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le esternalizzazioni “relazionali” - Fondazione Prof. Massimo D'Antona

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Integrazione contrattua<strong>le</strong> tra imprese: ricognizione dei modelli<br />

incorporando questi ultimi nella propria struttura 43 . Simili contrassegni empirici sono stati<br />

per lungo tempo in grado di modellare la fattispecie “appalto”, sì da attrarla nell’orbita<br />

esclusiva dell’art. 1655 cod. civ. La locatio operis sotto forma di appalto che aveva in mente<br />

Oppo non presupponeva una organizzazione integrata ta<strong>le</strong> da comportare <strong>le</strong>gami stabili e<br />

duraturi tra appaltante ed appaltatore. Si faceva piuttosto riferimento alla vicenda di<br />

un’impresa appaltatrice qua<strong>le</strong> unico soggetto responsabi<strong>le</strong> della realizzazione dell’opus<br />

concordato con il committente, senza che il tempo dell’adempimento assumesse carattere<br />

decisivo sotto il profilo della funzione economico-socia<strong>le</strong> sottostante al negozio.<br />

Sennonché un’analoga fenomenologia, che rappresentava la situazione tipica e<br />

statisticamente preponderante del tempo in cui si inserisce la costruzione di Oppo, trova<br />

riscontro anche nella realtà economica dei nostri tempi. Viene in rilievo un’ampia casistica<br />

di <strong>esternalizzazioni</strong> “primarie” o “perfette” in cui l’e<strong>le</strong>mento autenticamente connotativo<br />

del rapporto commercia<strong>le</strong> è dato dallo scambio dell’opus verso il pagamento del<br />

corrispettivo in danaro: si tratta della locatio operis non evocativa di alcun rapporto di durata,<br />

attratta unicamente dalla figura descritta dall’art. 1655 cod. civ. In tal caso, il contratto<br />

commercia<strong>le</strong> è in grado di governare efficacemente la relazione tra appaltante ed<br />

appaltatore, poiché la finalizzazione del negozio verso il compimento di un opus perfectum<br />

consente di prevedere ogni singola vicenda relativa allo svolgimento concreto dell’iter<br />

negozia<strong>le</strong>. Talché, la preventiva identificazione del<strong>le</strong> rispettive prestazioni nel momento<br />

genetico e fondativo del rapporto obbligatorio è garanzia del primato del contratto e<br />

dell’assoluta marginalità di e<strong>le</strong>menti extranegoziali.<br />

Ciò, in contrasto con quanto accade nell’ipotesi di un rapporto di durata, laddove la<br />

continuatività dell’adempimento impedisce al<strong>le</strong> parti di prevedere all’atto della stipula ogni<br />

specifica evenienza che potrà insorgere durante l’esecuzione del vincolo contrattua<strong>le</strong>.<br />

Dunque, è <strong>le</strong>cito pensare a forme di interazione tra imprese, diverse dal<strong>le</strong> <strong>esternalizzazioni</strong><br />

“primarie” o “perfette”, che presuppongono la continuatività dell’adempimento al fine di<br />

soddisfare un bisogno duraturo del creditore. Solo in quest’ultima ipotesi si richiede al<br />

debitore una solutio continuativa, o meglio, «una attività continuativa […] prestata come<br />

ta<strong>le</strong>, e non come mezzo […] per pervenire all’adempimento di una prestazione fina<strong>le</strong> […].<br />

Qui è nella stessa attività ripetuta o continuativa che consiste la solutio, l’adempimento: l’atto<br />

43 Definiscono l’appalto non continuativo un contratto “ad esecuzione prolungata” RUBINO D., IUDICA G.,<br />

Dell’appalto, in GALGANO F. (diretto da), Commentario del Codice Civi<strong>le</strong> Scialoja-Branca, Bologna-Roma, IV ed.,<br />

2007, p. 198 ss.; GIANNATTASIO C., L’Appalto, in Trattato di Diritto Civi<strong>le</strong> e Commercia<strong>le</strong>, già diretto da CICU A.,<br />

MESSINEO F. e continuato da MENGONI L., Milano, 1967, I, XXIV, tomo 2, p. 14. In giurisprudenza cfr.<br />

Trib. Bari 13 luglio 2006, in Foro It., 2006, I, c. 2934.<br />

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