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Premio Nuova Estetica - SIE - Società Italiana d'Estetica

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l’attitudine estetica una volta che essa si è sganciata dall’ambito ristretto<br />

della selezione sessuale. Una vasta rete di concettualità che si intrecciano<br />

a dati empirici e ad acquisizioni teoriche e sperimentali provenienti<br />

da differenti discipline: al centro di questa rete sta l’attitudine estetica<br />

umana, frutto di un’evoluzione contingente che ha nella contingenza<br />

dell’esercizio stesso dell’estetico la sua traccia.<br />

Declinata in questi termini, l’estetica evoluzionistica si presenta come<br />

un programma di ricerca innovativo, legato alle scienze sperimentali ma<br />

fedele allo spirito settecentesco delle origini filosofiche della disciplina,<br />

un programma che promette di fornire, attraverso l’applicazione di uno<br />

strumentario concettuale raffinato, indicazioni importanti circa la natura<br />

dell’estetico e la relazione di continuità e discontinuità evolutiva tra<br />

uomo e animale.<br />

6. Conclusioni. L’estetica e le scienze della vita<br />

Per capire la storia naturale dell’uomo e, nello specifico degli interessi<br />

di questo saggio, la storia naturale dell’attitudine estetica umana<br />

occorre far interagire strati differenti di analisi e schemi provenienti da<br />

molteplici discipline, come la paleoantropologia, l’archeologia, la psicologia<br />

cognitiva, l’evoluzione culturale, la biologia evoluzionistica, tenendo<br />

a riferimento il patrimonio di concetti che la lunga storia dell’estetica occidentale<br />

ha messo a punto almeno a partire dal suo battesimo ufficiale,<br />

a metà del diciottesimo secolo. Il pluralismo esplicativo e metodologico<br />

devono farsi principio e risorsa: «Darwin […] fu molto più pluralista<br />

nelle sue esplorazioni concettuali della maggior parte dei suoi epigoni.<br />

Dobbiamo riconquistare questo spirito di scoperta» 76 .<br />

L’approccio evoluzionistico ad alcune questioni cruciali dell’estetica<br />

– arte, bellezza, immaginazione, loro peso e ruolo nella vita umana, loro<br />

origini – consente alla disciplina, recuperando uno spirito che fu della<br />

sua origine settecentesca, di tornare a intessere un dialogo fecondo con<br />

le scienze, senza asservimento né timori. L’estetica filosofica potrebbe<br />

vedere riformulati, in tal modo, alcuni dei concetti e problemi su cui<br />

riflette da secoli – come quello di contingenza, in questo saggio – all’interno<br />

di un quadro concettuale corroborato empiricamente; gli studiosi<br />

evoluzionisti che accostano il problema dell’arte e dell’esperienza estetica<br />

da una prospettiva più eminentemente scientifica, invece, potrebbero<br />

avvalersi di un ricco patrimonio concettuale, già disponibile e frutto di<br />

una lunga tradizione di pensiero filosofico sull’aisthesis, sulla cui scorta<br />

interpretare dati, impostare ricerche, verificare ipotesi.<br />

1 “Evoluzione”, da evolutio, svolgimento, dispiegamento (di un rotolo, di un nastro, di<br />

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