Il Mese - Quaderni Radicali Online

co Travaglio, che non è solo un giornalista ma anche uomo di spettacolo. Come si
suol dire, insomma, a brigante brigante e mezzo».
Documentario di montaggio
che parte dal viaggio di Alcide
De Gasperi in USA del 1947 e
ripercorre 30 anni di potere
democristiano in Italia fino al
congresso della DC del 1976.
Il film utilizza esclusivamente
materiale di repertorio, senza
commento fuori campo, ma
con l’inserimento di frasi e battute
originali che, attraverso
un accurato lavoro di montaggio
(firmato da Silvano Agosti)
contribuiscono a creare una
vera e propria cronistoria dal
taglio fortemente satirico e
graffiante. La pellicola, distribuita
nella sale nell’inverno del
1977-78, fu ritirata dopo pochi
mesi su richiesta del Ministero
dell’Interno a causa del
sequestro e dell’uccisione del
presidente democristiano Aldo
Moro.
42
visioni
Anche “Forza Italia” era, con la
Democrazia Cristiana come protagonista,
un film di montaggio
che “parlava da sé”, senza
una voce off che raccontava.
Cos’altro accomuna le due pellicole?
«Forza Italia è un film molto
diverso: raccontava un potere ormai
putrescente, tant’è che da lì a poco
la DC si sarebbe dissolta. Un potere,
bisogna sottolinearlo, non amato
dal popolo italiano: la DC, citando
Indro Montanelli, veniva votata dalla
maggior parte degli italiani col naso
turato per paura del pericolo comunista.
Perciò, ‘Forza Italia’ era la manifestazione
del nostro astio, del fastidio,
era la nostra rappresaglia. Con
“Silvio Forever” si parla invece di un
personaggio molto amato da una
parte degli italiani che peraltro, ripeto,
racconta se stesso».
Aldo Moro si scagliò contro “Forza
Italia”, Berlusconi invece….?
«Sono convinto che Berlusconi abbia
visto il film. In ogni caso, lo vedrà e
all’inizio credo che avrà un moto di
rifiuto, perchè in questo momento
l’uomo Berlusconi non è sereno,
troppo assillato dai problemi che
conosciamo. Ma nel tempo, quando
abbandonerà l’attività politica, si
renderà conto che questo è il film più
puntuale della sua vita, perché anche
nelle parti più critiche è lui stesso
che parla. Sono sue le parole del
film, non può sconfessare se stesso.
Anche Moro, quando vide Forza Italia,
fu molto ostile, tant’è che chiamò
il direttore di Repubblica Scalfari per
QR