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BRIXIA SACRA<br />
1195 in tre sessioni: la prima nella seconda metà di ottobre, nell’atrio della chiesa<br />
di Sant’Ambrogio e San Pietro, la successiva nella seconda metà di novembre,<br />
nella loggia quadrata dell’episcopato, e l’ultima nella prima metà di febbraio,<br />
nel palazzo vescovile di San Martino. Prima di deporre, ciascun teste fu<br />
fatto giurare ed il suo nome è seguito da iu. t., che probabilmente significa iuratus<br />
testatur. Ogni sessione occupò molti giorni ed un testimone, che «fu convocato<br />
nel pomeriggio e non completò la sua deposizione a cagione del buio»,<br />
dovette tornare il giorno successivo (142-143). La testimonianza fu trascritta dal<br />
notaio Ambrogio Vitti, il quale la translitterò, come scrisse (similmente al notaio<br />
Giovanni nel doc. VI), «da una forma privata ad una pubblica» e «l’autenticò,<br />
confermò e sottoscrisse personalmente ... senza alcuna frode nell’aggiungere o<br />
togliere alcunché» (145, 153, 169, cfr. 180). Presumibilmente, queste furono le<br />
strisce di pergamena cinque delle quali sono conservate nell’Archivio di Stato di<br />
Brescia (v. nota 35). Più di una volta Vitti rogò nel luogo e sotto l’autorità degli<br />
arbitri e verificò lui stesso l’attendibilità delle testimonianze,<br />
e l’ho saputo così come è stato detto dalla bocca dei testimoni, senza frode e con chiara<br />
memoria, scritto in scrittura autentica, e da questa fonte ho redatto la copia di questo<br />
autentico [documento] senza alcuna modifica o cambiamento fraudolento, ma osservando<br />
il testo genuino ho trascritto in tale modo in questa pagina ed in molte altre (159).<br />
Ad un certo punto si giustifica, per paura che<br />
il fatto che quindici brevi linee (regulae) nella metà della colonna sembrino essere<br />
interpolate possa essere attribuito ad una frode. Poiché quando ho cambiato il pezzo di<br />
pergamena (tumum cartae), ho erroneamente iniziato a scrivere nel punto sbagliato,<br />
dove non avrei dovuto, e riconosciuto che avevo commesso un errore, sono immediatamente<br />
ritornato sulla linea giusta ed ho corretto il mio errore 36 .<br />
Procedimenti di tal genere furono sempre più comuni nel tardo XII e primo<br />
XIII secolo. In una disputa attorno ad un territorio nel 1180-1181, il conte di<br />
Mâcon e l’abate di Cluny raggiunsero un compromesso in seguito al quale<br />
scelsero «gli uomini più anziani e più degni di fede, che essi credevano essere<br />
più che sicuri circa le tradizioni e lo stato di quella terra, e tutto ciò che questi<br />
testimoni avessero asserito dopo aver preso la parola sarebbe stato fermamente<br />
accettato da entrambe le parti» 37 . Settanta testimoni rilasciarono testimonianza<br />
giurata, molti secondo un’identica forma, in una disputa tra due priorati in<br />
Spagna nel 1188 38 . Ed in un’inchiesta attorno al patronato del convento di<br />
Rosano in Toscana, attorno al 1200, la deposizione fu fatta da cinquantotto<br />
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