Il Mese - Quaderni Radicali Online

«I giornalisti non godono oramai di
grande fiducia da parte dell’opinione
pubblica, perché la maggior parte di
essi scrive solo ciò che fa piacere al
padrone di turno. Per fortuna c’è ancora
chi sa fare bene un certo lavoro.
Il tanto vituperato Rossella ai tempi
di “Forza Italia” era una delle penne
più brillanti del giornalismo italiano
(tra l’altro di sinistra, un cossuttiano)
e si occupò della parte più dinamica,
più divertente del film. Secondo me
i giornalisti in cuor proprio vorrebbero
fare delle cose che non riescono
a fare lavorando nei giornali, e di
conseguenza quelli realmente bravi
possono essere di grande aiuto per
fare un film».
Silvio Forever: come definirebbe
questa sua ultima pellicola? “Silvio
Forever” è una cronaca di un
ventennio raccontata attraverso il
suo megafono. Sono convinto che
questo film rimarrà nel tempo, avrà
una lunga memoria. Questo tipo di
autobiografia raccontata dal protagonista
mi sembra sia la più rappresentativa
possibile di questi 18 anni in
cui Berlusconi è stato al potere, perché
lui è veramente il rappresentante
di una certa Italia, è ‘l’arci italiano’,
nel peggio sì, ma è l’arci italiano:
racconta le barzellette, gli piacciono
le belle donne, compra le squadre di
calcio, nutre disprezzo per le regole,
odia i giudici. Incarna, insomma,
una parte cospicua di questo Paese.
Quando dico, perciò, che questo film
è una cronaca intendo che è la puntuale
memoria di una parte del Paese
che racconta se stesso lungo 20
anni».
FLORENCE URSINO
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I “mille volti”
di Neri Marcorè
Tra satira e politica
visioni
Artista versatile che coniuga attualità
e intrattenimento intelligente
giocando abilmente con
le parole. Attore, ma prima di
tutto un cittadino che sa tenere
insieme il doppio livello della leggerezza
e della responsabilità
civile e sociale, per raccontare e
guardare il Paese senza mezze
misure, e con un linguaggio
forte ed emozionante, energico e
partecipe.
Neri Marcorè: l’artista che passa
dal teatro al cinema alla televisio-
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