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6 settembre 2007 - Provincia di Milano

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nostri Paesi con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> una vita più decente e che questo fenomeno è sicuramente un<br />

fenomeno che andrà in qualche modo aggravandosi. I flussi migratori si accentueranno,<br />

non pensiamo pensare che spariscano, le nostre società sono sottoposte a forti tensioni.<br />

Ora noi abbiamo sostanzialmente due strade, una <strong>di</strong>sperata che è quella <strong>di</strong> chiuderci e<br />

<strong>di</strong> rinnegare noi stessi, le ragioni profonde della nostra identità, se vogliamo,<br />

occidentale, cioè della società aperta, oppure cercare <strong>di</strong> costruire le con<strong>di</strong>zioni perché<br />

la società aperta possa essere accogliente, possa dare sicurezza, possa garantire a tutti<br />

con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita <strong>di</strong>gnitose. Sostanzialmente questo è il grande interrogativo al quale<br />

noi e le generazioni che verranno dovranno rispondere.<br />

Io credo che la relazione del Presidente Penati si misurasse con questo scenario e io<br />

penso che l'intervento del Presidente Penati fosse un intervento <strong>di</strong> Sinistra e<br />

antileghista, non leghista, non neoleghista, <strong>di</strong> Sinistra e antileghista. Naturalmente io<br />

qui do della parola leghista un'accezione che è nella vulgata corrente e quin<strong>di</strong> in<br />

qualche modo anche negativa, forse anche un po' malevola, ma per come correntemente<br />

viene usato il termine. Non voglia aprire una polemica con i colleghi della Lega ma<br />

antileghista perché la Lega <strong>di</strong>ce no, attenzione, voi non dovete entrare nel nostro Paese,<br />

voi non ci dovete stare.<br />

Il Presidente Penati fa un altro <strong>di</strong>scorso, noi dobbiamo creare le con<strong>di</strong>zioni perché voi<br />

possiate, senza aprire le porte, l'ho detto già prima, però possiate venire e trovare le<br />

con<strong>di</strong>zioni per cui voi possiate costruirvi una vita decente, una vita <strong>di</strong>gnitosa, eccetera,<br />

eccetera.<br />

Ora è chiaro che costruirsi una vita decente e <strong>di</strong>gnitosa è possibile se in qualche modo<br />

chi arriva è accolto, è accettato ed è così evidente che questa possibilità <strong>di</strong> accogliere e<br />

<strong>di</strong> accettare esiste se la paura non domina le menti, i sentimenti delle persone.<br />

È possibile accogliere se non si ha paura, se ci sono le con<strong>di</strong>zioni materiali, ma anche<br />

con<strong>di</strong>zioni morali, psicologiche, eccetera, eccetera, per accogliere, ed è per questo che<br />

io <strong>di</strong>co che è stato fatto un intervento, che Penati oggi ha detto una cosa <strong>di</strong> Sinistra,<br />

perché non ha detto vade retro, ha detto una cosa assolutamente opposta: voi dovete<br />

trovare nel nostro Paese le con<strong>di</strong>zioni che vi consentano <strong>di</strong> potervi inserire. E perché<br />

questo succeda bisogna dare risposte, risposte <strong>di</strong> sicurezza, rispose <strong>di</strong> sicurezza<br />

soprattutto agli ultimi della nostra società, che sono i più prossimi, che sono quelli che<br />

più patiscono.<br />

Ora cosa ci sia in questo <strong>di</strong> abbandono delle nostre origini e dei nostri valori, <strong>di</strong><br />

mutazione genetica, <strong>di</strong> rottura, io sinceramente non lo capisco, io sono invece <strong>di</strong><br />

un'altra idea. La realtà nuova, con una presenza assai più incisiva, ci pone dei problemi<br />

nuovi, cioè noi non possiamo girare la testa, non vedere la realtà per come è, dobbiamo<br />

dare delle risposte perché questo è il compito della politica, ma siamo tutti d'accordo<br />

che poi c'è la micro e c'è la macrocriminalità, che ci sono le storture e le <strong>di</strong>storsioni<br />

profonde, eccetera, eccetera, che dal ventre <strong>di</strong> questa società nascono squilibri,<br />

contrad<strong>di</strong>zioni, eccetera, questa è una lezione che noi non meritiamo, sinceramente<br />

nessuno può darci questa lezione, insegnarci i fondamentali, no, perché noi non<br />

abbiamo ab<strong>di</strong>cato a nulla, <strong>di</strong>ciamo semplicemente che abbiamo il dovere <strong>di</strong> fronte alla<br />

realtà nuova, come si è costruita e come va costruendosi, <strong>di</strong> dare delle risposte<br />

aggiornate.<br />

Nessuno idoleggia la repressione, quando mai? Nessuno idoleggia.... almeno noi <strong>di</strong><br />

sicuro non idoleggiamo e non facciamo un mito della repressione, nessuno vuole<br />

affidare al questurino la soluzione dei problemi che sono autenticamente politici perché<br />

investono la comunità nella sua profon<strong>di</strong>tà, sono problemi culturali, non vogliamo<br />

delegare a nessuno, ma ci sono problemi che vanno accentuandosi <strong>di</strong> convivenza, <strong>di</strong><br />

compatibilità, in alcuni casi <strong>di</strong> legalità, in alcuni casi <strong>di</strong> igiene, sono compiti <strong>di</strong> fronte<br />

ai quali noi non possiamo <strong>di</strong>stogliere lo sguardo.<br />

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