6 settembre 2007 - Provincia di Milano
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gestione in questa …… che dovesse <strong>di</strong>ventare reale società operativa per la gestione <strong>di</strong><br />
tutto il servizio idrico, che è un servizio ricor<strong>di</strong>amoci importante e strategico per questa<br />
<strong>Provincia</strong>, ebbene per ragioni secondo me esclusivamente politiche che sono<br />
probabilmente interpretabili con la scissione che i D.S. hanno avuto a sinistra, con la<br />
mancanza <strong>di</strong> equilibrio all’interno del nuovo Partito Democratico, con gli equilibri con<br />
le altre forze ormai atomizzate <strong>di</strong> questa sinistra <strong>di</strong> cui non si capisce nemmeno più i<br />
confini, cioè il centrosinistra in Italia è la coalizione politica più atomizzata del pianeta,<br />
<strong>di</strong> questo ci si deve rendere conto, cioè non si sa nemmeno più quante forze politiche ci<br />
sono all’interno del centrosinistra. Orbene, questa impasse sta facendo dei danni<br />
incre<strong>di</strong>bili su tutto, e danno ulteriore, danno gravissimo che non si capisce su questo<br />
determinato argomento, che è l’argomento <strong>di</strong> cui mi occupo in commissione e da<br />
sempre all’interno <strong>di</strong> questo ente, non si capisce cosa succede. Fare una cronistoria <strong>di</strong><br />
cosa è successo o <strong>di</strong> quali potrebbero essere le ipotesi è veramente quasi ri<strong>di</strong>colo, non<br />
entro nemmeno nel merito del fatto che il Presidente, ex <strong>di</strong>essino Colombo si è<br />
presentato <strong>di</strong>missionario a un’assemblea in cui aveva detto che era <strong>di</strong>missionario 3<br />
mesi fa o che poi invece ha detto che non ha mai presentato le <strong>di</strong>missioni. Non si<br />
capisce niente! Cioè, <strong>di</strong>re cosa potrebbe succedere del futuro del servizio idrico<br />
integrato in <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> oggi è come gettare una fiche su un tavolo da roulette<br />
che non ha magari 36 numeri ma ne ha 200. Questo è un ulteriore esempio del modo <strong>di</strong><br />
amministrare <strong>di</strong> questo ente. Il Presidente Penati lascia se<strong>di</strong>a vuota, come <strong>di</strong>ce il<br />
collega Meroni, per non venire a rispondere, i colleghi avranno posto oggi forse<br />
qualche decina <strong>di</strong> interrogativi sul tavolo <strong>di</strong> questa Amministrazione, io nella mia<br />
specificità ne pongo probabilmente uno ulteriore. Cosa succederà, come ci si<br />
comporterà, quali saranno le future azioni che questo ente che deve coor<strong>di</strong>nare<br />
ovviamente i Sindaci, deve coor<strong>di</strong>nare l’ATO, intende assumere per la gestione del<br />
servizio idrico integrato, questo lo lasceremo ai successivi acca<strong>di</strong>menti che speriamo<br />
non siano alle calende greche ma speriamo che si risolvano nei prossimi giorni. Questo<br />
contemplando il fatto che le forze del centrosinistra sono ormai tante, così conflittuali<br />
fra <strong>di</strong> loro e così <strong>di</strong>saggregate che non riescono a trovare il bandolo della matassa<br />
nemmeno per soluzioni <strong>di</strong> carattere non <strong>di</strong>co politico ma anche <strong>di</strong> carattere industriale,<br />
perché qui c’è una realtà importante, una realtà industriale attiva in <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong><br />
che rischia <strong>di</strong> perdere il treno rispetto a tutte le Province d’Italia, anche le più remote,<br />
per l’immobilismo e l’incapacità della maggioranza non solo <strong>di</strong> prendere delle<br />
decisioni ma anche <strong>di</strong> tenere un filo logico <strong>di</strong> ragionamento che va solo nell’interesse<br />
dei citta<strong>di</strong>ni al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> qualsiasi logica e <strong>di</strong>scriminante politica. Grazie.”<br />
Nel frattempo è entrato in aula l’Assessore Carlino.<br />
Consigliere Tranquillino: “Grazie Presidente. Innanzitutto io volevo ringraziarla per il<br />
ricordo che ha fatto del compagno comandante Giovanni Pesce. Io credo che a <strong>Milano</strong><br />
oggi manchi qualcosa, ho avuto la fortuna <strong>di</strong> incontrarlo forse tar<strong>di</strong>, perché era l’inizio<br />
degli anni 90, però ho dei bellissimi ricor<strong>di</strong> e devo <strong>di</strong>re che Pesce è veramente una<br />
lezione, perché tutte le volte che si è fatto cenno in quest’aula a concetti come quello<br />
della non violenza, del terrorismo, oppure della lotta armata, Giovanni Pesce ci ha<br />
raccontato nelle interviste che ha rilasciato che quando fu costretto a impugnare le<br />
armi, lo fece lui e la Nori portata a Monza per essere interrogata dai nazifascisti, lo<br />
fecero per amore. Questo a riconferma ancora una volta <strong>di</strong> come delle volte ci si<br />
abbandoni semplicisticamente a delle <strong>di</strong>scussioni un po’ oziose e anche un po’<br />
ampollose su questioni che noi per davvero non abbiamo saputo e non possiamo<br />
toccare con mano. Mentre lui, per esempio, gente come lui, gente che Hobsbawm<br />
definirebbe gente non comune, come è intitolato il suo libro, gente del popolo, prende<br />
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