6 settembre 2007 - Provincia di Milano

Allora io penso, Presidente, adesso sto saltando per accelerare e venire al dunque, che
invece qui c'è uno spostamento vero dell'asse del programma. Penso che questo
spostamento nasca per obiettivi altri da quelli che dobbiamo affrontare qui dentro,
perché la repressione non è solo prima temporalmente, ma è anche il punto più
insistito, è il primo negli investimenti. Vede, Presidente, nella delibera di Luglio, che
noi poi abbiamo votato sulla base di un ragionamento comune che abbiamo fatto, lì
doveva esserci un milione subito per la repressione ed un milione subito per
l'inclusione, invece temporalmente per cogliere il segno dei tempi si è voluto invece
insistere su questo dato, su questo elemento, lì c'era l'occasione per dire noi siamo
quelli che non mettono la mano davanti agli occhi e alle orecchie ma sanno che i
problemi complessi vanno affrontati con la politica.
Questo fatto, Presidente, è confermato e sembrerebbe confermato dal fatto che questo
spostamento di programma dell'asse, del ragionamento, della cultura, Lei lo ha unito ad
un attacco quotidiano alla Sinistra, Lei in tutte le dichiarazioni, ma lo ha ripetuto anche
oggi, ha accusato la Sinistra di sociologismo ...”
Presidente del Consiglio Ortolina: “Si avvii a chiudere (segue intervento fuori
microfono) d'accordo va bene, figurati, lo facciamo finire, tranquillo, però entro un
termine ragionevole (segue intervento fuori microfono) mettetevi d'accordo allora.”
Consigliere Patta: “Chiudo. Esposito (segue intervento fuori microfono) sto chiudendo,
salto molte cose che però possiamo discutere in altri momenti.
Lei comunque ha connesso i due elementi come se la responsabilità di una tolleranza di
tutti i giustificazionismi fosse connessa ad una cultura della Sinistra che, come sa bene,
Presidente, è rappresentata all'interno della sua maggioranza da forze politiche.
Lei allora ha indotto in noi quindi l'impressione di fare da un lato uno sbaglio politico
perché qui si evince che in questo Paese la cultura della Destra sta vincendo alla
grande, l'ho già detto nell'altro intervento, la cultura della Destra è quella che da un lato
produce la miseria e l'esclusione sociale, dall'altro utilizza i poveri ed i miseri per
nascondere le responsabilità reali della situazione, per nascondere le proprie
responsabilità, per campagne populistiche e d'ordine che hanno la funzione di
rinsaldare il potere.
La Destra ha anche come obiettivo e come principio fondamentale che lo Stato debba
ritrarsi dalla funzione, quella che per esempio in questo caso richiama l'inclusione
sociale, la Destra pensa ad uno Stato minimo in cui queste funzioni, questa funzione
della politica a cui noi rischiamo di abdicare, per la Destra è una scelta giusta,
necessaria, quindi non contraddice, però il punto fondamentale, Presidente, è che sta
vincendo questa cultura.
Se noi cadiamo in questo meccanismo e non teniamo strettamente connessi la richiesta
della legalità con dei percorsi inclusivi che raggiungano risultati non momentanei, ma
duraturi, siamo in quell'alveo e, Presidente, diciamo al Paese, come l'applauso che
hanno prodotto quelli della Destra, che se anche Penati gli dà ragione la Destra ha
sempre avuto ragione, quindi votiamo direttamente la Destra e quelli di Sinistra se ne
stiano a casa e non votino.
Allora, Presidente, e chiudo, è la conclusione vera questa, io credo che fino ad oggi,
fino a questa estate noi ci eravamo mossi in un modo diverso, io penso, se ho inteso
bene però, nel suo discorso insieme ad elementi che io non condivido però elementi
vari nel suo discorso, considerazioni culturali, concetti politici, quindi un discorso
ampio dell'articolato, insieme di elementi di questo genere che magari ci possono
vedere su posizioni diverse, io ho intravisto il fatto che si possa riaprire la strada a che
l'inclusione, un investimento vero della Provincia su questo tema possa riprendere in
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