31.05.2013 Views

Premio Nuova Estetica - SIE - Società Italiana d'Estetica

Premio Nuova Estetica - SIE - Società Italiana d'Estetica

Premio Nuova Estetica - SIE - Società Italiana d'Estetica

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

duzione e la Critica della ragion pura e che permettono di leggere il<br />

concetto kantiano di esperienza in una prospettiva fenomenologica. In<br />

primo luogo, Kant afferma che per costruire un’unità sintetica come<br />

sistema non sono sufficienti le leggi trascendentali, a priori e oggettive,<br />

che rendono possibile l’esperienza solo secondo i principi dell’unità<br />

sintetica dei fenomeni. Occorre, invece, un principio, il principio di<br />

finalità, che lega sotto di sé le leggi empiriche, costituendo un’unità<br />

empirica delle esperienze.<br />

In secondo luogo, l’unità sistematica dell’esperienza non viene costituita<br />

in modo oggettivo, come accade quando la categoria comprende<br />

il fenomeno, ma soltanto in modo soggettivo. L’esperienza si configura<br />

come sistema secondo leggi empiriche soltanto perché il soggetto percepisce<br />

nella natura una finalità nei confronti delle proprie capacità<br />

conoscitive. La finalità, dunque, è certamente un principio delle capacità<br />

del soggetto 33 , ma deve essere trovato nella natura.<br />

Il fondamento del sistema trascendentale viene, dunque, individuato<br />

da Kant attraverso la costruzione di «una connessione di tipo sistematico<br />

in un aggregato di mere leggi empiriche, attribuendo alla natura una<br />

relazione a questa nostra esigenza» 34 . L’unità della natura, che permette<br />

di superare il caos della varietà naturale, non è allora un’unità trascendentale,<br />

realizzata dalla riconduzione del molteplice a un concetto, ma<br />

un’unità empirica, che permette di pensare la totalità dell’esperienza<br />

attraverso il principio di finalità.<br />

Nella Prima Introduzione Kant sembra concepire il proprio sistema<br />

filosofico sulla base dell’unità dell’esperienza della natura. Questa idea è<br />

certamente molto distante da quanto è affermato nella prima Critica 35 e<br />

non stupisce che Anceschi consideri la Prima Introduzione come luogo<br />

della crisi della filosofia trascendentale. In questo testo, infatti, Kant<br />

afferma esplicitamente che «le facoltà dell’animo costituiscono solo un<br />

aggregato e non un sistema» 36 e che il sistema si fonda su un’unità<br />

empirica, costituita da un principio del tutto soggettivo 37 .<br />

Con la terza Critica, tuttavia, Kant chiarisce che la natura è un<br />

sistema ordinato dall’intelletto, dato attraverso l’esperienza a un io che<br />

esperisce 38 . Il soggetto si trova effettivamente di fronte al disordine del<br />

mondo empirico e di fronte, persino, all’informe naturale, come accade<br />

nel caso del giudizio sul sublime. Il soggetto, quindi, ordina la natura<br />

secondo leggi empiriche rispondendo al proprio bisogno di trovare in<br />

essa una regolarità. Nonostante ciò sia una prova per dimostrare l’antropologismo<br />

che Husserl attribuisce a Kant, la teoria fenomenologica<br />

dell’esperienza 39 , articolata in Beilage XX attorno al tema del disordine<br />

del mondo, non si discosta di molto, a mio avviso, dalla Erste<br />

Einleitung. La natura che si presenta di fronte al nostro intelletto non<br />

è dominata da una rigorosa causalità e il nostro intelletto la conduce<br />

soltanto a una regolarità approssimativa, che esprime l’idea soggettiva<br />

di delimitare il concetto di natura in generale e la natura data 40 .<br />

38

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!