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Il mito delle Danaidi, dall'età classica alla paremiografia.

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cuperati nella tradizione <strong>mito</strong>grafica od erudita, ma hanno lasciato sporadiche tracce nella<br />

tradizione letteraria correntemente intesa. Va precisato che l’aspetto <strong>delle</strong> acque, centrale<br />

nella <strong>mito</strong>grafia della città peloponnesiaca, fu comunque ripreso sia nel dramma satiresco<br />

Amimone di Eschilo sia nel terzo libro degli Aitia callimachei.<br />

Fin dal VI secolo a.C. le <strong>Danaidi</strong> furono dunque protagoniste di racconti destinati ad<br />

un’ampia circolazione ( dal Catalogo esiodeo, alle odi di Pindaro, alle tragedie di Frinico ed<br />

Eschilo) 12 , ma divennero marginali nella seconda metà del V secolo 13 . Fatta eccezione per le<br />

Δαναΐδες di Melanippide 14 che intorno agli anni Venti intitolò a loro un suo ditirambo, fu<br />

12 Tra la trilogia rappresentata da Eschilo e i frammenti del Catalogo esiodeo si riscontrano <strong>delle</strong> analogie. <strong>Il</strong> fr.<br />

127 M.-W. ( riportato nell’edizione della Hirschberger nel commento al fr. 46, p. 294= 129 M.-W.) fa rife-<br />

rimento all’arrivo dei cinquanta Egiziadi ad Argo, situazione ripresa dalle Supplici eschilee, dove le eroine<br />

giunte ad Argo vengono a sapere di essere state raggiunte dai cugini. Eschilo inoltre accoglie la tradizione<br />

esiodea relativa al numero degli Egiziadi ( cioè cinquanta), anche se esisteva una versione ‘alternativa’( soste-<br />

nuta da Ecateo FGrHist 1F 19) che ne aveva fissato il numero a venti. <strong>Il</strong> tema <strong>delle</strong> acque, ben attestato nel<br />

Catalogo ( fr. 128 M.-W.= 45a e 45b Hirschberger), divenne soggetto per il dramma satiresco Amimone. E la<br />

conclusione della vicenda - la scelta di Ipermestra di salvare Linceo e il loro fecondo matrimonio- si può<br />

connettere ai vv. 2 e 3 del fr. 129 M.-W. ( = fr. 46 Hirschberger= 77 Most) che raccontano della μεγάλην …<br />

λώβην ( verosimilmente quella di Linceo nei confronti di Danao) e della nascita di Abante.<br />

13 Accenni al <strong>mito</strong> <strong>delle</strong> <strong>Danaidi</strong> ricorrono in Euripide: Ecuba 886; Oreste 871-2; Eracle 1016-18; il perduto<br />

Archelao fr. 228 Kannicht, si apriva con un riferimento a Danao. Dal fr.228a, tràdito da papiro, si evince un<br />

riferimento a Linceo che ‛non toccò’, οὐκ ἔψαυσε. Secondo Siegmann, primo editore del papiro, si dovrebbe<br />

pensare a Linceo che non toccò Ipermestra ( αὐτῆς) , mentre Herder, in analogia al v. 14 dell’Ippolito, pense-<br />

rebbe piuttosto a γάμων. Questi riferimenti, che richiamano l’impianto della trilogia eschilea, mostrano la dif-<br />

fusione e la notorietà della vicenda, senza però che le eroine assurgessero ad un ruolo di protagoniste. Rispet-<br />

to <strong>alla</strong> seconda metà del V secolo a.C., in cui le <strong>Danaidi</strong> furono poco presenti nella produzione drammatica,<br />

nella prima metà del IV secolo invece la loro saga tornò in auge. Per questo aspetto, vd. infra cap.2.<br />

14 Fr. 1 Page = Athen. 14, 651 F. Le <strong>Danaidi</strong> qui rappresentate- fanciulle nude, dedite <strong>alla</strong> caccia di preziosi<br />

aromi- rinviano alle <strong>Danaidi</strong> dell’epos argivo Δαναΐς, laddove le eroine si accingono al combattimento lungo<br />

le rive del Nilo (fr.1 Bernabé) armate di tutto punto (ὡπλίζοντο). Ma il ditirambografo può anche essersi ri-<br />

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