BRILLANTE LAUREATO OFFRESI - Matt Manent - On the Road
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Miracolo! No, non perché per la prima volta qualcuno mi chiama dottor Colombo, ma<br />
perché mi stanno telefonando dall‟ingresso automezzi. Mi tocca riprendere il foglio e<br />
recitare titolo, nome della persona e targa dell‟auto per ognuno, mentre una guardia grida<br />
all‟altra quello che dico. Altro che le barzellette sui carabinieri. Ed entrano il primo, il<br />
secondo, il terzo e il quarto ma sul quinto abbiamo un problema: non corrisponde l‟auto,<br />
mentre tutto il resto sì. Dico di muoversi sugli altri e qui tutto combacia fra quello che io<br />
dico e quello che loro si trovano di fronte, perciò il problema stava probabilmente solo sugli<br />
elenchi che avevano. A questo punto chiedo di richiamarmi passati dieci minuti e mi lancio<br />
al telefono con il consolato del personaggio ancora bloccato. Nel giro di breve raggiungo<br />
chi di dovere e domando spiegazioni. Banalmente: errori di spelling sulla targa, “b”<br />
diventate “d” e una “s” rocambolescamente diventata “6”. Va bene, va bene, problema<br />
risolto.<br />
La questione è che in questo ufficio io da solo non posso fare miracoli, serviva minimo<br />
un‟altra persona e non solo per darmi il cambio ai pasti. Che nervi, la solita gente che<br />
punta al risparmio. Adesso sono io incazzato nero, altro che Flavia. Ecco che mi<br />
richiamano dalla guardiola, io spiego la situazione e quindi anche l‟ultimo reietto viene<br />
fatto entrare. «Oh, comunque ve la prendete voi la responsabilità!» mi dice il tizio al<br />
telefono, non Nando ma probabilmente un imparentato. Sì, sì, ce la prendiamo noi la<br />
responsabilità, dai, avanti, far passare e via una rottura di coglioni per il dottor Colombo.<br />
Ma poi chi l‟ha detto a loro che son dottore? Come l‟avran capito che sono dottore? Sarà<br />
una presa per il culo o che qui tutti si fan chiamare dottore? O che da laggiù quando<br />
chiamano quassù danno a tutti del dottore per riverenza automatica? Mah…<br />
Chiamo Flavia per dire che la situazione si è sbloccata, ma adesso è lei col telefono<br />
occupato. Provo con Roberto, mi risponde dicendomi che Flavia stava giusto tentando di<br />
chiamarmi, io gli do la buona novella e lo sento tirare un sospiro di sollievo mentre sposta<br />
il cellulare e mette al corrente anche la nostra cara dama. Faccio pure in tempo a dirgli<br />
che quassù le acque sono molto agitate, salvo poi essere mollato in fretta visto che<br />
l‟inaugurazione incombe. Va bene, ridiamo il via alla processione. Però fermi un attimo, qui<br />
ormai è mezzogiorno e c‟è da chiamare il celebre Pedretti per decidere in merito alle liste<br />
d‟attesa. Facciamolo.<br />
«Pronto»<br />
«Sì, salve signor Pedretti, sono <strong>Matt</strong>ia, lavoro per Flavia e Roberto»<br />
Dopo essersi scandalizzato per il fatto che io gli abbia dato del lei, mi dice: «Verrò su<br />
appena possibile. Sto avendo dei problemi con gli allacciamenti della corrente di diversi<br />
espositori». Ottimo direi, il buon Pedretti sembra fare al caso mio, mi spiace solo che avrà<br />
un‟ulteriore dose di noie dopo avermi incontrato. E sì, c‟è gente che ha problemi e io mi<br />
permetto di esclamare «Ottimo!»: sto proprio diventando uno squalo egoista, un vero<br />
manager. Basta che ci sia chi può risolvere i miei cazzi che del resto me ne infischio, per<br />
me a quel punto è tutto ottimo, con anche un arrogantissimo punto esclamativo. E siamo<br />
solo al secondo giorno.<br />
Avanti un altro, un altro e poi altri due assieme, finché mentre accompagno questi alla<br />
porta vedo una specie di ciclone sbraitante puntare il corridoio. Uno schizzato di non<br />
precisata provenienza che sventolando un foglio come fosse una molotov cerca con lo<br />
sguardo la targa dell‟ufficio designato per il tumulto. Vedo che guarda sopra la mia testa e<br />
poi: «Flavia, c‟est vous Flavia?!». Letteralmente con lo sguardo omicida.<br />
«Non, c‟est pas moi mais je travaille pour elle». Specifico, come dire che ambasciator non<br />
porta pena: non sono io Flavia, ma comunque lavoro per lei. Tralasciamo che sono<br />
maschio e quello è un nome da donna, non mettiamo i puntini sulle “i”.<br />
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