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Lex Aurea Libera Rivista Digitale Di Formazione ... - Fuoco Sacro

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l’esistenza diventa agibile e fruibile su differenti piani di espressione, osservando ogni azione<br />

riverberarsi in onde che raggiungono orizzonti precedentemente nascosti alla vista.<br />

All’interno di questa nuova realtà, colma di presenze e di differenti intendimenti, ciascuno sceglie la<br />

propria via d’azione in base a ciò che soggettivamente decide come opportuno per procedere su<br />

quel cammino che in passato seguiva indicazioni oggettive. In altre parole, aprendosi il<br />

collegamento e volendo passare all’esplorazione di mondi invisibili, cartelli e indicazioni sono<br />

nell’invisibile e, come succede visitando una regione sconosciuta, a volte occorre domandare<br />

informazioni agli abitanti del luogo ed anche, se è il caso, chiedere a qualcuno di far da guida.<br />

LINGUAGGI E CONTENUTI<br />

La comunicazione è condizionata dai mezzi utilizzati, siano essi strumenti tecnologici o apparati<br />

biologici. Il cervello umano traduce in termini di frequenze riconoscibili per la struttura di cui fa<br />

parte – e della quale è al servizio – qualcosa che di per se stesso è di altra natura: per esempio,<br />

traduce per il nostro corpo fisico alcune frequenza come gradazioni di calore, altre come suoni, altre<br />

ancora come colori, e così via, e per ciascuna frequenza utilizza differenti sensori e decodificatori<br />

pur facendo tutti parte del medesimo corpo. Ed ecco, poi, che alcune persone vedono i suoni, altre<br />

hanno la percezione tattile dei colori ed infine c’è chi vede e sente cose che nessuno intorno riesce<br />

a cogliere. Le capacità di ricezione ed elaborazione del cervello umano sono poco conosciute,<br />

soprattutto quando osservate fuori dalla ‘normalità’.<br />

La trasposizione in linguaggio e contenuto di una comunicazione di natura strettamente personale è<br />

molto individuale, potendo anche dire che – ad un certo livello – questa comunicazione diventa una<br />

comunione, senza movimento “da … a …”, proprio come nei vasi comunicanti, dove la variazione<br />

in uno dei due comporta un’istantanea ed identica rispondenza nell’altro.<br />

Questa dinamica coinvolge anche chi canalizza per altri. Si potrebbe dire che chi legge o ascolta<br />

comunicazioni canalizzate, osserva solo quello che fuoriesce dal vaso fisico e non l’essenza<br />

(eventualmente) immessa. Quindi, il contenuto prodotto e veicolato durante la canalizzazione può<br />

essere commisto al materiale personale di chi lo ha percepito, cioè risente non solo della sua cultura,<br />

esperienze di vita, preferenze ed interessi – ma anche del livello di centratura, discernimento ed<br />

integrità che vive. A volte, questo si mostra in modo palese quando più persone affermano di<br />

canalizzare la medesima entità.<br />

L’OSSERVAZIONE<br />

Centratura, discernimento e integrità sono qualità che occorrono non solo a chi ha il proprio<br />

canale aperto, ma anche a chi entra in contatto con messaggi canalizzati. Come il canalizzatore<br />

utilizza questi strumenti per mantenere la consapevolezza della propria esperienza con l’invisibile,<br />

così dovrebbe essere per chi si trova di fronte a materiale canalizzato, essendo il rapporto di<br />

responsabilità che intercorre in questo successivo passaggio di informazioni identico, seppur<br />

traslato di piano.<br />

Come il grado di consapevolezza di un canale definisce la qualità del suo contatto con l’invisibile,<br />

così la qualità del canalizzatore e di quanto espone è definita dal grado di consapevolezza di colui<br />

che legge o ascolta.<br />

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