E’ dunque il contenitore del Graal ed è contestualmente il simbolo del sangue versato da Cristo, come potere che si realizza, vale a dire come capacità di creare e mantenere la vita eterna. In questo caso la Rosa è di solito associata non alla Spada ma alla Lancia di Longino. E l’accesso al sangue del Graal miracolosamente purifica e dona immediatamente l’immortalità. Se fosse iniziata con la Rosa allora, la Donna non avrebbe bisogno di prendere né la Spada, nè il Mantello, poiché l’opera sarebbe compiuta in sé stessa. L’ordinazione con questo simbolo non prevede infatti, né può prevedere l’accettazione di un lavoro di purificazione su di sé, perché con l’imposizione della Rosa la purificazione e la trasmutazione risulterebbero già compiute. Come dice S.Bernardo: “non è bene che venga elargita la beatitudine completa prima che sia completo l’uomo che lo deve ricevere”. Alla luce di questa complessa struttura di significati del simbolo, infatti, la Rosa potrebbe divenire il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male, e chi ne “mangia” avrà direttamente ed immediatamente accesso alla conoscenza e all’immortalità. D’altronde che senso avrebbe “Iniziare” con il fine già raggiunto, quando l’Iniziazione serve proprio per originare un percorso di ricerca che deve essere vissuto? E poi dal punto di vista operativo sorgerebbe un problema. Poiché il significato della Rosa può variare sia in base al numero dei suoi petali, che rappresentano il variare degli aspetti della Manifestazione, che dal suo colore, ed ogni suo colore è un altro aspetto significante della sua complessità, (dato che può riportare a seconda del contesto, tanto all’amore sacro quanto a quello profano) si porrebbe la domanda di quale tipo di Rosa usare e di quale colore. Sceglierne una, escluderebbe, a priori le altre, cioè priverebbe il simbolo di iniziazione di quel significato globale che appartiene invece alla Spada. Ciò può essere opportuno in altri gruppi iniziatici, ma reputo non opportuno nel contesto neo- Templare. I neo-Templari, uomini e donne, Cavalieri e Dame, credono oggi, come allora, nella lotta nel mondo contro le tenebre, a favore della luce, come veniva chiaramente espresso nel Beaucéant, lo stendardo a quadri bianchi e neri che era portato in battaglia e mai abbassato di fronte al nemico. La Dama, alter ego del Cavaliere, e non Dama Cortese, ha anch’essa bisogno di armi poiché deve affrontare la lotta contro il potere delle tenebre interiori ed esterne. “Lotterai dentro per scacciare i tuoi demoni” dice la Regola degli Esseni che prevedevano all’interno della loro setta uomini e donne indifferentemente e che ritenevano le proprie regole valide sia per gli uni che per le altre. E la Dama Templare, secondo la tradizione che essa accetta, non è che un’anima incarnata, inserita, dopo la caduta dal paradiso terrestre, non come l’Uomo o contro l’Uomo, ma con l’Uomo, in un contesto di lotta tra il bene ed il male, che essa come il suo partner, deve, sempre e comunque, risolvere dentro e fuori di sé. E solo la Spada-Croce può essere quello strumento magico che nell’investitura può subire quel triplice movimento virtuale (che si riconosce nelle tre fasi esenziali di: purificazione, accettazione e scelta cosciente e consapevole del proprio destino di ricerca), che la fa ruotare in un cerchio-spirale per la realizzazione finale dell’Opera. La Rosa indica il fine ultimo da raggiungere, in quanto simbolo del Graal, la Spada-Croce, il mezzo per raggiungerlo. Ecco perché in altri gruppi esoterici li ritroviamo insieme e non alternativi. Quando il Cavaliere Templare otterrà il Graal, si trasformerà lui stesso in Rosa. Lo stesso vale per la Dama, che come Venere si trasforma in Minerva, la vergine guerriera, e come Giovanna d’Arco innalza la Spada (sognata, indicata e ri-trovata) contro i nemici della 46
Chiesa. Non si può negare, infatti, che la stessa Dea Madre appaia anche come guerriera e manifestazione di una potente energia vittoriosa e che le più antiche statue di culto di Afrodite, la mostrino come Dea armata ed in compagnia di un leone (fuoco, forza, azione e movimento). In definitiva, per queste motivazioni ed altre sottese, ritengo che la Donna possa inserirsi in un contesto Templare a pieno titolo ed essere ordinata solo con la Spada e successivamente ricevere il Mantello per cercare e ri-trovare il suo esserci nel mondo. 47