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<strong>in</strong> realtà resta <strong>in</strong>visibile, che non migliora; la città migliora se migliorano tutti<br />
i quartieri, tutto il tessuto urbano, non perché ci sono tre edifici s<strong>in</strong>golari.<br />
Recetas Urbanas nasce propriamente dalla necessità di generare una piccola<br />
e alternativa politica urbana a Sevilla, <strong>in</strong> particolare per quelle situazioni <strong>in</strong><br />
cui mancano soldi, o dove ci sono vuoti legali, e per queste ragioni nasce la<br />
metodologia di co<strong>in</strong>volgere i cittad<strong>in</strong>i, <strong>in</strong>sieme ai tecnici, agli avvocati, agli economisti,<br />
f<strong>in</strong> dai primi gradi del progetto, di fare pressione politica, di lottare<br />
per una architettura di partecipazione, di collaborazione.<br />
Non so se la città possa essere edificata e progettata direttamente da cittad<strong>in</strong>i<br />
che collaborano. Io credo nell’essere umano, ovviamente, ma l’essere umano<br />
può anche essere cattivo. A ben guardarla l’<strong>in</strong>formalità, le pratiche <strong>in</strong>formali,<br />
che anche noi <strong>in</strong> qualche modo promuoviamo, possono essere pericolose: se<br />
osservi quello che succede con le pratiche <strong>in</strong>formali <strong>in</strong> America Lat<strong>in</strong>a, vedi<br />
che è il più forte quello che vende le terre che non appartengono a nessuno,<br />
quello che fa le lottizzazioni, che fa pressioni, eccetera; bisogna stare molto<br />
attenti con l’<strong>in</strong>formalità, con la libertà senza v<strong>in</strong>colo o responsabilità.<br />
Abbiamo <strong>in</strong>iziato con Recetas Urbanas 14 anni fa, e la prima ricetta urbana,<br />
dato che andava a cercare i vuoti legali – qu<strong>in</strong>di non era illegale ma nemmeno<br />
legale –, metteva paura alle persone che <strong>in</strong>contravo. Adesso a poco a poco <strong>in</strong><br />
Spagna molte persone hanno preso coraggio, e ricette o no, stanno facendo<br />
cose, tanto che ho messo <strong>in</strong>sieme una raccolta di oltre mille mail che espongono<br />
progetti con cui collaborare; persone che vogliono fare una casa sul<br />
tetto a terrazza ma poi si tirano <strong>in</strong>dietro, hanno dubbi, persone che comprano<br />
terreno per fare una cooperativa, persone che stanno occupando abitazioni,<br />
persone che stanno occupando e usando dei solares, dei lotti urbani di terreno<br />
edificabile lasciati vuoti. Per parlare solo degli ultimi mesi, ad esempio, posso<br />
raccontare di ventenni che denunciano l’amm<strong>in</strong>istrazione municipale per poter<br />
usare edifici pubblici, di cittad<strong>in</strong>i di Tarragona che ridanno vita e gestiscono<br />
come spazi pubblici dei solares che erano diventati parte anonima della città<br />
e completamente dimenticati dal quartiere, o sempre a Tarragona persone<br />
che lavoravano a un progetto di spazio pubblico accanto alle mura storiche,<br />
eccetera, per dire che, sì, ci sono molte persone che senza aspettare l’amm<strong>in</strong>istrazione<br />
stanno lavorando per il cambiamento della città. Però bisogna<br />
tener conto che <strong>in</strong> qualche modo questo si riesce a fare perché si stabilisce<br />
una connessione e si ha una conoscenza di altre esperienze, solo così si può<br />
essere tecnicamente preparati, e se non lo si è, dato che si tratta di cittad<strong>in</strong>i<br />
anonimi, si può chiedere consulenza tecnica.<br />
Nell’ottica di sviluppare un’idea di architettura collaborativa, la prima cosa da<br />
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