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38 <strong>Panorama</strong><br />
Sport<br />
Echi e rifl essioni in riva al Quarnero in margine agli Europei in vasca corta<br />
Nuoto 2008, un Fiume in piena<br />
a cura di Bruno Bontempo<br />
Per Fiume è arrivato il momento<br />
della rivincita. Che è stata<br />
molto appagante. Perché dopo<br />
l’indigestione di pillole amare con le<br />
ripetute bocciature della sua candidatura<br />
all’organizzazione dei Giochi<br />
del Mediterraneo, progetto che insegue<br />
ormai da tre lustri, il capoluogo<br />
quarnerino è stato capace di allestire<br />
in maniera pressoché impeccabile<br />
l’edizione 2008 degli Europei di<br />
nuoto in vasca corta. Al di là delle<br />
lodi che il lussemburghese Nory<br />
Kruchten, presidente della LEN (Ligue<br />
Européenne de Natation, la federazione<br />
europea degli sport acquatici,<br />
che comprendono nuoto, nuoto<br />
sincronizzato, tuffi e pallanuoto),<br />
ha tessuto a ragione agli organizzatori<br />
del Primorje, il nome di Fiume<br />
è rimasto abbinato a 32 record europei<br />
migliorati nelle 38 discipline in<br />
programma, dieci dei quali sono anche<br />
primati mondiali, ai quali vanno<br />
aggiunte sette migliori prestazioni<br />
di sempre nelle staffette 4x50 metri,<br />
che non possono avere l’eticchetta<br />
di record del mondo in quanto gare<br />
non conformi alle norme della federazione<br />
mondiale (FINA). Comunque,<br />
questo... Fiume in piena ha confermato<br />
la bontà del nuovo impianto<br />
fi umano, la piscina coperta realizzata<br />
nell’ambito del polo natatorio di<br />
Costabella, portata a termine qualche<br />
mese addietro e diventata motivo<br />
di orgoglio per lo sport quarnerino.<br />
Il resto lo hanno fatto i partecipanti,<br />
gli organizzatori ed il pubblico<br />
fi umano, che con il suo calore ed il<br />
tifo da stadio (inteso nella sua versione<br />
più... nobile: incitamento, entusiasmo,<br />
sportività, correttezza) ha<br />
letteralmente fatto volare non soltanto<br />
gli atleti croati (due ori con la<br />
dorsista Sanja Jovanović, due bronzi<br />
con Duje Draganja nei 50 s.l. e con<br />
la 4x50 misti, un record del mondo<br />
con la Jovanović sui 50 ed uno europeo<br />
con la stessa ragusea sulla doppia<br />
distanza, 16 limiti nazionali migliorati...),<br />
creando un ambiente nel<br />
quale tutti hanno potuto sentirsi a<br />
casa. Come del resto dovrebbe essere<br />
sempre in ambito sportivo, a prescindere<br />
dalla posta in palio.<br />
Una società «trascurata»<br />
una città dimenticata<br />
<strong>Prima</strong> di passare ad un altro argomento,<br />
che non riguarda direttamente<br />
i campionati di Fiume, ma il nuoto<br />
come tale, non possiamo esimerci<br />
dal dedicare un po’ di spazio a due<br />
argomenti che ci stanno molto a cuore.<br />
Nel numero scorso abbiamo parlato<br />
ampiamente del centenario della<br />
società natatoria Primorje, della sua<br />
lunga e ricca storia, delle sue glo-<br />
rie, dei suoi meriti non solo sportivi.<br />
L’allestimento dell’Europeo in vasca<br />
corta è stata la ciliegina sulla sua torta<br />
di compleanno. Ma per l’occasione, a<br />
soffi are sulle cento candeline, non c’<br />
è stato nessun personaggio di spicco<br />
proveniente dalle fi le del sodalizio<br />
quarnerino (che ha avuto sempre<br />
grandi atleti ma anche dirigenti effi -<br />
cienti e competenti): a prendersi gli<br />
applausi per la riuscita dell’impresa<br />
sono stati altri. Anche se a mettere le<br />
spalle sotto, a sopportare il maggior<br />
peso dell’organizzazione, a lavorare<br />
dietro le quinte, sono stati principalmente<br />
gli uomini del Primorje (supportati<br />
- come si addice a una manifestazione<br />
di questa portata - da esperti<br />
del settore arrivati da altri lidi), rimasti<br />
alfi ne inspiegabilmente ed ingiustamente<br />
un po’ ai margini dell’avvenimento,<br />
confi nati in un ruolo subalterno.<br />
Un altro aspetto (ri)emerso nei<br />
giorni dell’Europeo di Fiume riguarda<br />
invece i media italiani, che ancora<br />
una volta - salvo rare eccezioni -<br />
sono stati incapaci di riconoscere nel<br />
nome (attualmente uffi ciale) della<br />
città ospitante, “Rijeka”, quella Fiume<br />
le cui radici culturali e sociali sto-<br />
Sanja Jovanović con il suo allenatore Dmitar Bobev. Dopo una lunga parentesi<br />
al Primorje di Fiume, dove era arrivato all’inizio degli anni ‘90,<br />
il tecnico bulgaro è passato quest’anno allo Jug di Ragusa (Dubrovnik)<br />
ricamente si riscontrano nell’elemento<br />
italiano del suo (antichissimo) toponimo.<br />
Che Fiume sia oggi Rijeka,<br />
e che Rijeka sia la Fiume rimasta tale<br />
per tutte le generazioni dei rimasti,<br />
quelli che in loco continuano a battersi<br />
per la conservazione di usi e costumi<br />
ma soprattutto di lingua e tradizioni,<br />
gli operatori dell’informazione<br />
(a prescindere se si tratti di sport o<br />
altro), in Italia dovrebbero saperlo e<br />
invece sono stati bocciati ancora una<br />
volta a questo ennesimo test di cultura<br />
generale e di sensibilità (e rispet-