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Scarica e-book 05 - in pensiero

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di una stretta connessione tra sementi e diritti. Innanzitutto per dare al<br />

consumatore la possibilità di riflettere sul tipo di mercato che lo circonda,<br />

e dal mercato andare a vedere cosa cresce nel campo, o andare ancora<br />

più <strong>in</strong>dietro a vedere che cosa viene messo nel campo, e soprattutto per<br />

soddisfare che cosa. In fondo parlare di sementi significa mettere <strong>in</strong> discussione<br />

il nostro modo di alimentarci, qu<strong>in</strong>di di vivere.<br />

L’agricoltura <strong>in</strong>dustriale tenta di allontanare i prodotti dal territorio, e qu<strong>in</strong>di<br />

di seguire sostanzialmente le logiche di mercato, produrre là dove è più<br />

conveniente <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di omogeneizzazione, di rendita eccetera. Il prodotto<br />

diventa una commodity – recentemente abbiamo conosciuto molte speculazioni,<br />

molte <strong>in</strong> riferimento ai prezzi dei prodotti alimentari che poi hanno<br />

posto <strong>in</strong> g<strong>in</strong>occhio alcune economie del sud: non è un caso che la recente<br />

grande bolla f<strong>in</strong>anziaria sia com<strong>in</strong>ciata dai prezzi delle tortillas messicane.<br />

Sembrano fenomeni molto lontani dall’agricoltura, e <strong>in</strong> realtà sono lontani<br />

dall’agricoltura del campo, ma non dalle transazioni sui prodotti, che valgono<br />

<strong>in</strong> genere come materie prime <strong>in</strong>differenziate, perché dietro non si avverte<br />

la cultura del luogo, la scelta di varietà, il rapporto con la comunità.<br />

Sono prodotti che circolano sulla nave e possono avere un valore rispetto a<br />

<strong>in</strong>vestimenti e <strong>in</strong>teressi speculativi. Sono questi i prodotti che hanno cambiato<br />

le modalità di realizzazione: utilizzare <strong>in</strong>novazioni tecnologiche, come<br />

<strong>in</strong>gegnerie genetiche, ne supporta il rendimento <strong>in</strong> scala e così la soia argent<strong>in</strong>a<br />

o brasiliana, ad esempio, consente migliori performance, la resa è<br />

più alta, si produce di più. Ma per chi? Per le economie più ricche, chiaramente.<br />

Magari la comunità si impoverisce. Infatti i paesi dove si coltivano gli<br />

ogm sono i paesi esportatori di materie prime, dove più sensibile è la fame,<br />

e dove qu<strong>in</strong>di quel modello di maggiori rese è addirittura antitetico al valore<br />

che l’agricoltura potrebbe svolgere sul territorio. Ma l’<strong>in</strong>gegnerizzazione <strong>in</strong><br />

f<strong>in</strong> dei conti che cosa produce? Produce anche la povertà genetica, annulla<br />

il valore delle sementi, e dunque l’impatto sulla biodiversità aumenta irrimediabilmente.<br />

Sono poche, oggi è noto, le varierà di sementi che sono<br />

utilizzate per produrre gli <strong>in</strong>gredienti che più si utilizzano sul mercato <strong>in</strong>ternazionale,<br />

il mais, la soia, il riso, e questo chiaramente serve a un mercato<br />

che utilizza canali globali e standardizzati. Noi però non poniamo mente a<br />

questo processo, perché non riusciamo ancora a riconoscere e coniugare il<br />

percorso dell’agricoltura plurale.<br />

La grammatica dell’agricoltura <strong>in</strong>dustriale è composta di poche sillabe, il<br />

suo l<strong>in</strong>guaggio è molto povero, non esistono delle connessioni, delle subord<strong>in</strong>ate,<br />

non è possibile nemmeno <strong>in</strong>dividuare una evoluzione, rispetto<br />

alla agricoltura che chiamiamo ora di sussistenza, se si parla delle comu-<br />

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