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6 settembre 2007 - Provincia di Milano

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<strong>di</strong>versa che ha avuto contrapposizioni nella storia della Sinistra anche nel nostro Paese<br />

molto accentuate. Non è possibile etichettare tutto come se fosse un monolite che si è<br />

sviluppato e che oggi c'è un pezzo della Sinistra che improvvisamente impazzisce ed<br />

abbandona quelle che sono le tra<strong>di</strong>zioni dell'altro.<br />

Noi allora, se dobbiamo essere sinceri, dobbiamo prendere atto che non c'è più nessuno<br />

che fa il proprio mestiere. Ma chi <strong>di</strong>fende i pensionati? Ma chi <strong>di</strong>fende gli operai? Io da<br />

Sindaco, e poi concludo, ho ricevuto <strong>di</strong>verse volte delle famiglie in cui quelli più<br />

preoccupati sapete chi erano? Era perché avevano la figlia che faceva l'infermiera e che<br />

tornava alle 3 <strong>di</strong> notte e il padre doveva scendere e accompagnarla perché nel<br />

parcheggio dove parcheggiava la macchina la figlia c'erano papponi, prostitute e clienti<br />

delle prostitute che si ritrovano lì sotto e quella povera <strong>di</strong>sgraziata, che aveva fatto il<br />

turno da infermiera, aveva paura a tornare a casa e ci voleva qualcuno che<br />

l'accompagnasse.<br />

Da che parte sta l'uomo <strong>di</strong> Sinistra? E racconta a quel padre <strong>di</strong> famiglia e a quella<br />

lavoratrice che c'è un tema, che prima <strong>di</strong> risolvere quel problema bisogna risolvere le<br />

contrad<strong>di</strong>zioni della globalizzazione del mondo, <strong>di</strong> come si è sviluppato il capitalismo<br />

nei secoli o gli dà una risposta, ora e lì, <strong>di</strong> come si risolvono i problemi?<br />

Io credo che il mio compito non è quello, il nostro compito, se mi permettete, <strong>di</strong> fare<br />

della filosofia, ma è quello <strong>di</strong> compiere degli atti amministrativi che vadano incontro<br />

alle esigenze dei citta<strong>di</strong>ni e se considero la sicurezza ed il vivere in serenità un bene,<br />

riconosco che chi minaccia questo bene e questo <strong>di</strong>ritto lede un <strong>di</strong>ritto ad una persona<br />

ed in questo caso deve essere sanzionato e perseguito, o messo nelle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> non<br />

poterlo più fare.<br />

Poi siamo tutti convinti che non è la repressione l'unico elemento, ma che bisogna,<br />

specie rispetto a questo tipo <strong>di</strong> realtà, avere una grande attenzione per non spingere tutti<br />

nella <strong>di</strong>sperazione ed essere costretti a fare questa cosa, però se noi siamo <strong>di</strong> fronte al<br />

fatto che c'è ormai la presenza che si avvicina al 10% della popolazione immigrata e<br />

coloro che sono regolari - dati del Viminale, rispetto all'anno scorso - la popolazione<br />

immigrata regolarmente nell'area metropolitana milanese, nel nostro Paese più in<br />

generale, compie una quantità <strong>di</strong> reati percentualmente identica a quella degli italiani.<br />

Chi è qui regolarmente nel nostro Paese, e svolge un'attività lavorativa, ha un tasso<br />

criminogeno che è identico a quello della comunità nazionale. Se guar<strong>di</strong>amo soltanto la<br />

quota dei clandestini, c'è quel <strong>di</strong>vario che si <strong>di</strong>ceva prima, schizzano tutti gli in<strong>di</strong>catori,<br />

cioè per alcuni reati, i due terzi, oltre ai due terzi, quasi i tre quarti dei reati sono<br />

compiuti da citta<strong>di</strong>ni clandestinamente nel nostro Paese.<br />

Io sono convinto che bisogna capire se la causa è li tengo in clandestinità o se la causa<br />

è un'altra, però io credo che responsabilità ci siano anche rispetto ad una legislazione<br />

che deve essere rivista rispetto alle quote <strong>di</strong> ingresso, ma sono molto perplesso a <strong>di</strong>re<br />

che il tema Statuto sul fatto che c'è una rigi<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> percorsi e una <strong>di</strong>fficoltà a passare da<br />

clandestino a regolare, e che tutta la responsabilità del fattore criminogeno <strong>di</strong> quella<br />

quota <strong>di</strong> immigrazione sta tutta in quella responsabilità e non ci siano responsabilità<br />

degli in<strong>di</strong>vidui che compiono quegli atti.<br />

Questo non è possibile pensarlo, che tutta la responsabilità sta nel fatto che c'è una<br />

normativa che rende <strong>di</strong>fficile e che rende in qualche modo obbligato il passaggio dalla<br />

clandestinità per poi essere regolarizzati e allora nel frattempo c'è solo una<br />

responsabilità oggettiva delle norme, della società e delle con<strong>di</strong>zioni politiche e non c'è<br />

una responsabilità in<strong>di</strong>viduale <strong>di</strong> quegli in<strong>di</strong>vidui che compiono il 70% dei reati sulla<br />

persona.<br />

Io credo che ci debba essere un'attenzione a non essere rigi<strong>di</strong> sui percorsi <strong>di</strong><br />

normalizzazione, ma credo che si debba essere rigorosi ed intransigenti su chi compie<br />

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