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BRILLANTE LAUREATO OFFRESI - Matt Manent - On the Road

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1<br />

IL GIORNO DEI GIORNI<br />

A cavallo di una settimana a cavallo del mese d‟aprile fu tempo di muoversi.<br />

Primavera, bella giornata, finestrini abbassati e auto in direzione Milano per quello che<br />

stava per essere ufficialmente l‟evento storico per entrambe le diramazioni del mio albero<br />

genealogico: il primo laureato.<br />

<strong>On</strong>ore toccato nientemeno che a me, al pari del dovere di condurre a destinazione la minicarovana<br />

di famiglia, che si apriva con l‟ammiraglia di casa guidata dal sottoscritto e carica<br />

di due festanti cugini per poi chiudersi coi miei genitori e una delle mie zie nell‟auto dietro.<br />

Una cerimonia per pochi intimi, come da me desiderato.<br />

Arrivammo a destinazione, ci demmo un‟aggiustata e c‟incamminammo verso la sede, che<br />

per la prima volta dopo innumerevoli racconti la mia famiglia giungeva a vedere in tutta<br />

l‟imponenza e la modernità. All‟ingresso incontrai parecchi compagni d‟avventura,<br />

intrattenendomi tra i gesti di scaramanzia, i complimenti ricevuti per l‟eleganza e la bonaria<br />

invidia di chi incagliato su qualche esame ancora aveva delle prove da superare prima di<br />

trovarsi al mio posto, nel giorno dei giorni coi parenti emozionati al seguito e la tesi rilegata<br />

sottobraccio.<br />

Nell‟atrio l‟atmosfera era già un‟altra: dai sorrisi di fuori passai in una manciata di<br />

centimetri al misto di tensione ed eccitazione da condividere coi nomi sulla mia stessa<br />

lista. Vestiti da giorni importanti, rumore di tacchi, ancora sorrisi, saluti e buoni auspici da<br />

parte di chi nel giro di poco non sarebbe stato più il mio collega o il mio docente, bensì un<br />

ex-collega o un ex-docente nella mia nuova e tanto faticosamente conquistata vita da<br />

laureato.<br />

I giorni sui treni umidi, nel traffico, sui libri. I giorni d‟impegno per esami ardui da superare,<br />

i giorni di peripezie per far combaciare lo studio con qualche lavoro e ben più sogni. I<br />

giorni di tensione sin dal preambolo, quando dalla graduatoria basata sui voti dell‟esame di<br />

maturità ero risultato escluso, per poi essere ripescato dopo un‟estate col groppo in gola.<br />

Assieme ai giorni migliori erano tutti parte di un mosaico servito a portarmi a quel giorno, lì<br />

a pochi lunghi passi dall‟aula magna e da una commissione di personalità più e meno<br />

rassicuranti pronte ad accogliere, ascoltare, giudicare.<br />

L‟attesa, la convocazione per l‟ingresso, di nuovo un‟attesa e il momento. Il mio momento.<br />

Semestri di gestazione, l‟abbraccio finale col passato che scivolava via fino alle mie mani<br />

che si disgiungevano dalle sue; il futuro che si apriva e chiamava alla massima<br />

concentrazione, perché è il parto il momento in cui la vita è più a rischio.<br />

Infine il compimento dell‟atto, con applausi attorno, mani da stringere, foto da scattare,<br />

abbracci, congratulazioni, lacrime altrui da contenere e uno spumante a suggellare.<br />

Diciotto aprile, ore diciotto e quindici: nacque un dottore.<br />

5

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