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Il mito delle Danaidi, dall'età classica alla paremiografia.

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nacque il fondatore della regalità argiva, Abante. <strong>Il</strong> racconto è esemplificativo<br />

dell’importanza di Argo tra l’VIII e il VI secolo a.C., centro politico e culturale tra i più at-<br />

tivi del Peloponneso 3 , ricco di tradizioni mitiche, genealogiche, etnografiche, «fonte ine-<br />

sauribile di miti dal miceneo al tardo-arcaico» 4 , che venne ad assumere un ruolo centrale,<br />

luogo di partenza e di arrivo, «center of a huge international genealogy» 5 . Io e le <strong>Danaidi</strong><br />

sono eroine migranti: la prima da Argo giunge in Egitto, le seconde portano a compimento<br />

la seconda metà del viaggio, questa volta dall’Egitto ad Argo. <strong>Il</strong> ritorno e la presenza in pa-<br />

tria, come attesta il Catalogo esiodeo, sono ambivalenti: da una parte le <strong>Danaidi</strong> sono eroi-<br />

ne civilizzatrici, portano l’acqua in una regione prima arida e secca ( fr. 128 M.-W. = fr.45a<br />

e 45b Hirschberger = 76a e 76b Most) 6 ; dall’altra sono le assassine dei loro sposi-cugini nella<br />

prima notte di nozze, anche se in questa fase antica del <strong>mito</strong> l’uccisione degli sposi fu la<br />

conseguenza di una contesa dinastica e come tale fu recepita d<strong>alla</strong> città stessa nel corso della<br />

3 Tra il VIII e il VII secolo a.C. Argo contese a Sparta il ruolo di leadership del Peloponneso (nel 669/8 scon-<br />

fisse Sparta a Isie e ottenne il dominio della Tireatide); culturalmente fu uno dei centri più significativi nella<br />

produzione ceramica protogeometrica e nella metallurgia (con la realizzazione del modello originario dello<br />

scudo rotondo); grazie a Fidone ( c.a. 650-630 a.C.) fu istituito un sistema di pesi e di monetazione valido per<br />

tutti gli abitanti del Peloponneso. Per questi aspetti vd. Tomlinson 1972.<br />

4 Cingano 2004, 59.<br />

5 E.Hall 1989, 36.<br />

6 La tradizione <strong>mito</strong>grafica che trova compendio nella Biblioteca dello ps. Apollodoro ( 2,1,5) fornisce i nomi<br />

di tutte le cinquanta <strong>Danaidi</strong> e <strong>delle</strong> loro madri: è un elenco quasi creato ‘ad arte’, in cui pochi sono i nomi<br />

veramente risalenti ad una fase antica (Amimone e Ipermestra). Per quanto questo catalogo si sia strutturato<br />

nel tempo, alcuni nomi rinviano all’Egitto, altri richiamano una generica femminilità o virtù ‘maschili’, altri<br />

ancora - e significativamente - sono nomi di ninfe (come pure le madri di metà di loro, sempre secondo la<br />

Biblioteca, furono Amadriadi e Naiadi). Le ninfe, presenti in molti racconti relativi all’origine e fondazione<br />

<strong>delle</strong> città, istituiscono un legame molto stretto tra i luoghi dello spazio naturale e della marginalità con quelli<br />

della città e del controllo del territorio, personificati da un eroe autoctono, vd. Cheminel 1996 e Cochet<br />

1996.<br />

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