisogna anche<br />

andare a vedere che cosa producono. Allora la domanda che io faccio alla Consigliere<br />

Censi è: dov'è quella donna che ha denunciato il marito? È con suo marito fuori da<br />

qualsiasi struttura perché noi abbiamo permesso ai fascisti e ai razzisti <strong>di</strong> Opera <strong>di</strong><br />

permettersi, come ha fatto ieri il Presidente della municipalità DS a Pavia, <strong>di</strong> impe<strong>di</strong>re<br />

<strong>di</strong> dare una risposta <strong>di</strong>versa, alternativa alla questione <strong>di</strong> un'abitazione illegale, ma<br />

un'abitazione non tollerabile nemmeno per gli stessi rom. Noi abbiamo permesso che<br />

vincessero i razzisti ad Opera, e oggi vincono a Pavia e alla testa <strong>di</strong> quei razzisti a<br />

Pavia non c'è solo la Destra, e questo è un problema, un problema che dobbiamo porci<br />

come maggioranza <strong>di</strong> Centrosinistra.<br />

Noi ci poniamo il problema dell'infanzia? Giusto. Ma vanno a scuola i bambini rom che<br />

andavano a scuola fino all'anno scorso e che oggi non saranno più in San Dionigi, in<br />

Triboniano e in tutti i posti da cui sono stati sgomberati e che non sappiano dove sono<br />

in giro per questa città e che quest'anno non andranno a scuola? Ne valeva la pena per<br />

quei bambini? Non sono stati tolti alle loro famiglie, come qualcuno avrebbe voluto,<br />

ma non vanno neanche a scuola. Forse i provve<strong>di</strong>menti almeno non erano così<br />

intelligenti, forse erano né <strong>di</strong> Destra né <strong>di</strong> Sinistra, sicuramente erano molto sciocchi.<br />

Perché questa posizione viene oggi? Io non voglio fare della <strong>di</strong>etrologia, non<br />

m'interessa, ha insistito il Presidente Penati con un elemento, noi dobbiamo rispondere<br />

alla percezione dei citta<strong>di</strong>ni, questo è il centro <strong>di</strong> tutta la questione, non sono i problemi<br />

reali, non è quanto incidono davvero sulla vita e quanto davvero sia il livello <strong>di</strong><br />

criminalità. Tutte le statistiche che ci portano la Prefettura, il Ministero, eccetera,<br />

<strong>di</strong>cono che i reati sono in <strong>di</strong>minuzione anche nella nostra città, però c'è una percezione<br />

maggiore e dobbiamo rispondere alla percezione. Però non è vero, ancora per rifarmi<br />

all'intervento che considero molto serio della Consigliere Censi, che noi pren<strong>di</strong>amo la<br />

paura come problema serio, perché non <strong>di</strong>amo risposte a quella paura, noi nascon<strong>di</strong>amo<br />

i problemi perché non ci sia più quella percezione, perché non abbiamo risolto il<br />

problema dei campi rom, abbiamo tracciato i rom in una situazione ancora fuori da quei<br />

campi, ma senza dar loro un'alternativa.<br />

Il problema allora è <strong>di</strong> trovare delle alternative. Noi ci abbiamo provato, abbiamo<br />

provato con degli stanziamenti, abbiamo provato con un piano. Che fine ha fatto il<br />

piano che abbiamo votato con quell'Or<strong>di</strong>ne del Giorno che citava la Consigliere Censi?<br />

Dal giorno dopo quella delibera <strong>di</strong> Giunta è scomparsa e l'Assessore Corso non è più<br />

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neanche venuta in Commissione per quel bel programma calendario che dovevamo fare<br />

<strong>di</strong> incontri nei campi rom, <strong>di</strong> andare a vedere che cosa succedeva e <strong>di</strong> provare ad<br />

elaborare quel tavolo con gli Enti Locali per dare delle risposte, non c'è più, oggi c'è il<br />

problema <strong>di</strong> rispondere alla percezione sulla sicurezza.<br />

Allora la proposta, la risposta, la <strong>di</strong>scussione è io non <strong>di</strong>co la sicurezza è anche sul<br />

lavoro, non è quello il problema, il problema è che cosa si spende, come si spende e<br />

che scelte si fanno. Io penso che si possano fare delle scelte <strong>di</strong>verse e che la risposta ai<br />

problemi che abbiamo sul terreno non siano nel dare nuovi fon<strong>di</strong> alle Forze dell'Or<strong>di</strong>ne,<br />

ma lavorare sulle politiche sociali. È un <strong>di</strong>verso modo <strong>di</strong> rispondere, non è fare della<br />

sociologia, è avere un'altra idea <strong>di</strong> come deve agire un'amministrazione <strong>di</strong> prossimità,<br />

questo è.<br />

È meglio dare più sol<strong>di</strong> agli assistenti sociali e comperare telecamere per questa città?<br />

Costano <strong>di</strong> più le telecamere degli assistenti sociali. È meglio dare più sol<strong>di</strong> per<br />

assistenti sociali o sgomberare i bambini rom attraverso le Forze dell'Or<strong>di</strong>ne e non<br />

riuscire più a trovarli sul territorio?<br />

Questo è il <strong>di</strong>scorso, e chiudo. Questa è la questione. Allora io credo che alcune delle<br />

cose che stanno dentro a quella delibera non stavano nel programma con cui è nata<br />

questa maggioranza, credo che ci sia un cambio <strong>di</strong> rotta, ci sia su alcuni terreni un<br />

cambio <strong>di</strong> rotta, non è detto che su questi cambi <strong>di</strong> rotta necessariamente dobbiamo tutti<br />

avere le stesse idee, ne <strong>di</strong>scuteremo, andremo avanti, io credo che bisogna tornare ad<br />

un'idea <strong>di</strong>versa, che non sta in quella delibera, che non sta in questa scelta <strong>di</strong> agire su<br />

un terreno che è molto legato a come si risponde alla percezione, ma non come si<br />

risponde ai problemi.”<br />

Nel frattempo è uscito dall’aula il Consigliere Gavazzi. (presenti 40)<br />

Presiede il Presidente del Consiglio Ortolina.<br />

Presidente del Consiglio Ortolina: “Patta.”<br />

Consigliere Patta: “Neanche un secchiello può svuotare il mare, perché questo è quello<br />

che voi volete illudere la gente che avete intenzione <strong>di</strong> fare, ma ci arrivo, perché non<br />

voglio sfuggire nessuno dei piani <strong>di</strong> questa <strong>di</strong>scussione, quelli espliciti e quelli<br />

impliciti, quelli connessi ai problemi <strong>di</strong> cui stiamo parlando e quelli che forniscono<br />

risposte ad altre <strong>di</strong>namiche politiche, che sono totalmente avulse da questi problemi.<br />

Tra l'altro io, per come è partita questa vicenda, e per come si è evoluta, ed anche per il<br />

fatto che si è voluto continuare oggi senza motivo, non ho ancora capito bene, perché<br />

secondo me ci potrebbero e non sono mai mancate le possibilità per trovare risposte che<br />

stiano nell'alveo del programma che noi abbiamo tracciato, invece sono state fatte delle<br />

forzature che per semplicità mi rifaccio all'intervento <strong>di</strong> Maestri, che con<strong>di</strong>vido, è stato<br />

un ottimo intervento nella descrizione in particolare <strong>di</strong> come si sia abbandonata, noi<br />

abbiamo votato il 1° Marzo qui dentro una mozione che su questi temi, caro Presidente,<br />

aveva già detto tutto, l'ho qui la mozione del 1° Marzo, non trascurava i problemi della<br />

legalità, dava rilievo importante all'inclusione sociale, invece la situazione viene<br />

descritta in un modo davvero strabiliante, con i giganteschi problemi che ha questa città<br />

e questo Paese, oggi si scopre che le gran<strong>di</strong> questioni nazionali sono altre.<br />

Guardate, non giochiamo, facciamo tutti politica, non è che quando uno per mostrare<br />

che ritiene quel problema, il problema nazionale, lo deve <strong>di</strong>chiarare in questi termini,<br />

basta che parli solo <strong>di</strong> quello, basta che parli solo <strong>di</strong> questo e <strong>di</strong>mentichi tutti gli altri.<br />

Sono ormai sei mesi in questa città, in questo Paese che si parla solo <strong>di</strong> questi eventi<br />

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epocali, 10.000 rom in una città <strong>di</strong> 4 milioni <strong>di</strong> abitanti sono il problema epocale,<br />

irrisolvibile, ma la politica vada a casa. Cosa ci sta a fare?<br />

La politica poi fa delle operazioni, Presidente, poi io non chioso il suo intervento<br />

perché sentir <strong>di</strong>re che questi rubano la serenità, la serenità agli abitanti <strong>di</strong> questa città<br />

gliela ruba ben altro, un po' ha illustrato il collega Guerra quin<strong>di</strong> non entro nel merito. I<br />

bambini? I bambini vengono citati solo per mostrare quanto sono cattivi i rom, i gran<strong>di</strong>.<br />

Avete mai sentito parlare <strong>di</strong> un investimento vero delle istituzioni sui bambini? Però<br />

quelli sono cattivi, ma una scelta politica, una programmazione vera su come sottrarre i<br />

bambini, su questo ci sono dei punti su cui potremmo trovarci d'accordo. Io non sono<br />

d'accordo che ci sia una legge per i bambini italiani e una per i bambini rom, quin<strong>di</strong> si<br />

potrebbe <strong>di</strong>scutere. Penso anche che i bambini siano uno strumento fondamentale per<br />

agganciare le famiglie, penso molte cose, però io sento invece, dentro questa<br />

campagna, sempre e soltanto forme <strong>di</strong> strumentalizzazione come questa.<br />

Le leggi eccezionali rendono fragili lo Stato, lo rendono <strong>di</strong> per sé più insicuro. Il<br />

fascismo si è avvalso ripetutamente <strong>di</strong> questa forma <strong>di</strong> governo proprio per sviare i<br />

problemi, proprio per le prove muscolari, sono stati inventati dei mostri, chi sa la storia<br />

del fascismo lo conosce, proprio campagne costruite su mostri presunti per approvare le<br />

leggi eccezionali.<br />

Io onestamente non mi <strong>di</strong>lungo, anche se mi fa specie che la cultura <strong>di</strong> questo Paese,<br />

quella che viene per esempio dal popolarismo cattolico e che è alla base della<br />

fondazione dello Stato, così come l'abbiamo conosciuto nel 900, non si ponga un<br />

problema morale rispetto a tanta strumentalità, a tanto illudere i citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> voler<br />

davvero risolvere i problemi, ma ci torno su questa cosa qui. C'è un problema politico<br />

però. Vede, Presidente, cosa <strong>di</strong>stingue la Sinistra? Cosa ha <strong>di</strong>stinto storicamente anche<br />

dall'Illuminismo in parte, da Beccaria in poi e poi la Sinistra quando ha cominciato a<br />

<strong>di</strong>chiararsi Sinistra? L'ha <strong>di</strong>stinta per alcuni punti che io accenno rapidamente per<br />

problemi <strong>di</strong> tempo.<br />

Uno, la commisurazione, il giusto equilibrio tra delitti e pene.<br />

Due, la definizione delle pene non in base alla legge del taglione, ma in base ad ipotesi<br />

<strong>di</strong> recupero del soggetto punito.<br />

Tre, la considerazione ormai verificata nei secoli da quando esiste la Sinistra che la<br />

repressione non risolve i problemi. La repressione non risolve i problemi!<br />

Badate, se si <strong>di</strong>ce questa cosa, se si pensa, al <strong>di</strong> là del fatto che questo Paese ha già<br />

conosciuto l'ab<strong>di</strong>cazione della politica alla Magistratura in tempi <strong>di</strong> Mani Pulite, oggi<br />

vedo un'ab<strong>di</strong>cazione della politica alla repressione poliziesca, al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> questo si mente<br />

ai citta<strong>di</strong>ni sostenendo che si risolvono i problemi. Si sposta, come <strong>di</strong>ceva Maestri, il<br />

problema, si mette la polvere nel tappeto.<br />

È vero, Presidente, i problemi sono complessi, ma Lei mi propone una soluzione<br />

semplicistica, la repressione è una soluzione semplicistica che sembra mostrare <strong>di</strong> voler<br />

affrontare realmente e drasticamente i problemi, in realtà non li risolve, Presidente, la<br />

Sinistra è questa cosa qui.<br />

Allora, lungi da me, onde evitare poi che nelle risposte si torni sugli equivoci, io non<br />

penso che la sofferenza giustifichi tutto, io non penso che chi soffre possa commettere<br />

delitti senza per questo pagare le sue colpe, quin<strong>di</strong> questo è un modo semplicistico <strong>di</strong><br />

attribuire alla Sinistra questi vizi, queste debolezze, è una cosa che non esiste, non è<br />

questo il problema, il problema è che la politica, Presidente, lo Stato stesso, la cultura<br />

del 900, la sinistra sono nate per questo, perché si identificano in questi valori. Valori,<br />

Presidente, che sono nel nostro programma, che ha portato a questa coalizione che ha<br />

eletto Lei Presidente <strong>di</strong> questa <strong>Provincia</strong>, questi valori sono scritti, sono <strong>di</strong>chiarati in<br />

modo netto, in modo chiaro.<br />

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Allora io penso, Presidente, adesso sto saltando per accelerare e venire al dunque, che<br />

invece qui c'è uno spostamento vero dell'asse del programma. Penso che questo<br />

spostamento nasca per obiettivi altri da quelli che dobbiamo affrontare qui dentro,<br />

perché la repressione non è solo prima temporalmente, ma è anche il punto più<br />

insistito, è il primo negli investimenti. Vede, Presidente, nella delibera <strong>di</strong> Luglio, che<br />

noi poi abbiamo votato sulla base <strong>di</strong> un ragionamento comune che abbiamo fatto, lì<br />

doveva esserci un milione subito per la repressione ed un milione subito per<br />

l'inclusione, invece temporalmente per cogliere il segno dei tempi si è voluto invece<br />

insistere su questo dato, su questo elemento, lì c'era l'occasione per <strong>di</strong>re noi siamo<br />

quelli che non mettono la mano davanti agli occhi e alle orecchie ma sanno che i<br />

problemi complessi vanno affrontati con la politica.<br />

Questo fatto, Presidente, è confermato e sembrerebbe confermato dal fatto che questo<br />

spostamento <strong>di</strong> programma dell'asse, del ragionamento, della cultura, Lei lo ha unito ad<br />

un attacco quoti<strong>di</strong>ano alla Sinistra, Lei in tutte le <strong>di</strong>chiarazioni, ma lo ha ripetuto anche<br />

oggi, ha accusato la Sinistra <strong>di</strong> sociologismo ...”<br />

Presidente del Consiglio Ortolina: “Si avvii a chiudere (segue intervento fuori<br />

microfono) d'accordo va bene, figurati, lo facciamo finire, tranquillo, però entro un<br />

termine ragionevole (segue intervento fuori microfono) mettetevi d'accordo allora.”<br />

Consigliere Patta: “Chiudo. Esposito (segue intervento fuori microfono) sto chiudendo,<br />

salto molte cose che però possiamo <strong>di</strong>scutere in altri momenti.<br />

Lei comunque ha connesso i due elementi come se la responsabilità <strong>di</strong> una tolleranza <strong>di</strong><br />

tutti i giustificazionismi fosse connessa ad una cultura della Sinistra che, come sa bene,<br />

Presidente, è rappresentata all'interno della sua maggioranza da forze politiche.<br />

Lei allora ha indotto in noi quin<strong>di</strong> l'impressione <strong>di</strong> fare da un lato uno sbaglio politico<br />

perché qui si evince che in questo Paese la cultura della Destra sta vincendo alla<br />

grande, l'ho già detto nell'altro intervento, la cultura della Destra è quella che da un lato<br />

produce la miseria e l'esclusione sociale, dall'altro utilizza i poveri ed i miseri per<br />

nascondere le responsabilità reali della situazione, per nascondere le proprie<br />

responsabilità, per campagne populistiche e d'or<strong>di</strong>ne che hanno la funzione <strong>di</strong><br />

rinsaldare il potere.<br />

La Destra ha anche come obiettivo e come principio fondamentale che lo Stato debba<br />

ritrarsi dalla funzione, quella che per esempio in questo caso richiama l'inclusione<br />

sociale, la Destra pensa ad uno Stato minimo in cui queste funzioni, questa funzione<br />

della politica a cui noi rischiamo <strong>di</strong> ab<strong>di</strong>care, per la Destra è una scelta giusta,<br />

necessaria, quin<strong>di</strong> non contrad<strong>di</strong>ce, però il punto fondamentale, Presidente, è che sta<br />

vincendo questa cultura.<br />

Se noi ca<strong>di</strong>amo in questo meccanismo e non teniamo strettamente connessi la richiesta<br />

della legalità con dei percorsi inclusivi che raggiungano risultati non momentanei, ma<br />

duraturi, siamo in quell'alveo e, Presidente, <strong>di</strong>ciamo al Paese, come l'applauso che<br />

hanno prodotto quelli della Destra, che se anche Penati gli dà ragione la Destra ha<br />

sempre avuto ragione, quin<strong>di</strong> votiamo <strong>di</strong>rettamente la Destra e quelli <strong>di</strong> Sinistra se ne<br />

stiano a casa e non votino.<br />

Allora, Presidente, e chiudo, è la conclusione vera questa, io credo che fino ad oggi,<br />

fino a questa estate noi ci eravamo mossi in un modo <strong>di</strong>verso, io penso, se ho inteso<br />

bene però, nel suo <strong>di</strong>scorso insieme ad elementi che io non con<strong>di</strong>vido però elementi<br />

vari nel suo <strong>di</strong>scorso, considerazioni culturali, concetti politici, quin<strong>di</strong> un <strong>di</strong>scorso<br />

ampio dell'articolato, insieme <strong>di</strong> elementi <strong>di</strong> questo genere che magari ci possono<br />

vedere su posizioni <strong>di</strong>verse, io ho intravisto il fatto che si possa riaprire la strada a che<br />

l'inclusione, un investimento vero della <strong>Provincia</strong> su questo tema possa riprendere in<br />

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modo serio, sfilandosi da quel clima e da quei pronunciamenti che hanno prodotto lo<br />

sgombero <strong>di</strong> San Dionigi ieri e su cui la metà dei presenti della Giunta si sono<br />

<strong>di</strong>ssociati, però quello si è inserito in questo clima in cui la Sinistra in Comune vota<br />

delle cose, la <strong>Provincia</strong> avalla dei comportamenti, la Destra si sente autorizzata a<br />

partire da un punto per andare molto più in là e produrre i <strong>di</strong>sastri che facciamo. Io<br />

penso, Presidente, e chiedo, se il suo <strong>di</strong>scorso contiene il fatto che: A) non c'è nessuna<br />

delle culture <strong>di</strong> questa maggioranza che viene ripu<strong>di</strong>ata, che non ha <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong><br />

citta<strong>di</strong>nanza, che si possa ricominciare un cammino là dove era stato interrotto,<br />

connettendo giustamente i due livelli <strong>di</strong> cui ho accennato.”<br />

Presidente del Consiglio Ortolina: “Chiedo scusa, volevo solo <strong>di</strong>re che in effetti<br />

l'attenzione dell'aula mi pare che abbia un po' giustificato lo sforamento. (Seguono<br />

interventi fuori microfono) Calaminici. Scusatemi ma credo che in ogni caso il livello<br />

del <strong>di</strong>battito sia alto e questo comunque fa onore all'aula, poi lo sforamento, c'è stata<br />

un'attenzione particolare dopo cinque ore <strong>di</strong> Consiglio. Sono contento, Calaminici,<br />

prego. (Seguono interventi fuori microfono) Basta, non facciamo <strong>di</strong>battito in aula.<br />

Ovviamente suggerisco possibilmente <strong>di</strong> stare nei tempi e magari <strong>di</strong> accelerare anche.<br />

Calaminici, prego. (Segue intervento fuori microfono) Siamo adulti e vaccinati.<br />

Tranquillino. Calaminici, prego.”<br />

Consigliere Calaminici: “Grazie, se i colleghi gentilmente mi lasciano iniziare io<br />

comincio.<br />

Il Capogruppo Dapei, forse in un impeto <strong>di</strong> entusiasmo, ha approvato la nuova linea<br />

che il Presidente avrebbe spiegato nel suo intervento ad<strong>di</strong>rittura parlando <strong>di</strong><br />

cambiamento storico.<br />

Bene, io <strong>di</strong>co subito, sono d'accordo con Dapei, non nella sua enfasi un po' troppo <strong>di</strong><br />

maniera e colorita, sono d'accordo, io credo che ci sia un cambiamento, credo che ci sia<br />

una evoluzione, credo che in questi mesi, in questi anni ci sia stato uno sforzo, per chi<br />

l'ha compiuto, per chi non lo vuole compiere, mantiene un'idea <strong>di</strong> coerenza abbastanza<br />

statica, <strong>di</strong>ciamo, ma io credo che in effetti ci sia in corso un profondo cambiamento<br />

culturale. Questo profondo cambiamento culturale non è dovuto semplicemente al<br />

ripu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> posizioni e <strong>di</strong> idee ormai fuori corso, è dovuto al cambiamento profondo,<br />

ra<strong>di</strong>cale che è in atto nella nostra società e nel mondo. I compagni <strong>di</strong> Rifondazione ci<br />

insegnano che il mondo è fortemente, in modo tumultuoso, in cambiamento e noi<br />

cerchiamo anche <strong>di</strong> seguirli su questo. È vero, il mondo cambia e noi dobbiamo cercare<br />

<strong>di</strong> capirlo e <strong>di</strong> cambiare il nostro modo <strong>di</strong> vederlo, cambiare anche le politiche (segue<br />

intervento fuori microfono)”<br />

Presidente del Consiglio Ortolina: “Per favore, scusi, Tranquillino (segue intervento<br />

fuori microfono).”<br />

Consigliere Calaminici: “Il mondo è cambiato ed è un mondo non facile, è un mondo<br />

anzi terribile, è un mondo profondamente <strong>di</strong>viso, è un mondo che emargina milioni,<br />

miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> uomini, la grande maggioranza degli uomini <strong>di</strong> questa terra non vivono nella<br />

sicurezza ma non vivono neanche nella con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare gli istinti ed i bisogni<br />

fondamentali, un mondo quin<strong>di</strong> sottoposto a gran<strong>di</strong> tensioni.<br />

Io credo che non potremo risolvere questi problemi semplicemente aprendo le porte:<br />

venite tutti qui perché vi daremo noi quello che non avete. Sicuramente la politica più<br />

giusta è quella <strong>di</strong> aiutarli o <strong>di</strong> consentire, a seconda delle visioni, <strong>di</strong> risolvere i problemi<br />

a casa loro, nei loro paesi, ma è chiaro ed inevitabile, ed è anche necessario, che una<br />

qual certa percentuale e quantità <strong>di</strong> persone e <strong>di</strong> uomini in questi anni hanno cercato nei<br />

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nostri Paesi con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> una vita più decente e che questo fenomeno è sicuramente un<br />

fenomeno che andrà in qualche modo aggravandosi. I flussi migratori si accentueranno,<br />

non pensiamo pensare che spariscano, le nostre società sono sottoposte a forti tensioni.<br />

Ora noi abbiamo sostanzialmente due strade, una <strong>di</strong>sperata che è quella <strong>di</strong> chiuderci e<br />

<strong>di</strong> rinnegare noi stessi, le ragioni profonde della nostra identità, se vogliamo,<br />

occidentale, cioè della società aperta, oppure cercare <strong>di</strong> costruire le con<strong>di</strong>zioni perché<br />

la società aperta possa essere accogliente, possa dare sicurezza, possa garantire a tutti<br />

con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita <strong>di</strong>gnitose. Sostanzialmente questo è il grande interrogativo al quale<br />

noi e le generazioni che verranno dovranno rispondere.<br />

Io credo che la relazione del Presidente Penati si misurasse con questo scenario e io<br />

penso che l'intervento del Presidente Penati fosse un intervento <strong>di</strong> Sinistra e<br />

antileghista, non leghista, non neoleghista, <strong>di</strong> Sinistra e antileghista. Naturalmente io<br />

qui do della parola leghista un'accezione che è nella vulgata corrente e quin<strong>di</strong> in<br />

qualche modo anche negativa, forse anche un po' malevola, ma per come correntemente<br />

viene usato il termine. Non voglia aprire una polemica con i colleghi della Lega ma<br />

antileghista perché la Lega <strong>di</strong>ce no, attenzione, voi non dovete entrare nel nostro Paese,<br />

voi non ci dovete stare.<br />

Il Presidente Penati fa un altro <strong>di</strong>scorso, noi dobbiamo creare le con<strong>di</strong>zioni perché voi<br />

possiate, senza aprire le porte, l'ho detto già prima, però possiate venire e trovare le<br />

con<strong>di</strong>zioni per cui voi possiate costruirvi una vita decente, una vita <strong>di</strong>gnitosa, eccetera,<br />

eccetera.<br />

Ora è chiaro che costruirsi una vita decente e <strong>di</strong>gnitosa è possibile se in qualche modo<br />

chi arriva è accolto, è accettato ed è così evidente che questa possibilità <strong>di</strong> accogliere e<br />

<strong>di</strong> accettare esiste se la paura non domina le menti, i sentimenti delle persone.<br />

È possibile accogliere se non si ha paura, se ci sono le con<strong>di</strong>zioni materiali, ma anche<br />

con<strong>di</strong>zioni morali, psicologiche, eccetera, eccetera, per accogliere, ed è per questo che<br />

io <strong>di</strong>co che è stato fatto un intervento, che Penati oggi ha detto una cosa <strong>di</strong> Sinistra,<br />

perché non ha detto vade retro, ha detto una cosa assolutamente opposta: voi dovete<br />

trovare nel nostro Paese le con<strong>di</strong>zioni che vi consentano <strong>di</strong> potervi inserire. E perché<br />

questo succeda bisogna dare risposte, risposte <strong>di</strong> sicurezza, rispose <strong>di</strong> sicurezza<br />

soprattutto agli ultimi della nostra società, che sono i più prossimi, che sono quelli che<br />

più patiscono.<br />

Ora cosa ci sia in questo <strong>di</strong> abbandono delle nostre origini e dei nostri valori, <strong>di</strong><br />

mutazione genetica, <strong>di</strong> rottura, io sinceramente non lo capisco, io sono invece <strong>di</strong><br />

un'altra idea. La realtà nuova, con una presenza assai più incisiva, ci pone dei problemi<br />

nuovi, cioè noi non possiamo girare la testa, non vedere la realtà per come è, dobbiamo<br />

dare delle risposte perché questo è il compito della politica, ma siamo tutti d'accordo<br />

che poi c'è la micro e c'è la macrocriminalità, che ci sono le storture e le <strong>di</strong>storsioni<br />

profonde, eccetera, eccetera, che dal ventre <strong>di</strong> questa società nascono squilibri,<br />

contrad<strong>di</strong>zioni, eccetera, questa è una lezione che noi non meritiamo, sinceramente<br />

nessuno può darci questa lezione, insegnarci i fondamentali, no, perché noi non<br />

abbiamo ab<strong>di</strong>cato a nulla, <strong>di</strong>ciamo semplicemente che abbiamo il dovere <strong>di</strong> fronte alla<br />

realtà nuova, come si è costruita e come va costruendosi, <strong>di</strong> dare delle risposte<br />

aggiornate.<br />

Nessuno idoleggia la repressione, quando mai? Nessuno idoleggia.... almeno noi <strong>di</strong><br />

sicuro non idoleggiamo e non facciamo un mito della repressione, nessuno vuole<br />

affidare al questurino la soluzione dei problemi che sono autenticamente politici perché<br />

investono la comunità nella sua profon<strong>di</strong>tà, sono problemi culturali, non vogliamo<br />

delegare a nessuno, ma ci sono problemi che vanno accentuandosi <strong>di</strong> convivenza, <strong>di</strong><br />

compatibilità, in alcuni casi <strong>di</strong> legalità, in alcuni casi <strong>di</strong> igiene, sono compiti <strong>di</strong> fronte<br />

ai quali noi non possiamo <strong>di</strong>stogliere lo sguardo.<br />

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Io speravo, e concludo, che è il Presidente Penati oggi ci esponesse un punto <strong>di</strong> vista<br />

finalmente equilibrato, finalmente maturo, cioè che metta assieme le tante facce del<br />

problema, io credo che il Presidente Penati oggi abbia saputo rispondere a questa<br />

esigenza e questo naturalmente è un problema grande sul quale dovremo riflettere<br />

ancora, dovremo imparare a navigare in acque, <strong>di</strong>ciamo così, profonde e sconosciute, ci<br />

sono molte insi<strong>di</strong>e, però questo sforzo, che è culturale prima ancora che politico, io<br />

credo che noi lo stiamo facendo in coscienza, non lo stiamo facendo semplicemente per<br />

acchiappare voti, e qualora questo ci fosse, io personalmente assolutamente non lo<br />

con<strong>di</strong>vido, la politica ha le sue meschinità ma la politica ha anche la sua nobiltà ed è<br />

quella <strong>di</strong> misurarsi con la realtà, con consapevolezza, con conoscenza, con serietà, io<br />

credo che l'intervento <strong>di</strong> oggi ci abbia aperto ad una <strong>di</strong>scussione alta in cui nessuno si<br />

può alzare da in<strong>di</strong>care con il <strong>di</strong>to qualche altro che avrebbe, come <strong>di</strong>re, tra<strong>di</strong>to. No, qui<br />

non si tratta <strong>di</strong> tra<strong>di</strong>re, si tratta <strong>di</strong> capire e io credo che uno sforzo noi lo stiamo<br />

facendo.”<br />

Presiede il Vice Presidente Vicario del Consiglio Cavicchioli.<br />

Vice Presidente Vicario del Consiglio Cavicchioli: “Foglia.”<br />

Consigliere Foglia: “Grazie. Io apprezzo l'ultimo intervento del compagno Calaminici,<br />

anche se non lo con<strong>di</strong>vido ovviamente in toto, così come ho apprezzato altri interventi,<br />

sia svolti da questa parte dell’aula sia da quell'altra, ma che ascoltandoli attentamente<br />

hanno rafforzato in me l'idea, che è da non ricevere l'introduzione del Presidente Penati<br />

come l'illustrazione <strong>di</strong> una delibera <strong>di</strong> Giunta, unitariamente votata, che contiene<br />

elementi <strong>di</strong> equilibrio e sottolinea un impegno pregresso anche <strong>di</strong> questa<br />

Amministrazione, ma come l'enfatizzazione <strong>di</strong> una posizione politica legittima,<br />

assolutamente legittima, ma non <strong>di</strong>ffusa. Siamo probabilmente agli albori <strong>di</strong> una<br />

<strong>di</strong>versa maturazione della concezione <strong>di</strong> sicurezza, <strong>di</strong> legalità e <strong>di</strong> solidarietà.<br />

Non voglio considerare l'illustrazione della delibera, ma appunto una presa <strong>di</strong> posizione<br />

politica, perché la percezione, si parla molto <strong>di</strong> percezione, la percezione mia, e forse<br />

non solo mia, è quella <strong>di</strong> essere in presenza <strong>di</strong> una sorta <strong>di</strong> smarrimento culturale su cui<br />

bisogna riflettere, <strong>di</strong>scutere. Nessuno ha la verità e le ragioni fondamentali, lo<br />

smarrimento culturale rispetto ai valori <strong>di</strong> garanzia e <strong>di</strong> solidarietà, cerco <strong>di</strong> spiegarmi,<br />

nonché ai principi fondamentali <strong>di</strong> integrazione sociale che qui ben erano stati<br />

presentati, documentati, commentati attraverso quei passaggi, quelle delibere, quegli<br />

Or<strong>di</strong>ni del Giorno che venivano ricordati precedentemente e che nulla hanno a che fare<br />

con una repentina necessità <strong>di</strong> spostare il tiro rispetto all'azione concreta <strong>di</strong> questo<br />

Ente.<br />

Noi non siamo il Ministero degli Interni, noi non siamo la Presidenza della Repubblica,<br />

non <strong>di</strong>rigiamo le Forze Armate, abbiamo dei compiti precisi, limitati, che abbiamo<br />

svolto in modo più che decente fino a poco tempo fa e continueremo a svolgere, così<br />

come è contenuto in quella delibera.<br />

Ci sono principi che nella storia del nostro Paese e nel pensiero europeo, anche dopo<br />

che si sono aperte le frontiere, la mon<strong>di</strong>alizzazione, la globalizzazione che noi abbiamo<br />

contribuito a formare. Pensieri e principi che non sono della cosiddetta sinistra<br />

ra<strong>di</strong>cale, così come viene definita ma sono principi e sono pensieri propri <strong>di</strong> quella<br />

democrazia, <strong>di</strong> quel senso <strong>di</strong> essere semplicemente democratici, come si usa <strong>di</strong>re<br />

ultimamente, sia laici, democratici laici, democratici cattolici, che ha dato vita nel<br />

nostro Paese alle migliori tra<strong>di</strong>zioni politiche, che ha dato vita alla nostra Costituzione<br />

e ad una cultura politica progressista <strong>di</strong>ffusa della quale siamo sempre andati tutti fieri<br />

fino ad un giorno fa.<br />

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Agitare, come si sta facendo in queste giornate, in queste settimane, il tema della<br />

microcriminalità <strong>di</strong> fronte a citta<strong>di</strong>ni comprensibilmente preoccupati - chi può negare<br />

questo? - non produce altro che un senso <strong>di</strong> ulteriore insicurezza, come un piccolo<br />

fuoco, soffiare sopra il fuoco sappiamo bene che devasta intere foreste.<br />

Produce un senso <strong>di</strong> ulteriore insicurezza mentre io credo che lo Stato e le istituzioni,<br />

ho detto prima, non siamo il Ministero degli Interni, ma siamo comunque<br />

un'istituzione, dovrebbero lavorare per abbassare questa tensione attraverso atti<br />

concreti e non con una sorta <strong>di</strong> grida manzoniane lanciate in modo eclatante che alla<br />

fine appunto, ma è già stato detto, lasciano i problemi del tutti irrisolti, se non<br />

peggiorati rispetto a prima.<br />

Credo che con questa modalità non si faccia altro che alzare la palla ad una Destra un<br />

po' forcaiola, un po' ra<strong>di</strong>cale su queste tematiche che avrà buon gioco nell'ottenere<br />

ulteriori consensi su posizioni che non sono <strong>di</strong> questa coalizione e sono posizioni che<br />

hanno poco a che fare con il liberalismo e con la democrazia.<br />

Di fronte ad un Paese che si presume moderno e che ha ancora sul suo territorio la palla<br />

al piede <strong>di</strong> mafie nazionali, internazionali, straniere, presentare questo fenomeno come<br />

il fenomeno della nuova emergenza nazionale, ha davvero un po' del grottesco. Va bene<br />

l'enfasi, va bene il momento storico, vanno bene i passaggi politici, però attenzione a<br />

non apparire come grotteschi nel sottolineare e nell'enfatizzare alcune emergenze,<br />

appunto come <strong>di</strong>cevo, se non per produrre ulteriore tensione sociale.<br />

Percezione <strong>di</strong>ffusa, guardate che sono i politici che se va bene rubano lo stipen<strong>di</strong>o e se<br />

va male rubano... percezione <strong>di</strong>ffusissima, emergenza nazionale, tre libri hanno scritto<br />

questa estate per <strong>di</strong>re che noi rubiamo i sol<strong>di</strong>, che chi fa politica ruba, non pensa ai<br />

problemi della gente, ma questa è una percezione sociale fortissima, percezione sociale<br />

è che, non erano sicuramente rom a capo della Parmalat. Mi pare non fosse un rom tale<br />

Tanzi che pare abbia rubacchiato i risparmi <strong>di</strong> migliaia <strong>di</strong> persone anziane, e nemmeno<br />

è un rom l'ex Presidente della Banca Popolare <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong>.<br />

La percezione dell'insicurezza, del fatto che ti sottraggono, senza scassinarti la porta, la<br />

pensione c'è, esiste. Quin<strong>di</strong> allarghiamo il tiro, i furbetti del quartierino non mi pare<br />

che fossero rom, così come Renato Vallanzasca non era il capo del campo rom della<br />

Comasina. C'è una storia in questa città che nessuno scopre oggi, qualcuno si è battuto<br />

da tempo per cercare con interventi culturali fatti nel proprio territorio al fine <strong>di</strong><br />

combattere queste emergenze, i quartieri della periferia <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> ma anche i Comuni<br />

limitrofi dove il Comune <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> mandava i “terroni” che non avevano casa a <strong>Milano</strong><br />

ad abitare, come il mio Comune, il Comune <strong>di</strong> Rozzano. Non abbiamo aumentato mai<br />

neanche un vigile urbano per recuperare il <strong>di</strong>sagio sociale, abbiamo fatto magari una<br />

biblioteca in più e così via, ma tutte cose che questa Amministrazione appunto sta<br />

facendo e con questa delibera conferma.<br />

Per chiudere, cambiano le modalità criminali, appunto, ti portano via la pensione senza<br />

entrare dalla porta <strong>di</strong> casa, lo fa <strong>di</strong>rettamente Fiorani, togliendoti 30 Euro al mese dal<br />

conto corrente perché deve ripianare i debiti della sua banca.<br />

Chi ruba la serenità dei citta<strong>di</strong>ni, <strong>di</strong>ceva Filippo Penati, sono anche queste cose, è<br />

anche quella che <strong>di</strong>cevo prima, la casta <strong>di</strong> noi, quelli che sono considerati la casta,<br />

considerati appunto quelli che rubano, quin<strong>di</strong> un complesso <strong>di</strong> situazioni che io spero<br />

che a casa mia non arrivi mai la Polizia <strong>Provincia</strong>le a verificare se ho rubato o meno lo<br />

stipen<strong>di</strong>o e così via, Grancini, l'ho detto per <strong>di</strong>re una stupidaggine probabilmente, ma è<br />

per parlare <strong>di</strong> emergenza sociale, <strong>di</strong> percezione <strong>di</strong> illegalità, <strong>di</strong> percezione <strong>di</strong> non<br />

intervento da parte dello Stato su problemi così gravi.<br />

Io credo che per concludere non occorreva - come <strong>di</strong>ce il Presidente del Coor<strong>di</strong>namento<br />

Nazionale delle Comunità <strong>di</strong> Accoglienza, Don Vinicio Albanesi - essere dei geni per<br />

capire che i gran<strong>di</strong> movimenti <strong>di</strong> popolazioni, la nuova cultura che si produce nel<br />

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nostro continente avrebbero trascinato anche problemi <strong>di</strong> questo tipo, irregolari, anche<br />

delinquenti come Fiorani, come Tanzi, eccetera, eccetera, provenienti da altri Paesi e<br />

molto più <strong>di</strong>sgraziati e <strong>di</strong>sperati dei nostri concitta<strong>di</strong>ni italiani.<br />

Abbiamo invocato il libero mercato, abbiamo detto che era necessario aprire, allargare<br />

le frontiere per lo sviluppo economico già piuttosto elevato, il nostro rispetto a quei<br />

Paesi. Bene, facendo tutto questo queste sono le <strong>di</strong>storsioni che evidentemente si<br />

producono. Non possiamo tuttavia consentire che comunque ci sia la forza lavoro per le<br />

vendemmie, adesso dove si vendemmia, o ci fosse la forza lavoro questa estate in<br />

Puglia, in Calabria e in Campania per raccogliere pomodori, tutti zitti e tutti schisci, lì<br />

non c'era emergenza sociale, emergenza sociale era <strong>di</strong> noi consumatori che se quelli<br />

non lavoravano non ci arrivava nei supermercati la roba da mangiare, e<br />

improvvisamente ad<strong>di</strong>tare la questione come questione ormai <strong>di</strong>rimente, politica, in<br />

grado <strong>di</strong> lacerare persino maggioranze.<br />

Io credo che questo non possa essere possibile, che è il nostro senso <strong>di</strong> responsabilità<br />

travalichi le prese <strong>di</strong> posizione anche personali e che ci si debba attenere sempre e<br />

comunque agli atti ufficiali, dopo<strong>di</strong>ché il <strong>di</strong>battito è libero.<br />

Per me l'atto ufficiale che qui oggi è stato presentato, anche se non in maniera del tutto<br />

chiara, dal Presidente Penati, è la delibera <strong>di</strong> Giunta, che considero un fatto positivo e<br />

in continuità rispetto al buon lavoro fatto in precedenza. Io a quella delibera mi<br />

aggrappo per <strong>di</strong>re che concordo nel proseguire quel lavoro che si era qui iniziato, tutto<br />

il resto è politica, <strong>di</strong>battito, opinioni che fortunatamente possono liberamente<br />

circolare.”<br />

Nel frattempo è entrato in aula il Consigliere De Nicola. (presenti 41)<br />

Vice Presidente Vicario del Consiglio Cavicchioli: “Esposito.<br />

Consigliere Esposito: “Grazie, Presidente. Foglia ha concluso il suo intervento<br />

affermando che dobbiamo stare all'Or<strong>di</strong>ne del Giorno e agli atti del Consiglio<br />

<strong>Provincia</strong>le c'è la delibera del milione per la sicurezza. Io so che c'è all'Or<strong>di</strong>ne del<br />

Giorno presentato anche un Or<strong>di</strong>ne del Giorno propriamente detto del quale dovremo<br />

<strong>di</strong>scutere e sul quale stiamo <strong>di</strong>scutendo e sul quale dovremo anche <strong>di</strong>re da che parte<br />

stiamo e cosa pensiamo.<br />

A fianco alla delibera, caro Foglia, ci sono le comunicazioni del Presidente Penati che<br />

noi abbiamo ascoltato, così come abbiamo ascoltato l'intervento <strong>di</strong> molti altri. Tra le<br />

tante cose che ha detto Penati ha parlato <strong>di</strong> furto della serenità, ha fatto un intervento <strong>di</strong><br />

merito, ha fatto delle valutazioni, sulle quali ha raccolto il plauso del Centrodestra e <strong>di</strong><br />

una parte del Centrosinistra, perché nel merito ha detto cose che sono con<strong>di</strong>visibili.<br />

Cultura <strong>di</strong> Sinistra e cultura della Destra. I vecchi vizi, Calaminici, le persone come te<br />

rischieranno in futuro <strong>di</strong> trovarsi nella contrad<strong>di</strong>zione nella quale cominciano a trovarsi<br />

per i cani da guar<strong>di</strong>a all’ora della rivoluzione, i quali senza se e senza ma non vogliono<br />

guardare le cose nell'universo come vi stanno.<br />

La cultura liberale, che non è cultura <strong>di</strong> Destra, perché noi non siamo la Destra, siamo<br />

il Centrodestra, espressione politica <strong>di</strong> culture, così come voi siete espressione <strong>di</strong><br />

culture, guarda le cose come stanno, non le interpreta.<br />

La Sinistra l'aveva con noi per le nostre ragioni, adesso l'ha con noi perché abbiamo<br />

avuto ragione. La Sinistra l'ha sempre con chi vuole vedere la realtà, la Sinistra, quella,<br />

non la Sinistra che matura, per coloro che vogliono vedere le cose come sono.<br />

Poi vengono fuori degli interventi che ci raccontano <strong>di</strong> una cultura della Sinistra,<br />

quando eravamo sui banchi <strong>di</strong> scuola l'abbiamo appresa quella cultura della Sinistra,<br />

quali erano gli "obiettivi" rivoluzionari allora, i socialdemocratici, socialfascisti, i<br />

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iformisti <strong>di</strong> allora, <strong>di</strong>battito poi figurarsi, dopoguerra in Italia la Sinistra e le sue<br />

vicende anche e soprattutto culturali.<br />

Adesso è <strong>di</strong>ventata non violenta, la Sinistra ha nel suo DNA l'inclusione, non la<br />

repressione. Voi lo sapete che la Sinistra nel mondo e nella storia <strong>di</strong> repressioni, <strong>di</strong><br />

violenze non ne ha mai prodotte. La repressione, la violenza, lo stato borghese si<br />

abbatte e non si cambia.<br />

Allora lasciamo stare queste cose sulla cultura sulla quale Penati, come Calaminici<br />

intelligentemente ragiona, perché Penati è uno che ragiona, così come Calaminici,<br />

perché la modernità, il nuovo, lo scorrere del tempo, la storia fa giustizia delle<br />

interpretazioni.<br />

Allora le cose sono queste. Qualcuno fa l'esame anche a Max Bruschi sui sociologismi<br />

chiedendogli cos'è il sociologismo, come se non sapessimo tutti cos'è una<br />

degenerazione linguistica o concettuale, ma dobbiamo subire anche l'esame, perché la<br />

Sinistra fa gli esami, cioè voglio <strong>di</strong>re che certi vizi, che Penati comincia ad avere<br />

benissimo presente, e Calaminici ed altri <strong>di</strong> quella Sinistra storica che io ho conosciuto<br />

e con i quali ho lavorato per costruire la città dell'uomo, la città reale dei problemi e<br />

delle esigenze, allora, Giunte anomale, quel modo <strong>di</strong> vedere è più forte delle<br />

rappresentazioni della realtà, quin<strong>di</strong> noi non possiamo che registrare con<br />

compiacimento quello che ha detto oggi il Presidente Penati, che già sul tema delle<br />

infrastrutture e su tante altre cose, inizialmente ombre e sfumature, orientamenti,<br />

sensibilità, oggi più corpose ed inevitabilmente più forti e più pregnanti nel futuro, non<br />

è un riposizionamento politico, è la ragione. Differenze, benaltrismo, legittimità o<br />

legalità sentite da questi banchi, l'eterno vizio, benaltrismo, c'è la Telecom. Badate a<br />

queste cose? Ai noma<strong>di</strong>, ma che cosa volete fare, Telecom, Fiorani, il quartierino,<br />

<strong>di</strong>menticando l'Unipol.<br />

Non ci sono onesti a Destra o a Sinistra, a Destra o a Sinistra ci stanno gli onesti ed i<br />

<strong>di</strong>sonesti. L'onestà non è <strong>di</strong> Sinistra o <strong>di</strong> Destra, come la sicurezza, e io che vengo da<br />

una certa cultura voglio lavorare con gli onesti.<br />

Molti <strong>di</strong> noi che vengono da quella cultura e da quella storia vogliono lavorare con gli<br />

onesti, non per un Governo degli onesti perché, per carità, uno puro trova uno più puro<br />

che lo epura e quin<strong>di</strong> per carità, la prima cosa che <strong>di</strong>ciamo, no, siete puri voi, questi che<br />

parlano, no, noi modestamente siamo umani.<br />

Interrogazione sulla mozione dei rom, c'è un'interrogazione <strong>di</strong> Esposito da tre mesi sul<br />

continuare il percorso della famosa mozione, vi ricordate l'Or<strong>di</strong>ne del Giorno della<br />

Corso, che sta lì perché qui le interrogazioni, non so se quando le presenta Esposito, va<br />

beh, lasciamo stare, comunque stanno là, per dare corso a quella cosa lì. Quell'Or<strong>di</strong>ne<br />

del Giorno della Corso, la legittimità e la legalità l'abbiamo messa dentro noi quella<br />

parolina lì, ve lo ricordate che abbiamo emendato? Si parlava <strong>di</strong> inclusione, qui sì,<br />

sociologismi, no, sociologia, certo, noi abbiamo detto: scusa puoi mettere dentro<br />

legalità che la votiamo anche noi?”<br />

Presiede il Presidente del Consiglio Ortolina.<br />

Presidente del Consiglio Ortolina: “Non si arrabbi se Le ricordo due minuti.”<br />

Consigliere Esposito: “Grazie, Presidente. I bambini. Parlano sempre <strong>di</strong> bambini con la<br />

sicurezza e mettono davanti i bambini, i bambini quando facciamo le manifestazioni<br />

contro la scuola e contro Moratti vanno bene, quando li citano contro i rom vanno<br />

meno bene, questi bambini.<br />

Io, voi lo sapete, Calaminici purtroppo nella mia scuola vicino alla Marconi che allora<br />

conosceva Penati, tanto tempo fa, nella mia scuola il bullismo non c'è, ma lo sapete<br />

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perché? L’ho detto a Calaminici e l'ho detto a tutti qui pubblicamente, è vietato, non ci<br />

sono i bulli perché io li vieto, i ragazzi stanno bene a scuola, perché è lì che bisogna<br />

iniziare, per questi temi lì bisogna iniziare, per una famiglia <strong>di</strong>sarmata purtroppo<br />

rispetto alla cultura più generale e certe cose si possono fare e certe cose non si<br />

possono fare, e tu farai le cose che i tuoi genitori, i tuoi insegnanti e la tua comunità<br />

scolastica ti consente <strong>di</strong> fare, altre non le puoi fare.<br />

Dati e non sociologia, e finisco. Cosa ha fatto Penati? Ha parlato percezione, ve la<br />

ricordate la percezione della quarta settimana? La percezione. Ragazzi, la percezione<br />

della sicurezza. Gli stranieri costituiscono il 51% dei denunciati per rapina o furto in<br />

abitazioni, il 45% per rapina, il 39% per violenze sessuali, il 36% per gli omici<strong>di</strong>, il<br />

31% per quelli tentati, il 27% per lesioni colpose. Se sottraiamo i regolari arriviamo al<br />

74%, 72, 62 e 63, la percezione, e Penati ha torto? (Segue intervento fuori microfono)<br />

Ministro Amato.”<br />

Presidente del Consiglio Ortolina: “Sappiamo, Esposito, si avvii a chiudere.”<br />

Consigliere Esposito: “Tu che sei sempre informato, mi meraviglio <strong>di</strong> te Mario.”<br />

Presidente del Consiglio Ortolina: “Si avvii a chiudere per favore.”<br />

Consigliere Esposito: “Presidente, io chiuderò perché sto nei termini e vengo da quella<br />

cultura, però sappia che Lei ha concesso i 14,54...”<br />

Presidente del Consiglio Ortolina: “Mi sono anche giustificato.”<br />

Consigliere Esposito: “Per carità.<br />

Foglia chiude, smarrimento culturale a Penati? Perché quando uno <strong>di</strong>ce le cose giuste è<br />

smarrito, per certa Sinistra quando uno <strong>di</strong>ce le... è smarrito, dobbiamo rieducarlo.<br />

Chiudo perché mi sono preso l'impegno <strong>di</strong> chiudere.”<br />

Presidente del Consiglio Ortolina: “Grazie. De Gaspari.”<br />

Consigliere De Gaspari: “Intervenire dopo Esposito è un'impresa perché io non posso<br />

permettermi quella gestualità che mi piacerebbe possedere.<br />

Solo delle considerazioni perché penso che il <strong>di</strong>battito è stato lungo, articolato, credo<br />

che abbiamo detto quasi tutto quello che si <strong>di</strong>ce nel <strong>di</strong>battito politico in questi anni in<br />

questi mesi sulla sicurezza. Abbiamo ripercorso un po' tutta la vicenda e abbiamo<br />

presentato un quadro <strong>di</strong> posizioni molto ampio, molto vasto, molto articolato e forse<br />

abbiamo detto anche qualcosa <strong>di</strong> più, abbiamo messo del nostro in questa <strong>di</strong>scussione.<br />

Io cerco <strong>di</strong> aggiungere qualcosa <strong>di</strong> mio, sperando che sia <strong>di</strong> qualche utilità in questa<br />

<strong>di</strong>scussione. Intanto io penso una cosa, che è vero che abbiamo un po' cambiato<br />

politica, ma più che cambiato politica credo che si debba <strong>di</strong>re che noi abbiamo cercato<br />

<strong>di</strong> fare un'operazione a forte contenuto politico che io definirei in questo modo.<br />

Guardate, noi abbiamo come Sinistra, credo che è indubbio che noi abbiamo avuto da<br />

un po' <strong>di</strong> anni a questa parte un problema sulla sicurezza, io ho iniziato a lavorare come<br />

Sindaco nel 97, penso <strong>di</strong> essere stato, se non il primo, uno dei primi Sindaci a mettere<br />

come primo punto del programma elettorale, ma poi anche nel programma <strong>di</strong> governo il<br />

tema della sicurezza e davo una definizione <strong>di</strong> questo tema, io <strong>di</strong>cevo, noi dobbiamo<br />

rileggere tutte le politiche che facciamo come Comune in termini <strong>di</strong> sicurezza, perché<br />

io penso che il citta<strong>di</strong>no non solo esprime una forte domanda <strong>di</strong> sicurezza, ma credo,<br />

estremizzando un po', che si possa <strong>di</strong>re che è l'unica domanda vera che esprime il<br />

57


citta<strong>di</strong>no, cioè se noi volessimo approfon<strong>di</strong>re, semanticamente <strong>di</strong>ciamo così, ciò che il<br />

citta<strong>di</strong>no chiede all'istituzione io credo che noi potremmo <strong>di</strong>re che tutto ciò che il<br />

citta<strong>di</strong>no chiede in qualche modo è espresso in termini <strong>di</strong> sicurezza, sicurezza sociale,<br />

sicurezza della famiglia, sicurezza <strong>di</strong> un red<strong>di</strong>to, sicurezza <strong>di</strong> un lavoro, sicurezza<br />

fisica, sicurezza economica, sanitaria, eccetera.<br />

Dico questo perché io sono convinto che il Presidente Penati abbia fatto un'operazione<br />

politicamente importante, ci ha consentito in altri termini <strong>di</strong> agganciare un senso<br />

comune molto <strong>di</strong>ffuso, dal quale noi abbiamo avuto la sensazione che ci stavamo<br />

allontanando. Sociologia e politica sono, io credo, due facce dello stesso problema,<br />

cioè è <strong>di</strong>fficile fare della politica senza avere un'interpretazione scientifica, realistica,<br />

approfon<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> quelli che sono i processi sociali che operano all'interno del corpo <strong>di</strong><br />

una società, la politica poi ovviamente deve ristrutturare e rimodulare un'analisi<br />

sociologica in termini <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti, ma io personalmente non sarei capace <strong>di</strong> fare<br />

politica senza una conoscenza <strong>di</strong> un problema.<br />

La Sinistra aveva appunto questo problema che era, io credo fino a non molto tempo fa,<br />

non era in grado <strong>di</strong> comunicare politicamente perché viveva un surplus <strong>di</strong> analisi, quasi<br />

fosse soggetta ad uno stress sociologico per cui ogni tema in termini <strong>di</strong> sicurezza<br />

necessitava <strong>di</strong> una coloritura, <strong>di</strong> una <strong>di</strong>ffusione, <strong>di</strong> un approfon<strong>di</strong>mento e non si potesse<br />

mai arrivare al dunque del problema.<br />

La gente si è un po' stancata, oggi noi stiamo cercando <strong>di</strong> fare un'operazione, che anche<br />

questa è un'operazione culturale oltre che politica, noi stiamo cercando <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogare con<br />

un senso comune molto <strong>di</strong>ffuso che chiede alla politica sicurezza e che esprime una<br />

forte domanda <strong>di</strong> sicurezza e noi dobbiamo cercare <strong>di</strong> rispondere a questa domanda, io<br />

<strong>di</strong>co anche che dobbiamo cercare <strong>di</strong> rispondere a questa domanda in qualche caso<br />

forzando anche il senso comune e non solo facendo nostro il senso comune <strong>di</strong>ffuso,<br />

cioè dobbiamo, io credo, parlare non solo alla pancia delle persone, ma cercare anche<br />

<strong>di</strong> parlare al cuore e anche alla testa delle persone.<br />

Dico questo perché credo che la domanda <strong>di</strong> sicurezza che esprimono i nostri citta<strong>di</strong>ni<br />

ormai comincia ad essere espressa anche in termini <strong>di</strong> una competenza sociale che noi<br />

dobbiamo cercare <strong>di</strong> comprendere, cioè la domanda <strong>di</strong> sicurezza che esprimano i nostri<br />

citta<strong>di</strong>ni in altri termini non è più una domanda così generica, banale, rozza, ma il<br />

citta<strong>di</strong>no che si rivolge all'istituzione ormai ha un suo pensiero politico in termini <strong>di</strong><br />

sicurezza e noi dobbiamo essere in grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogare con quella specifica domanda e<br />

con quel grado <strong>di</strong> consapevolezza.<br />

Credo che l'operazione politica, culturale che ha fatto il Presidente Penati ci metta un<br />

po' in questa con<strong>di</strong>zione. Se dovessi <strong>di</strong>re qualcosa <strong>di</strong> più <strong>di</strong>rei anche due cose, che noi<br />

dobbiamo cercare anche <strong>di</strong> fare queste due semplici operazioni, noi dobbiamo a mio<br />

parere riuscire a creare un tavolo <strong>di</strong> <strong>di</strong>scussione, <strong>di</strong> concertazione e <strong>di</strong> decisione tra le<br />

istituzioni che sia un luogo in cui le istituzioni e le forze politiche utilizzano<br />

effettivamente per creare delle politiche con<strong>di</strong>vise a <strong>di</strong>sposizione della società e non un<br />

luogo in cui si cerchi <strong>di</strong> smascherare le debolezze <strong>di</strong> tutti e <strong>di</strong> ognuno, a fini politici<br />

elettorali.<br />

Credo che occorra una sorta <strong>di</strong> metatavolo <strong>di</strong> <strong>di</strong>scussione, cioè un luogo in cui si<br />

elaborino delle politiche tra le istituzioni, ma dove a monte <strong>di</strong> questo ci sia la decisione<br />

comune <strong>di</strong> <strong>di</strong>re: guardate che lì facciamo delle politiche ed una volta che abbiamo preso<br />

delle decisioni queste decisioni dobbiamo portarle avanti tutti insieme con<strong>di</strong>videndone<br />

la responsabilità. Diciamo una sorta <strong>di</strong> centralismo democratico istituzionale che serve<br />

per neutralizzare un po' un tema che sta <strong>di</strong>ventando un po' troppo avvelenato.<br />

L'altra cosa che dobbiamo fare a mio avviso è questa, o la politica per la sicurezza<br />

deci<strong>di</strong>amo tutti insieme che è il filo rosso, il filo conduttore per riconsiderare tutte le<br />

politiche che facciamo, e allora la sicurezza <strong>di</strong>venta un termine abbastanza generale,<br />

58


agiamo sul versante della percezione <strong>di</strong>cendo, guardate, sappiamo che la percezione<br />

della sicurezza è investita da tanti fattori e noi vogliamo abbassare questa percezione <strong>di</strong><br />

insicurezza e <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio dei citta<strong>di</strong>ni attraverso una multifattorialità <strong>di</strong> interventi, ma in<br />

questo modo togliamo un significato specifico al tema della sicurezza in senso proprio<br />

che invece noi vorremmo mantenere, però per fare questo dobbiamo fare un'altra<br />

operazione, a mio avviso, dobbiamo fare attenzione a non rubricare tutti i problemi <strong>di</strong><br />

carattere sociale sotto il tema della sicurezza.<br />

Io non so se il Sindaco Domenici ha fatto bene o ha fatto male a fare un'or<strong>di</strong>nanza sui<br />

lavavetri, so però che questo nella mia visione personale non è un tema che riguarda la<br />

sicurezza, o perlomeno lo è in termini molto generali.<br />

Noi dobbiamo a mio avviso fare un'operazione invece molto forte, molto cogente se<br />

vogliamo agire realmente sul tema della sicurezza, dobbiamo restringere il campo,<br />

perché se <strong>di</strong>venta intervento sulla sicurezza la politica verso i lavavetri e verso i<br />

graffitari, eccetera, possiamo far lavorare la nostra fantasia, facciamo <strong>di</strong>ventare questo<br />

tema così onnicomprensivo, così <strong>di</strong>latato, che ci sta dentro tutto.<br />

Noi allora dobbiamo partire da qui, e chiudo, quin<strong>di</strong> un apprezzamento per quello che<br />

la <strong>Provincia</strong> ha fatto in questi mesi, ma prendendo questa evoluzione non come un<br />

punto <strong>di</strong> arrivo ma un punto <strong>di</strong> partenza che ci consenta da una parte <strong>di</strong> neutralizzare il<br />

problema, in maniera che non sia una ban<strong>di</strong>era ed una clava da sventolare <strong>di</strong> fronte agli<br />

elettori e d'altra parte <strong>di</strong>cendo guardate che questa politica della <strong>Provincia</strong> sta portando<br />

alla luce quelli che sono i veri problemi e vi sono dei problemi che richiedono<br />

interventi multi<strong>di</strong>sciplinari <strong>di</strong>fferenziati, <strong>di</strong> cui l'intervento specifico securitario può<br />

essere un elemento, ma non sempre è l'elemento caratterizzante e fondamentale.”<br />

Presiede il Vice Presidente Vicario del Consiglio Cavicchioli.<br />

Vice Presidente Vicario del Consiglio Cavicchioli: “Do la parola a De Nicola. Devo<br />

<strong>di</strong>re che ascolterò con vivo interesse il suo intervento.”<br />

Consigliere De Nicola: “Io sono felice che Lei ascolti il mio intervento con vivo<br />

interesse e credo che Lei abbia ascoltato tutti gli interventi con vivo interesse. Se<br />

invece la battuta vuole alludere al fatto che io sono arrivato in ritardo, io mi attacco<br />

imme<strong>di</strong>atamente all'intervento del Capogruppo Foglia per segnalarle che l'aereo che<br />

doveva portarmi a <strong>Milano</strong> ha prima girato sulla pista <strong>di</strong> Malpensa parecchio prima <strong>di</strong><br />

atterrare e dopo aver toccato terra il pullman ha sequestrato i viaggiatori perché c'era<br />

un tale, un tale scortato da trenta macchine blu, non so chi fosse (segue intervento fuori<br />

microfono) non lo so chi fosse, era un tale. Era un tale privilegiato <strong>di</strong> questo Stato che<br />

non si è guardato minimamente dall'idea <strong>di</strong> bloccare citta<strong>di</strong>ni in un pullman perché<br />

giammai, la sicurezza <strong>di</strong> queste reliquie è intangibile ed insondabile.<br />

Ma non è questo il punto, è che la posizione del Presidente Penati ormai la conosciamo,<br />

la leggiamo, Presidente Cavicchioli, la leggiamo e siamo informati ed allora, per fugare<br />

ogni dubbio, questa posizione trova il pieno, ripeto, il pieno appoggio da parte del<br />

gruppo <strong>di</strong> Alleanza Nazionale. Chiaro?<br />

Qual è la preoccupazione? È bello, Presidente Cavicchioli e Presidente Penati, leggere<br />

la nostra verità sulla bocca del nostro avversario, è bello vedere che dopo il linciaggio a<br />

cui siamo stati soggetti in quest'aula quando noi in strada <strong>di</strong>cevamo che i noma<strong>di</strong>, che<br />

alcuni gruppi <strong>di</strong> noma<strong>di</strong> creavano insicurezza, creavano fasti<strong>di</strong>o, è bello vedere che<br />

oggi quei valori, quei contenuti sono riconosciuti, e allora come non plau<strong>di</strong>re a questa<br />

svolta del Presidente Penati, come non votare l'Or<strong>di</strong>ne del Giorno, con<strong>di</strong>videndolo<br />

totalmente, del collega Capogruppo Dapei.<br />

59


Ecco, Presidente Cavicchioli e Presidente Penati, questa è la posizione <strong>di</strong> Alleanza<br />

Nazionale. Perché sa, ai citta<strong>di</strong>ni del Parco Lambro o <strong>di</strong> Opera non interessa chi assume<br />

un provve<strong>di</strong>mento, non interessa se lo assume il Presidente Penati eletto da una<br />

coalizione <strong>di</strong> Sinistra o lo assume il Capogruppo <strong>di</strong> Forza Italia Dapei o il modesto<br />

Capogruppo <strong>di</strong> Alleanza Nazionale De Nicola, al citta<strong>di</strong>no interessa sentirsi sicuro, al<br />

citta<strong>di</strong>no interessa che ci siano delle istituzioni che sappiano interpretare la sicurezza,<br />

che sappiano interpretare il sentimento dei citta<strong>di</strong>ni.<br />

Allora io sono felice, non voglio indagare il perché, non voglio sapere perché Penati<br />

faccia questa scelta, non voglio sapere se la fa perché la batosta elettorale <strong>di</strong> qualche<br />

mese fa è un campanello <strong>di</strong> allarme, non lo so se Lui è stato illuminato sulla via <strong>di</strong> non<br />

so che, e quin<strong>di</strong> è <strong>di</strong>ventato realmente il leghista <strong>di</strong> Sinistra, non voglio sapere le<br />

ragioni, io mi accontento <strong>di</strong> sapere se c'è un cambio <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione, c'è un cambio <strong>di</strong><br />

ragionamento e su questo, Presidente, Lei sappia che se realmente Lei continua su<br />

questa strada come oggi, come su questo provve<strong>di</strong>mento, Lei ha il nostro pieno<br />

appoggio, così sappia che ci troverà d'accordo quando le scelte sono per creare<br />

sicurezza e benessere ai citta<strong>di</strong>ni, quando sono scelte non per creare privilegi o<br />

<strong>di</strong>fendere privilegi o scelte inchiodate all'ottuso pregiu<strong>di</strong>zio ideologico.<br />

Allora che <strong>di</strong>re? È una bella giornata questa, Presidente, noi votiamo felici questo suo<br />

provve<strong>di</strong>mento, sappia che su questa strada ci troverà sempre <strong>di</strong>sponibili. Grazie, mi<br />

auguro che il Presidente Cavicchioli abbia capito.”<br />

Vice Presidente Vicario del Consiglio Cavicchioli: “Tutto. La replica, per una breve<br />

replica, al Presidente Penati.”<br />

Presidente della <strong>Provincia</strong> Penati: “Grazie, Presidente Cavicchioli. Grazie soprattutto<br />

per l'invito ad essere breve (segue intervento fuori microfono) io faccio non solo le<br />

conclusioni <strong>di</strong> un <strong>di</strong>battito che è stato, credo, molto interessante su un tema in cui credo<br />

ci sia bisogno <strong>di</strong> un confronto serrato sulle posizioni politiche, io devo <strong>di</strong>re che non mi<br />

hanno convinto alcune argomentazioni che sono state fatte.<br />

Per altre sono invece a riconfermare degli impegni già presi, ma non mi ha convinto<br />

un'impostazione <strong>di</strong> fondo dove mi conferma un'idea dove il tema della sicurezza si<br />

porta <strong>di</strong>etro un retaggio che io considero che debba essere superato, un retaggio <strong>di</strong> un<br />

relativismo, non voglio <strong>di</strong>re <strong>di</strong> una sociologia deteriore, ma che appartiene ad una<br />

corrente <strong>di</strong> pensiero dove c'è un relativismo che consente comunque <strong>di</strong> avere, <strong>di</strong> trovare<br />

giustificazioni che non sono soggettive, ma <strong>di</strong> spostare le responsabilità dal soggetto<br />

alla società, al sistema, alla globalizzazione, al mondo, a come si è sviluppato il<br />

capitalismo e le democrazie occidentali nel nostro Paese, è una posizione legittima sul<br />

piano politico.<br />

Non nascondo che questo c'è, io credo che, in piena onestà <strong>di</strong>co che questa posizione<br />

non è la mia, non la con<strong>di</strong>vido, non ha nulla a che vedere con il programma che<br />

abbiamo scritto, io non ritengo che sia utile per chi fa l'amministratore, e non lo<br />

con<strong>di</strong>vido culturalmente, che per comminare delle sanzioni a chi sta compiendo azioni<br />

illegali o attività criminali sul territorio si debba arrivare, come ha detto il Ministro<br />

Giuliano Amato, non è sicuramente la posizione, sto estremizzando, ma non si possa<br />

arrivare a <strong>di</strong>re che costituisce l'attenuante allo stupro le <strong>di</strong>sagiate con<strong>di</strong>zioni sociali, e<br />

c'è una sentenza che ha utilizzato una motivazione <strong>di</strong> questo tipo quale elemento <strong>di</strong><br />

attenuante rispetto alla condanna il fatto che lo stupratore fosse una persona...<br />

Io non credo che le con<strong>di</strong>zioni sociali <strong>di</strong> per sé debbano essere l'elemento giustificante<br />

o attenuante una responsabilità soggettiva, quando tra l'altro si rivolge questa attività<br />

illegale e criminale ai più in<strong>di</strong>fesi e ai più esposti.<br />

60


Non credo - per tornare alle cose che <strong>di</strong>ceva il Consigliere Guerra - che anche la<br />

con<strong>di</strong>zione del red<strong>di</strong>to non sia una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> per sé giustificante o attenuante le<br />

responsabilità soggettive <strong>di</strong> chi compie dei reati, perché io ho sentito in un servizio<br />

un'intervista ad una signora rom che è impegnata in un'iniziativa promossa dal Comune<br />

<strong>di</strong> Roma dove fanno lavanderia e stirano le lenzuola e le coperte dalle case <strong>di</strong> riposo o<br />

della mensa, le tovaglie delle mense, in cui <strong>di</strong>ce: se non mi basta red<strong>di</strong>to qualche<br />

attività la devo fare, o la questua o qualche piccola attività <strong>di</strong> carattere illegale. E lo ha<br />

confessato.<br />

Questo non attenua la responsabilità, altrimenti la mia vicina <strong>di</strong> casa che si è separata<br />

ed ha un contratto a tempo determinato in un call center e prende 900 Euro al mese e ha<br />

un bambino e ha un marito che non le passa gli alimenti cosa fa? La prostituta? È<br />

giusto che vada a rubare? È giusto che man<strong>di</strong> il bambino piccolo alla questua o che usi<br />

il bambino piccolo sotto i mezzanini della metropolitana al freddo, al gelo e alle<br />

correnti d'aria per impietosire i passanti?<br />

È una giustificazione? Qualcuno <strong>di</strong> noi pensa che questa sia una strada <strong>di</strong> riscatto? E<br />

qualcuno <strong>di</strong> noi pensa che le istituzioni se si <strong>di</strong>mostrano cedevoli da questo punto <strong>di</strong><br />

vista fanno il bene <strong>di</strong> coloro che sono qui o non è compito delle istituzioni offrire delle<br />

chance, delle opportunità, vere, a chi qui cerca una chance <strong>di</strong> speranza. Di quale<br />

Sinistra parliamo?<br />

Adesso mi consentirete due minuti, lo so che la cosa va un po' fuori tema, ma <strong>di</strong> quale<br />

Sinistra parliamo? Intanto credo che già l'esperienza della Sinistra anche antagonista<br />

parla <strong>di</strong> Sinistra pluriel, come si <strong>di</strong>ce in Francia, <strong>di</strong> una Sinistra plurale. Io non credo<br />

che si possa liquidare la storia personale <strong>di</strong> uno come me <strong>di</strong>cendo che non appartengo<br />

alla Sinistra, o che si possa liquidare la storia personale <strong>di</strong> uno come me e <strong>di</strong> tanti che<br />

la pensano come me su questo tema, lanciando un anatema "sei fuori dalla sinistra", ho<br />

un'altra idea. Ma <strong>di</strong> quale Sinistra parliamo?<br />

Io vengo da una città operaia e sono stato iscritto da giovane ad un partito che era un<br />

partito fortemente operaista e anche dentro alle articolazioni che c'erano anche nel<br />

Partito Comunista Italiano il Partito Comunista sestese si è sempre <strong>di</strong>stinto per essere<br />

un partito molto arroccato su posizioni molto forti da questo punto <strong>di</strong> vista. Non c'è mai<br />

stata una cultura della tolleranza e della cedevolezza su alcune questioni.<br />

Nella mia città mio padre faceva l'operaio, era comunista, la più grande offesa che<br />

poteva dare a qualcuno era fannullone, non gli <strong>di</strong>ceva, come si <strong>di</strong>ce adesso, parolacce,<br />

ma se volevi offendere qualcuno gli si <strong>di</strong>ceva: quello è un fannullone, non ha voglia <strong>di</strong><br />

lavorare.<br />

Era la cultura del lavoro e dell'etica del lavoro e della responsabilità del lavoro, che<br />

emancipava e che costituiva elemento <strong>di</strong> integrazione ed il lavoro, per molti che sono<br />

venuti anche dal sud, voleva <strong>di</strong>re una cosa <strong>di</strong>versa dal lavoro dei campi, che aveva ritmi<br />

e cicli <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong>versi, o <strong>di</strong> chi andava a pesca e che magari ci andava quando gli<br />

mancava da mangiare e finché non aveva finito la scorta, è la storia del movimento<br />

operaio, li si pagava a settimana altrimenti non tornavano al lavoro, o ad<strong>di</strong>rittura in<br />

qualche caso si pagavano gli operai a giornata perché avevi la garanzia che il giorno<br />

dopo tornavano al lavoro.<br />

Si costruisce un'etica ed una responsabilità del lavoro, che vuol <strong>di</strong>re che tutti i giorni io<br />

devo andare a timbrare il cartellino alle 8, mi devo presentare, devo essere sul mio<br />

posto del lavoro, devo lavorare, devo essere sobrio e non devo essere ubriaco e devo<br />

fare il mio lavoro e anche le aristocrazie operaie, erano i migliori operai, quelli più<br />

preparati, quelli più presenti che poi portavano avanti le istanze dei <strong>di</strong>ritti dei<br />

lavoratori.<br />

Io non so <strong>di</strong> quale Sinistra storica parliamo. Parliamo <strong>di</strong> tante Sinistre che negli ultimi<br />

anni del secolo scorso si sono sviluppate, in cui si è abbinata una cultura libertaria<br />

61


<strong>di</strong>versa che ha avuto contrapposizioni nella storia della Sinistra anche nel nostro Paese<br />

molto accentuate. Non è possibile etichettare tutto come se fosse un monolite che si è<br />

sviluppato e che oggi c'è un pezzo della Sinistra che improvvisamente impazzisce ed<br />

abbandona quelle che sono le tra<strong>di</strong>zioni dell'altro.<br />

Noi allora, se dobbiamo essere sinceri, dobbiamo prendere atto che non c'è più nessuno<br />

che fa il proprio mestiere. Ma chi <strong>di</strong>fende i pensionati? Ma chi <strong>di</strong>fende gli operai? Io da<br />

Sindaco, e poi concludo, ho ricevuto <strong>di</strong>verse volte delle famiglie in cui quelli più<br />

preoccupati sapete chi erano? Era perché avevano la figlia che faceva l'infermiera e che<br />

tornava alle 3 <strong>di</strong> notte e il padre doveva scendere e accompagnarla perché nel<br />

parcheggio dove parcheggiava la macchina la figlia c'erano papponi, prostitute e clienti<br />

delle prostitute che si ritrovano lì sotto e quella povera <strong>di</strong>sgraziata, che aveva fatto il<br />

turno da infermiera, aveva paura a tornare a casa e ci voleva qualcuno che<br />

l'accompagnasse.<br />

Da che parte sta l'uomo <strong>di</strong> Sinistra? E racconta a quel padre <strong>di</strong> famiglia e a quella<br />

lavoratrice che c'è un tema, che prima <strong>di</strong> risolvere quel problema bisogna risolvere le<br />

contrad<strong>di</strong>zioni della globalizzazione del mondo, <strong>di</strong> come si è sviluppato il capitalismo<br />

nei secoli o gli dà una risposta, ora e lì, <strong>di</strong> come si risolvono i problemi?<br />

Io credo che il mio compito non è quello, il nostro compito, se mi permettete, <strong>di</strong> fare<br />

della filosofia, ma è quello <strong>di</strong> compiere degli atti amministrativi che vadano incontro<br />

alle esigenze dei citta<strong>di</strong>ni e se considero la sicurezza ed il vivere in serenità un bene,<br />

riconosco che chi minaccia questo bene e questo <strong>di</strong>ritto lede un <strong>di</strong>ritto ad una persona<br />

ed in questo caso deve essere sanzionato e perseguito, o messo nelle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> non<br />

poterlo più fare.<br />

Poi siamo tutti convinti che non è la repressione l'unico elemento, ma che bisogna,<br />

specie rispetto a questo tipo <strong>di</strong> realtà, avere una grande attenzione per non spingere tutti<br />

nella <strong>di</strong>sperazione ed essere costretti a fare questa cosa, però se noi siamo <strong>di</strong> fronte al<br />

fatto che c'è ormai la presenza che si avvicina al 10% della popolazione immigrata e<br />

coloro che sono regolari - dati del Viminale, rispetto all'anno scorso - la popolazione<br />

immigrata regolarmente nell'area metropolitana milanese, nel nostro Paese più in<br />

generale, compie una quantità <strong>di</strong> reati percentualmente identica a quella degli italiani.<br />

Chi è qui regolarmente nel nostro Paese, e svolge un'attività lavorativa, ha un tasso<br />

criminogeno che è identico a quello della comunità nazionale. Se guar<strong>di</strong>amo soltanto la<br />

quota dei clandestini, c'è quel <strong>di</strong>vario che si <strong>di</strong>ceva prima, schizzano tutti gli in<strong>di</strong>catori,<br />

cioè per alcuni reati, i due terzi, oltre ai due terzi, quasi i tre quarti dei reati sono<br />

compiuti da citta<strong>di</strong>ni clandestinamente nel nostro Paese.<br />

Io sono convinto che bisogna capire se la causa è li tengo in clandestinità o se la causa<br />

è un'altra, però io credo che responsabilità ci siano anche rispetto ad una legislazione<br />

che deve essere rivista rispetto alle quote <strong>di</strong> ingresso, ma sono molto perplesso a <strong>di</strong>re<br />

che il tema Statuto sul fatto che c'è una rigi<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> percorsi e una <strong>di</strong>fficoltà a passare da<br />

clandestino a regolare, e che tutta la responsabilità del fattore criminogeno <strong>di</strong> quella<br />

quota <strong>di</strong> immigrazione sta tutta in quella responsabilità e non ci siano responsabilità<br />

degli in<strong>di</strong>vidui che compiono quegli atti.<br />

Questo non è possibile pensarlo, che tutta la responsabilità sta nel fatto che c'è una<br />

normativa che rende <strong>di</strong>fficile e che rende in qualche modo obbligato il passaggio dalla<br />

clandestinità per poi essere regolarizzati e allora nel frattempo c'è solo una<br />

responsabilità oggettiva delle norme, della società e delle con<strong>di</strong>zioni politiche e non c'è<br />

una responsabilità in<strong>di</strong>viduale <strong>di</strong> quegli in<strong>di</strong>vidui che compiono il 70% dei reati sulla<br />

persona.<br />

Io credo che ci debba essere un'attenzione a non essere rigi<strong>di</strong> sui percorsi <strong>di</strong><br />

normalizzazione, ma credo che si debba essere rigorosi ed intransigenti su chi compie<br />

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eati. Non è perché siccome sono clandestino compio una rapina a Treviso, e ne<br />

ammazzo due oppure faccio altri dati efferati <strong>di</strong> questo tipo.<br />

Io quin<strong>di</strong> vorrei che su questo ci capissimo, credo che non è risolutivo un <strong>di</strong>battito in<br />

un'aula consiliare come questo, perché è un <strong>di</strong>battito che tiene dentro le ragioni<br />

profonde della convinzione delle nostre passioni politiche e quin<strong>di</strong> in questo senso<br />

vanno rispettate. Quello che chiedo è che evitiamo <strong>di</strong> fare semplificazioni, se uno è<br />

portatore <strong>di</strong> una cultura <strong>di</strong>versa è necessariamente dall'altra parte politica, perché<br />

questo è integralismo. Io credo che ci sia la possibilità <strong>di</strong> poter esprimere e chiedo che<br />

ci sia invece la necessità <strong>di</strong> riportare dentro al <strong>di</strong>battito le cose senza dare etichette da<br />

questo punto <strong>di</strong> vista.<br />

Quello che ho detto questa sera non vuole e non credo che neanche dai banchi della<br />

Destra o del Centrodestra si sia inteso che vuole essere un'operazione che scar<strong>di</strong>na<br />

questa maggioranza.<br />

Io ho apprezzato la responsabilità con cui questo è stato detto, però è chiaro che o noi<br />

pensiamo che siamo la Repubblica <strong>di</strong> San Marino per cui qui ce la raccontiamo in un<br />

modo <strong>di</strong>verso e nessuno <strong>di</strong> noi sta dentro ad un <strong>di</strong>battito nazionale che è sotto gli occhi<br />

dei citta<strong>di</strong>ni e dove fa bene ai citta<strong>di</strong>ni che si conoscano le posizioni in campo, è<br />

chiaro, perché io non ho nulla da nascondere, non ho nulla da vergognarmi, così come<br />

naturalmente voi siete orgogliosi e fieri della vostra opinione, ma che i citta<strong>di</strong>ni<br />

sappiano quali sono le posizioni in campo. Mi sembra un elemento <strong>di</strong> chiarezza, non<br />

pregiu<strong>di</strong>ca gli atti amministrativi e sta dentro un <strong>di</strong>battito nazionale e una volta tanto<br />

ren<strong>di</strong>amo pubblico quelle che sono le posizioni dentro in un <strong>di</strong>battito che è stato molto<br />

civile, molto impegnato e molto serio.<br />

Per quanto riguarda le questioni, oggi noi non dobbiamo approvare una delibera perché<br />

l'abbiamo già approvata, e gli impegni che ci sono in quella delibera vengono<br />

mantenuti tutti, cioè la delibera è chiarissima e non capisco la preoccupazione che<br />

approvare una delibera che parla <strong>di</strong> sicurezza e <strong>di</strong>ce quale deve essere l'impegno<br />

dell'Amministrazione <strong>Provincia</strong>le e comunque che apre ad un <strong>di</strong>battito politico<br />

nazionale sulla sicurezza, riba<strong>di</strong>re <strong>di</strong> nuovo un impegno che è già preso, la delibera è<br />

già in Ragioneria e nella formulazione del bilancio <strong>2007</strong>, come tutte le delibere che<br />

impegnano il bilancio del 2008, come tutte le delibere che hanno un impegno<br />

pluriennale o che riguardano l'esercizio 2008, automaticamente trovano già una loro<br />

declinazione nella formulazione.<br />

Dal punto <strong>di</strong> vista tecnico non c'è bisogno <strong>di</strong> altri atti <strong>di</strong> carattere politico, quella<br />

decisione è presa, e la Ragioneria nella costruzione del bilancio sa che deve adempiere<br />

ad una delibera già presa, perché questa ha formulato degli impegni <strong>di</strong> carattere<br />

pluriennale e quin<strong>di</strong> tutti gli impegni anche <strong>di</strong> carattere sociale sono già dentro questa<br />

delibera e confermati pienamente e hanno un loro iter <strong>di</strong> attuazione che <strong>di</strong>pende<br />

soltanto, per cui la politica <strong>di</strong>pende soltanto come utilizzarli, ma non se doverlo fare.<br />

Il Consiglio <strong>Provincia</strong>le, che è sovrano sulla questione del bilancio, ha già deciso che ci<br />

saranno degli appostamenti per il 2008 e 2009 che sono fatti <strong>di</strong> un certo tipo e che sono<br />

già impegnativi per questa Amministrazione e non c'è bisogno <strong>di</strong> una nuova<br />

riproposizione politica, ci sarà bisogno <strong>di</strong> capirci sul piano politico <strong>di</strong> come noi<br />

utilizzeremo questa risorsa ma nella formulazione del bilancio questo è già ricompreso.<br />

Io ringrazio tutti coloro che sono intervenuti. Io credo che ci sia bisogno <strong>di</strong> costruire<br />

una cultura sempre più, come è stato ripetuto più volte, la più con<strong>di</strong>visa possibile, nel<br />

rispetto delle posizioni e cercando <strong>di</strong> costruire davvero una proposta che faccia dare il<br />

senso <strong>di</strong> una unità <strong>di</strong> intenti delle istituzioni a fronte <strong>di</strong> un problema che io continuo a<br />

considerare un <strong>di</strong>ritto fondamentale dei citta<strong>di</strong>ni e delle citta<strong>di</strong>ne. Grazie.”<br />

Presiede il Presidente del Consiglio Ortolina.<br />

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Presidente del Consiglio Ortolina: “Foglia, sull'or<strong>di</strong>ne dei lavori? Prego.”<br />

Consigliere Foglia: “Volevo semplicemente chiedere a questo punto se si procede a<br />

votare esattamente questo Or<strong>di</strong>ne del Giorno presentato o se ci sono mo<strong>di</strong>fiche da parte<br />

dei sottoscrittori o meno. Se è così, allora c'è la necessità <strong>di</strong> cinque minuti <strong>di</strong><br />

sospensione, se rimane il calendario così com'è.”<br />

Nel frattempo è uscito dall’aula il Consigliere Nobili. (presenti 40)<br />

Presidente del Consiglio Ortolina: “Sì, è così e trovo ragionevole la richiesta, cinque<br />

minuti <strong>di</strong> sospensione. Grazie.”<br />

La seduta viene sospesa alle ore 21.22 e riaperta alle ore 21.46.<br />

Nel frattempo è uscito dall’aula l’Assessore Carlino.<br />

Presidente del Consiglio Ortolina: “Chi si iscrive per le <strong>di</strong>chiarazioni <strong>di</strong> voto? Patta.”<br />

Consigliere Patta: “Presidente, una <strong>di</strong>chiarazione brevissima e stringata che si riferisce<br />

in modo particolare, come del resto ha fatto il Presidente, vuole sottolineare che qui<br />

oggi c'è stato un <strong>di</strong>battito ampio su questioni generali <strong>di</strong> cultura politica, <strong>di</strong> riferimenti<br />

<strong>di</strong> principio più generali che stanno in un <strong>di</strong>battito che in questo momento sta<br />

<strong>di</strong>videndo il Paese.<br />

Noi cre<strong>di</strong>amo che senza mettere in causa l'attività politico/amministrativa <strong>di</strong> questa<br />

Amministrazione, come Sinistra, abbiamo tentato in modo, tra l'altro sono sod<strong>di</strong>sfatto,<br />

piuttosto omogeneo, <strong>di</strong> articolare una posizione ampia che tenta <strong>di</strong> rispondere alla<br />

complessità dei problemi in atto, che il Presidente Penati su questo punto specifico<br />

generale abbia espresso posizioni che, come Lui stesso ha ricordato, si sono<br />

<strong>di</strong>fferenziate, come Lui ha sottolineato. Io penso, Presidente, non so se da tutte e due le<br />

parti si sia estremizzato nel sottolineare le <strong>di</strong>fferenze, però è evidente poi che nelle<br />

prese <strong>di</strong> posizione le <strong>di</strong>fferenze ci sono, senza caricature perché se mi si <strong>di</strong>ce: tu sei<br />

contro, permetti l'infrazione della legalità a chi soffre o a chi magari ha un problema<br />

sociale <strong>di</strong> povertà, eccetera. Io non lo penso questo, io penso che la giustizia sia uguale<br />

per tutti, penso che i problemi però, eccetera, lo abbiamo già detto, e non ci voglio<br />

tornare.<br />

Quin<strong>di</strong>, pur senza estremizzare e senza sottolineature, penso che le <strong>di</strong>fferenze ci siano e<br />

penso che come è corretto che il Presidente riven<strong>di</strong>chi le sue posizioni, anche noi come<br />

Sinistra sottolineiamo le nostre posizioni e quin<strong>di</strong> non possiamo votare a favore senza,<br />

riba<strong>di</strong>sco, che questo implichi un'influenza sull'attività politico/amministrativa <strong>di</strong><br />

questa coalizione. Grazie.”<br />

Presidente del Consiglio Ortolina : “Barbaro.”<br />

Consigliere Barbaro: “Pren<strong>di</strong>amo atto delle <strong>di</strong>chiarazioni del collega Patta<br />

aggiungendo, senza nessuna forma <strong>di</strong> sentimentalismo politico, che ci rammarica, ce ne<br />

duole, anche perché per quanto ci riguarda le argomentazioni, non voglio riaprire nel<br />

modo più assoluto, del Presidente Penati, noi ci riconosciamo e le sposiamo, ma non<br />

per <strong>di</strong>sciplina della maggioranza, ma per tentare <strong>di</strong> dare una risposta ad un problema<br />

estremamente complesso, ad un problema sociale <strong>di</strong>fficile per chiunque debba<br />

affrontarlo.<br />

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Quin<strong>di</strong> quando rispetto a questi problemi, a questi temi, nascono delle <strong>di</strong>visioni, perché<br />

bisogna prenderne atto senza nessuna drammatizzazione, si vota contro, è un<br />

rammarico che va risottolineato, come ricordavo all'inizio.<br />

Per quanto concerne questo tema, mi avvio alle conclusioni, non voglio farla lunga, io<br />

credo che il Presidente Penati si sia reso interprete delle istanze che sussistono nel<br />

territorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>, <strong>Milano</strong> e <strong>Provincia</strong>, e chi vi sta parlando, da<br />

vecchio Sindaco, vecchio perché si vede l'età, ho i capelli bianchi, le ha vissute<br />

<strong>di</strong>rettamente e abbiamo trovato l'equilibrio amministrativo per dare delle risposte senza<br />

creare traumi.<br />

Ne pren<strong>di</strong>amo quin<strong>di</strong> atto e per questi motivi, ricordando ancora una volta le ragioni<br />

forti del Presidente Penati, le facciamo nostre e voteremo a favore.”<br />

Presidente del Consiglio Ortolina: “Altri interventi? Se non ci sono altri interventi...<br />

prego, Penati, il Consigliere Penati e poi Meroni.”<br />

Presidente della <strong>Provincia</strong> Penati: “Se l'Or<strong>di</strong>ne del Giorno rimane nel testo originario io<br />

voterò a favore, pur con una sorta <strong>di</strong> imbarazzo personale perché voto la mia relazione,<br />

ma mi sembra che non mi voglio sottrarre però ad una responsabilità...”<br />

Presidente del Consiglio Ortolina: “Non c'è conflitto d'interessi.”<br />

Presidente della <strong>Provincia</strong> Penati: “No, lo so Presidente, ma è proprio un mio<br />

imbarazzo, siccome questo Or<strong>di</strong>ne del Giorno racchiude poi un <strong>di</strong>battito e non voglio<br />

sottrarre ad una responsabilità quin<strong>di</strong> voterò a favore dell'Or<strong>di</strong>ne del Giorno.”<br />

Presidente del Consiglio Ortolina: “Meroni.”<br />

Consigliere Meroni: “Grazie, Presidente. La sod<strong>di</strong>sfazione principale che hanno, io<br />

parlo a nome personale e come gruppo della Lega Nord per l'In<strong>di</strong>pendenza della<br />

Padania, ma penso per tutti i Consiglieri <strong>di</strong> minoranza, è che finalmente la politica<br />

prevale su quelli che sono gli aspetti organizzativi, tecnici, amministrativi. Finalmente<br />

per una volta il Presidente Penati ha dovuto sottostare alla legge della politica ed è<br />

rimasto in aula fino alla fine, perché non è un voto a favore o un voto contro che<br />

potrebbe mettere in <strong>di</strong>scussione la sua presenza fisica quale Presidente della <strong>Provincia</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>Milano</strong>, è un contributo che stiamo dando alla politica.<br />

Lo abbiamo detto all'inizio, senza parafrasare, senza nasconderci <strong>di</strong>etro a nessun<br />

attacco politico, era una semplice comunicazione, si poteva risolvere come adesso<br />

giustamente il Capogruppo Dapei nella riunione dei Capigruppo in trenta secon<strong>di</strong>,<br />

avremmo fatto una figura, magari barbina, nei confronti <strong>di</strong> chi aveva già convocato le<br />

televisioni ed i giornalisti, che adesso non ci sono più, però ce la saremmo cavata in<br />

poco tempo.<br />

Invece no, si è voluto cavalcare ancora una volta l'enfasi <strong>di</strong> <strong>di</strong>re le cose che purtroppo,<br />

Presidente, non è con<strong>di</strong>viso da parte della sua maggioranza. Noi, come opposizione,<br />

come forza politica che in questi anni abbiamo fatto opposizione, pren<strong>di</strong>amo atto che<br />

Lei non ha una maggioranza che sostiene le sue teorie, che sostiene il suo programma,<br />

e lo abbiamo detto non più tar<strong>di</strong> <strong>di</strong> qualche mese fa, quando Lei ha voluto cambiare<br />

degli Assessori, delle deleghe, quando la Sinistra democratica che è nata ha per nostro<br />

conto comunque portato all'interno del <strong>di</strong>battito politico della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong><br />

qualcosa <strong>di</strong> <strong>di</strong>verso. Bastava una volontà politica, un segno positivo, un voto sulla<br />

continuazione del suo programma amministrativo, nessuno lo ha voluto accettare e<br />

siamo qui oggi.<br />

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È una banalità perché questo voto, comunque vada a finire, non influisce sulla<br />

questione amministrativa, cioè la <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> non si ingessa su questo voto,<br />

però è un segnale, Presidente, è un segnale che la politica ha necessità <strong>di</strong> capire, ma<br />

non noi, lo deve capire Lei.<br />

Lei deve capire che un Consigliere <strong>Provincia</strong>le ha <strong>di</strong>chiarato in quest'aula che non si<br />

riconosce più nel suo Assessore e ne riven<strong>di</strong>ca un altro, Lei deve capire perché una<br />

parte della sua maggioranza che lo sostiene non La sta sostenendo su una battaglia che<br />

non solamente la Destra, la citta<strong>di</strong>nanza, la maggioranza dei citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> ne è<br />

convinta, Lei la deve capire e noi saremo qui a sentire le sue motivazioni quando Lei<br />

capirà cosa vuole la gente veramente.<br />

Il nostro voto sarà a favore dell'Or<strong>di</strong>ne del Giorno <strong>di</strong> Bruno Dapei.”<br />

Presidente del Consiglio Ortolina: “Clerici.”<br />

Consigliere Clerici: “Brevissimamente, il mio sarà un voto a favore.<br />

Per rubare le parole del collega Esposito perché la posizione del Presidente Penati è<br />

una posizione <strong>di</strong> assoluto buonsenso, quin<strong>di</strong> non è un voto che vuole spaccare nulla, il<br />

Presidente Penati sarà sicuramente Presidente fino alla fine della legislatura, ma ha<br />

sposato una linea <strong>di</strong> buonsenso e io la apprezzo moltissimo.”<br />

Il Presidente del Consiglio sottopone ai voti del Consiglio il seguente or<strong>di</strong>ne del giorno:<br />

OGGETTO – Or<strong>di</strong>ne del giorno presentato in data 6 <strong>settembre</strong> <strong>2007</strong> dal Consigliere<br />

Dapei, collegato all’argomento n. 37, “Comunicazione della deliberazione della Giunta<br />

provinciale del 18 giugno <strong>2007</strong>, atti n. 142895/<strong>2007</strong>/7.5/<strong>2007</strong>/9247, avente ad oggetto:<br />

Costituzione Fondo per la Sicurezza”.<br />

IL CONSIGLIO PROVINCIALE DI MILANO<br />

in adunanza 6 <strong>settembre</strong> <strong>2007</strong><br />

U<strong>di</strong>ta<br />

la comunicazione della deliberazione della Giunta provinciale del 18 giugno <strong>2007</strong>, atti<br />

n. 142895/<strong>2007</strong>/7.5/<strong>2007</strong>/9247, avente ad oggetto: Costituzione Fondo per la Sicurezza<br />

e la relazione del Presidente Penati;<br />

preso atto<br />

che la delibera in oggetto prevede che siano proposti, in sede <strong>di</strong> approvazione del<br />

Bilancio per l’esercizio 2008/2009, ulteriori stanziamenti,<br />

Approva<br />

la relazione del Presidente e con<strong>di</strong>vide gli in<strong>di</strong>rizzi della delibera.<br />

Il Presidente del Consiglio dà inizio alla votazione con sistema elettronico.<br />

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Assenti al momento della votazione i Consiglieri Accame, Albetti, Arrigoni, Caputo, Colli, Elli,<br />

Esposito, Fratus, Gavazzi, Lombar<strong>di</strong>, Musciacchio, Nobili, Pioli e Scarano.<br />

E così risultano presenti il Presidente della <strong>Provincia</strong> Penati e 31 Consiglieri.<br />

Terminate le operazioni <strong>di</strong> voto, <strong>di</strong>chiara approvato l’or<strong>di</strong>ne del giorno con ventidue voti a<br />

favore e <strong>di</strong>eci contrari (Consiglieri Foglia, Fortunati, Gaiardelli, Gatti, Greco, Guerra, Maestri,<br />

Patta, Pezzoni e Tranquillino).<br />

Il Presidente del Consiglio dà atto del risultato della votazione.<br />

Dopo<strong>di</strong>ché, alle ore 21.57 del 6 <strong>settembre</strong> <strong>2007</strong>, il Presidente del Consiglio toglie la seduta e<br />

significa che il Consiglio è convocato per il giorno 13 <strong>settembre</strong> <strong>2007</strong>.<br />

Del che si è redatto il presente verbale che viene come in appresso sottoscritto.<br />

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO IL VICE SEGRETARIO GENERALE<br />

(Vincenzo Ortolina) (Liana Bavaro)<br />

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