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nasce la sensibilità al glutine - Adi

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ADI MAGAZINE 3, 2011; 15 - www.adiit<strong>al</strong>ia.com<br />

codice o un numero di registrazione. La psicoterapia,<br />

in ambito pubblico, necessita non solo di una<br />

metodologia ben codificata ma deve tener conto<br />

anche di formazioni e prassi terapeutiche diverse fra<br />

loro e di conseguenza identificarne una che sia adeguata<br />

<strong>al</strong><strong>la</strong> richiesta, senza mai dimenticare che bisogna<br />

essere “produttivi”. È fondament<strong>al</strong>e che le persone<br />

con problematiche simili abbiano uno spazio<br />

per confrontarsi fra loro dove esprimere le proprie<br />

emozioni senza vergognarsi e senza sentirsi patologici.<br />

L’e<strong>la</strong>borazione dei sentimenti e <strong>la</strong> possibilità<br />

di poter ammettere il proprio sintomo permette<br />

<strong>al</strong>l’individuo di riconoscerlo e di conseguenza di<br />

affrontarlo. Quindi riconoscere il proprio disagio,<br />

molto spesso, funzion<strong>al</strong>e <strong>al</strong><strong>la</strong> patologia in questione<br />

e disfunzion<strong>al</strong>e <strong>al</strong><strong>la</strong> qu<strong>al</strong>ità di vita, porta il paziente<br />

a raggiungere <strong>la</strong> consapevolezza necessaria ad<br />

intraprendere un fertile processo psicoterapeutico.<br />

È importante non confondere questo intervento<br />

mirato <strong>al</strong><strong>la</strong> condivisione del<strong>la</strong> problematica e fondato<br />

sul<strong>la</strong> capacità di e<strong>la</strong>borare il disagio con l’aiuto<br />

e <strong>la</strong> guida di una o più conduttrici psicoterapeute,<br />

con i gruppi di auto-aiuto nei qu<strong>al</strong>i i pazienti si confrontano<br />

tra loro rimanendo statici nelle problematiche.<br />

Psicoterapia di gruppo in an<strong>al</strong>isi bioenergetica<br />

Il gruppo offre ai pazienti anche un contenimento<br />

delle loro ansie e angosce depressive. L’effetto<br />

“specchio” che si presenta quando un certo numero<br />

di persone s’incontrano ed agiscono l’una sull’<strong>al</strong>tra,<br />

insegna a conoscere se stessi attraverso l’azione che<br />

si esercita sugli <strong>al</strong>tri e attraverso l’immagine che gli<br />

<strong>al</strong>tri si fanno di noi. L’entrata in risonanza e il metabolizzare<br />

lo stato d’animo di un <strong>al</strong>tro partecipante<br />

ha sempre un v<strong>al</strong>ore di conoscenza di sè stessi.<br />

L’atteggiamento accogliente, che si ottiene con<br />

l’attenzione <strong>al</strong><strong>la</strong> comunicazione sia verb<strong>al</strong>e che<br />

postur<strong>al</strong>e dell’operatore, ed un ambiente contenitore<br />

ed empatico permettono <strong>la</strong> manifestazione delle<br />

emozioni. In questo modo il paziente può “appoggiarsi”<br />

<strong>al</strong> terapeuta e stabilire con lui un “contatto”.<br />

Il contatto emotivo, postur<strong>al</strong>e e fisico raccoglie e<br />

contiene <strong>la</strong> persona in un tutto somatopsichico ed è<br />

proprio attraverso questo contatto che si riesce a<br />

percepire le proprie emozioni. Il presupposto di<br />

base è che il vissuto corporeo sia una diretta ma<br />

complessa espressione del<strong>la</strong> psiche di un individuo,<br />

delle sue emozioni e rappresenta dunque attraverso<br />

<strong>la</strong> postura e le tensioni musco<strong>la</strong>ri, <strong>la</strong> sua storia di<br />

vita e <strong>la</strong> sua person<strong>al</strong>ità.<br />

203<br />

Il corpo può essere una via preferenzi<strong>al</strong>e per entrare<br />

in contatto con dinamiche psicologiche più o<br />

meno consapevoli e rappresenta <strong>la</strong> possibilità di trasformarle.<br />

Le esperienze proposte intervengono a<br />

differenti livelli psicofisiologici e riguardano: <strong>la</strong><br />

respirazione, il respiro permette <strong>la</strong> possibilità di<br />

sperimentare <strong>al</strong>cune tecniche di ri<strong>la</strong>ssamento,<br />

abbassando in t<strong>al</strong> modo i livelli di tensione musco<strong>la</strong>re.<br />

L’utilizzo del<strong>la</strong> respirazione, soprattutto quel<strong>la</strong><br />

addomin<strong>al</strong>e in quanto parte del corpo spesso<br />

rifiutato d<strong>al</strong> paziente obeso e dunque sede di conflitti,<br />

insegna <strong>al</strong> paziente a “prendere da fuori per<br />

riempirsi ed eliminare il vuoto interno”, riducendo<br />

<strong>la</strong> necessità di utilizzare il cibo a questo scopo.<br />

Altre esperienze sono: percezione dell’immaginecorporea,<br />

autoespressione e autopresentazione, come<br />

ad esempio lo spazio person<strong>al</strong>e e i suoi confini.<br />

Obesità e bioenergetica:<br />

riscopri il corpo che è nascosto nell’obesità<br />

(<strong>al</strong>cune parti di questo capitolo sono liberamente<br />

tratte d<strong>al</strong> libro: ”Donne che mangiano<br />

troppo” di R. Gockel)<br />

Non esiste società che tratti il cibo in modo razion<strong>al</strong>e<br />

considerando solo il v<strong>al</strong>ore nutrizion<strong>al</strong>e degli<br />

<strong>al</strong>imenti, per questo per molti di noi le v<strong>al</strong>enze dell’<strong>al</strong>imentazione<br />

si basano oltre che su v<strong>al</strong>ori cultur<strong>al</strong>i<br />

anche sulle consuetudini familiari e sul<strong>la</strong> carica<br />

emotiva che ne deriva. Tenendo conto di questa<br />

considerazione si può dedurre il f<strong>al</strong>limento delle<br />

diete dimagranti intese solo come mero conteggio<br />

delle c<strong>al</strong>orie in quanto trascurano in re<strong>al</strong>tà le motivazioni<br />

profonde degli attacchi di fame.<br />

Il problema che un paziente obeso o bulimico ha<br />

con sè stesso è molto più complesso: deve capire<br />

che cosa significano i suoi continui attacchi di fame.<br />

In queste persone vi è una continua ricerca del consenso<br />

<strong>al</strong>trui. L’immagine di sé che si vuole dare agli<br />

<strong>al</strong>tri è quel<strong>la</strong> che rispecchia un modello ide<strong>al</strong>e di<br />

perfezione: di “brava” moglie, “brava” figlia,<br />

“brava” dipendente, di “brava “ e competente in<br />

qu<strong>al</strong>siasi campo sia richiesta <strong>la</strong> prestazione. Il<br />

rischio che questo consenso vada perduto è sempre<br />

presente soprattutto se ci si <strong>la</strong>scia andare <strong>al</strong><strong>la</strong> propria<br />

vera natura. Quindi quanto più il giudizio di sé<br />

è negativo tanto più va ricercata l’approvazione<br />

gener<strong>al</strong>e, con <strong>la</strong> speranza che gli <strong>al</strong>tri non scoprano<br />

il buco nero che sta sotto, e <strong>la</strong> propria vera o presunta<br />

pochezza…<br />

Anche d<strong>al</strong> punto di vista sessu<strong>al</strong>e <strong>la</strong> persona obesa<br />

dimostra le stesse caratteristiche sopra descritte, è<br />

una persona che ha una re<strong>al</strong>e difficoltà a dire no ma

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