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BRIXIA SACRA<br />
chierico non avrebbe dovuto indossare vestiti dai colori brillanti o ricchi, o portare<br />
un anello, «a meno che sia un vescovo, il quale lo possiede ex officio». L’altra,<br />
datata da Parma ed indirizzata ai vescovi della Lombardia, decretava che,<br />
dopo avere ispezionato le rendite e le spese delle loro chiese, questi avrebbero<br />
stabilito «un numero fisso di chierici in esse e vogliamo che impieghino in<br />
comune i loro beni, mangino in una sola casa e dormano e riposino sotto un<br />
unico tetto» 69 . Questa bolla potrebbe avere ispirato il documento del vescovo di<br />
Brescia del 1195, il quale limitava ad otto il numero dei fratres a Gambara 70 .<br />
Il controllo di Gambara<br />
La signoria su Gambara ed i diritti delle sue chiese costituirono il cuore della<br />
disputa e servirono come paradigma delle difficoltà degli arbitri. Infatti, quantunque<br />
Gambara fosse una singola curtis, amministrata da un gruppo di quattro<br />
consoli, era divisa fisicamente dal fiume Gambara in due settori, con la stessa<br />
Gambara, il castello e la chiesa di San Pietro nella parte occidentale, e la<br />
chiesa di Santa Maria e numerose piccole località, note come Glaria, Lachexolo<br />
e Gambarella, nella zona orientale. Inoltre, era territorialmente spartita tra<br />
allodi e feudi, e tra terre libere e servili, ed ecclesiasticamente tra due chiese, le<br />
quali differivano nelle loro condizioni economiche e giuridiche, benché appartenessero<br />
alla medesima parrocchia e fossero officiate dallo stesso gruppo di<br />
canonici. La chiesa di Santa Maria, secondo numerosi testimoni, fu edificata<br />
in un allodio donato al cenobio di Leno dal conte Suppone, probabilmente<br />
nel secolo X, e dunque era sotto il potere temporale dell’abate 71 . Era però nella<br />
decimatio della pieve delle undici basiliche, che i signori di Corvione avevano<br />
ricevuto dal vescovo 72 , e le decime ivi raccolte erano di proprietà del presule,<br />
secondo il fratello di Alberto, il quale pure aggiunse<br />
che le donne di Lachexolo e di Gambarella si siedono nelle prime panche nella chiesa<br />
di Santa Maria ... e che i fedeli di questi villaggi (viculi), che ora vivono a Glaria, e<br />
quelli di Glaria aiutano a sostenere la chiesa di Santa Maria perché è sita sulla loro<br />
sponda del fiume e nel loro territorio (156, cfr. 157) 73 .<br />
La chiesa di San Pietro, d’altra parte, fu eretta sopra un allodio appartenuto a<br />
Guido, figlio di Pisio, il quale lo donò agli abitanti di Gambara per la salvezza<br />
della sua anima (secondo Trucio di Gambara), «affinché vi costruissero una<br />
chiesa», e stabilì (secondo il fratello di Alberto) che essa fosse riservata agli abi-<br />
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