6 settembre 2007 - Provincia di Milano

occasione delle celebrazioni degli anniversari della Repubblica, io credo che seppure
questi simbolismi storici possano essere evocativi e possano avere una loro ragione,
sicuramente sono poco utilizzabili per una società avanzata e complessa qual è la
nostra.
Io quindi credo che vada ripensato proprio al tema dell'indulto e cercando invece delle
legislazioni più specifiche che pongano alla loro base degli studi sociologici che
propongano delle soluzioni differenziate, dei percorsi individuali, delle soluzioni molto
selettive per tipologia di reato, per caratteristiche di responsabilità e quant'altro e credo
che vada anche aperta una riflessione su quelle che sono distinzione tradizionale tra i
reati che orientano sia l'attività di contrasto e sia l'attività poi di carattere sanzionatorio,
tema per esempio delle truffe agli anziani che sono un reato che sicuramente è contro il
patrimonio e non contro la persona, secondo me per la gravità, per la sfera psicologica
che vanno ad intaccare proprio nella persona offesa dovrebbero secondo me far
riflettere in funzione di mettere in campo dei meccanismi di prevenzione e di contrasto
diversi, più incisivi di quelli che sono messi in campo oggi con questa distinzione
tradizionale secondo me forse superata tra reati contro la persona e reati contro il
patrimonio.
Io credo che anche nel dibattito di oggi, quando sono emersi dei ragionamenti che forse
mettevano un po' il piede nel piatto, qualcuno magari ha avuto modo di pensare cose
diverse dai concetti che le hanno sottese, mi riferisco per esempio quando si dice che
molti rom non mandano a scuola i figli, credo che tutti abbiamo chiaro che quando si
pongono all'attenzione ragionamenti di questo tipo certamente non si dà un giudizio né
razzista né un giudizio che porta a dire che si vuole imporre una cultura ad altri, ma si
mette semplicemente in chiaro quello che è un fondamento che credo tutti noi in questo
Consiglio condividiamo, che se dobbiamo decidere tra cultura e diritti umani noi
privilegiamo sempre i diritti umani e quindi il diritto all'istruzione per l'infanzia è un
diritto umano ad ogni effetto, come è il diritto all'integrità della persona nel caso si
discuta dell'infibulazione o quant'altro.
Io credo che la Provincia di Milano, se volessimo dare un sintetico giudizio nel suo
approccio a questo tema della sicurezza abbia detto molte cose, seppure nella
considerazione che non è una nostra competenza principale quello della sicurezza, è
una competenza residuale che ci interessa dal punto di visto istituzionale in maniera
non rilevante.
Per esempio credo sia sbagliato quando il Centrosinistra sottolinea all'attenzione il
tema della sicurezza e dire che scimmiotta la Destra. Secondo me il Centrosinistra fa,
attraverso tutti i suoi esponenti nelle istituzioni, il lavoro che ciascuno dovrebbe fare,
cioè quello del buon amministratore che affronta i problemi che ci sono, che ha il senso
della legalità e che cerca di rispondervi anche con un proprio credo politico in una
posizione di coerenza.
Per essere preciso voglio ricordare il patto di legalità che ha caratterizzato la vicenda
dei rom, il campo di via Triboniano, io credo che in quel caso, come in altri casi, la
Provincia abbia messo in campo in maniera innovativa una propria sensibilità su un
certo argomento, mettendo in campo una proposta che voleva coniugare accoglienza e
legalità e credo che questo sia un tema trattato anche in maniera con sottolineature
specifiche anche in altre situazioni.
Ricordo quando vi è stata la polemica a seguito degli episodi della nostra Cina Town
milanese, quando si dibatté circa possibilità di dare l'area di Arese a disposizione per
queste attività imprenditoriali, la Provincia, il Presidente disse: va bene, però diamo
qualcosa e chiediamo un cambio un patto di legalità. Il patto di legalità ebbe come sua
estrinsecazione la richiesta di dire cerchiamo di mettere dei paletti per contrastare
sempre di più il lavoro senza tutela ed il lavoro minorile, quindi credo che questo sia un
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