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BRILLANTE LAUREATO OFFRESI - Matt Manent - On the Road

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Il ragionamento non fa una piega. Quello che mi lascia a terra è che pare proprio che il<br />

prezzo da pagare saremo noi, io e lei, <strong>Matt</strong>ia e Marilena. Mi sembra già di vederla che se<br />

ne va.<br />

«Mari, io non voglio metterti pressioni, fai quello che senti. Però se hai aspettato di essere<br />

qui per parlarmene, sicuramente hai pensato anche tu a cosa succederà a noi due, come<br />

io sto facendo adesso. O no?»<br />

«Ovvio»<br />

«E cos‟è che pensi, dovremmo darci un taglio e via se decidi di andare?»<br />

«Ma no, non per forza…a meno che tu non voglia»<br />

«Mari, non è quello che voglio o non voglio, è come si mettono le cose se te ne vai. Roma<br />

non è dall‟altra parte del mondo ma non è nemmeno sotto casa»<br />

«Potremmo vederci ogni weekend, però»<br />

«Sì, va bene, per qualche periodo forse, ma poi? Non fraintendermi Mari, non voglio<br />

essere ipocrita: anch‟io quando sento le storie degli altri che si trasferiscono a destra e a<br />

manca e guardo gli studi che ho fatto, mi dico che dovrei andare all‟estero, almeno per un<br />

periodo. Chiedevo a Martin della Germania proprio in questi giorni, anche se poi a guardar<br />

bene non so nemmeno se potrò farla una cosa del genere. Io non sto accusando né te, né<br />

le occasioni che arrivano. Ne piovessero di possibilità del genere, staremmo tutti meglio.<br />

Che sia toccato a te avere qualcosa di concreto sottomano prima che a me è solo<br />

questione di sorte. Sarei potuto essere io quello con una proposta di lavoro altrove, e certo<br />

non avrei gradito d‟essere additato come l‟egoista, come quello che antepone la carriera ai<br />

sentimenti e sfancula la ragazza, eccetera. Lo so che non è così: qui c‟è in ballo la<br />

prospettiva tua come in qualsiasi momento c‟è in ballo la mia. Mari, lungi da me farti<br />

sentire in colpa o cos‟altro, però insomma, capirai che questa notizia al di là di tutto è un<br />

discreto colpo per me».<br />

Annuisce. Le dico che sono troppo confuso ora per ragionare nella dovuta maniera.<br />

Andiamo in cucina a farci un tè e un toast. Ultimo sabato di aprile, il calendario mi ricorda.<br />

Fra due settimane al massimo il dado sarà tratto.<br />

Mangio il toast come se nel mentre fossi in una dimensione parallela. In effetti lo sono,<br />

sono nel passato. Con gli occhi sulla bustina di tè verde strizzata e appoggiata al<br />

tovagliolo ripenso a tutti i bei momenti fra me e Mari. Quella fiera, le sue sigarette, il primo<br />

bacio, la prima volta che ho dormito da lei, i regali di Natale, la sua gioia per la mia<br />

musica. C‟è tanto.<br />

Non siamo quel tipo di coppia da fedine d‟argento, famiglie coinvolte e relazione notificata<br />

su Facebook. Non abbiamo affrettato nulla. Piano piano, ci siamo mossi così, al punto che<br />

voliamo a mezz‟aria. Ma non per inerzia, non per indecisione, non per mancanza di<br />

sentimento. Solo perché questo è il nostro passo, infatti avremmo ancora spazio per<br />

crescere, per andare più in alto. Non so dire di quanto, ma più in alto.<br />

«Tesoro, torniamo di là?». Troppo silenzio, meglio tenerlo in privato prima che qualcuno vi<br />

s‟intrometta.<br />

Torniamo sul letto e ci stringiamo. Le sento la schiena, le braccia, la testa. Riprendo<br />

misura di tutto, come ad azzerare la distanza che ho sentito per l‟intero pomeriggio. La<br />

bacio, riguardo bene come sono fatti i suoi occhi, il colore, le sfumature, il taglio. Stesso<br />

per il viso, le labbra, il naso, le guance. E‟ come conoscerla una nuova volta per la prima<br />

volta. Mi sono spaventato, sono spaventato. Da ieri notte e quegli SMS arrivando ad<br />

adesso lo spavento ha cambiato forma, colore, significato. Ora per due settimane, o forse<br />

meno, comunque finché una decisione non sarà presa, mi sentirò come in un‟incubatrice.<br />

«E se vado, <strong>Matt</strong>ia, sappi che terrò gli occhi aperti anche per te. Sicuro come l‟oro. Magari<br />

persino da Donatella e suo padre cercano uno così come sei tu, chi lo sa!».<br />

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