nasce la sensibilità al glutine - Adi

ADI MAGAZINE 3, 2011; 15 - www.adiitalia.com
Tabella 1. Studi che hanno analizzato le associazioni tra peso corporeo, adiposità e il rischio di malattia di Parkinson.
Studio (Stato) Durata del Dimensioni Risultati
follow up del campione
(anni) [casi]
Hu et al. 18,8 22.367 Uomini Valori elevati di BMI erano associati con un maggior rischio di
(Finlandesi) 23.439 Donne malattia di Parkinson in ambedue i sessi; l’associazione con una
[272M:254F] precoce comparsa di malattia (età alla diagnosi < 65 anni) era
addirittura maggiore
Abbott et al. 30 7.990 Uomini Un’elevata adiposità misurata a livello delle pieghe cutanee del
(Giapponesi [137] tricipite si associava ad un elevato rischio di insorgenza di
e Americani) malattia di Parkinson, sia precoce (età alla diagnosi 65 anni); l’associazione tra valori di
BMI e la misura delle pieghe cutanee sottoscapolari è risultata
invece più debole
Che net al 12-14 47.700 Uomini, In tutta la coorte né i valori di BMI, né il BMI in giovane età, né
(Americani) 117.062 Donne gli indici di distribuzione del grasso corporeo (circonferenza della
[249M: 202F] vita e rapporto vita/fianchi) erano in relazione con il rischio di
insorgenza della malattia di Parkinson. Tuttavia, tra coloro che
non hanno mai fumato, il più alto quintile degli indici di grasso
corporeo era associato con un aumentato rischio di contrarre la
PD in entrambi i sessi.
Logroscino et al 20 10.812 Uomini In soggetti più anziani (età media all’inizio dello studio = 67,7 anni),
(Americani) [106M] un alto BMI non era associato a un maggior rischio di PD. Ciò
potrebbe essere dovuto alla perdita di peso riscontrata
precedentemente alla diagnosi clinica, dal momento che soggetti
che hanno perso 0,5 unità di BMI per decade presentavano un
rischio significativamente aumentato.
BMI, indice di massa corporea; PD, malattia di Parkinson.
Figura 1. La piramide del trattamento
nutrizionale della malattia di Parkinson
in base alla terapia farmacologica.
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