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Cuore e braccio a Parma (PDF) - Storia e Memoria

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Nel dopoguerra l'agroindustria rimane fondamentale per l'equilibrio<br />

dell'economia della Provincia: è l'agroindustria la ricchezza della provincia che<br />

investe nella città. Gli agricoltori-agroindustriali vivono in città, utilizzano dei<br />

crediti ricevuti dalle banche, si organizzano in associazioni, hanno influenza nei<br />

partiti politici. E’ una classe dirigente economica che però basa il proprio status<br />

sulla produzione agroindustriale sostanzialmente piccola rispetto a quello che<br />

diventerà poi negli anni '60.<br />

<strong>Parma</strong> negli anni del dopoguerra ha una sua economia cittadina e un suo<br />

commercio come suoi servizi e un suo ospedale. E’ stata capitale fino al 1859 ma<br />

nel corso del '900 ha saputo conservare la mentalità di essere “città”.<br />

Rosine Rosine Rosine - Nella Nella ricostruzione ricostruzione della della città, città, quale quale è è stata stata l'emergenza l'emergenza e e dove dove si<br />

si<br />

dovette dovette dovette intervenire intervenire intervenire immediatamente?<br />

immediatamente?<br />

immediatamente?<br />

<strong>Parma</strong> durante la guerra è stata bombardata, molti edifici del centro sono stati<br />

colpiti, ma non ha subito danni come molte altre città europee. Nel dopoguerra<br />

però aveva un problema enorme che si trascinava dagli anni '30: quello delle<br />

abitazioni, della casa.<br />

La ricostruzione della città lo si vede benissimo: si colse l'occasione (tuttora<br />

criticata) della distruzione di una parte degli edifici dai bombardamenti per<br />

trasformare e modernizzare l'aspetto della città.<br />

Uno dei comparti era quello che andava dal torrente <strong>Parma</strong> fino a via Garibaldi,<br />

dalla Pilotta fino alla stazione. Lì c'era un monumento che venne colpito dalle<br />

bombe e quindi si ricostruì tutto (Via Verdi).Anche via Mazzini venne<br />

completamente ricostruita (si tratta del centro storico).<br />

Con la ricostruzione si coglie l'occasione per modernizzare la città che viene così<br />

trasformata,cambia volto.<br />

Nel dopoguerra si costruiscono interi quartieri: quelli che erano i campi di<br />

proprietà della famiglia Bocchi ora è quartiere Pablo, una zona che è stata<br />

costruita ex novo.<br />

Un altro modello di quartiere del dopoguerra è quartiere Montanara: è nato per<br />

dare risposta alla mancanza di case.<br />

A <strong>Parma</strong> esistevano ancora le case ultrapopolari dette “capannoni” in modo<br />

dispregiativo:<br />

negli anni 30 vennero bonificati diversi rioni trasferendo la popolazione in questi<br />

“capannoni”. Chi viveva precedentemente in queste aree venne portato in<br />

enormi asili in campagna in altri quartieri popolari periferici. Queste aree isolate<br />

vicine alle fabbriche dovevano essere temporanee ma in realtà durarono 15 anni.<br />

Con la fine della guerra questa situazione urbanistico abitativa degradata era<br />

diventata uno scempio, pertanto i sindaci e le amministrazioni del dopoguerra<br />

avevano nei loro programmi l’intenzione di togliere i “capannoni”.<br />

I nuovi quartieri servivano dunque anche per accogliere questi abitanti dei ceti<br />

sociali più bassi.<br />

Immaginiamo 50 famiglie che vivevano in una caserma dove a piano terra c'era<br />

l'acqua e in 15 anni non era mai stata fatta alcuna opera di manutenzione.<br />

La costruzione di questi quartieri è stato il cavallo di battaglia del sindaco per<br />

antonomasia, in quegli anni, della città di <strong>Parma</strong>: Giacomo Ferrari, che ha<br />

amministrato per una decina di anni.<br />

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