nasce la sensibilità al glutine - Adi
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ADI MAGAZINE 3, 2011; 15 - www.adiit<strong>al</strong>ia.com<br />
Una review abbastanza recente, del 2008 a cura di<br />
Buck<strong>la</strong>nd et <strong>al</strong>, ha potuto an<strong>al</strong>izzare 21 studi epidemiologici<br />
che hanno v<strong>al</strong>utato i possibili benefici<br />
sullo stato di s<strong>al</strong>ute del<strong>la</strong> Dieta Mediterranea: 13<br />
studi hanno dimostrato un beneficio, 8 nessun effetto<br />
e 0 studi effetti negativi, un risultato quindi positivo<br />
come si attende nel<strong>la</strong> medicina preventiva che<br />
utilizza interventi non farmacologici ma sullo stile<br />
di vita. Qu<strong>al</strong>e è il possibile razion<strong>al</strong>e di t<strong>al</strong>i benefici?<br />
La Dieta Mediterranea va considerata, in base<br />
<strong>al</strong>le sue tradizion<strong>al</strong>i caratteristiche, come una dieta<br />
prev<strong>al</strong>entemente vegetariana quindi ricca in legumi,<br />
frutta, verdure, grassi veget<strong>al</strong>i capace di esercitare<br />
un benefico effetto anche sui comportamenti <strong>al</strong>imentari:<br />
migliorando sia <strong>la</strong> sazietà immediata dopo<br />
il pasto che <strong>la</strong> “satiation” e cioè il senso di fame che<br />
precede il pasto successivo. Il tempo di masticazione<br />
si <strong>al</strong>lunga, così come il tempo di svuotamento<br />
gastrico e quindi si modu<strong>la</strong> <strong>la</strong> secrezione di tutti gli<br />
ormoni gastroenterici, CCK, grelina, insulina, glucagone<br />
GLP-1 etc con svariate funzioni rego<strong>la</strong>torie.<br />
La Dieta Mediterranea ha anche una bassa densità<br />
energetica ed un basso “carico glicemico” (ottenuto<br />
utilizzando <strong>al</strong>imenti a basso “indice glicemico”), un<br />
intrinseco elevato contenuto in acqua. La quota lipidica<br />
del<strong>la</strong> dieta è poi per <strong>la</strong> gran parte rappresentata<br />
da olio di oliva che è un grasso da condimento,<br />
quindi non assunto ad <strong>al</strong>te dosi, oltre gli indubbi<br />
vantaggi derivanti d<strong>al</strong><strong>la</strong> sua composizione chimica<br />
e d<strong>al</strong>l’essere vettore di molte sostanze anti-ossidanti.<br />
La Dieta Mediterranea risulta ricca di sostanze<br />
antiossidanti per il consumo di tanti prodotti veget<strong>al</strong>i,<br />
compreso il vino, quest’ultimo quando assunto<br />
<strong>al</strong>le dosi e nelle mod<strong>al</strong>ità opportune.<br />
La dieta mediterranea risulta poi molto gradevole,<br />
quindi è bene accettata: gli inconvenienti del<strong>la</strong><br />
Dieta Mediterranea è che richiede tempi medio-lunghi<br />
per <strong>la</strong> preparazione delle pietanze e, soprattutto<br />
nelle comunità molto urbanizzate, risulta piuttosto<br />
costosa.<br />
Successivamente a questa rassegna di Buck<strong>la</strong>nd e<br />
coll <strong>al</strong>tri studi hanno indagato i rapporti tra composizione<br />
del<strong>la</strong> dieta e perdita di peso ottim<strong>al</strong>e. Tra<br />
questi <strong>al</strong>cuni risultano di partico<strong>la</strong>re interesse. Uno<br />
studio (Shai et <strong>al</strong> 2008) ha confrontato <strong>la</strong> perdita di<br />
peso ottenuta con diete ipoc<strong>al</strong>oriche (circa 600 c<strong>al</strong>orie<br />
in meno rispetto <strong>al</strong> metabolismo a riposo moltiplicato<br />
per 1,3) a ridotto contenuto di carboidrati<br />
oppure di grassi o con composizione tipica del<strong>la</strong><br />
Dieta Mediterranea. Tutte e tre le diete ricorrevano<br />
ad <strong>al</strong>imenti di <strong>al</strong>to v<strong>al</strong>ore biologico: in tutti i casi<br />
erano ridotti i grassi saturi e prescritti veget<strong>al</strong>i, frut-<br />
181<br />
ta, verdura e legumi ed erano povere in condimenti,<br />
dolciumi, <strong>al</strong>imenti ricchi di grassi. La dieta “low<br />
fat” aveva il 30 percento di grassi di cui il 10 percento<br />
grassi saturi, viceversa si consigliavano <strong>al</strong>imenti<br />
con carboidrati complessi, cosa che spesso<br />
non accade nelle prescrizioni ordinarie di t<strong>al</strong>e tipo<br />
di diete. La dieta “low CHO” iniziava con un periodo<br />
di 8 settimane durante il qu<strong>al</strong>e l’apporto di carboidrati<br />
era di solo 20 g <strong>al</strong> giorno per poi passare a<br />
120 grammi; anche in questo caso si dava <strong>la</strong> preferenza<br />
a grassi e proteine di origine veget<strong>al</strong>e ed<br />
erano evitati i grassi trans.<br />
La dieta ipoc<strong>al</strong>orica ispirata <strong>al</strong><strong>la</strong> dieta mediterranea<br />
conteneva circa il 35 per cento di grassi ottenuti per<br />
<strong>la</strong> gran parte d<strong>al</strong>l’olio di oliva (35 - 45 g <strong>al</strong> giorno )<br />
e da 5 - 7 nocciole. I risultati possono essere così<br />
riassunti: <strong>la</strong> dieta Low CHO induceva una perdita di<br />
peso maggiore a 12 mesi, ma il peso perduto era<br />
simile a quello osservato nelle <strong>al</strong>tre <strong>al</strong> follow up di<br />
24 mesi. La dieta Low CHO sembra essere più efficace<br />
nel correggere le iperlipidemie, ma era povera<br />
anche in formaggi e <strong>la</strong>tticini (a differenza di quelle<br />
commerci<strong>al</strong>i), mentre quel<strong>la</strong> ispirata <strong>al</strong><strong>la</strong> Dieta<br />
Mediterranea risultava più efficace nel correggere<br />
<strong>la</strong> iperglicemia negli obesi diabetici. A parte <strong>la</strong> perplessità<br />
nel prescrivere una dieta con 20 g di Carboidrati<br />
per due mesi - il che significa con un apporto<br />
elevato di grassi che inevitabilmente ed <strong>al</strong>meno<br />
nel<strong>la</strong> pratica corrente devono essere anche saturi -,<br />
le tre differenti diete mostrano risultati sovrapponibili<br />
nel medio e lungo termine.<br />
Un <strong>al</strong>tro studio (Meinert Larsen et <strong>al</strong> 2010) interessante<br />
ha confrontato diete ipoc<strong>al</strong>oriche in base<br />
<strong>al</strong>l’apporto proteico ed <strong>al</strong> carico glicemico degli <strong>al</strong>imenti<br />
utilizzati. Un indubbio contributo pratico di<br />
questo studio è che le diete in oggetto venivano proposte<br />
dopo un periodo di dieta ipoc<strong>al</strong>orica di circa<br />
1000 c<strong>al</strong>orie pro die, con una perdita di peso inizi<strong>al</strong>e<br />
pari <strong>al</strong>l’otto per cento circa del peso corporeo.<br />
Veniva pertanto eliminata d<strong>al</strong>l’osservazione<br />
l’interferenza del<strong>la</strong> perdita di peso inizi<strong>al</strong>e, dovuta<br />
in genere anche e prev<strong>al</strong>entemente a perdita di<br />
acqua corporea. L’intento quindi dello studio era di<br />
verificare l’efficacia di diete a diversa composizione<br />
in nutrienti sul mantenimento del peso corporeo<br />
perduto e, verosimilmente sul<strong>la</strong> capacità di una perdita<br />
esclusivamente di tessuto adiposo. Tutte le<br />
diete proposte avevano un apporto lipidico pari <strong>al</strong><br />
25-30% dell’energia tot<strong>al</strong>e; infine molti <strong>al</strong>imenti<br />
erano forniti gratuitamente d<strong>al</strong> team nutrizion<strong>al</strong>e,<br />
per favorire <strong>la</strong> aderenza <strong>al</strong><strong>la</strong> dieta. Gli autori hanno<br />
potuto osservare che <strong>la</strong> dieta e<strong>la</strong>borata con <strong>al</strong>imen-