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6 settembre 2007 - Provincia di Milano

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isoluzione vera <strong>di</strong> questo problema che parte da una <strong>di</strong>scussione seria in tutti i luoghi<br />

dove possiamo assumere decisioni che non riguardano solo specificatamente questo<br />

tema ma riguardano, come tutti gli approcci culturali, un approccio più complessivo.<br />

Perciò le ho proposto, a nome delle Assessore un incontro, ma <strong>di</strong> più, la necessità <strong>di</strong><br />

conoscere più da vicino il lavoro che sta svolgendo la sua Associazione, la <strong>di</strong>sponibilità<br />

a confrontarsi sulle scelte che abbiamo fatto e anche la <strong>di</strong>sponibilità umile, come è<br />

giusto che sia in questo caso, a definire qual è la strategia, perché non è facile assumere<br />

una decisione forte e su questo andare con grande coerenza al risultato. Non avrei<br />

voluto <strong>di</strong>rlo pubblicamente, perché c’è un elemento <strong>di</strong> solidarietà e un elemento <strong>di</strong><br />

partecipazione personale che non necessariamente passa attraverso la sua esternazione<br />

pubblica, ma poiché secondo me correttamente Caputo l’ha portato all’attenzione <strong>di</strong><br />

questo Consiglio, <strong>di</strong>co che questa è un’azione che abbiamo intrapreso e credo che forse<br />

attraverso questa cosa possa passare un nuovo modello, una nuova modalità che tenga<br />

conto, insieme a quello che ha detto anche il Presidente Penati, anche l’Assessore<br />

Casati mi risulta abbia scritto alla vice presidente dell’Associazione Donne<br />

Marocchine. Per noi, per me in particolare che mi occupo <strong>di</strong> politiche <strong>di</strong> genere e ho<br />

costantemente contatto con le associazioni, e sono molte badate in questa città che si<br />

occupano <strong>di</strong> questo, spesso non riconosciute, spesso non finanziate, spesso non<br />

considerate. Mi piacerebbe che si affrontasse questo con il tema dominante della libertà<br />

delle donne, dei <strong>di</strong>ritti delle donne anche dentro le contrad<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> una società<br />

multiculturale. Vi ringrazio.”<br />

Consigliere Fortunati: “Volevo portare all’attenzione <strong>di</strong> questo Consiglio e della Giunta<br />

una raccolta <strong>di</strong> firme molto importante che è in atto da alcuni mesi e che entro il 30<br />

<strong>settembre</strong> vuole raccogliere un milione <strong>di</strong> firme per la <strong>di</strong>sabilità. E’ stata organizzata<br />

dal EDF, che è il Forum Europeo per la Disabilità, per chi non lo dovesse sapere è<br />

un’organizzazione <strong>di</strong> associazioni <strong>di</strong> persone con <strong>di</strong>sabilità e loro familiari che a livello<br />

europeo si sta muovendo su piattaforme legate ai <strong>di</strong>ritti e in particolare al <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong><br />

citta<strong>di</strong>nanza. In questo caso chiedono la raccolta <strong>di</strong> un milione <strong>di</strong> firme contro ogni<br />

<strong>di</strong>scriminazione. E’ una richiesta che va a sostenere circa 50 milioni <strong>di</strong> persone con<br />

<strong>di</strong>sabilità in Europa, più del 10% della popolazione europea, è calcolato che una<br />

persona ogni 4 famiglie ha una <strong>di</strong>sabilità. Il Forum Europeo della Disabilità quin<strong>di</strong> cosa<br />

chiede con la campagna? Chiede alla Comunità Europea tutta <strong>di</strong> dotarsi <strong>di</strong> legislazioni<br />

più incisive riguardo la <strong>di</strong>sabilità, in pieno accordo con la Convenzione per i <strong>di</strong>ritti<br />

delle persone con <strong>di</strong>sabilità che è stata firmata all’ONU il 31 marzo scorso da più<br />

Paesi, compreso anche l’Italia. Una convenzione e anche una raccolta <strong>di</strong> firme che<br />

chiede pari trattamento nell’istruzione, nell’ambito lavorativo e per la<br />

deistituzionalizzazione delle persone con <strong>di</strong>sabilità che possono quin<strong>di</strong> vivere appieno<br />

una vita il più possibile simile a quella <strong>di</strong> tutte le altre persone.<br />

Se è vero che in Italia, così come anche in Europa, abbiamo fatto gran<strong>di</strong> passi negli<br />

ultimi anni, grazie anche alle leggi che ci sono state proprio contro la <strong>di</strong>scriminazione<br />

per le persone con <strong>di</strong>sabilità, è vero anche che ci sono ancora molte <strong>di</strong>scriminazioni in<br />

atto, le ve<strong>di</strong>amo continuamente. Ne accenno solo alcune, come fa anche questa raccolta<br />

<strong>di</strong> firme: il livello <strong>di</strong> istruzione per le persone con <strong>di</strong>sabilità, la possibilità <strong>di</strong> arrivare ai<br />

livelli superiori e all’università è molto basso; la maggioranza dei bambini con<br />

<strong>di</strong>sabilità in Europa ha gravi problemi e non pari opportunità anche nell’accesso<br />

all’istruzione; ci sono fonti <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to estremamente basse, spesso legate ancora a forme<br />

<strong>di</strong> assistenzialismo e i red<strong>di</strong>ti da lavoro sono comunque spesso più bassi <strong>di</strong> quelli delle<br />

persone non <strong>di</strong>sabili. Naturalmente c’è poi il <strong>di</strong>scorso che ho fatto spesso e che quin<strong>di</strong><br />

in questo Consiglio è molto presente, rispetto ai pregiu<strong>di</strong>zi e allo stigma che ancora<br />

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