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Attualità e storia in medicina. Selezioni di Elodio Perani - la Notizia

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Il trattamento riabilitativo precoce porta solitamente ad una prognosi migliore ma, se <strong>di</strong><br />

miglioramento si può par<strong>la</strong>re, questo deve <strong>in</strong>iziare entro 7-8 giorni mentre, se c'è un'evoluzione<br />

risolutiva, come qualche volta accade, questa deve verificarsi entro 20 giorni circa.<br />

Infatti il sistema nervoso dopo poche ore mette <strong>in</strong> funzione attività vicarianti riorganizzando<br />

funzioni corticali <strong>in</strong> aree a<strong>di</strong>acenti al<strong>la</strong> lesione, attraverso modu<strong>la</strong>zioni <strong>di</strong> s<strong>in</strong>apsi precedentemente<br />

silenti.<br />

E’ molto importante che sia rimasta buona <strong>la</strong> sensibilità periferica perché favorisce <strong>la</strong><br />

risposta motoria.<br />

Come fattore pre<strong>di</strong>ttivo c'è un esame neuroelettrico sig<strong>la</strong>to P.E.S. (potenziali evocati sensitivi)<br />

che <strong>in</strong><strong>di</strong>ca l'evoluzione del quadro.<br />

Sono molto importanti le posture corrette <strong>di</strong> partenza perché favoriscono nel paziente il<br />

processo <strong>di</strong> percezione delle posizioni raggiunte. Una posizione seduta autonoma e corretta<br />

dopo due settimane dall'evento patologico può significare prognosi deambu<strong>la</strong>toria buona<br />

a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> 5-6 mesi.<br />

Per quanto riguarda l'arto superiore ci sono le maggiori <strong>di</strong>vergenze riabilitative; ma forse<br />

più che <strong>di</strong>vergenze vere sono facilitazioni <strong>di</strong>verse. Così l'alternanza <strong>di</strong> attivazione e <strong>di</strong> <strong>in</strong>ibizione<br />

dell'arto sano sono utili per il contro<strong>la</strong>terale amma<strong>la</strong>to.<br />

In questo contesto <strong>la</strong> vista, favorita dall'atteggiamento del tronco, del<strong>la</strong> testa e degli occhi,<br />

ha funzioni propositive per <strong>la</strong> localizzazione e il puntamento dell'oggetto bersaglio mentre<br />

<strong>la</strong> mano ha funzioni <strong>di</strong> locomozione, <strong>di</strong> raggiungimento, <strong>di</strong> afferramento e <strong>di</strong> abilità manipo<strong>la</strong>tive.<br />

Naturalmente <strong>in</strong> riabilitazione i bersagli visivi devono essere <strong>in</strong>izialmente centrali e poi<br />

periferici perché <strong>la</strong> <strong>di</strong>fficoltà maggiore sta nell'orientarsi dal <strong>la</strong>to del<strong>la</strong> manifestazione plegica.<br />

E’ fondamentale spiegare al paziente che <strong>la</strong> riabilitazione dell'arto superiore non è soltanto<br />

f<strong>in</strong>e a sé stessa, ma rivolta anche all'uso dell'appoggio per camm<strong>in</strong>are, mentre <strong>la</strong> “presa”<br />

<strong>di</strong> chi aiuta non deve essere totale, ma coa<strong>di</strong>uvante e <strong>la</strong> guida non deve <strong>di</strong>ventare un comando.<br />

Ora farei un brevissimo cenno sull'<strong>in</strong>tegrazione fra il trattamento riabilitativo c<strong>la</strong>ssico,<br />

quello idroterapico e quello farmacologico.<br />

La riabilitazione dell'emiplegico <strong>in</strong> acqua è una meto<strong>di</strong>ca che può essere proficua, ma presenta<br />

motivazioni che vanno valutate approfon<strong>di</strong>tamente.<br />

Prima <strong>di</strong> tutto le pisc<strong>in</strong>e costruite ed attrezzate per questa attività non sono molto <strong>di</strong>ffuse e<br />

qu<strong>in</strong><strong>di</strong> frequentabili con un certo <strong>di</strong>sagio. Secondariamente questa meto<strong>di</strong>ca impone una<br />

seria valutazione <strong>in</strong><strong>di</strong>cativa senza <strong>la</strong> quale ogni sforzo potrebbe essere vanificato.<br />

Il concetto base è che l'acqua permette l'esperienza del<strong>la</strong> scoperta del proprio corpo attraverso<br />

<strong>la</strong> variazione dell'azione gravitaria; tutto questo però può essere annul<strong>la</strong>to dal <strong>di</strong>sagio<br />

o dal rifiuto del soggetto.<br />

Da qui <strong>la</strong> necessità <strong>di</strong> gestire accuratamente <strong>la</strong> preparazione del paziente emiplegico per<br />

capire se sarà proficuamente idoneo all'idroch<strong>in</strong>esiterapia.<br />

Questo percorso può durare giorni e anche settimane, ma è <strong>in</strong><strong>di</strong>spensabile per non <strong>in</strong>correre<br />

<strong>in</strong> un pesante fallimento riabilitativo.<br />

Dal punto <strong>di</strong> vista farmacologico sono state <strong>in</strong> uso <strong>di</strong>verse molecole, dalle anfetam<strong>in</strong>e alle<br />

nootrop<strong>in</strong>e, dal<strong>la</strong> levodopa agli <strong>in</strong>ibitori dell'acetilcol<strong>in</strong>esterasi, dai seroton<strong>in</strong>ergici alle<br />

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