6 settembre 2007 - Provincia di Milano
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d’Acqui ed era ancora bambino quando la sua famiglia dovette migrare in Francia. A<br />
13 anni era già al lavoro in una miniera della Grand Combe, la zona mineraria delle<br />
Cevennes, in cui vivevano i suoi. Aderì nel 1935 al Partito Comunista, e <strong>di</strong>venne anche<br />
Segretario della sezione giovanile. Fu uno dei <strong>di</strong>scorsi a Parigi <strong>di</strong> Dolores Ibarruri, la<br />
pasionaria, a convincerlo della necessità <strong>di</strong> arruolarsi nelle Brigate Internazionali, che<br />
nella Guerra Civile Spagnola sostenevano il regime democratico contro i fascisti <strong>di</strong><br />
Franco. Nel 1936 fu tra i più giovani combattenti italiani inquadrati nella Brigata<br />
Garibal<strong>di</strong>. Ferito 3 volte sul fronte <strong>di</strong> Saragozza, nella battaglia <strong>di</strong> Brunete e al<br />
passaggio dell’Ebro, portava ancora nel corpo le schegge della ferita più grave.<br />
Rientrato in Italia nel 1940, Pesce viene arrestato e deviato al confino a Ventotene.<br />
Liberato nell’agosto del 1943, nel <strong>settembre</strong> del 1943 è tra gli organizzatori dei GAP a<br />
Torino. Dal maggio 1944 assume invece a <strong>Milano</strong>, sino alla liberazione, il comando<br />
della terza GAP Rubini.<br />
Proclamato eroe nazionale dal comando delle Brigate Garibal<strong>di</strong> nel dopoguerra, viene<br />
decorato <strong>di</strong> medaglia d’oro al valor partigiano. Nella motivazione della medaglia d’oro<br />
al valor militare, concessa a Visone – questo è il nome <strong>di</strong> battaglia <strong>di</strong> Giovanni Pesce –<br />
si legge fra l’altro: ferito ad una gamba in un’audace e rischiosa impresa contro la ra<strong>di</strong>o<br />
trasmittente <strong>di</strong> Torino, fortemente guardata da reparti tedeschi e fascisti, riusciva<br />
miracolosamente a sfuggire alla cattura, portando in salvo un compagno gravemente<br />
ferito. In pieno giorno, nel cuore della città <strong>di</strong> Torino, affrontava da solo gli ufficiali<br />
tedeschi, ne uccideva 2 soccorsi in aiuto dei primi e, sopraffatto e caduto a terra,<br />
fronteggiava coraggiosamente un gruppo <strong>di</strong> nazifascisti che apriva un intenso fuoco<br />
contro <strong>di</strong> lui, riuscendo a porsi in salvo incolume.<br />
Dal 1951 al 1964 ha rappresentato il Partito Comunista Italiano nel Consiglio<br />
Comunale <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>, quin<strong>di</strong> è stato anche nelle istituzioni che noi conosciamo.<br />
Giovanni Pesce, dalla costituzione dell’ANPI, era membro del suo Consiglio<br />
Nazionale. Tra la numerosa memorialistica sulla Resistenza basti ricordare “Un<br />
Garibal<strong>di</strong>no in Spagna “, del 1955, e “Senza Tregua”, la guerra dei GAP del 1967.<br />
Vi prego <strong>di</strong> raccogliervi in un minuto <strong>di</strong> silenzio in onore <strong>di</strong> Giovanni Pesce ed in<br />
memoria.”<br />
Il Consiglio osserva un minuto <strong>di</strong> silenzio.<br />
Presidente del Consiglio Ortolina: “Vi ringrazio. Iniziamo la nostra seduta con gli<br />
interventi ex art. 83, che, anche in ragione del fatto che abbiamo finito le vacanze, e<br />
durante le vacanze sono successi anche alcuni avvenimenti ed eventi interessanti, vede<br />
una nutrita iscrizione <strong>di</strong> Consiglieri a parlare. Dò subito la parola al Consigliere<br />
Gavazzi, si prepari Guerra.”<br />
Consigliere Gavazzi: “Grazie Presidente. Sì, sono finite le vacanze, è passato tanto<br />
tempo, i problemi però sono rimasti tali e quali. Prometto che non salgo sui banchi,<br />
però la problematica è sempre quella. Come vi ricordate …… Prima una piccola<br />
premessa Presidente, che l’ho vista sorridere, il problema dei parcheggi esiste ancora a<br />
tutto spiano, adesso che hanno fatto anche i lavori, ad<strong>di</strong>rittura anche chi lavora non può<br />
trovare il posto in giro, mi riferisco alla nostra polizia provinciale, ad<strong>di</strong>rittura gli si<br />
vieta <strong>di</strong> entrare nei parcheggi. C’è qualcosa che non quadra, Presidente! Pren<strong>di</strong>amo<br />
questo benedetto parcheggio che c’è sempre stato qui in fianco alla <strong>Provincia</strong>, non è<br />
possibile che si arriva in queste con<strong>di</strong>zioni e lo si ripeta da sempre. Questo è il primo<br />
fatto.<br />
Il secondo fatto, che si riferiva alla mia protesta plateale dell’altra volta <strong>di</strong> salire sui<br />
banchi per l’atto <strong>di</strong> illegittimità nella nomina dei componenti del consiglio <strong>di</strong><br />
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