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6 settembre 2007 - Provincia di Milano

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istituzioni, in tutte le istituzioni, chiaramente in particolar modo in quelle che<br />

dovrebbero in un certo senso garantire la sicurezza dei citta<strong>di</strong>ni.<br />

Io credo che il Consigliere Guerra sia uscito per un attimo fuori tema, non so se<br />

volutamente, perché reputo Guerra una persona intelligente, non ho capito qual è la sua<br />

risposta alle parole del Presidente, non ho capito le considerazioni, sicuramente il<br />

problema posto dal Consigliere è un problema con<strong>di</strong>visibile, si porta con un or<strong>di</strong>ne del<br />

giorno, lo <strong>di</strong>scutiamo. Poi, se non ricordo male la stessa <strong>Provincia</strong> in una commissione<br />

sulla polizia locale si parlò <strong>di</strong> far sì che la polizia provinciale si facesse carico anche<br />

dei controlli nei vari cantieri. Quin<strong>di</strong> la morte bianca sicuramente è un problema serio,<br />

va affrontata, il problema del lavoro in nero è un problema serio, lei <strong>di</strong>ce che viene dal<br />

proletariato, viene dalla gente, io voglio ricordare un aneddoto che mi appartiene, da<br />

ragazzo andavo a scuola, io abitavo <strong>di</strong> fronte al porto a Napoli, e durante le vacanze<br />

estive e natalizie andavo a fare lo scaricatore <strong>di</strong> porto. C’erano i caporali la mattina alle<br />

ore 6, ti sceglievano un po’ per la grandezza fisica e un po’ per la conoscenza a £ 7.000<br />

al giorno, parlo degli anni 70/80 quando già non si guadagnava £ 1.000 all’ora, ma<br />

forse qualcosa in più, quin<strong>di</strong> ne so qualcosa. Io ti invito a mettere giù un or<strong>di</strong>ne del<br />

giorno sul problema, lo <strong>di</strong>scutiamo. Ma il problema <strong>di</strong> oggi che il Presidente ha posto<br />

qui in aula è un problema molto più serio, molto più profondo, è un problema che la<br />

gente sente, la gente comune, la gente della strada, i citta<strong>di</strong>ni e noi che veniamo dalla<br />

periferia dove succedono fatti gravi, l’ultimo fatto è successo a Desio, per non<br />

ricordare l’episo<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Treviso dove una coppia <strong>di</strong> coniugi è stata assassinata. E da chi?<br />

Da due extracomunitari, uno uscito con l’indulto, 5 mesi fa era stato messo in carcere<br />

per stupro, grazie alla legge del Parlamento questo Signore è stato messo fuori e ha<br />

avuto l’opportunità <strong>di</strong> massacrare due citta<strong>di</strong>ni.<br />

Quando il Presidente Penati <strong>di</strong>ce 130 agenti sono in <strong>Provincia</strong>, nella città, sì Presidente<br />

è vero, ma veda <strong>di</strong> ricordare che questi 130 agenti sono arrivati sul territorio perché<br />

qualcuno si è mosso, ci fu una grossa manifestazione voluta dal Sindaco <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>,<br />

invitando lo Stato, il Parlamento a porre rime<strong>di</strong>o a quello che succedeva nella città e<br />

nelle periferie. E’ grazie a quella grande manifestazione <strong>di</strong> sensibilizzazione che si è<br />

avuta la possibilità <strong>di</strong> avere oggi sul territorio della <strong>Provincia</strong> 130 militari in più. Lei<br />

parla <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto alla sicurezza come un <strong>di</strong>ritto sacrosanto. Noi con<strong>di</strong>vi<strong>di</strong>amo, oggi lei ha<br />

espresso le parole che solo chi non vuole sentire, chi non vuole vedere non può<br />

con<strong>di</strong>videre, perché sono parole sacrosante, sono parole correte, giuste, però bisogna<br />

ricordare che non si può vivere <strong>di</strong> contrad<strong>di</strong>zioni, non si può emanare un indulto con<br />

26.000 scarcerati, <strong>di</strong> cui 5.000 sono già rientrati per reati e poi proporre un milione <strong>di</strong><br />

stanziamento per la sicurezza. Noi con<strong>di</strong>vi<strong>di</strong>amo il milione <strong>di</strong> stanziamento, anzi ben<br />

venga non un milione, anche 2 se servono. Non possiamo non con<strong>di</strong>videre scelte come<br />

questa, però dobbiamo ricordare il rispetto a quei patti sottoscritti, a quegli accor<strong>di</strong><br />

sottoscritti e quando sento parlare il Presidente <strong>di</strong> certezza della pena, lo ha fatto in<br />

modo un po’ ambiguo ma le parole erano quelle, noi siamo per la certezza della pena, è<br />

una vita che <strong>di</strong>ciamo la certezza della pena, è una vita che an<strong>di</strong>amo a gridare nelle<br />

piazze la certezza della pena. Si può avere senza indulti, senza fare proclami preelettorali,<br />

si può fare solo con la coscienza <strong>di</strong> servire veramente come buoni<br />

amministratori la propria città.<br />

Alleanza Nazionale voterà questo documento, se alla fine si voterà è chiaro che il<br />

nostro voto è a sostegno <strong>di</strong> questa proposta, una proposta che è concreta. E’ vero che la<br />

società è cambiata, è mutata. E’ mutata per il grande afflusso <strong>di</strong> extracomunitari e in<br />

questi giorni del grande afflusso dei rom. Non è giusto caro Presidente investire come è<br />

stato fatto su Opera, che non è stato un investimento ma è stato uno sperpero <strong>di</strong> denaro<br />

pubblico, perché non è servito a niente spendere € 300/400.000 per un campo, dopo 20<br />

giorni o un mese il campo smontato, spostato, buttati via sol<strong>di</strong>. A che serve? Ve<strong>di</strong>amo<br />

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