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Premio Nuova Estetica - SIE - Società Italiana d'Estetica

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sono aver contribuito all’exattamento di circuiti neurali e meccanismi<br />

comportamentali ancestrali, come ad esempio quelli deputati all’esercizio<br />

del senso estetico, estendendo così l’orizzonte d’esercizio della<br />

capacità estetica oltre il ristretto ambito della selezione sessuale.<br />

Che l’attitudine estetica, per come noi la conosciamo, possa affondare<br />

le sue radici nell’inedito rapporto tra madri e figli “immaturi” che si<br />

instaura tra gli Homo è quanto sostenuto da Ellen Dissanayake 66 e, con<br />

specifico riferimento al linguaggio, dall’antropologa Dean Falk 67 . Forse<br />

l’intensificazione delle cure parentali e il conseguente rafforzamento<br />

del legame tra giovani e adulti, con questi ultimi ad accompagnare lo<br />

sguardo dei piccoli che si posa sugli oggetti del mondo, avrà costituito<br />

la prima occasione per un’esplorazione “proto-estetica” dell’ambiente<br />

da parte dei cuccioli d’uomo. L’attitudine estetica, sciolta così dalle<br />

ristrettezze del riferimento al desiderio sessuale, potrà in seguito essersi<br />

ulteriormente sviluppata e diversificata, quanto alle sue modalità<br />

di esercizio, attraverso meccanismi di apprendimento culturale, frutto<br />

dell’interazione degli individui tra loro e con il loro ambiente: le diverse<br />

declinazioni del gusto, connotate culturalmente 68 .<br />

Sullo sfondo di questa ricostruzione è possibile che abbia giocato un<br />

ruolo importante anche l’allentamento delle pressioni selettive (relaxed<br />

selection), in concomitanza con il potenziamento delle capacità cognitive<br />

di sapiens e con lo sviluppo di forme sempre più complesse di evoluzione<br />

culturale. Così scrive Eldredge, in un volume che assume la psicologia<br />

evoluzionistica e, con essa, certa parte dell’estetica evoluzionistica<br />

(ad esempio David Buss 69 ) come referenti polemici: «la cultura pervade<br />

oggi l’approccio con cui l’uomo si rivolge alla vita e, anche se non le<br />

elimina del tutto, ha un peso ben più grande delle vecchie forme di<br />

adattamento semplicemente biologico. La cultura ci ha fatti uscire dai<br />

confini degli ecosistemi locali, cambiando, in una certa misura, le regole<br />

con cui la selezione naturale agisce su di noi» 70 . Il neuroscienziato e<br />

antropologo di Berkeley Terrence Deacon, ad esempio, ipotizza che la<br />

relaxed selection (naturale e sessuale) possa aver contribuito al sorgere<br />

del linguaggio simbolico umano, che egli considera incommensurabile<br />

alle forme di comunicazione diffuse nel resto del mondo animale 71 .<br />

Quelle sviluppate sin qui, com’è chiaro, sono tutte ipotesi ancora<br />

suscettibili di smentita o conferma, e che necessitano di ulteriori e<br />

adeguate conferme, anzitutto sperimentali. Un elemento, tuttavia, pare<br />

piuttosto corroborato: anche se l’attitudine estetica umana fosse sorta<br />

come un adaptation, continuare oggi a ricorrere (esclusivamente) ad<br />

adattamenti forgiati ad hoc dalla selezione naturale per spiegare l’estetico<br />

nell’uomo è molto impegnativo. Ci sono tutti gli elementi per tentare<br />

un programma di ricerca alternativo a quello strettamente adattamentista,<br />

mettendo a frutto le acquisizioni più recenti, sia concettuali che<br />

empiriche, della scienza dell’evoluzione.<br />

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