Premio Nuova Estetica - SIE - Società Italiana d'Estetica
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nell’atteggiamento riflessivo noi non ci troviamo di fronte a un che di uno ma<br />
a un che di molteplice, è il decorso stesso delle apparizioni ad essere tematico,<br />
e non ciò che appare in esso 62 .<br />
Si apre allora la possibilità che la Lebenswelt si dischiuda «come<br />
un regno di fenomeni soggettivi rimasti “anonimi”» se, riprendendo<br />
la filosofia kantiana, «degniamo di un interesse universale e teoretico<br />
specifico» le ovvietà che concernono il rapporto tra gli oggetti e l’elemento<br />
soggettivo. In questo modo, sarà possibile tematizzare il regno<br />
del soggettivo, che nessuna scienza e nemmeno la filosofia kantiana<br />
hanno realmente compreso. Risulterà allora che il mondo è «un prodotto<br />
universale spirituale», «unità di una forma spirituale» 63 .<br />
La Lebenswelt è dunque un insieme di evidenze originarie che si<br />
presentano al nostro sguardo nei modi dell’esperienza e la vita di coscienza<br />
che inerisce al mondo è «la sede dell’incontro di tutti i problemi<br />
attorno all’intimo senso del vivente e alla rappresentazione esteriore»<br />
64 . Nella definizione di mondo espressa nella Crisi, Elio Franzini<br />
vede allora «un tema dichiaratamente estetico» e sostiene che una riflessione<br />
sulla nozione husserliana di Lebenswelt può essere condotta a<br />
partire dalle idee estetiche kantiane 65 . Sulla base di questa convinzione,<br />
mi chiedo se sia valida anche l’operazione contraria, ossia se si possa<br />
proporre una riflessione sulle idee estetiche alla luce della Lebenswelt<br />
husserliana.<br />
2.3 Anwendung e idee estetiche<br />
La possibilità di una lettura fenomenologica della Critica del Giudizio<br />
viene ulteriormente confermata se si considera che il tema della<br />
terza Critica è quello della Anwendung, ossia dell’applicazione dell’idea<br />
al mondo dell’esperienza o, in termini kantiani, del passaggio da natura<br />
a libertà. Anche nella prospettiva husserliana, la Anwendung consiste<br />
nell’applicazione dell’ideale all’empiria e non prevede una mera<br />
sovrapposizione della griglia dell’a priori a quella dell’empirico: una<br />
perfetta identità sarebbe infatti impossibile, poiché le leggi eidetiche<br />
si esemplificano nelle leggi del mondo, senza il perfetto riempimento<br />
del concetto da parte dell’intuizione 66 .<br />
La dinamica è, a mio avviso, la stessa che caratterizza la relazione<br />
tra immaginazione e ragione nella prospettiva estetica della Critica del<br />
Giudizio: nell’Analitica del sublime e nella teoria delle idee estetiche,<br />
l’idea di totalità della ragione non può essere soddisfatta dall’apprensione<br />
delle intuizioni e, d’altra parte, l’infinita varietà naturale non può<br />
essere del tutto raccolta sotto un’idea del soggetto. Lo stesso modello<br />
era anticipato nei Prolegomena: per restituire la grammatica del mondo,<br />
occorre che le regole vengano estratte dall’esperienza compiuta<br />
dal soggetto e, in ogni caso, non potrà mai essere restituita la totalità<br />
della natura 67 .<br />
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