01.06.2013 Views

Panorama Impos - Prima - Ultima.indd - Edit

Panorama Impos - Prima - Ultima.indd - Edit

Panorama Impos - Prima - Ultima.indd - Edit

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

20 <strong>Panorama</strong><br />

Cinema e dintorni<br />

Dopo sei anni, Edoardo Winspeare coglie un altro successo con<br />

Le ragioni del cuore o le ragioni de<br />

di Gianfranco Sodomaco<br />

Edoardo Winspeare è il più “poeta”<br />

dei giovani, talentuosi registi<br />

italiani e vive appartato<br />

rispetto al tumultuoso, non molto<br />

ramifi cato, mondo del cinema italiano<br />

(leggi: romano). Di nobili origini,<br />

nato in Austria ma trapiantato fi n<br />

da piccolo nella penisola salentina,<br />

la lunga pianura pugliese (tra Lecce,<br />

Taranto e Foggia), il “tacco dello<br />

stivale”, tra gli ’80 e i ’90 studia<br />

musica a Firenze, si trasferisce poi<br />

a New York per coltivare i suoi interessi<br />

fotografi ci e approda infi ne<br />

a Monaco di Baviera dove si diploma<br />

in regia cinematografi ca. Debutta<br />

nel 1996 con “Pizzicata” e torna alla<br />

regia solo sei anni dopo con “Sangue<br />

vivo” (2002), candidato al Nastro<br />

d’Argento per il migliore soggetto.<br />

L’anno dopo fi rma “Il miracolo”<br />

(2003), miglior fi lm al premio<br />

Città di Roma e dovremo aspettare<br />

altri cinque anni prima di arrivare al<br />

fi lm di cui parleremo oggi, Galantuomini<br />

(2008), premio al Festival<br />

di Roma per la miglior attrice a Donatella<br />

Finocchiaro.<br />

Quattro fi lm in dodici anni danno<br />

subito il segno di una personalità<br />

pacata, “meditabonda”, che, al<br />

di là delle solite diffi coltà produttive,<br />

elabora molto prima di passare<br />

all’azione, di girare, e non c’è dubbio,<br />

una volta visti i suoi fi lm, che<br />

ciò è dovuto alla necessità di rileg-<br />

Ignazio (Fabrizio Gifuni) e Infantino (Giuseppe Beppe<br />

Fiorello) si incontrano dopo tanti anni<br />

gere, declinare, adattare la sua formazione<br />

cosmopolita e poliedrica al<br />

mondo che ama spassionatamente e<br />

che vuole rappresentare: il profondo,<br />

quasi ancestrale, mondo del sud<br />

italiano che lui, con la forza delle<br />

sue radici, approccia in modo antropologico,<br />

e di conseguenza evocativo,<br />

introspettivo, lontano da ogni<br />

schematizzazione ideologico-sociologica<br />

e dunque “poetico”, appunto,<br />

con una marcata tendenza al melodramma.<br />

Se diamo solo un’occhiata<br />

ai suoi fi lm vediamo che tutti hanno<br />

qualcosa in comune, qualcosa che<br />

gli appartiene intimamente, e cioè lo<br />

scontro tra la tradizione contadina,<br />

signifi cata soprattutto dal folklore,<br />

dal ballo (“la pizzicata”), dalla musica<br />

popolare, e la modernità, l’industrializzazione,<br />

soprattutto nella<br />

sua versione negativa, noir, come la<br />

droga, il contrabbando di sigarette e<br />

poi di armi con la “frontale Balcania”,<br />

ecc. E ciò non può che dividere<br />

le persone, il “sangue vivo” delle famiglie,<br />

“inquinare” i vecchi rapporti<br />

sociali patriarcali creando tutti i<br />

presupposti della tragedia personale<br />

e collettiva, non lasciando spazio a<br />

speranze o addirittura a “miracoli”.<br />

“Galantuomini” (che si ispira al<br />

romanzo dello scrittore-magistrato<br />

Gianrico Carofi glio) non esce da<br />

questo schema ma lo esalta, lo aggiorna<br />

e offre la possibilità a Winspeare<br />

di mostrarsi in tutta la sua maturità<br />

stilistica, senza eccessi, sbavatu-<br />

re e il senso che se ne trae è quello<br />

dell’opera compiuta.<br />

La storia. I personaggi principali<br />

sono i classici amici d’infanzia che,<br />

cresciuti, si incontreranno e si scontreranno,<br />

chi dalla parte del “bene” e<br />

chi dalla parte del “male” ma con un<br />

fi nale semplicemente “aperto”.<br />

1) Ignazio, un “integro” magistrato<br />

leccese (Fabrizio Gifuni, una promessa<br />

diventata “sicurezza”, lo abbiamo<br />

visto recentemente a Raiuno<br />

nelle vesti di papa Paolo VI) torna al<br />

suo paese dopo aver fatto carriera al<br />

nord. 2) Fabio, che ha sentito dolorosamente<br />

la sua mancanza e, dopo una<br />

desolata “deriva”, muore misteriosamente<br />

di eroina. 3) Lucia (Donatella<br />

Finocchiaro), una donna che le dure<br />

circostanze della vita in quei luoghi<br />

hanno portato ad una “doppia vita”,<br />

madre e mafi osa. 4) Infantino (assai<br />

convincente la “caratterizzazione” di<br />

Beppe Fiorello), l’uomo che ha dato<br />

un fi glio a Lucia ma che lei disprezza<br />

e da cui si è staccata perché cocainomane,<br />

sbruffone e senza coraggio.<br />

La storia “esterna”, e maledettissimamente<br />

scontata, espressione “naturale”<br />

di un ambiente povero e dunque<br />

destinato a ribaltarsi nella malattia<br />

malavitosa, è presto detta: Ignazio<br />

accetta di indagare sulla morte di Fabio<br />

e scopre non solo che l’amico è<br />

la solita vittima della guerra tra bande<br />

mafi ose che si contendono il territorio<br />

(siamo negli anni ’90, ai tempi<br />

della Sacra Corona Unita, l’unica<br />

Lucia (Donatella Finocchiaro) cerca aiuto da Ignazio<br />

perché indagata per la morte del loro amico Fabio

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!