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Scarica e-book 05 - in pensiero

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<strong>in</strong> <strong>pensiero</strong> ha deciso di r<strong>in</strong>novare il rapporto con i propri lettori<br />

cambiando politica editoriale: da questo numero il costo della<br />

rivista sarà dimezzato a 10 euro, e il solo libro sarà scaricabile<br />

gratuitamente <strong>in</strong> formato e-<strong>book</strong>. Il motivo è dare una risposta<br />

a due fenomeni concomitanti, come la profonda crisi economica<br />

che sta cambiando disponibilità e atteggiamenti verso il mondo<br />

della cultura e del libro, e l’emergere della nuova editoria digitale,<br />

che quel mondo ha già profondamente segnato. Confidando di<br />

riequilibrare le proprie scelte con l’affetto dei lettori, dal prossimo<br />

numero <strong>in</strong> <strong>pensiero</strong> offrirà anche la possibilità, su richiesta, di<br />

avere copie a tiratura unica, libri d’artista dove autori presenti nel<br />

numero <strong>in</strong>terverranno con opere orig<strong>in</strong>ali.<br />

Prosegue con il numero 5, e così sarà anche per il 6, il viaggio<br />

dedicato alla ricerca delle cosmogonie contemporanee. La<br />

domanda che questa volta proponiamo, un altro mondo o un mondo<br />

d’altri?, è più politica, più essenziale, chiede di misurarsi con<br />

il problema cosmogonico per eccellenza della prospettiva: sì,<br />

perché nei vari tipi racconto, nelle cosmovisioni, nei nuovi rituali<br />

che riusciamo a <strong>in</strong>tercettare, che idea di presente o di futuro<br />

viene fuori? viviamo <strong>in</strong> un presente, o vivremo <strong>in</strong> un futuro, che<br />

ci appartiene, del quale siamo protagonisti, nel quale possiamo<br />

scegliere <strong>in</strong>dividualmente e collettivamente? nel quale sogniamo,<br />

o pensiamo, un altro mondo, un mondo realmente altro da<br />

quello ricevuto <strong>in</strong> eredità? oppure il mondo che crediamo nostro<br />

concretamente non ci appartiene, e non ci apparterrà? oppure il<br />

mondo che abitiamo, e che molti altri abitano senza essere visibili<br />

ai nostri occhi, appartiene e apparterrà, <strong>in</strong> tutti i sensi, ad altri?<br />

Cosa ci dicono dunque i racconti del nostro mondo, se pure questi<br />

racconti ci dicono, dell’appartenenza fondamentale alle sue<br />

logiche? cosa ci dice una nuova costituzione, esempio più alto della<br />

cosmovisione di un popolo che si fa testo, legge, racconto? cosa<br />

ci dicono i nuovi l<strong>in</strong>guaggi, le nuove grammatiche così povere di<br />

sillabe delle sementi? cosa racconta un modo di fare architettura<br />

che co<strong>in</strong>volge i cittad<strong>in</strong>i nel progetto urbano? cosa ci racconta la<br />

riscoperta di una pratica così antropologicamente umana come<br />

quella del camm<strong>in</strong>are e del viandare? cosa scopriamo nelle tante<br />

voci, nelle tante l<strong>in</strong>gue e vernacoli della poesia contemporanea?<br />

Come sempre l’ambizione è che le molteplici risposte alle tante e<br />

affastellate domande f<strong>in</strong>iscano per comporre un quadro, un’idea di<br />

risposta, frammentaria ma complessiva, ai dubbi, alle paure o alle<br />

speranze di un mondo che potrebbe benissimo chiedere di esserci,<br />

come benissimo potrebbe fare a meno di noi.<br />

Buona lettura, buon ascolto, buona visione.

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