Lex Aurea Libera Rivista Digitale Di Formazione ... - Fuoco Sacro
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Il persistente trasalimento d'un contatto trasfigurante<br />
persuase la nera quiete inerte<br />
e bellezza e prodigio turbarono i campi di <strong>Di</strong>o.<br />
90 Una mano vagante di pallida luce incantata<br />
ch'ardeva lungo il margine d'un momento in dissolvenza,<br />
fissò con pannello d'oro e cardine opalescente<br />
una porta di sogni socchiusa sulla soglia del mistero.<br />
Un solo angolo lucente ch'apriva una finestra sulle cose nascoste<br />
costrinse la cieca immensità del mondo a vedere.<br />
Svanì l'ombra, scivolando come una veste che cade<br />
dal corpo reclinante d'un dio.<br />
Allora dal fioco spiraglio che sembrava dapprima<br />
bastare appena a distillare i soli,<br />
100 sgorgò la rivelazione e la fiamma.<br />
L’increspatura nel buio diviene vera e propria frattura là in alto nel cielo e nel paesaggio interiore la<br />
speranza, l’aspirazione, il pensiero creativo consentono la materializzazione di una rosea<br />
luminescenza. Presagio di ciò che potrà essere e ricordo di ciò che è stato, questo tocco di luce e di<br />
colore, pur lievissimo mostra l’inesistenza e la falsità del buio. Con il suo solo apparire mostra<br />
come il buio altro non sia che mancanza di luce, che sola ha legittimità di esistenza. Falso ed<br />
inesistente così come l’ignoranza, che è solo mancanza di conoscenza, dimenticanza di una<br />
condizione <strong>Di</strong>vina, mai scomparsa, ma solamente non percepita.<br />
La speranza ed il ricordo, l’aspirazione e la volontà sono quella striscia rosa e gialla che lacera la<br />
nera tenebra e che già diviene “un angolo lucente”… “di pallida luce incantata”.<br />
Con la luce compaiono i colori, nel cielo, con il ricordo di una coscienza di luce compaiono le<br />
sensazioni e l’intuizione di quella grandezza <strong>Di</strong>vina, veicolati dal simbolo dell’aurora. Il nascere del<br />
sole è un evento comune e fisico, ma la volontà umana può trasformarlo in un rito sacro. Il <strong>Di</strong>vino,<br />
se richiamato con sincerità e forza, appare da dietro i suoi nascondigli quotidiani ed attiva sensi<br />
sottili se già l’uomo li aveva predisposti, educa la coscienza disposta ad imparare, tesa ad unirsi e<br />
fondersi in Lui, nel cuore delle Sue manifestazioni.<br />
Rendere sacra l’Aurora significa smettere di guardare l’aurora, ma comprenderla e viverla, con la<br />
consapevolezza certa che non c’è più chi guarda, l’evento guardato e l’atto del guardare: non<br />
esistono separati, ma in un’unica funzione. Questa non è metafisica, né alta irraggiungibile<br />
realizzazione: con la pratica costante e la giusta inflessione è possibile fondersi con l’Aurora, essere<br />
l’Aurora in un’unica essenza e coscienza.<br />
Poiché tutta la vita è yoga è possibile porsi nel medesimo atteggiamento nei confronti di ogni<br />
simbolo, poco importa come ci giunge, attraverso l’immagine, la descrizione ascoltata o letta,<br />
l‘immaginazione, un sogno. Ogni accadimento della giornata contiene un insegnamento celato, ha<br />
un significato preciso, ogni accadimento è un simbolo e come tale può essere vissuto ed attivato. Se<br />
l’aurora può essere un sacro rito, analogamente lo può diventare l’intera vita: un evento non<br />
materiale e profano, ma dedicato al <strong>Di</strong>vino.<br />
Se il sole che si alza in cielo è quello che si eleva contestualmente ad illuminare il paesaggio<br />
interiore, allora ogni avvenimento che appare “esterno”, è solamente un movimento della<br />
Coscienza, non della nostra coscienza separata, come impropriamente percepiamo, ma della<br />
Coscienza senza aggettivi con cui legittimamente possiamo essere identificati.<br />
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