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Lex Aurea Libera Rivista Digitale Di Formazione ... - Fuoco Sacro

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L’alchimista doveva racchiudere ermeticamente la materia prima della sua opera in un vaso e<br />

quindi, per farla passare dallo stato vile detto “del piombo” a quello sublime “dell’oro”, doveva<br />

sottoporla all’azione di un fuoco misterioso. Ebbene, molti testi denominano il vaso alchemico<br />

“Uovo filosofico”, mentre l’Athanor, il “forno filosofico” dentro il quale l’alchimista “cuoceva” il<br />

vaso alchemico, era anche detto “nido” o “casa del pollo”.<br />

Anche il fuoco alchemico, che doveva essere moderato e mai violento, veniva paragonato al calore<br />

della gallina che cova i suoi pulcini racchiusi nelle uova.<br />

Gli alchimisti parlano di un fuoco soffice e costante, “come il calore di una gallina che cova per la<br />

generazione dei suoi pulcini” 7 e mettono in guardia coloro i quali, guidati da un carattere<br />

impaziente, utilizzino un fuoco troppo intenso e vivace andando così incontro a un sicuro<br />

fallimento.<br />

Le figure 2 e 3 ci mostrano rispettivamente l’alchimista che applica il fuoco all’uovo filosofico (le<br />

armi da taglio erano simboli del “fuoco filosofico”) e l’androgino, simbolo<br />

dell’unione dei princìpi opposti, che regge in mano l’uovo filosofico e<br />

nell’altra uno specchio nel quale si riflette la Natura che lo circonda.<br />

Nella letteratura alchemica tale specchio, denominato<br />

“specchio dell’arte”, era connesso sia con il mistero<br />

del fuoco alchemico, che con quello della materia<br />

prima con la quale l’alchimista doveva operare.<br />

Gli Alchimisti affermano che “ciò che in natura è rivolto verso l’esterno<br />

(nell’alchimia) deve essere rovesciato verso l’interno” 8 . Questa necessità di<br />

rendere interiore ciò che la natura ci manifesta come esteriore si rivela, tra<br />

l’altro, nelle parole di Origene (fondatore di una scuola cristiana ad<br />

Alessandria nel terzo secolo dopo Cristo). Nella sua “Omelia al Levitico”<br />

egli scrive: “Renditi conto di essere un secondo mondo e che in te sono il<br />

sole, la luna ed anche le stelle”.<br />

La natura sia maschile che femminile dell’androgino della figura 3, allude invece alla sintesi che<br />

l’alchimista deve operare in sé tra gli opposti princìpi, man mano che la sua opera procede.<br />

Nelle figure 4 e 5, tratte dal testo anonimo “Speculum Veritatis” del<br />

XVII secolo, è invece illustrato il rapporto tra il fuoco alchemico, l’uovo<br />

o vaso alchemico e la gallina che cova: nella figura 4, in basso a destra,<br />

la gallina che cova l’uovo rappresenta il fuoco che anima il forno<br />

alchemico.<br />

Ritroviamo la stessa gallina sopra l’albero della<br />

figura 5, in cui è illustrata la fissazione del<br />

Mercurio (cfr. il punto 4).<br />

7 Francesco Santinelli, “Lux obunubilata”, Cap. VI (XVII secolo).<br />

8 Ad esempio Basilio Valentino (sec. XV) ne “Le 12 chiavi della filosofia” e Ireneo Filalete (sec. XVII) ne “L’Entrata<br />

aperta al palazzo chiuso del re”. Nel trattato ermetico “De Sulfure” (“Musaeum Hermeticum”) viene anche detto che<br />

“chi scruta in questo specchio può scorgere in esso la sapienza del mondo intero”.<br />

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