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Lex Aurea Libera Rivista Digitale Di Formazione ... - Fuoco Sacro

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<strong>Di</strong>speratamente Orfeo per sette giorni cercò di persuadere Caronte, il traghettatore, a condurlo<br />

ancora una volta al cospetto di Ade, ma questi non accolse la sua supplica e lo scacciò.<br />

Entriamo adesso nella parte conclusiva del mito di Orfeo, che vede il musico eroe, recarsi sul monte<br />

Rodope, nella selvaggia Tracia. Egli, allontanatosi dal mondo delle passioni, trascorreva il lento<br />

movimento della vita in estrema solitudine, e i rari momenti di umana condivisione, erano dedicati<br />

all'iniziazione di uomini e ragazzi che a lui si rivolgevano. Egli predicava l'astinenza dalle<br />

vicissitudini del mondo, svela il mistero della creazione, i segreti degli dei, e ogni giorno all'alba<br />

pregava Apollo, che considerava il più grande di tutti gli Dei.<br />

<strong>Di</strong>onisio (7), in preda all'ira per il rifiuto da parte di Orfeo di celebrarlo e onorarlo, e nel vedere<br />

come i suoi altari andassero in disgrazia, dato che come molti suoi fedeli si convertivano al culto dei<br />

misteri solari trasmessi dal musico eroe, decise di ucciderlo. Le baccanti (8), ufficianti dei riti<br />

orgiastici e sanguinari di <strong>Di</strong>onisio, anch'esse irate verso Orfeo per il suo rifiuto al loro amore,<br />

attesero che il musico, qui sacerdote, e i suoi fratelli iniziati entrassero nel Tempio dedicato ad<br />

Apollo. Raccolte le armi irruppero nel recinto sacro e uccisero tutti gli uomini, smembrando il<br />

corpo di Orfeo. La testa del musico fu gettata lungo il corso di un fiume che la portò fino all'isola di<br />

Lesbo, e sui flutti mai smise di cantare l'amore infinito per Euridice.<br />

<strong>Di</strong>sse Virgilio (Georgiche, IV): "... anche allora, mentre il capo di Orfeo, spiccato dal collo<br />

bianco come marmo, veniva travolto dai flutti, ripeteva la voce da sola; e la sua<br />

lingua già fredda: chiamava con la voce spirante; elungo le sponde<br />

del fiume l'eco ripeteva ."<br />

Tutta la natura pianse l'atroce fine di Orfeo, le ninfe si adornarono con una veste a lutto, e le muse<br />

ricomposero il corpo, seppellendolo ai piedi del Monte Olimpo. La Tracia fu colpita, per punizione,<br />

da un'atroce pestilenza, e da quel giorno gli uomini marchiarono le loro donne, a ricordo del<br />

blasfemo atto che esse avevano compiuto ( l'uccisione di un sacerdote, e la profanazione di un<br />

tempio). Apollo rese onore ad Orfeo accogliendo la sua immagine fra le stelle, e così nacque la<br />

costellazione della Lira.<br />

Se questo il mito, quali riflessioni ci deve indurre ? Sotto il profilo della ricerca delle radici<br />

iniziatiche, possiamo evincere come Orfeo venga iniziato ai misteri solari nell'Egitto, e mutando se<br />

stesso in Arca porta tali doni di conoscenza in Grecia, la quale raccoglie quindi il testimone, in<br />

attesa che in seguito esso si trasferisca a Roma. E' interessante notare come anche il Maestro dei<br />

Maestri Gesù Cristo, ha trovato iniziazione reale in Egitto, si legge infatti nel vangelo di Matteo:<br />

Matteo 2:14 Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto,<br />

Matteo 2:15 dove rimase fino alla morte di Erode, perché si adempisse ciò che era stato detto dal<br />

Signore per mezzo del profeta: Dall'Egitto ho chiamato il mio figlio.<br />

E' quindi in Egitto il fulcro terreno ove il culto e l'iniziazione solare, si sono diffusi nel bacino del<br />

mediterraneo, e da esso in tutto l'occidente, non possiamo scordare come Alessandria d'Egitto ha<br />

rappresentato il centro di irradiamento della gnosi cristiana. La diffusione dell'iniziazione di Aunt,<br />

Apollo, Horus, e il Cristo, in un mondo che sembra ottenebrato dagli effetti della natura inferiore, e<br />

che necessita periodicamente di apostoli che nella notte si muovono al lume della lanterna per<br />

diffondere la luce del Logos Solare. E' attraverso la musica e il canto, il suono, che Orfeo ha<br />

"potere" sulla natura, e gli uomini, e non è forse attraverso il verbo, nelle sue modulazioni (ritmo),<br />

che la Tradizione di Occidente e di Oriente ci insegna che tutto è stato creato ? Non è forse<br />

attraverso il suono dei nostri salmi, delle nostre preghiere, che trasformiamo il nostro corpo in una<br />

cassa di risonanza, capace di modificare la nostra psiche e renderla conforme all'Ideale Superiore a<br />

cui aspiriamo ? Ma quale suono può ottenere tali mirabolanti prodigi, se non quello armonioso in<br />

accordo con le leggi divine, e la Lira è lo strumento che è stato donato da Apollo ad Orfeo. Il mito<br />

ci narra come questo strumento sia stata inventato da Ermete, colui che è ponte fra divinità e<br />

uomini, utilizzando il guscio di tartaruga(9) e nove corde. La lira è quindi rappresentativa dello<br />

strumento di conoscenza, dato all'uomo da coloro che lo hanno iniziato, ma è poi l'uomo stesso che<br />

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