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6 <strong>Panorama</strong><br />
Attualità<br />
I vertici dell’Unione Italiana sono preoccupati per il contenzioso in atto tra<br />
Netto rifi uto della preminenza alla c<br />
di Diana Pirjavec Rameša<br />
Il 2009 si apre all’insegna di una<br />
crisi nei rapporti tra Croazia e<br />
Slovenia e a trovarsi nel bel mezzo<br />
vi è la Comunità nazionale italiana<br />
che, anche questa volta, sta cercando<br />
di essere portatrice di dialogo<br />
e di confronto democratico. Lo sforzo<br />
diplomatico e politico è considerevole,<br />
ma per ora, come spesso succede<br />
in politica, i risultati sono una grande<br />
incognita.<br />
Il blocco sloveno al percorso di<br />
avvicinamento della Croazia alla<br />
Comunità europea è senza ombra<br />
di dubbio il problema numero uno,<br />
quello con cui entriamo nell’anno<br />
nuovo, ma purtroppo non l’unico.<br />
La crisi economica, dicono, e a ragione,<br />
colpirà soprattutto i più deboli,<br />
e le minoranze pagheranno l’alto<br />
scotto del taglio dei fi nanziamenti,<br />
problema questo che accomuna<br />
gli italiani dell’Istria e di Fiume alla<br />
minoranza slovena in Italia e un po’<br />
a tutte le minoranze d’Europa a cui,<br />
a seguito della crisi fi nanziaria, ver-<br />
ranno tolti in parte e, speriamo per<br />
poco, fi nanziamenti pubblici, indispensabili<br />
per mantenere in vita lingua,<br />
cultura, identità.<br />
Questi sono indubbiamente tempi<br />
duri, in cui progettare la vita economica,<br />
le iniziative politiche, mantenere<br />
una certa continuità dell’attività<br />
istituzionale potrebbe rivelarsi<br />
una grande impresa. Oggi non ce<br />
ne rendiamo conto, ma tra qualche<br />
settimana, o qualche mese, dovremo<br />
verifi care non solo il nostro “savoir<br />
faire”, la nostra capacità di sussistenza,<br />
ma soprattutto la capacità<br />
di sviluppare solidarietà tra le varie<br />
micro realtà che compongono la nostra<br />
Comunità.<br />
In questi giorni l’euforia natalizia<br />
è stata sostituita dal pragmatismo dei<br />
vertici dell’Unione Italiana i quali<br />
hanno cercato di dare un proprio<br />
contributo alla soluzione del contenzioso<br />
tra Croazia e Slovenia. Dalla<br />
conferenza stampa tenuta a Capodistria<br />
nei giorni del ponte di Natale<br />
è stato lanciato un appello affi nché<br />
i due paesi risolvano pacifi camente<br />
La CNI ha inviato da Capodistria una richiesta chiara e precisa ai governi<br />
coinvolti nel contenzioso chiedendo che il problema dei confi ni<br />
venga affrontato a livello di rapporti bilaterali<br />
e in tempi brevi il contenzioso sui<br />
confi ni. All’incontro stampa hanno<br />
aderito l’onorevole Roberto Battelli,<br />
deputato italiano al Parlamento sloveno,<br />
Maurizio Tremul, presidente<br />
della Giunta esecutiva dell’UI, Furio<br />
Radin, deputato della CNI al Sabor<br />
e presidente di Unione italiana.<br />
Furio Radin ha rilevato come “la<br />
Comunità italiana e l’Unione non<br />
potevano rimanere assenti in questa<br />
polemica che, purtroppo, sta crescendo<br />
in questi giorni e che riguarda<br />
il processo di adesione della Croazia<br />
all’Unione europea. Abbiamo<br />
deciso di non entrare nel merito del<br />
contenzioso sui confi ni. Chiediamo,<br />
però, agli Stati di Croazia e Slovenia<br />
di dare alla Regione Istria e ai<br />
comuni contermini di Capodistria,<br />
Isola e Pirano un ruolo attivo nella<br />
risoluzione del problema confi nario,<br />
importante per la popolazione istriana,<br />
soprattutto nella prospettiva di<br />
un’Europa unita e senza confi ni, che<br />
permetterà alle persone di circolare<br />
liberamente, come per secoli hanno<br />
fatto. Le nostre genti conoscono<br />
bene l’evolversi del problema confi<br />
nario nella storia recente. Hanno<br />
sempre guardato all’entrata di Slovenia<br />
e Croazia nell’UE con simpatia,<br />
poiché sanno che ciò garantisce<br />
l’apertura delle frontiere. L’acuirsi<br />
dei contrasti peserebbe sulla vita<br />
delle genti istriane”- ha ammonito<br />
Radin.<br />
In sede di incontro stampa i vertici<br />
UI hanno ricordato che la Comunità<br />
Nazionale Italiana in Istria,<br />
Fiume, Quarnero e Dalmazia ha salutato<br />
con speranza, agli inizi degli<br />
anni ‘90, la conquista dell’indipendenza<br />
di Croazia e della Slovenia.<br />
“Nonostante la dolorosa divisione<br />
dell’Istria e della CNI in due Stati<br />
autonomi, l’Unione Italiana sostenne<br />
con fi ducia il processo di emancipazione<br />
internazionale della Croazia<br />
e della Slovenia. Con coerenza<br />
e convinzione ha sempre chiesto<br />
la quanto più rapida e compiuta integrazione<br />
delle due Repubbliche<br />
nell’Unione Europea, in quella Casa<br />
Comune in cui si sarebbe ricompo-