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MALATTIE CHIRURGICHE DELL'ESOFAGO

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normale. La base anatomica della debolezza del diaframma è legata o dalla mancata<br />

formazione delle fibre muscolari (cosicché, in queste sedi, la continuità della cupola<br />

diaframmatici è assicurata soltanto da un poco resistente tessuto fibroso) oppure da<br />

un’insufficienza del contingente muscolo-aponeurotico, con conseguente incapacità di<br />

sostenere le pressioni che si esercitano dal basso sul diaframma.<br />

Queste ernie possono essere già presenti alla nascita o formarsi più tardi. Esse<br />

hanno quasi sempre un sacco peritoneale, mentre, altre volte, sono dei veri e propri<br />

prolassi in quanto prive di sacco erniario.<br />

Vediamone, brevemente, le varie forme.<br />

Attraverso la fessura o trigono lombo-costale (figura 14) e cioè, fra pars costalis e<br />

pars lumbalis del diaframma, per lo più a sinistra, può insinuarsi la cosiddetta ernia di<br />

Bochdalek. La relativa rarità di questa affezione è dovuta al fatto che, di norma, il<br />

peritoneo non arriva tanto indietro. Quando però l’ernia si forma, essa ha sempre un<br />

sacco, attraverso cui respinge verso il basso e l’indietro la capsula adiposa del rene.<br />

Attraverso il trigono sterno-costale, situato fra pars sternalis e pars costalis del<br />

diaframma (figura 14, 2 e figura 15, 1) può aprirsi un varco la cosiddetta ernia di<br />

Morgagni, che, come già detto, si sviluppa per lo più a destra. Probabilmente per un<br />

disturbo di sviluppo del septum trasversum, talvolta viene a mancare totalmente la<br />

muscolatura della pars sternalis del diaframma (figura 14, 3). In questi casi si avrà<br />

un’ampia porta perfettamente mediana e retrosternale.<br />

Queste ernie si formano e si sviluppano lentamente, nel corso di anni, e possono<br />

rendersi manifeste anche in pazienti assai avanti negli anni, perchè facilitate proprio<br />

dalla degenerazione da invecchiamento dei connettivi e dall’aumento della pressione<br />

endoaddominale.<br />

Le ernie parasternali o di Morgagni, in contrasto con le regole generali che le ernie<br />

diaframmatiche sembrano seguire, sono più frequenti a destra che a sinistra, ma ne sono<br />

state osservate di bilaterali.<br />

Attraverso altri forami fisiologici del diaframma possono, eccezionalmente, farsi<br />

strada ernie del tutto rare e inaspettate. Sono state infatti descritte ernie lungo il nervo<br />

splancnico, lungo la vena azygos e ernie attraverso il forame per la vena cava, ma si<br />

tratta di vere e proprie curiosità cliniche, che no abbiamo mai osservato nel nostro<br />

reparto.<br />

La sintomatologia delle ernie e dei prolassi del diaframma è, per lo più, abbastanza<br />

uniforme.<br />

Nei neonati e nei bambini, i segni circolatori e, particolarmente, respiratori sono i<br />

più evidenti, perché i visceri erniati in torace comprimono i il polmone sovrastante,<br />

riducendone la funzione ventilatoria. Mediastino e cuore vengono respinti verso il lato<br />

opposto, con ripercussioni anche sulla resa respiratoria dell’altro polmone e ostacolo al<br />

ritorno venoso, con conseguente cianosi, dispnea, tachipnea, tachicardia ed eventuale<br />

morte del neonato anche solo poche ore dopo la nascita, per una severa insufficienza<br />

cardio-respiratoria. Questa potrà avere manifestazioni tipicamente incostanti, irregolari e<br />

di intensità variabile sia in funzione della posizione del corpo, sia con lo stato di<br />

ripienezza o no degli organi erniati in torace. La messa in funzione del torchio<br />

addominale può provocare un aggravamento dei sintomi o, se questi manchino, può<br />

scatenarli. Tutto questo si traduce, in clinica pediatrica, per esempio, con l’aggravarsi<br />

della cianosi e della dispnea quando i bambini piangono o defecano e, viceversa, con<br />

l’alleviarsi dei sintomi mettendo i bambini in posizione eretta e svuotando il loro<br />

stomaco con una sonda.<br />

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