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RICORDANDO MASSIMILIANO CUPELLINI

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Ma da cosa. nasce cosa ed un bel giorno un simpatico ed occhialuto<br />

ragazzo che si chiamava Silvio d'Amico ebbe un'idea geniale: perchè<br />

non facciamo un teatrino?<br />

Detto fatto: il terreno a forma allungata, perfettamente in piano e<br />

sgombro di vegetazione, era una platea ideale; in fondo proprio di<br />

fronte all'ingresso, a ridosso del confine con l'orto dei frati il terreno<br />

presentava un breve rialzo di circa un metro ombrato da qualche<br />

alberello: la piccola elevazione fu regolarizzata con cura spianandola<br />

e sistemandone i contorni a scarpata; nel centro della scarpata verso<br />

la platea fu aperto un vano per formare la buca del suggeritore.<br />

Rivedo i fratelli Cristoforo e Giuseppe Astorri in maniche di ca-<br />

micia dirigere i lavori, e tutti i ragazzi lavorare egregiamente di pala<br />

e di piccone. A ridosso degli alberelli furono sistemate le quinte, tese<br />

delle tende per ricavare gli spogliatoi degli artisti; si alzarono due<br />

pali per il giuoco del sipario: si seminarono a prato le scarpate, e il<br />

ridente palcoscenico, ornato dalle chiome verdi degli alberelli, fu pronto<br />

in pochi giorni.<br />

Intanto si costituiva la compagnia sotto la direzione di Silvio<br />

d'Amico e... famiglia. Aggiungo « e famiglia », perchè tutti i giorni<br />

dalle IO alle 12 « si provava» al mezzanino di Via Nazionale n. 69,<br />

in casa d'Amico, sotto la direzione della indimenticabile signorina<br />

Rosina e della sua sorella signorina Maria, le quali con amorevole<br />

pazienza ripassavano le parti dei piccoli attori ed erano prodighe di<br />

ammaestramenti e consigli.<br />

La mamma d'Amico non solo tollerava, sorridente, la quotidiana<br />

invasione della sua casa, ma c'incoraggiava in ogni modo anche con<br />

argomenti persuasivi costituiti da copiose distribuzioni .di biscotti Donati<br />

e di bicchierini di marsala.<br />

Le parti erano assegnate da Silvio d'Amico che un po' per i meriti<br />

.delle sorelle e dei rinfreschi, un po' per le sue indiscutibili capacità<br />

finiva sempre col fare la parte del leone. e riservarsi i ruoli più importanti.<br />

Nella vasta cerchia degli artisti e dei frequentatori delle riunioni<br />

oltre ai fratelli d'Amico ed ai fratelli Astorri ricordo Ortensio Spigarelli,<br />

Ma,rio Cingolani, i fratelli Giunganino, Carlo Pallottino, i<br />

fratelli Mazzetti, i fratelli Schneider, Carlo Sacconi, Filiberto Baffoni,<br />

2°4<br />

Pietro Silvio Rivetta, Carlo Chiesabini, Umberto Brauzzi, Alessandro<br />

Canezza, Tommaso Basti.<br />

Alla domenica intervenivano alle rappresentazioni le famiglie dei<br />

ragazzi e buon numero d'invitati e tutti erano prodighi di incoraggiamento<br />

per i piccoli artisti, e per il valoroso capo comico il quale<br />

incamerava per sè anche gli applausi che in verità sarebbero spettati<br />

alle sue sorelle.<br />

,.. ,.. ,..<br />

Ma ricordando questi « primi passi» di Silvio d'Amico, voglio qui<br />

rievocare altra iniziazione non meno interessante; quella di Mario Cin-<br />

golani come oratore politico e polemista.<br />

Uno dei frequentatori del ricreatorio era Gustavo Tassara un bel<br />

ragazzone, alto, robusto, figlio di un Notaio che aveva studio e domicilio<br />

in Via del Gesù.<br />

Il Tassara, deceduto poi giovanissimo, apparteneva a famiglia ultra<br />

liberale e nelle discussioni che a volte si accendevano su argomenti<br />

politici si dava dei toni di autorità esprimendo giudizi su fatti storici<br />

e su avvenimenti recenti che erano in contrasto con il sentimento della<br />

maggior parte degli altri suoi compagni prevalentemente di color nero.<br />

Tali discussioni erano naturalmente tenute di nascosto perchè non<br />

sarebbero state altrimenti consentite e non avevano mai uno svolgi-<br />

mento regolare e conclusivo perchè sul più bello bisognava cambiare<br />

discorso (o perchè era ora di andar via o perchè si avvicinava Padre<br />

Corsi o qualche nostro compagno che aveva la fama di « confidente »).<br />

Il desiderio di andare a fondo in queste discussioni fece sorgere<br />

l'idea di riunirei per conto nostro in qualche altro locale.<br />

Fu così ,,çhe un bel giorno io proposi a Tassara un contradittorio<br />

in piena regola con uno di noi in luogo appartato dove la singolare<br />

tenzone avesse potuto svilupparsi e concludersi con tutta comodità.<br />

La proposta fu accettata e Mario Cingolani, allora già liceale, fu<br />

prescelto quale contradittore del Tassara:<br />

Si trattava ora di trovare un locale adatto per l'incontro e qui mi<br />

venne in aiuto l'indimenticabile Alessandro Canezza, il quale riuscì<br />

non so come, ad ottenere per la mattinata di un giorno festivo, l'uso di<br />

2°5

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