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di Erna Toncinich<br />
Bellissimi doni ai zagabresi -<br />
e non solo a loro - vengono<br />
offerti in questo fi ne anno da<br />
alcuni musei della città. Oltre alla<br />
grande rassegna sull’Espressionismo<br />
tedesco (di cui abbiamo scritto<br />
nel numero precedente), nel capoluogo<br />
croato si possono vedere incisioni<br />
di quel colosso dell’arte che<br />
risponde al nome di Rembrandt;<br />
c’è poi Milivoj Uzelac, bellissimo<br />
nome dell’arte croata della prima<br />
metà del 20.esimo secolo, inoltre<br />
altri due artisti di rilievo: lo scultore<br />
Branko Ružić ed il maestro del<br />
disegno, il montenegrino Dimitrije<br />
Popović.<br />
Centotrè originali fogli grafi -<br />
ci del celeberrimo pittore e incisore<br />
olandese, Harmensz van Rijn<br />
Rembrandt, vengono presentati al<br />
Museo dell’Arte e dell’Artigianato,<br />
prestiti del “Joanneum” di Graz,<br />
museo col quale l’istituzione zagabrese<br />
collabora già da tempo. La<br />
preziosa raccolta, che conta centodieci<br />
fogli, è una donazione di un<br />
collezionista viennese ed è la prima<br />
volta che esce dall’istituzione<br />
18 <strong>Panorama</strong><br />
Arte<br />
Negli spazi espositivi zagabresi in chiusura dell’anno artisti molto diversi<br />
Rembrandt: i fogli grafi ci specc<br />
in cui si conserva. Nei centotrè fogli,<br />
risalenti al periodo 1628-1665,<br />
si leggono i vari generi trattati dal<br />
grande incisore, tante realtà massimamente<br />
scavate e risolte nella<br />
sua personale tecnica chiaroscurale<br />
in cui la luce è distribuita in modo<br />
da mettere in risalto alcune parti,<br />
quasi separarle violentemente dalle<br />
ombre che le circondano. L’ombra<br />
e la luce: sono questi due elementi i<br />
veri mezzi con i quali l’artista spiega<br />
i vari temi. Che sono tanti, tratti<br />
dall’Antico e dal Nuovo Testamento,<br />
oltre ai paesaggi, ai ritratti,<br />
alle scene di genere, ecc. Rembrandt,<br />
che come altri maestri del<br />
tempo teneva bottega e aveva vari<br />
aiuti, provvedeva da solo alla stampa<br />
delle sue acquetinte usando un<br />
torchio la cui copia è esposta negli<br />
spazi che accoglie la mostra in questione<br />
e desta grande curiosità nei<br />
visitatori.<br />
Da Praga a Parigi:<br />
Uzelac e l’eco<br />
delle avanguardie<br />
Il sempre curatissimo parco Zrinjevac<br />
fa da cornice all’edifi cio ottocentesco<br />
del Padiglione Artistico<br />
Branko Ružić ed una delle sue<br />
sculture<br />
Le grafi che di Rembrandt<br />
(Umjetnički paviljon), spazio adibito<br />
ad ospitare mostre importanti,<br />
come quella attualmente in atto<br />
dell’artista croato Milivoj Uzelac,<br />
importante fi gura dell’arte croata<br />
della prima metà del secolo scorso.<br />
Centoventi opere, prestiti di diversi<br />
musei e collezioni private della<br />
Croazia (soprattutto) nonché della<br />
Serbia e della Bosnia, opere anche<br />
inedite, un repertorio tematico<br />
vario di questo artista “girovago”,<br />
nato a Mostar, con studi compiuti<br />
a Zagabria e a Praga, e per lunghi<br />
anni e sino alla scomparsa operante<br />
a Parigi dove gode di apprezzamento<br />
sia come pittore che illustratore.<br />
Infl uenzato già durante gli studi<br />
zagabresi dall’opera di Kraljević,<br />
successivamente a Praga, la sua creatività<br />
risente molto delle tendenze<br />
- cubismo, espressionismo e Secessione<br />
- che allora, in versioni ed intrecci<br />
dei più vari, venivano accolte<br />
e seguite dagli artisti d’avanguardia<br />
della Praga del tempo, vivace centro<br />
artistico e culturale. Dalla mostra<br />
zagabrese emerge la fi gura di un<br />
artista che ha scelto di operare cogliendo<br />
stimoli dell’ambiente in cui<br />
si è trovato, nella capitale francese<br />
sicuramente non sono mancati gli<br />
insegnamenti di Picasso e Derain,