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RICORDANDO MASSIMILIANO CUPELLINI

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Però il Tassoni ad arte anticipò la data di creazione del poema.<br />

Il Testi nel 16u a Roma non c'era e pare certo che si tratti 'invece del<br />

1614, dopo che per motivi che sarebbe troppo lungo riferire il Tassoni<br />

aveva preso maledettamente in uggia quel conte Alessandro Brusantini<br />

destinato a comparire nel poema come un donchisciotte spogliato di<br />

ogni epica grandezza e oppresso dal risibile nomignolo di Conte di<br />

Culagna.<br />

Cronologia a parte, si profila avanti a noi un quesito attraente:<br />

in quale contrada di Roma abitava il Tassoni? iÈ possibile ravvisare<br />

il palazzo o la casa dove echeggiarono per la prima volta i sapidi<br />

versi di puro e denso stile eroicomico<br />

... Pebo, che mi raggiri entro lo 'ngegno<br />

l'orribil guerra e gli accidenti strani,<br />

tu che sai poetar servimi d'aia<br />

e tiemmi per le maniche del saio?..<br />

Forse che si, forse che no.<br />

In quegli anni, dopo che per un lungo periodo era rimasto completamente<br />

libero vivendo del suo, egli andava accostandosi alla Corte<br />

Sabauda, ma solo nel 1618 fu nominato segretario e gentiluomo del<br />

celebre cardinale Maurizio. Si può supporre che già quattro anni<br />

prima fosse allogato nella casa che il porporato abitava al Quirinale<br />

dove convenivano artisti, poeti e scienziati? iÈ difficile creclerlo, tanto<br />

più che altre circostanze indurrebbero a supporre proprio il contrario.<br />

Infatti, il Tassoni aveva il peso di un terribile figlio naturale, Marzio,<br />

di cui nelle lettere fa una pittura assai poco edificante. Ora, nel<br />

novembre del 1619 il giovinastro fuggi da Roma dopo aver messo a<br />

sacco l'abitazione paterna. Il Tassoni denunciò il furto patito e il<br />

Governatore ordinò immediate investigazioni (che potrebbero rintraccia,rsi<br />

all'Archivio di Stato).<br />

Quando poi si andò a ripulire la stanza che il bravo Marzio<br />

aveva trasformato in un immondo covile, tutte le biancherie, dato<br />

l'estremo grado di sudiciume, furono buttate a fiume. Non è questo<br />

un indizio che la dimora del poeta doveva trovarsi non lungi dal<br />

Tevere?<br />

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