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MALATTIE CHIRURGICHE DELL'ESOFAGO

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DISCINESIE DELL’ESOFAGO<br />

La funzione peculiare e caratteristica dell’esofago è il trasporto dei cibi dalla faringe<br />

nello stomaco.<br />

I cibi, spinti verso il basso dalla contrazione del muscolo costrittore faringeo inferiore,<br />

a muscolo crico-faringeo rilasciato, vengono proiettati nel lume esofageo e da qui,<br />

un po’ per gravità (nella posizione eretta), ma anche e soprattutto per peristalsi, proseguono<br />

la loro traiettoria verso lo stomaco.<br />

Le onde peristaltiche vengono evocate da un riflesso a partenza dalla faringe, con<br />

centro nel bulbo e via afferente vagale. L’onda peristaltica, finalizzata e coordinata dal<br />

vago, percorre l’intera lunghezza del viscere in circa 6 secondi.<br />

In sede epifrenica, il bolo alimentare trova, in condizioni normali, il cardias chiuso e<br />

si arresta per il brevissimo tempo necessario all’apertura riflessa e attiva dello sfintere<br />

cardiale.<br />

I meccanismi della contenzione cardiale sono dati dall’azione della muscolatura<br />

esofagea, dalla forma dell’angolo esofago-tuberositario o cardio-fundale di His (formato<br />

da esofago e fondo gastrico), che viene accentuato con la contrazione della muscolatura<br />

parietale e con l’aumento della pressione endogastrica. In senso stretto, quindi, la<br />

contenzione del giunto gastro-esofageo non è data dalla presenza e dall’azione di un<br />

vero e proprio sfintere anatomico, ma, più propriamente, da un complesso meccanismo<br />

in cui più fattori cooperano e interagiscono al fine di evitare che i succhi gastrici<br />

refluiscano verso l’alto, spinti dalla pressione endogastrica o dalla gravità (in certe<br />

posizioni del corpo, cioè a testa in giù). Per queste ragioni, l’espressione che abbiamo<br />

già usata e che continueremo ad usare anche in seguito di sfintere cardiale è impropria e<br />

va considerata come un modo abbreviato per indicare non un organo, ma una funzione.<br />

È chiaro che una funzione in cui interagiscono tanti e tanto sottilmente equilibrati<br />

riflessi, come avviene nella deglutizione, può essere variamente disturbata ove si<br />

vengano a verificare errori di comunicazione nelle sinergie neurovegetative, capaci di<br />

starare il fisiologico equilibrio funzionale necessario alla funzione. In questi casi usiamo<br />

la parola discinesia, termine che significa erronea motilità.<br />

Le discinesie esofagee sono cioè turbe funzionali legate a variazioni in più - iper - o<br />

in meno - ipo - del tono muscolare esofago-cardiale. Esse possono essere dovute a cause<br />

che possono sfuggire ad un’esatta valutazione, quali fattori endocrino-costituzionali<br />

(con situazioni che raggiungono o superano appena i limiti estremi della normale<br />

variabilità individuale), fattori momentanei magari di natura meramente emozionale,<br />

edemi allergici o da disvitaminosi localizzati alla mucosa esofagea, fenomeni scatenati<br />

da processi morbosi dello stomaco, del duodeno, delle vie biliari, dell’appendice, dei<br />

reni o dei genitali femminili interni, in via riflessa. È ben possibile che le stesse alterazioni<br />

anatomo-patologiche che, localizzate nel tratto para-diaframmatico dell’esofago,<br />

provocano l’acalasia esofago-cardiale possano provocare fenomeni discinetici diversi,<br />

ove si localizzino in altre sezioni dell’esofago,.<br />

L’ipotonia cardiale fa diminuire l’efficacia della funzione valvolare del cardias, per<br />

cui, con aumenti della pressione endogastrica, si avranno facili eruttazioni, rigurgiti di<br />

contenuto gastrico, pirosi, alitosi (cattivo odore dell’alito), lingua impastata al mattino,<br />

eventualmente accessi di tosse quando del succo acido riesce a passare nelle vie aeree.<br />

L’ipertonia cardiale è causa, invece, dell’imprigionamento di masse d’aria (aerofagia<br />

chiusa), senso di tensione epigastrica o retrosternale, che talvolta causa una<br />

semplice molestia, altre volte franco dolore. Altri segni possono essere il singhiozzo ed<br />

eruttazioni liberatrici improvvise e rumorose. Raramente si hanno gravi conseguenze<br />

riflesse, con crisi asmatiche, episodi di edema polmonare acuto, crisi anginoidi. Altri<br />

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