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Bimba di due anni muore per una rara polmonite - tages anzeiger

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Feroci critiche all’organizzazione<br />

anche con un po’ <strong>di</strong> “humour” inglese<br />

Programmi stravolti, panne <strong>di</strong> macchinari,<br />

problemi <strong>di</strong> sicurezza… Anche nella pacata<br />

Inghilterra i grattacapi dell’organizzazione dei<br />

Giochi <strong>di</strong> Vancouver non sono passati<br />

inosservati. Tanto che a scomodarsi nella critica<br />

è stato ad<strong>di</strong>rittura l’autorevole “Times” <strong>di</strong><br />

Londra, che ha a<strong>per</strong>tamente parlato delle<br />

pecche canadesi. Approfittando dell’occasione<br />

<strong>per</strong> <strong>una</strong> battuta: “Qualunque cosa farà Londra<br />

nel 2012, farà comunque meglio <strong>di</strong> Vancouver”.<br />

I protagonisti<br />

Tra brutti ricor<strong>di</strong> su ghiaccio<br />

e nuove minacce fisiche<br />

Il 4 maggio 2009, Julien Sprunger veniva<br />

caricato alla balaustra dall’americano Backes,<br />

riportando un trauma cervicale che lo tenne<br />

lontano dal ghiaccio parecchi mesi dopo i<br />

Mon<strong>di</strong>ali. A Vancouver i <strong>due</strong> si sono incontrati<br />

nuovamente sul ghiaccio e Sprunger ha<br />

spiegato al Blick come Backes non abbia<br />

trovato niente <strong>di</strong> meglio che minacciarlo… “È<br />

anche più stupido <strong>di</strong> quanto pensassi”, ha<br />

commentato il giocatore rossocrociato.<br />

Brian e gli altri...<br />

Storie olimpiche<br />

MASSIMO SCHIRA<br />

Un’Olimpiade, accanto ai<br />

gran<strong>di</strong> protagonisti dei<br />

trionfi, è sempre fatta <strong>di</strong><br />

molte storie. Di vittorie, <strong>di</strong> sconfitte,<br />

<strong>di</strong> sogni che si avverano e <strong>di</strong> altri<br />

che si scontrano con la dura realtà<br />

dello sport. Basti pensare a<br />

quanto, nonostante siano passati<br />

30 <strong>anni</strong> giusti giusti, ancora si racconti<br />

quella della nazionale americana<br />

<strong>di</strong> hockey su ghiaccio che - era<br />

il 1980 ai Giochi <strong>di</strong> Lake Placid - su<strong>per</strong>ò<br />

a sorpresa i maestri russi. O<br />

alla favola <strong>di</strong> <strong>una</strong> giovanissima Michela<br />

Figini, oro nella <strong>di</strong>scesa libera<br />

femminili sulle nevi <strong>di</strong> Sarajevo<br />

quattro <strong>anni</strong> più ta<strong>di</strong>. Come <strong>di</strong>menticare<br />

quella freccia in tuta<br />

rosa e nera… Sono storie olimpiche.<br />

Storie che si ripetono.<br />

Come <strong>per</strong> l’elvetico Di<strong>di</strong>er Défago<br />

costretto dallo staff tecnico ad <strong>una</strong><br />

snervante selezione interna contro<br />

<strong>due</strong> semi sconosciuti e poi primo al<br />

traguardo della prova regina dello<br />

sci alpino. Storie, come quella<br />

scritta dal canadese Alexandre Bilodeau,<br />

il primo atleta capace <strong>di</strong><br />

vincere un oro olimpico in casa.<br />

Alla terza e<strong>di</strong>zione dei Giochi, tra<br />

estivi e invernali. E, <strong>per</strong> <strong>di</strong> più,<br />

su<strong>per</strong>ando <strong>di</strong> qualche<br />

decimo <strong>di</strong> punto il grande favorito<br />

della prova <strong>di</strong> freestyle gobbe, l’australiano<br />

Dale Begg-Smith, un ragazzo<br />

partito proprio dal Canada<br />

<strong>per</strong> <strong>di</strong>vergenze sui meto<strong>di</strong> d’allenamento<br />

con la federazione. O quella<br />

cesellata indelebilmente da Dario<br />

Cologna con il suo primo oro elve-<br />

Il programma<br />

Continua la “corsa all’oro”<br />

È<strong>una</strong> settimana intensa quella<br />

che inizia quest’oggi, domenica<br />

e porterà gli atleti alla cerimonia<br />

<strong>di</strong> chiusura <strong>di</strong> domenica 28<br />

febbraio. La “corsa all’oro” olimpico<br />

continua in maniera incessante,<br />

con alcuni eventi assolutamente da<br />

non <strong>per</strong>dere. A cominciare proprio<br />

da questa sera, quando si completano<br />

le prove del bob a <strong>due</strong>, con<br />

buone s<strong>per</strong>anze <strong>per</strong> gli equipaggi<br />

rossocrociati <strong>di</strong> salire sul po<strong>di</strong>o.<br />

Domani, lunedì, in cartellone uno<br />

degli incontri più stuzzicanti del<br />

programma dell’hockey<br />

maschile. Di<br />

fronte, infatti,Ca-<br />

Per lo sciatore del<br />

Ghana già essere<br />

presente in slalom<br />

è come vincere la<br />

medaglia d’oro<br />

nada e Stati Uniti in un derby davvero<br />

rovente. Si prosegue martedì<br />

con il gigante uomini nello sci alpino.<br />

Una prova - meteo <strong>per</strong>mettendo<br />

- davvero attesissima <strong>per</strong> l’altissimo<br />

livello degli atleti in gara.<br />

Mercoledì 24 attenzione, poi, ad<br />

<strong>una</strong> delle staffette che potrebbero<br />

portare <strong>una</strong> medaglia ins<strong>per</strong>ata alla<br />

Svizzera: la 4x10 km maschile.<br />

Grande spettacolo è atteso anche<br />

sui trampolini degli “aerials” con le<br />

donne impegnate nelle f<strong>una</strong>mboliche<br />

esibizioni. Giovedì sarà invece il<br />

giorno anche della combinata nor<strong>di</strong>ca<br />

dal grande trampolino, mentre<br />

venerdì 26 da non <strong>per</strong>dere le semifinali<br />

dell’hockey.<br />

Una giovanissima medagliata<br />

promette un sexy spogliarello<br />

La <strong>di</strong>ciannovenne italiana Anna Fontana,<br />

medaglia <strong>di</strong> bronzo nello short track sulla<br />

<strong>di</strong>stanza dei 500 metri, ha promesso che<br />

pagherà il pegno <strong>per</strong> la scommessa fatta alla<br />

vigilia. Se avesse conquistato un posto sul<br />

po<strong>di</strong>o, si sarebbe esibita in un strip tease al<br />

villaggio olimpico. "Sfilerò in biancheria intima<br />

<strong>di</strong> notte, così non mi vedrà nessuno...”, ha<br />

promesso la giovane azzurra dopo essere<br />

effettivamente salita sul po<strong>di</strong>o olimpico.<br />

tico nello sci <strong>di</strong> fondo.<br />

Una delle più significative a questi<br />

ventunesimi Giochi invernali è comunque<br />

la vicenda umana e sportiva<br />

del canadese Brian Mc Keever,<br />

primo atleta della storia a competere<br />

sia alle Paralimpia<strong>di</strong> - dove<br />

vanta un bottino <strong>di</strong> sette medaglie<br />

<strong>di</strong> cui quattro d’oro nel fondo e un<br />

bronzo nel biathlon tra 2002 e 2006<br />

-, sia alle Olimpia<strong>di</strong> invernali <strong>per</strong> i<br />

normodotati. Brian, 30 <strong>anni</strong>, è fortemente<br />

ipovedente (ha <strong>per</strong>so il<br />

90% della capacità visiva) <strong>per</strong> un<br />

problema genetico ere<strong>di</strong>tato dal<br />

papà e dal nonno, tanto che sulle<br />

piste del fondo, <strong>di</strong> solito, segue il<br />

fratello Robin <strong>per</strong> capire dove andare.<br />

Nelle gare “normali”, invece,<br />

cerca <strong>di</strong> mantenere la scia <strong>di</strong> chi lo<br />

precede. Non vincerà l’oro, insomma,<br />

il canadese, ma già il solo<br />

fatto <strong>di</strong> essere presente è la sua vittoria<br />

più bella.<br />

Nemmeno Lindsey Jacobellis lo<br />

vincerà l’oro. Eppure lei, a <strong>di</strong>fferenza<br />

<strong>di</strong> Brian McKeever, a Vancouver<br />

arrivava da grande favorita<br />

nel boarder cross, <strong>di</strong>sciplina dello<br />

snowboard. Ma la 24enne americana<br />

ha rivissuto l’incubo - sportivamente<br />

parlando - <strong>di</strong> Torino<br />

2006. Ai Giochi in Piemonte, in-<br />

I PROTAGONISTI<br />

DELLE STORIE<br />

Dall’alto, a<br />

sinistra, Brian<br />

McKeever,<br />

Kwame<br />

Nkrumah-<br />

Acheampong,<br />

Robel Zemichael<br />

Teklemariam,<br />

Alexandre<br />

Bilodeau e<br />

Lindsey<br />

Jacobellis<br />

IL CAFFÈ 21 febbraio 2010<br />

19<br />

A volte basta davvero pochissimo<br />

<strong>per</strong> passare dagli altari alla polvere<br />

Tre centesimi <strong>di</strong> secondo. Quattro decimi <strong>di</strong><br />

punto. Inezie in <strong>una</strong> competizione <strong>di</strong> alto livello<br />

come le Olimpia<strong>di</strong>. Eppure sono tempi e<br />

valutazioni che possono cambiare la vita <strong>di</strong> un<br />

atleta. Ne sanno qualcosa la pattinatrice <strong>di</strong><br />

velocità Daniela Anschutz-Thoms e lo<br />

snowboarder elvetico Iouri Podladtchikov, che -<br />

entrambi - hanno mancato la medaglia <strong>di</strong><br />

bronzo. La Anschutz è già arrivata quarta <strong>per</strong>…<br />

quattro volte ai Mon<strong>di</strong>ali <strong>di</strong> specialità.<br />

Dal canadese ipovedente in gara nel<br />

fondo all’americana dello snowboard<br />

nuovamente battuta da grande favorita.<br />

Vittorie e sconfitte dei Giochi<br />

fatti, Lindsey era in testa. Da sola.<br />

Senza avversarie. Ma non aveva resistito<br />

alla voglia <strong>di</strong> offrire al pubblico<br />

un salto finale con un “trick”,<br />

come <strong>di</strong>cono gli appassionati della<br />

<strong>di</strong>sciplina. La voglia <strong>di</strong> dare spettacolo,<br />

in <strong>per</strong>fetto stile Usa, le era<br />

stata fatale. Una caduta e il titolo<br />

olimpico era andato all’elvetica<br />

Tanja Frieden. A Vancouver, se<br />

possibile, le cose sono andate anche<br />

peggio. Nel senso che alla lotta<br />

<strong>per</strong> la medaglia d’oro ha dovuto rinunciare<br />

già in semifinale, quando<br />

è incappata in <strong>una</strong> serie <strong>di</strong> sfort<strong>una</strong>ti<br />

errori. Il tempo <strong>per</strong> essere presente<br />

anche a Sochi nel 2014, alla<br />

Jacobellis certo non manca. Bisognerà<br />

capire se, dopo tutti i cattivi<br />

ricor<strong>di</strong> legati ai cinque cerchi, saprà<br />

ritrovare il fuoco sacro dentro<br />

<strong>di</strong> sé.<br />

Ma i Giochi <strong>di</strong> Vancouver non li <strong>di</strong>menticherà<br />

neppure “il leopardo<br />

delle nevi”, Kwame Nkrumah-<br />

Acheampong, sciatore del Ghana<br />

che ha fatto <strong>di</strong> tutto <strong>per</strong> essere presente<br />

nello slalom. O Teklemariam<br />

Robel Zemichael, etiope dello sci<br />

<strong>di</strong> fondo. E, con loro, molti, molti<br />

altri protagonisti delle storie olimpiche.<br />

mschira@caffe.ch

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