6 settembre 2007 - Provincia di Milano

non mi piace, non la condivido, non risolve i problemi della sicurezza che pure si
declamano in continuazione.
Di quale sicurezza parliamo? Di solito in un ragionamento corretto bisogna affrontare i
problemi delle grandi periferie, le grandi città, grandi periferie nell'accezione negativa.
Ora io sono nato a Quarto Oggiaro, penso che nelle periferie ci siano tante cose
positive che sono tutte oscurate, ci sono stato lì trent'anni prima di andare in periferia,
oltre gli immigrati, che sono uno di quei problemi nuovi che abbiamo l'obbligo di
affrontare, su cui si è detto tanto, salto per brevità, nelle nostre grandi periferie ci sono
centinaia di migliaia di operai, di casalinghe, di pensionati, italianissimi e che anche
nella zona che ho citato, per evitare che nei salotti si parli di problemi che non si
conoscono, quando rivendicano di stare tranquilli, quindi sicuri, sanno che nel loro
quartiere oggi ci sono problemi che magari si vedono meno, che però si chiamano
usura, racket, occupazione abusiva degli alloggi, droga, criminalità economica, cantieri,
privati o pubblici, saltiamo il discorso, in cui però la legalità non è la prima
preoccupazione.
Allora non è parlare d'altro, non ingannare il popolo, bisogna affrontare l'insieme dei
problemi.
Terzo, anche negli strumenti bisogna essere seri, mi fa specie che la discussione sia
un'altra volta sull'ennesima invenzione di nuove regole e di nuove leggi, mi fa specie,
perché contro la prostituzione, contro l'abusivismo, contro i cosiddetti reati minori
come su quelli maggiori che ho evocato prima le leggi ci sono, se discutiamo nel merito
possiamo fare un rendiconto, chi fa, chi non fa e perché.
Mi fa specie che dalla città che esprime la Presidenza dell'ANCI si illuda sul fatto che
le ordinanze, che sono strumenti amministrativi, possano avere contenuti e le
rassicurazioni di carattere penale, cerchiamo di fare delle cose che hanno senso.
Su una cosa i colleghi della Destra hanno ragione, che l'indulto qualche problema lo sta
creando, ma lo sta creando anche perché non si è chiari e netti fino in fondo,
personaggi del passato di una certa levatura hanno sempre preso provvedimenti di
indulto abbinati all'amnistia che consente di alleggerire il lavoro di investigazione e di
giudizio dell'apparato repressivo dello Stato, che se giustamente dove stanno 44.000
detenuti bisogna farcene stare 25.000 si sia coraggiosi e conseguenti fino in fondo, nel
senso che per essere efficaci non bisogna vedere il sondaggio e poi decidere, bisogna
andare fino in fondo su una strada giusta, se la si ritiene, e poi applicarla altrimenti
metà e metà si combina poco.
Da questo punto di vista però io vorrei dire che bisognerebbe essere, magari umili è
una cosa... bisogna essere modesti, bisogna cercare di non ritenersi sempre i primi,
eccetera, in questa fiera di banalità, di interviste e di parole, mi ha colpito quello che io
ritengo un grandissimo esempio di amministratore di grande città, fornirò per brevità
qualche considerazione che ha fatto un grande Sindaco, quale Diego Novelli, perché il
problema della criminalità non è oggi, che dimostra, con dati alla mano, che una città
piegata dalla crisi produttiva più forte del dopoguerra, attaccata dalla criminalità
organizzata, con la gente che aveva paura di uscire, con l'attacco del terrorismo delle
Brigate Rosse ha dimostrato con provvedimenti amministrativi, paragone improprio,
però solo per dire che le difficoltà non è che sono tutte adesso, è la scoperta dell'acqua
calda, però ha dimostrato sulla base di provvedimenti amministrativi qual è stata la
reazione civile.
Prendo trenta secondi per fare un biasimo a me stesso, però anche agli organi di questo
Consiglio, mi fa specie ed è un clima ... che questa discussione sulla legalità,
ricordando grandi persone, senza retorica, si è fatto una discussione sulla legalità oggi e
spero sia solo una dimenticanza, ma mi colpisce il fatto che non abbiamo speso oggi,
prima seduta, una parola di ricordo del Generale Dalla Chiesa e della moglie Setti
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