BRILLANTE LAUREATO OFFRESI - Matt Manent - On the Road
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Aspetto metà pomeriggio e lancio la chiamata. Ne esce un appuntamento per domani. Mia<br />
mamma rincasa che ormai è ora di cena ed ecco una seconda novità. Davvero si vede<br />
che ieri sera li ho allarmati come mai prima.<br />
«Ho pensato a una cosa»<br />
«Cosa?»<br />
«C‟è questa signora che viene in ambulatorio da diverso tempo. E‟ una che lavora in una<br />
grossa azienda di arredamento qui in zona. Facendo due chiacchiere oggi le ho accennato<br />
di te che ti sei laureato e stai cercando lavoro»<br />
«Arriviamo al dunque». Con mia mamma è sempre necessario invitare a stringere.<br />
«Insomma, mi ha detto che se vuoi puoi farle una telefonata»<br />
«Bene!»<br />
«E io le ho detto che l‟avresti chiamata stasera alle nove»<br />
«Eh?! Mamma, io stasera alle nove sarò da Daniele nel mezzo dei lavori. In studio da lui il<br />
cellulare nemmeno prende!».<br />
Ne esce una discussione accesa, col mio destino comunque segnato fin dalla prima parola<br />
senza che nessuno me lo ripeta. Non mi resta che fare uno squillo a Daniele, spiegare la<br />
situazione e annullare, manovra che mi dà un fastidio immane sia per quello che avevo<br />
programmato di concludere, sia per il bidone che gli devo tirare. Manco avessi un<br />
colloquio con Bill Gates. Ah, e il nome di questa tizia?<br />
«Non lo so», dice mia mamma.<br />
«Stai scherzando?»<br />
«Ehm…Giardi, il marito di cognome fa Giardi»<br />
«Ma lei come si chiama?!»<br />
«Signora Giardi».<br />
Oltre la serata guastata, ora mi tocca pure essere incerto sul nome della persona a cui<br />
devo presentarmi. Mentre sbollisco l‟incazzatura e guardo un TG si fanno le nove.<br />
«Buonasera signora Giardi, sono <strong>Matt</strong>ia. So che si era messa d‟accordo con mia mamma<br />
affinché la chiamassi stasera». Affinché. Forbitissimo. Bella partenza.<br />
«Ah, ciao <strong>Matt</strong>ia!». Suona disponibile. «Dimmi pure, stai cercando lavoro mi diceva tua<br />
mamma, vero?»<br />
«Sì signora, le spiego, la situazione è la seguente: la scorsa primavera mi sono laureato, il<br />
mio percorso di studi è sempre stato improntato sulle lingue straniere fin dalle scuole<br />
medie e ne parlo quattro»<br />
«Ah però, complimenti. Quali?»<br />
«Inglese, tedesco, francese e spagnolo»<br />
«Cinese o russo niente?»<br />
«No…almeno non per ora». Quasi mi sento in colpa.<br />
«Peccato, peccato. Comunque, mi dicevi?»<br />
«I miei studi universitari hanno contemplato anche una base di materie economiche e<br />
giuridiche, come anche una buona dose di materie umanistiche»<br />
«Marketing l‟hai fatto?»<br />
«No, non era in programma. Ho fatto Economia Aziendale e Economia Politica»<br />
«Ah…e quindi, in sostanza, tu cos‟è che vorresti fare?». Questa conversazione comincia a<br />
farsi spigolosa.<br />
«Allora, sinteticamente: io vorrei fornire servizi linguistici alle aziende, ad esempio per le<br />
fiere, da libero professionista; oppure accetterei volentieri anche un posto come, diciamo,<br />
esperto linguistico aziendale o qualcosa di simile. Rendo l‟idea?»<br />
«Accetteresti una posizione come junior account?»<br />
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