Il Mese - Quaderni Radicali Online

(che in Israele si possono vedere via
cavo) e poi andai su Internet a leggere
i giornali. Di liberali arabi, nei
media italiani, non ne trovai nemmeno
uno. Allora, decisi di aprire la
tv araba e guardare qualche dibattito.
Cercai Al-Jazeera e Al-Arabiya e
vidi, invece, discussioni in cui liberali
ed estremisti litigavano tra di loro. E
i liberali ci tenevano a farsi chiamare
proprio liberali.
Heggy, intellettuale egiziano, mi
chiese se volevo andare a fare colazione
con lui, dato che era in visita
a Tel Aviv. Presi un taxi e andai a
trovarlo incuriosita. Quando lo vidi,
notai immediatamente che era un
tipo abbastanza particolare: tutto
profumato, rileccato, brillantinato,
dai modi sofisticati e aristocratici. Era
felice di vedermi e mi offrì un tè inglese
con biscotti.
Cominciò anche lui a raccontarmi dei
suoi libri, della sua visione del mondo
arabo e della necessità immediata di
riforme politiche. I suoi discorsi mi
convinsero, nonostante quei suoi atteggiamenti
palesemente egocentrici
lo avevano più volte reso il target
preferito di attacchi da parte di altri
intellettuali.
Dopo avere parlato con Nabulsi e
Heggy, però, mi resi immediatamente
conto che i caratteri che delineavano
i liberali erano gli stessi che
definiscono il liberalismo in tutto
il mondo. Questi intellettuali si battevano
per le libertà dell’individuo,
d’espressione, per i diritti umani delle
donne, delle minoranze religiose. Per
la normalizzazione delle relazioni con
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Manifesto
ieri dicevamo
Noi siamo delle donne e
degli uomini portatori dei
valori della laicità e della
condivisione di un mondo
comune. Legati per le nostre
singole storie e in maniera
differente all’Islam,
e avendo preso coscienza
delle gravi crisi che attraversano
attualmente il
mondo arabo-musulmano,
abbiamo deciso di mobilitarci
per creare le condizioni
politiche e intellettuali di
una cultura liberale e delle
libertà... Leggi
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