31.05.2013 Views

Il mito delle Danaidi, dall'età classica alla paremiografia.

Il mito delle Danaidi, dall'età classica alla paremiografia.

Il mito delle Danaidi, dall'età classica alla paremiografia.

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Fr.269<br />

μητ᾿ αρμα εἶναι ἐγκριδοπώλην 120<br />

sono venditore di frittelle.<br />

Ateneo cita il frammento di Aristofane, dicendolo tratto dalle Δαναΐδες, all’interno di una<br />

lunga digressione sui cibi serviti nel corso <strong>delle</strong> ‘seconde mense’ 121 . Nella lista dettagliata di<br />

stuzzichini, frutta secca, torte e dolci, destinati ad accompagnare il bere e posti in tavola<br />

dopo che il δεῖπνον si era concluso, si menzionano anche gli ἐγκρίδες: si tratta di dolcetti,<br />

una sorta di frittelle soffici e di forma globosa, cotti in olio e poi cosparsi di miele. E’ da<br />

chiedersi se Ateneo citi il verso di Aristofane per una sorta di affinità tematica, se cioè ‘il<br />

venditore di frittelle’ nelle Δαναΐδες avesse operato in un analogo contesto di banchetto e<br />

come tale sia stato ripreso da Ateneo quando tratta <strong>delle</strong> ‘seconde mense’; oppure, più sem-<br />

plicemente, se l’autore dei Deipnosofisti fosse interessato al termine in sé e per sé e abbia<br />

riportato il verso come mera curiosità, a riprova dell’esistenza di questa figura particolare.<br />

Nelle ‘seconde mense’ si servono anche gli ἐγκρίδες e Ateneo informa che esistevano i<br />

venditori di questa goloseria, a prescindere se Aristofane avesse inserito o meno il verso nel<br />

contesto di un banchetto. Nelle Δαναΐδες un banchetto doveva esserci, come mi sembra<br />

indubitabile dall’analisi precedentemente condotta sul fr. 260. Più difficile sostenere se<br />

120 <strong>Il</strong> verso aristofaneo, così come tramandato dai codici di Ateneo ( 14, 645 E), non ha senso. Le parole<br />

μητ᾿αρμα, non comprensibili, sono state risolte da Bergk nella sua edizione ( 1840,165) con μὴ τἆρ᾿ εἶναι μ᾿<br />

ἐγκιδοπώλην, laddove ἆρα funge da particella interrogativa ( ‘e che, non sono forse venditore di frittelle’).<br />

Kock invece risolveva con μή τἄρ’ εἶναί μ᾿ ἐγκριδοπώλην, dove ἄρα funge da particella pospositiva con valore<br />

asseverativo ( ‘sì, sono proprio un venditore di frittelle’). Gli ultimi editori dell’opera di Ateneo, Jacob e Can-<br />

fora 2001, risolvono con μήτ᾿ἄρα μ᾿εἶναι ἐγκριδοπώλην.<br />

121 Ath.14,639 B-648 C.<br />

31

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!