RICORDANDO MASSIMILIANO CUPELLINI

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e alla stessa nota ha aggiunto poco dopo la citazione di un proverbio da lui letto negli Adilgia di Erasmo, opera che cita molto spesso: « prover(bium) est c h a m e leon te m u t a b i l i or. Eras(mus) chili(ade) iij. centu(ria) iiij ». Chi sia il fiorentino dal quale il Delfini aveva udito che il papa suo concittadino possedeva un camaleonte e lo teneva carissimo, è impossibile sapere, ma la notizia resta attendibilissima. Il Delfini era ancor vivo nel 1580, nel quale anno scrisse un opuscolo sulla patria di Properzio, ma quella nota appartiene senza dubbio, come appare dalla scrittura e da altre considerazioni, alla sua giovinezza: all'incirca al terzo decennio del secolo. Quanto al camaleonte, all'età di Leone X si era ben lontani da un interesse che andasse più oltre della curiosità, di carattere più o meno popolare, per ogni cosa esotica; assai diffusa del resto, e il Delfini stesso ne dà testimonianza, anche tra uomini di cultura. Più tardi l'avranno studiato i naturalisti; ma per la sua rarità e la sua scarsa acclimatabilità deve essere rimasto poco conosciuto nei paesi europei fino alla seconda metà del Seicento; quando si dedicò allo studio dei camaleonti, con una costanza metodica e una predilezione singolari, uno speziale marchigiano vissuto a Livorno, Diacinto Cestoni, che le sue lettere ad Antonio Vallisneri hanno rivelato scienziato di vera vocazione e di alta qualità. Chi non abbia il tempo di leggere quel carteggio, pubblicato dal Baglioni insieme col suo « Diario dei camaleonti», veda quanto ne hanno scritto Emilio Cecchi i? un elzeviro degno di lui e un medico umanista, Antonio Malaguti, in una recensione. Non so se il mio lettore si sia posta la domanda, che mi sono posta io, se rimangano dei camaleonti nell'opera di Giovanni da Udine. Come racconta, deplorando, il Vasari nel secondo dei luoghi citati, la sala dipinta da Raffaello e da Giovanni, che è quella detta oggi dei chiaroscuri e prima dei palafrenieri o (come ha il Vasari) dei cubiculari, fu guastata da Paolo IV; e ben poco degli affreschi originali si potè salvare nel ripristino ordinato da Pio IV. Così anche gli animali esotici andarono perduti. Di essi sembra che rimangano solo due pappagalli, amorosamente salvati da Taddeo Zuccari, che esistono ancora sopra una porta. 226 Il Si potrebbe pensare all'immenso zoo di esemplari reali e fantastiCi distribuito da Giovanni da Udine nelladecoraziotie pittorica e plasii'ca delle logge vaticane. Ma se ho cercato bene (non ,è una ricerca facile) non vi si incontrano camaleonti sicuri; se nim, in 'una delle volte della prima loggia, quella della terza campata a partire dalla piazza, un animaletto, di colore bianco voigente algri giù, che nellà parte anteriore presenta una assai prossima somiglianza coni tratti del 'camaleonte. Del resto bisognerebbe esaminare se la figura sia restaurata; e inoltre non sappiamo se il pittore avesse a disposizione, quando quella volta fu dipinta, un esemplare vivente. Ho cercato invano anche nella decorazione della loggetta costruita da Raffaello intorno al 1516 presso la terza loggia, recentemente restaurata e illustrata dal De Campos; ma larghi tratti della decorazione sono perduti, e con essi anche alcuni riquadri della fascia che percorre il sommo della volta in tutta la sua lunghezza ed è formata da due file di riquadri con figure di animali. In uno di quelli perduti poteva ben trovarsi un camaleonte. L'unico ancora oggi reperibile nelle pitture murali del palazzo vaticano è forse quello (per il quale nessun rapporto di dipendenza sembra possibile con una pittura di Giovanni) che Iacopo Zucchi dipinse ai piedi della figura allegorica della Sobrietà, nella sala vecchia degli Svizzeri, sotto Gregorio XIII. AUGUSTO CAMPANA Per gli animali di Leone X, G. VASARI, Le vite, ed. 1550, 663: ed. 1568, Il, 81 (Raffaello da Urbino). 578 (Giovanni da Udine); ed. Milanesi, IV, 362; VI, 555; e cf. G. LOISEL, Histoire des ménageries (1912), I, 202-204, 219, con cilazione di un art. di A. BERTOLOITIche non ho potuto vedere (ma niente del camaleonte). Per il DELFINI, L. IACOBILLI,Bibliotheca Umbriae (1658), 101. Per il CESTONI,oltre il suo Epistolario ad Antonio Vallisnieri, ed. S. Baglioni, I-Il (1940- 41), E. CECCHI, Qualche cosa, 2" ed., Sansoni 1943, 49-57 e A. MALAGUTIin Nuova Antologia, vol. 243 (settembre-ottobre 1942), 136-142. Per la sala dei chiaroscuri J. HESS, On Raphael and Giulio Romano, in " Gazette des beaux-arts", VI s., 32, 1947, 76 e 105; e per i due pappagaJli A. TAJA, Descrizione del palazzo apostolico vaticano (1750), 115 s. Per la loggetta, D. RÉDlG DE CAMPOS,Raffaello e Michel(l1lgelo, studi di sto,ria e d'arte (1946), 29-59 e tav. 2-29, e specialmente 46, 48, '55 s'; e le tav. 24 e 25, Per la sala vecchia degli Svizzeri, J. HESS, Gli affreschi nella Sala Vecchia degli Svizzeri al Palazzo Vaticano, nell'" Illustrazione Va"ticana", VI (1935), 713-718: ed. tedesc.1, 311-316. . 15. 227
I , l [~~ INDICE DELLE ILLUSTRAZIONI Apertura della Porta Santa del 1900 (da una stampa popolare) Copertina. . Una Compagnia di « Bianchi» in pellegrinaggio nel '400 . AURELIO MISTRUZZI - Medaglia ufficiale del Comitato Anno Santo PIETRO GIAMPAOLI - Alcune monete dello Stato Città del Vaticano CORRADO MEZZANA - Alcuni francobolli dello Stato Città del Vaticano LlvlO ApOLLONI - Piazza San Pietro 1950 . Arme della casa Chigi . TRILUSSA- « Li curzori» - Disegno . TRILUSSA- Epigrammi . AQUARONI- Veduta esterna del Pantheon . V ANVITELLI- Quirinale VANVITELLI- Isola Tiberina . VIRETTE BARBIERI- Da una fontana di piazza Navona G. P. PANNINI - Benedetto XIV apre la Porta Santa ORFEO TAMBURI - Rudero romano . ANGELO ROSSI - Sant'Eligio degli Orefici . MAURO FABRI - Palazzetto Ossoli in via dei Balestrari LUCIANO SOMMELLA - Disegno . MIMÌ CARRERAS- Ruderi . EUGENIO DRAGUTESCU- Panorama VIRETTE BARBIERI - Da una fontana di piazza Navona ARISTIDE CAPANNA - Ponte Cestio . Padre Pietro Salviati dei Fatebenefratelli . DOMENICOPRONTI - Chiesa ed Ospedale di S. Giovanni di Dio . EGLE PARRONI - Disegno . VIRETIE BARBIERI - Parioli. BAR'fOLOMEOPINELLI - La morra ILDEBRANDOURBANI - Burattini Cristina regina di Svezia . CARLO COLEMAN - Campagna romana 5 8 9 9 13 18 18 19 21 22 23 23 25 31 33 39 43 45 47 48 49 49 51 52 53 56 65 6? 75-87 229
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